Come invogliare i bambini a camminare?
Camminare ha qualcosa di speciale e per me è un bisogno profondo che torna a galla. Camminare fa bene. Al corpo e allo spirito. E in viaggio ci permette di assaporare atmosfere, profumi, colori, suoni, volti, sensazioni. Viaggiare camminando vuol dire entrare in contatto con il territorio che stiamo visitando, abbandonare i nostri sensi per farsi accogliere dal luogo in cui siamo, abbracciare i rumori o ascoltare il silenzio, annusare, assaggiare, ammirare da vicino. Emozioni che ci riempiono di energie.
Ma, quando si viaggia con i propri figli, può diventare facilmente e velocemente un incubo. Se fino ad un paio di anni di età, le cose sembrano abbastanza gestibili grazie al caro, amato, inseparabile passeggino… dai 3 anni in su, quando si decide che è ora per il pargolo di esplorare il mondo con le proprie gambette, cominciano i guai. Urla, stramazzi, calci, pugni… avanti, siate onesti! Chi non ha combattuto almeno una volta con il proprio pupillo nel bel mezzo di una gita fuori porta perché “mamma, mi sono stancato di camminare”?!? Non demordete! E’ fatica lo so e, come per tutte le cose, richiede costanza, allenamento e positive attitude, come direbbero i nostri amici britannici.
Come convincere dunque i nostri bimbi a camminare? Molto semplice, non si può. Ma possiamo invogliarli. Quello che possiamo fare è rendere la passeggiata, lunga o corta che sia, parte della nostra routine familiare. Non aspettatevi che vostro figlio, d’amblè, percorra chilometri e chilometri durante il vostro tanto agognato viaggio se poi, a casa, prendete l’auto anche per andare a comprare il pane!
Qualche piccola regola, Off the Road, dunque…
- Camminate un po’ tutti i giorni. Camminare è anche una questione di allenamento. Più camminate e più a lungo i vostri bimbi riusciranno a sostenere la fatica.
- Si può camminare anche se il tempo è brutto. Se piove, non fatevi scoraggiare. Mantellina anti-pioggia, stivaletti di gomma e il gioco è fatto. I bambini si divertiranno ancora di più. Fidatevi!
- Una volta a settimana, battezzate “La giornata della Passeggiata”! Ovunque voi abitiate, c’è sempre un parco, un sentiero, un percorso da fare. Che sia in mezzo alla natura o all’interno di un museo, non importa. L’importante è abituarsi all’idea di camminare.
- Il segreto è fare in modo che camminare sia divertente per i bambini. Deve essere un gioco, uno spasso, non un obbligo. Quindi, mostrate entusiasmo! Tanto entusiasmo! E fate lavorare la fantasia. Per le nostre passeggiate al parco, ad esempio, noi ci siamo organizzati con “lo zainetto dell’esploratore“. Ciascun zainetto contiene: binocolo, lente di ingrandimento, pinzette di plastica, sacchetti di plastica per la raccolta di piante, contenitori (io uso quelli per le urine, in vendita in farmacia) per la raccolta di insetti, quaderno e matita per disegnare ciò che si vede. La scorsa settimana abbiamo osservato tantissimi insetti, varie piante selvatiche, fiori e semi. Abbiamo trovato il cimitero delle formiche e persino delle impronte di chissà quale animale!
E le regole On the Road…
- Prima di partire, datevi delle priorità. Non potrete vedere tutto o andare dappertutto, se avete dei bimbi piccoli al seguito. Considerate l’eta dei bambini, i loro interessi, le loro inclinazioni. Amano la natura? O preferiscono l’arte? Una volta deciso cosa fare e cosa vedere, condividete con loro il programma di viaggio. Anche se piccoli, è importante renderli partecipi e fare in modo che sappiano cosa li aspetta una volta a destinazione.
- Nel costruire l’itinerario, assicuratevi di alternare un’attrazione per mamma e papà ed una più indicata per i vostri piccoli turisti. Un esempio? Il nostro weekend a Mantova&Verona.
- Prevedete un qualche tipo di intrattenimento per i pargoli, quando è il turno dell’attrazione per i “grandi”. Non aspettatevi che vi seguano buoni buoni per un’ora o più all’ultima mostra di Picasso! Se come noi odiate il Game Boy, troverete di sicuro altri escamotage a misura di bambino. Noi, ad esempio, abbiamo scoperto che le audio-guide sono un ottimo passatempo per i bambini, quando la visita si fa noiosetta… (Sagrada Familia docet…)! E un paio di lecca-lecca, come bonus dell’ultima ora, possono di certo essere concessi in casi d’emergenza! Ricordatevi, però, che ciò che funziona meglio è la promessa (poi mantenuta) che dopo il noioso museo per i grandi arriverà qualcosa di divertente per i piccoli (un gelato, un’oretta al parco gioco locale o qualsiasi altra cosa possa renderli felici).
