Il triangolo (im)perfetto: bimbi, mamma e papà

Quante volte vi è capitato di fermarvi a pensare a quanto è cambiata la vostra vita, dopo la nascita del pupo? Tensione ed incomprensione tra papà e mamma aumentano inevitabilmente, di fronte alle richieste del piccolo tiranno. Riuscire a barcamenarsi tra impegni di lavoro, faccende domestiche, baby sitter, urla, capricci e, perché no, passioni mai sopite che continuano a spingere è una vera prova di sopravvivenza. Oggi, però, spezziamo una lancia a favore delle mamme e diamo un’affettuosa sculacciata ai papà, che non sempre sono pronti a sostenere la propria compagna di fronte a reazioni di disagio apparentemente incomprensibili. Recupero un esempio dalla mia vita quotidiana, sperando di riconoscermi e farvi riconoscere: Valentina, mia moglie, torna dal lavoro, il volto è teso e stanco, ma sa che deve affrontare la prova accoglienza dei due diavoletti, che sembrano due formula uno in pole position, belve dai muscoli tesi e pronti a scattare. Il campanello suona, è il segnale, Leonardo ed Alessio si avvinghiano alla mamma, urlando e bramando la sua esclusiva attenzione. Valentina sorride, saltella, urla con loro, consuma generosamente le ultime goccioline di energia che le restano… CUORE DI MAMMA!!! Io resto lì, nell’ombra, e continuo a lavare i piatti e penso… “cavolo! sono davvero una montagna, ma che ha mangiato un esercito??”. Valentina è talmente a pezzi che non riesce neppure a pensare di mettersi comoda, è troppo anche spogliarsi ed indossare il pigiama, prova a resistere, è stoica! All’improvviso, ma non troppo, cede e, mentre le due “sanguisughe” continuano a restare avvinghiate alle sue gambe, impedendole anche di fare la pipì, scaglia una serie di anatemi contro di me, che sto ancora lavando i piatti… Le gioie del matrimonio!!! “Fabio non hai dato una spazzata a terra! Fabio non hai messo a fare la lavatrice! Fabio non hai tolto i panni dall’asciugatrice (e vi ricordo che sto ancora lavando nel frattempo)! Se avessi un marito che mi aiuta di più… Bla bla bla e ancora bla”. A questo punto, i papà sanno di cosa sto parlando, la mia pressione è all’incirca a 300, sembro una ciminiera che è sull’orlo di esplodere, i miei pensieri sono simili a quelli dell’Enigmista che ha per le mani la sua prossima vittima… ALT… Cosa succede? Ora divento serio e mi perdonerete (la prossima volta parliamo di sesso tra mamma e papà, merito il vostro perdono). Valentina, la vostra compagna, tutte le mamme del mondo, è stanca, fa una vitaccia, le gratificazioni sono ridotte al minimo sindacale richiesto per sopravvivere. Questa situazione genera in ogni donna, anche nella vostra, una grandissima frustrazione ed uno stato di forte sofferenza che non può assolutamente essere riversato sul rapporto con i bimbi. Come fare? Ogni donna, per fortuna, è “fisiologicamente” attrezzata per “spostare” gli elementi di distruttività, di violenza, di insoddisfazione che riguardano il rapporto con i figli su di noi, enfatizzando e stigmatizzando le inadeguatezze (vere o presunte non importa) della nostra condotta… Che sfiga!!! Insomma in quei momenti in cui proprio non capiamo di cosa siamo “accusati”, la nostra compagna ci sta chiedendo di resistere di fronte alle sue manifestazioni di disagio e a noi (se ce la facciamo) non resta che “sopportare”, accogliere, continuare a piegare e lavare. L’uomo di oggi, poco incline al sacrificio, non sempre riesce ad adempiere a questo compito, che è fondamentale sia per salvaguardare il rapporto tra mamma e bimbi che alla serenità della coppia. La prossima volta frecciatina alle mamme… e quando ci vuole, ci vuole!!!

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