Africa con bambini: i consigli di un papà esperto

Questo è un post molto speciale. Perché parla di persone che hanno fatto della propria passione per il viaggio un lavoro, perché parla di una terra meravigliosa, l’Africa, da visitare almeno una volta nella vita. Perché parla di emozioni. Quelle vere. E parla di viaggi con i bambini e per i bambini. E ci ricorda che molte volte, nel Viaggio come nella Vita, bisogna osare. Per scoprire che lo stupore e la felicità sono nascosti nei luoghi ancora da conoscere…

Chi si racconta oggi è Rocco Lastella, 40 anni, da 20 gira per l’Africa. Rocco fa parte del Tour Operator Harmattan: “un gruppo di malati d’Africa e dintorni”.

Ho contattato questi ragazzi, mentre ero alla ricerca di suggerimenti sui safari a misura di bambino e cosi abbiamo cominciato a scambiare due chiacchiere. Mi hanno colpito molto, perché conoscono personalmente i luoghi e i corrispondenti locali e propongono  destinazioni e itinerari non perche’ potenzialmente “vendibili” o “di moda”, ma privilegiando quelli che hanno sperimentato in prima persona e quelli che più li emozionano. Insomma, io di persone cosi, appassionate, entusiaste e “non alla moda”, mi fiderei ad occhi chiusi. Non mi credete? Continuate a leggere, allora…

Rocco segue in prima persona gli itinerari dei Parchi, per definizione attrattiva magica per i bambini. Di se stesso dice: La mia passione per i viaggi, e per l’Africa in particolare, è praticamente innata. Sin dalle elementari mi perdevo negli atlanti geografici, mi piaceva sapere di posti remoti, leggevo e rileggevo le pagine dei libri di geografia delle superiori che trovavo in casa (i miei sono entrambi insegnanti di lettere), ricercavo nelle enciclopedie notizie di paesi lontani. Mi interessavano i luoghi e soprattutto le genti, i popoli, le altre culture. Dopo la maturità classica il primo viaggio vero, da solo, attraverso Tanzania e Kenya, con un biglietto aereo in tasca, tanto tempo a disposizione, pochi soldi e senza la benché minima idea di dove stessi andando: fu un colpo di fulmine. 

Poi l’università: scelsi una facoltà “strana” che, in Italia, esisteva solo all’Orientale di Napoli, un corso di laurea in scienze politiche con indirizzo areale per l’Africa, che permetteva di abbinare ai classici esami di storia e di diritto anche esami di antropologia, storia dell’Africa e lingua kiswahili. Terminati gli studi universitari, dopo vari viaggi in Africa e una breve parentesi lavorativa in un’agenzia di cooperazione internazionale, ho frequentato un master in economia e gestione del turismo e iniziato la mia avventura nel mondo dell’organizzazione di viaggi un po’ speciali.

Il mio amore per l’Africa, iniziato in Tanzania, si è esteso negli anni all’Etiopia, all’Uganda, al Rwanda, al Congo, al Mozambico, all’Angola, alla Namibia, al Botswana e a tutti i Paesi dell’Africa Orientale e Australe. Certo, mi piacciono la Natura e i grandi spazi, il senso di libertà che ti danno, ma mi appassionano molto le cosiddette società di interesse etnografico, i popoli, gli uomini, le genti e la loro storia.

La Tanzania, primo amore africano, resta una delle mie destinazioni preferite: In pochi altri contesti è possibile trovare una così grande varietà di ecosistemi e una così grande ricchezza di fauna selvaggia come nei Parchi e nelle aree protette più famosi e meglio preservati del Pianeta: il Serengeti, il Cratere di Ngorongoro, il Manyara il Tarangire, la Riserva Selous, il Ruaha… un “must” per gli appassionati della grande fauna e dei grandi spazi.

Qui vive un’umanità estremamente varia, forgiata da migrazioni e contaminazioni, miscuglio di popoli facenti capo alle famiglie etnolinguistiche bantu, nilotico-cuscitica e hazda-khoisan; qui, lungo quella profonda ferita di Madre Terra che è la Rift Valley, è nato l’uomo,  come testimoniano i ritrovamenti di Olduvai Gorge. Paesaggi superbi, estremamente vari, verdi colline, sterminate pianure e antichi vulcani fanno da teatro all’emozionante incontro ravvicinato con ungulati, predatori e un’infinità di uccelli. Le coste dell’Oceano Indiano e le splendide isole antistanti, culla di antiche culture, sono la destinazione ideale per gli amanti del mare e delle immersioni. 