- A meno che non prevediate di portare i bambini in braccio tutto il tempo, fate il modo che l’itinerario da fare sia intervallato da pause. A volte, soprattutto in viaggio, presi dalla smania di vedere tutto e subito, ci dimentichiamo che i bimbi non riescono a camminare quanto noi adulti. Il risultato? Bambini stanchi e stressati e genitori sull’orlo di una crisi di nervi!
- L‘attrezzatura da viaggio è tutto. Vestiti e scarpe comode mi raccomando (e del numero giusto!). A meno che non sia piena estate o non vi troviate nel bel mezzo del deserto, munitevi di equipaggiamento anti-pioggia: stivaletti e mantelline sono un must! Se, invece, c’è tanto sole – non devono mancare cappellino e crema protettiva. E, infine, acqua e qualche snack da sgranocchiare.
- E, visto che avete avuto la pazienza di leggermi fin qui, vi faccio dono di un ultimo prezioso consiglio: non ci sono scorciatoie. Preparatevi al peggio. Il peggio sarà sempre meglio del niente. Anche il viaggio più stressante in assoluto, regalerà a voi e ai vostri bimbi tanti bei ricordi e terreno fertile per rapporti umani sinceri e duraturi. E se dovesse capitare che qualche piccolo turista sia davvero troppo stanco per proseguire… ci sono sempre le spalle forti di mamma e papà. Nel viaggio come nella vita….
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Lali
16/04/2012 at 07:36
Vale, avevo proprio bisogno dei tuoi consigli…la fase gestibile mi sa che è finita!!! Stampo e tengo tutto nell’agenda!!! 😉
The Family Company
16/04/2012 at 07:39
Da grande viaggiatrice quale sei, sicuramente sarà una vittoria!
Tiziana
16/04/2012 at 07:47
Mi piace moto il blog Valentina. Non ho più bimbi piccoli ma passare da te mi rallegra e trovo anche consigli utili per adulti. Grazie.
The Family Company
16/04/2012 at 08:05
Grazie mille Tiziana! Non sai che sollievo sentire queste parole…
viaggiebaci
16/04/2012 at 10:38
mamma mia! che sintonia …
concordo che si può camminare anche sotto la pioggia e giocare sulle pozzanghere, muniti di stivaletti in gomma, è un vero spasso per i più piccoli …
The Family Company
16/04/2012 at 11:04
Vero Monica, sintonia pura!
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Giorgia Mazzanti
16/04/2012 at 18:30
Io come camminatrice folle quoto i tuoi consigli!
The Family Company
17/04/2012 at 09:21
Grazie Giorgia! Propostaccia: visto le ultime discussioni sul gruppo, che ne dici se organizziamo una passeggiata vera (non virtuale)?? Più condivisione di cosi!!!
Letizia
19/04/2012 at 21:16
Bellissimo post, ricco di consigli preziosi. Io ho due bimbi di 5 e 3 anni e mezzo e uno nella pancia e se, col primo, la fase pigrizia sembra essere passata (per fargliela passare abbiamo dovuto anticipare l’eliminazione del passeggino della seconda!) con la seconda ci siamo in pieno… e le spalle di papà sono magiche!!!!
The Family Company
19/04/2012 at 22:26
Letizia, proprio come me. Anche io ho due bimbi di 5 e 3 anni (senza terzo in arrivo, però)! E anche per me le cose si complicano con il secondo che, appena varchiamo la porta di casa dice che è stanco. L’importante è non arrendersi. Con qualche trucchetto, riusciamo sempre a fare qualche passetto in avanti. Complimenti per la bellissima famiglia!!!
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venividiviaggi
15/06/2012 at 18:30
E quando ad essere stanchi sono i genitori, mentre la piccola peste avrebbe la forza diabolica per scalare una montagna, come la mettiamo?? :)))
The Family Company
15/06/2012 at 19:09
Ah!! La cosa si fa difficile! Bevanda super energiazzante per mamma e Papá oppure disperata ricerca di un parco giochi… Ludoteca se piove ;-)))