Lettera aperta ai miei figli
Posted on 15/06/2011 By Valentina Cappio Zigzagando
Cari Leonardo ed Alessio,
forse è superfluo cominciare questa lettera con il dirvi che vi amo da morire (in realtà ve lo dico tutti i giorni, almeno una decina di volte al giorno). E, poiché vi amo da morire, vi scrivo per ricordarvi qualche buona regola di vita, in modo da garantire una felice convivenza per i prossimi… 15 anni almeno:
1) C’è una notevole differenza tra la vostra “voce interiore” e la vostra “voce esteriore”. Noto spesso che le confondete. Ecco una dritta: se, mentre state “urlando”, vi date un pizzicotto sulla guancia e vi fate male, allora vuol dire che state usando la vostra voce esteriore… e che dovete abbassare il volume. Le uniche eccezioni sono: se state perdendo sangue (molto sangue), se vedete delle fiamme altissime in casa (da non confondere con il fuoco acceso nel camino) e se vedete la nostra vicina di casa (non posso fare nomi, ma voi sapete di chi parlo) alla porta (da non confondere con la simpatica signora che vi porta tutti gli anni l’uovo di Pasqua).
2) Quando vi chiedo di calmarvi un po’, non vi sto solo chiedendo di smettere di gridare. Vi sto anche chiedendo di smettere di sbattere i giocattoli contro i mobili, di lanciare il pallone contro i vetri, di fare la lotta e di imitare l’Incredibile Hulk.
3) La fuoriuscita di aria (intenzionale) a tavola non è mai appropriata. Che sia colazione, pranzo o cena. Questa regola vale anche se siamo in auto, al supermercato e, soprattutto, quando ci troviamo sotto le stesse coperte.
4) Le verdure accompagneranno sempre le vostre pietanze. Smettetela di guardarmi stupiti ogni volta o di disperarvi come se stesse per scoppiare una bomba in casa (questa regola vale soprattutto per Alessio).
5) C’è una ragione ben precisa, se non vi lascio usare il computer o la televisione da soli. Un giorno, capirete perché. Qualche anno dopo, mi ringrazierete anche (forse).
6) Quando vi chiedo di mettere a posto i giocattoli, non sto usando un linguaggio in codice per chiedervi invece di nascondere quanto più possibile sotto il divano. Capisco che, essendo bambini, è un vostro diritto adottare questa strategia. Ma è mio diritto di madre farla crollare miseramente. Questa regola varrà ancora di più fra qualche anno, quando vi chiederò di riordinare la vostra stanza e voi proverete a nascondere vestiti e giocattoli sotto il letto!
7) Avete implorato, implorato ed implorato per avere due piantine uguali da accudire amorevolmente. Abbiamo speso una piccola fortuna per comprare due alberelli identici e due vasi identici. E ora vi lamentate perché dovete innaffiarle! A meno che non vi fratturiate entrambe le braccia, mi aspetto che – d’estate – innaffiate le vostre piante tutti i giorni.
8) Smettete di chiedere se siete i più alti e i più forti della vostra classe, a meno che non vogliate veramente una risposta onesta. E, per inciso, per avere una risposta onesta… basta che osserviate la vostra mamma, che non è mai stata la più alta della classe! Forse la più forte si; avete qualche speranza…
9) Un’altra cosa che non dovete più fare? Smettete di chiedermi ad altissima voce nel vialetto di ingresso se stiamo disturbando la vicina. Si, la disturbiamo sempre. Non c’è bisogno di sottolinearlo proprio sotto la sua finestra.
10) Non abbracciatemi dicendomi subito dopo quanto sono morbida. Sappiate che questa morbidezza è una conseguenza delle 24 ore di travaglio per Leonardo e delle 32 ore di travaglio per Alessio.
11) Avete solo 5 e 3 anni nemmeno compiuti e avete già provato l’auto, l’aereo e la nave, il mare, la montagna e la collina (veramente anche la moto per 10 metri davanti casa, ma non diciamolo a nessuno). Spero che lo apprezziate.
12) Leonardo: non mi interessa se stai “provando la distanza”. Quando fai la pipì fuori dal water alle 7 della mattina, io devo fare i salti mortali per pulire il pavimento, mettere in lavatrice il tuo pigiama sporco, lavare entrambi, vestire entrambi, farvi fare colazione, lavarvi i denti, pulirvi il naso, lavarmi, vestirmi, accompagnarvi a scuola e non fare tardi al lavoro (il caffè lo prendo in ufficio!).
13) Alessio: non mi interessa se “sei Spaddemen”. Quando provi a lanciare una ragnatela immaginaria mentre fai colazione alle 7 di mattina e la cucina diventa un campo di battaglia tra latte e biscotti versati ovunque, io devo fare i salti mortali per pulire il pavimento, mettere in lavatrice il tuo pigiama sporco, lavare entrambi, vestire entrambi, farvi fare colazione, lavarvi i denti, pulirvi il naso, lavarmi, vestirmi, accompagnarvi a scuola e non fare tardi al lavoro (il caffè lo prendo in ufficio!).
14) Qualche volta la mamma e il papà si baciano. Questo non implica automaticamente e tutte le volte “un bacio di gruppo”.
15) Si, ho occhi anche dietro la schiena.
16) Si, anche io odio riordinare. Ma bisogna pur farlo.
17) Sapete invece cosa adoro? Vedere quanto vi volete bene. Adoro sentirvi ridere. E adoro quando ci facciamo le coccole. Sapete cosa non adoro? Vedere come la vostra dolcezza può sparire in un secondo, trasformandovi in due piccoli psicotici urlanti – Ascoltate, non è difficile da capire: quando vostro fratello vi dice “smettila di picchiarmi”, rimuovete immediatamente l’arto colpevole. Risparmierà a tutti un sacco di stress!
18) Giusto perché lo sappiate, vengo sempre nella vostra stanza quando dormite. Mi piace guardare i vostri visi rilassati e indifesi. E adoro darvi un ultimo bacio e un ultimo abbraccio senza che voi ve ne accorgiate. Se mai doveste scoprirmi, non chiedetemi di non farlo più…
Vi amo da morire,
la vostra mamma
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Mamma di due splendidi bambini, da sempre ama esplorare il mondo. E da quando ha figli, ancora di più. Family travel blogger, social media strategist, web writer, traveller.