Ho voluto che Rocco ci raccontasse della sua Africa, perché vorrei che un giorno sia anche la mia e della mia famiglia. E’ un richiamo che non si può spiegare; senza esserci mai stata, sento nelle viscere che l’Africa sarà veramente il viaggio della mia anima. O forse, sarà la mia anima in viaggio, quell’anima viaggiatrice che cerca e gode di quello che trova, che vuole arrivare anche se non sa ancora dove sta andando. Ed un viaggio cosi non posso che immaginarlo che con i miei figli.

Gli ho allora chiesto di raccontarci la sua esperienza, quali sono le destinazioni africane ideali per i bimbi, cosa bisogna aspettarsi da un viaggio così. Intanto ci dice che la Tanzania è sicuramente una delle mete da non perdere se si viaggia con bambini. Ma ascoltiamo direttamente la sua voce…

Perché un viaggio con i bambini in Tanzania? Beh, è la destinazione ideale per ammirare la grande fauna nel proprio habitat: l’incontro ravvicinato con gli animali, emozionante per i più grandi, lascia un segno indelebile nei più piccoli…

Il Paese offre lodges di ottimo livello, adatti alle esigenze igieniche e di comfort dei nostri figli, la popolazione è particolarmente cordiale e accogliente. E, in più,è un paese estremamente stabile dal punto di vista socio-politico. Inoltre è la destinazione che meglio si presta ad abbinare un safari a un’estensione mare. Ad eccezione dei mesi di aprile e maggio, il resto dell’anno è perfetto per visitare il Paese, sono poche le destinazioni ad avere una stagionalità così lunga.

Mio figlio Angelo, oggi 8 anni, è venuto in Tanzania per la prima volta a 18 mesi. Poi, tre anni fa, abbiamo coinvolto alcuni amici con bambini in un magnifico viaggio attraverso i Parchi settentrionali del Paese, il Serengeti, il Cratere di Ngorongoro, il Lake Manyara. Eravamo un bel gruppetto di 6 adulti e 4 bambini dai 6 ai due anni e mezzo.

Tutte le altre famiglie erano alla prima esperienza africana; i genitori, prima della partenza, erano pieni di dubbi, paure, incertezze che, ex post, si sono rivelate infondate! Anche la mamma delle due bambine più piccole, sicuramente la più apprensiva, mi ha detto, al termine del viaggio, “avevi proprio ragione, non c’è niente da temere, non c’è alcun tipo di controindicazione”.

In Tanzania è possibile modulare il circuito sulla base delle esigenze di ogni famiglia e sulla base dell’età dei bambini che viaggiano: nel caso di questo percorso, avendo con noi due bambine decisamente piccole, ho optato per un circuito “soft” in termini di spostamenti: almeno due notti in ogni lodge, trasferimenti brevi, strutture di ottimo livello; nel caso di bambini più grandi si può pensare a un itinerario più articolato, più strutturato.

Quel viaggio è stato un successo: i bambini, anche le due più piccole, hanno reagito benissimo, si sono entusiasmati alla vista di tantissimi animali, si sono adattati alla perfezione ai tempi e ai ritmi del viaggio e, alla fine, non volevano più tornare a casa. Angelo, già “esperto”, ha fatto da piccola guida per i suoi amichetti: conosce tutti gli animali, le loro abitudini e segue le orme del papà, già mastica quattro parole di kiswahili!

Insomma, un safari in Tanzania è un’esperienza da consigliare vivamente a tutte le famiglie con bambini, direi dai 3 anni in su. E’ importante scegliere itinerario e tipologia di lodges sulla base dell’età dei bambini che viaggiano con noi. Negli ultimi anni il numero di gruppetti familiari che includono bambini è in continua crescita, il passaparola viaggia veloce. Offriamo alle famiglie itinerari personalizzati, elaborati dopo aver ben capito la composizione del gruppo, le aspettative e le esigenze dei partecipanti, forti di una profonda conoscenza dei luoghi.

Solitamente consiglio alle famiglie con bambini di non iscriversi a viaggi in gruppi composti prevalentemente da adulti, ma di optare per la formula dell’itinerario “su misura”, dal momento che tale soluzione garantisce un itinerario “cucito addosso” ai bimbi e offre maggiore flessibilità: si potrà essere autonomi nella gestione dei tempi del viaggio, senza dover necessariamente rispettare un programma giornaliero.

E questi i consigli di Rocco per le mamme e i papà:

  1. Non siate preoccupati, non c’è nulla da temere. Basta osservare i normali precetti igienici, evitare di dare da mangiare ai bambini piccoli cibo acquistato in strada, mangiare nei lodges dove l’igiene è garantita, bere acqua in bottiglia.
  2. Non lasciatevi spaventare dall’elenco di vaccini e profilassi che vi sentirete sciorinare nella maggior parte dei centri di medicina preventiva delle varie città italiane: ripeto, basterà osservare i normali precetti igienici. Per quanto riguarda la tanto temuta malaria,  la Tanzania, come tutte le zone dell’Africa tropicale al di sotto dei 1800 metri sul mare è a potenziale rischio malarico; non posso dirvi che la malaria non esiste; tuttavia posso dirvi che è estremamente raro contrarla in un viaggio di tipo turistico di un paio di settimane. Se effettuate un viaggio attraverso i celebri Parchi del Nord, sarete a un’altitudine media di 1600 msm, con punte massime di 2300 msm a Ngorongoro. Siamo dunque al limite delle suddette aree a rischio. E’ possibile assumere farmaci per la profilassi, esiste anche la formulazione pediatrica del Malarone, il farmaco più utilizzato a tale scopo. Posso dirvi che noi tutti (e tra i papà c’era anche un pediatra) abbiamo deciso di non somministrare farmaci per la profilassi ai nostri figli. Siamo stati attenti e abbiamo ricorso ai cosiddetti “schermi meccanici” alle punture: cioè l’uso delle zanzariere sui letti (presenti nei lodges) e degli spray repellenti.
  3. Godetevi la Natura, gli spazi, la fauna, portate i vostri bambini nei villaggi locali: ritengo estremamente utile e formativo far loro conoscere l’altra faccia del mondo, insegna loro a relativizzare, a capire che si può vivere anche senza la Wii, la PSP e 100 canali di cartoni animati su Sky! I vostri figli vi stupiranno: il loro approccio con la gente, libero dai filtri cognitivi che caratterizzano le nostre menti di adulti occidentali, sarà immediato, spontaneo, naturale!
Infine aggiunge:

Certo, la Tanzania non è l’unica destinazione africana adatta a un viaggio con i bambini: mi sento di consigliare il Botswana, la Namibia (dove molte famiglie optano per la formula “fly and drive”) e poi il deserto, il Sahara egiziano, il Marocco, l’Algeria, la Mauritania, l’Oman: è fantastico per i bambini rotolarsi sulle dune, ammirare paesaggi infiniti, pernottare in tenda in un ambiente che l’assenza di umidità rende praticamente sterile, andare alla ricerca di pitture e graffiti rupestri lungo i letti di fiumi asciutti che testimoniano la presenza in tempi lontani di acqua, savane popolate da uomini e animali in questi luoghi ormai aridissimi…

Grazie mille a Rocco Lastella e al Tour Operator Harmattan. Io personalmente sono rimasta affascinata da questo racconto e ammaliata dalle foto che gentilmente ci hanno concesso di pubblicare.

Spero di organizzare prestissimo con loro e con la mia famiglia un tour in Africa. Per chi volesse contattarli, potete trovarli qui:

Harmattan Tour Operator
Via Marignana, 98
31021 Mogliano Veneto (TV)
Tel. 041 8122956 – Fax 041 8122938; email: 
Sito: www.harmattan.it; Fan Page FB: https://www.facebook.com/harmattan.viaggi

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17 Responses to Africa con bambini: i consigli di un papà esperto

  1. silviaceriegi Rispondi

    05/04/2012 at 08:28

    avete fatto venir voglia d’Africa anche a me!!

  2. The Family Company Rispondi

    05/04/2012 at 13:52

    Ci andiamo insieme? Aspettiamo che il tuo pupottolo faccia almeno due anni però…

  3. Stefania Rispondi

    21/05/2012 at 20:46

    Quanti ricordi, mal d’Africa….

    • The Family Company Rispondi

      21/05/2012 at 20:48

      Dicci di più Stefania!!

  4. mammadifretta Rispondi

    15/06/2012 at 23:13

    il padre di una mia amica faceva lo scrittore, ha fatto su e giù tra palermo e l’africa per 40 anni, raccontava delle favole m
    eravigliose 🙂

    • The Family Company Rispondi

      16/06/2012 at 07:01

      Che meraviglia… l’Africa è uno dei viaggi da fare almeno una volta nella vita…

  5. silvia Rispondi

    18/12/2012 at 10:58

    io ho adorato l’Africa e non vedo l’ora di portarci i miei bimbi! 🙂
    Grazie per tutte le informazioni dettagliate!

    • The Family Company Rispondi

      18/12/2012 at 11:00

      Silvia, grazie a te per essere passata di qua. Concordo in pieno. L’Africa è una meta assolutamente da vedere insieme ai propri figli! Quando ci andrai, mi raccomando… non dimenticarti di raccontarci tutto! Un abbraccio e… buon Natale!

  6. Stefania Rispondi

    21/12/2012 at 16:12

    Io tempo fa, ho avuto la fortuna di incontrare Rocco in Tanzania e tra poco partirò per il Kenya. Sono d’accordo con lui, il mal d’Africa esiste!

    • The Family Company Rispondi

      21/12/2012 at 19:41

      Ma che meraviglia Stefania! Non sai quanto ti invidio. Se ti va, al ritorno, raccontaci come è andata. Buon Natale e Buon Viaggio, allora!

  7. dany Rispondi

    08/01/2013 at 11:01

    Comprendo il vostro amore per l’africa e l’amore di questi ragazzi che l’hanno scelta come lavoro di vita. Anche noi abbiamo fatto la stessa cosa, dopo un paio di viaggi in kenya ce ne siamo innamorati ed abbiamo deciso che sarebbe stato il nostro futuro. Ed è così che è partito un progetto umanitario che sovvenziiniamo anche tramite la vendita di safari (forniti esclusivamente da operatori locali).
    E’ un paese che non può non restare nell’anima, è un paese che si ama, si stima e si desidera rivivere. Ed hanno pienamente ragione nel dire che è un viaggio perfetto anche per i nostri piccoli pargoli!

    • The Family Company Rispondi

      08/01/2013 at 14:36

      Ciao Dany e grazie per questa tua bella testimonianza! Hai ragione, l’Africa non può che restarti nell’anima e per i bambini deve essere un’esperienza meravigliosa! Se ti va, raccontarci di più del tuo progetto! A presto!

  8. dany Rispondi

    08/01/2013 at 16:16

    Grazie per l’accoglienza!

    In breve (ma solo perchè sono un pò di corsa :D) posso dirti che i nostri progetti, al momento, prevedono la costruzione di una scuola di arti e mestieri nella zona di Watamu in Kenya, scuola atta ad istruire i giovani del luogo e far si che possano avere un lavoro e creare delle opportunità, soprattutto per le donne, che vivono nella zona del Sabaki e intendiamo crearle dandogli una prospettiva di vita migliore quindi inserendo istruzione, cure primarie e opportunità lavorative.

    Su questo ultimo punto, grazie a donazioni e a vendita di safari, siamo già riusciti ad agire. Abbiamo istituito un piccolo ambulatorio ove un medico, nostro volontario, si reca 3 volte a settimane per prestare le cure principali e per vaccinare.

    Un passo alla volta speriamo di dare qualcosa in più a queste popolazioni. Comunque se ti interessa approfondire il progetto in modo più dettagliato, ti lascio il link al nostro sito ove troverai tutta la nostra storia, il come, il perchè e il dove 🙂 http://www.kenyainsieme.it/.

    Buon pomeriggio!

  9. monicandflipperfamily Rispondi

    11/01/2013 at 09:33

    interessantissima questa esperienza e soprattutto questi viaggi su misura per i bimbi!
    li contatterò perchè da mesi ho in mente di andare a trovare due carissimi amici che da un anno vivono nel sud del Kenya e mi piacerebbe abbinare un giro nei parchi del nord della Tanzania (sempre con mia figlia dietro).
    Grazie delle info

    • The Family Company Rispondi

      11/01/2013 at 09:38

      Ciao Monica e grazie per essere passata di qua! Come ti invidio… Kenya e Tanzania… un sogno! Ci fai sapere come è andata? Attendiamo tue allora! A prestissimo!!!!

      • monicandflipperfamily Rispondi

        11/01/2013 at 09:46

        intanto raccolgo info e sento cosa mi propongono…poi se ci vediamo il mese prossimo a Marostica ti dico tutto. Cmq prima dell’estate non se ne parla di un viaggio così lungo 🙁

        • The Family Company Rispondi

          11/01/2013 at 10:31

          Loro ti sapranno indicare anche il periodo migliore; quando li ho intervistati, ne avevamo parlato. Allora, ci aggiorniamo a Marostica :)!!!

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