Scozia On The Road. Prima tappa: Edimburgo

Il primo ricordo che ho di Edimburgo è la silhouette del suo iconico Castello che si staglia silenziosa e fiera contro un cielo plumbeo, dominando – da lontano – questa città senza grattacieli.

Scozia per bambini

Si respira un’atmosfera d’altri tempi nella capitale scozzese… Fieramente appollaiata su una serie di vulcani spenti e di dirupi rocciosi che dominano la costa del Firth of Forth, Edimburgo ha un che di romantico e nobile allo stesso tempo.

Arriviamo in un pomeriggio freddo e ventoso, ma senza pioggia. Decidiamo, dunque, di approfittare della buona sorte, iniziando la nostra esplorazione all’aperto. E abbiamo ragione. Man mano che passeggiamo, il cielo si apre. Regalandoci la prima di tante limpide giornate da qui a venire, durante questo On The Road in Scozia.

Fin da subito, appare chiaro che Edimburgo non è molto grande: si presenta, anzi, come un insieme di piccoli nuclei storicamente ed architettonicamente molto diversi tra di loro. La maggior parte delle più note attrazioni si trova nella Old Town, in chiaro stile medievale e, nell’immaginario collettivo, da sempre associata al mondo dei bassifondi e a personaggi come Dottor Jekill e Mister Hyde. Con le sue strade tortuose e i suoi stretti closes, l’Old Town va rigorosamente girata a piedi, per essere apprezzata al meglio.

Scozia

Passeggiando senza fretta e mettendo da parte la mappa, si fanno incontri incredibili… Un talentuoso ragazzino che riempie l’aria con il malinconico suono della sua cornamusa.

Un anziano scozzese che passeggia in kilt suonando un antico corno.

Un uomo che sembra restare sospeso a mezz’aria…

Questo ed altro succede lungo una delle strade più famose d’Europa, il Royal Mile: una passeggiata di un miglio che, scendendo dolcemente dal culmine della rupe sui cui è stata edificata la Old Town, collega i due punti cardine della storia di Edimburgo, ossia il Castello con il Palazzo Reale di Holyrood.

Ed è facile perdersi tra le sue botteghe colorate, tra le case borghesi di varie epoche, tra i misteriosi vicoli che si aprono lateralmente  e che ad Edimburgo vengono definiti “closes”…

Uno dei più caratteristici è il Brodie’s Close, dedicato a William “Deacon” Brodie, impiccato nel 1788, che sembra abbia ispirato il celebre personaggio del Dottor Jekyll. Al suo interno, c’è un piccolo ma affollato Cafè, i cui affreschi sulla parete mostrano la storia del famigerato diacono. Il locale serve pasti da pub tutto il giorno. Da provare il classico cream tea scozzese: uno scone (tipico dolce britannico), servito con burro, confettura, clotted cream insieme ad una tazza di tè o caffè. Io ne ho fatto incetta durante tutta la mia permanenza in terra scozzese!

Percorrendo a ritroso il Royal Mile, planiamo dolcemente a sinistra verso la suggestiva Victoria Street, famosa strada su due livelli punteggiata da negozi pittoreschi e ristorantini e pub caratteristici (fra cui il Bow Bar, che ha vinto il premio come miglior bar della Gran Bretagna). Victoria Street termina nella misteriosa piazza di Grassmarket, dove – un tempo – avvenivano le esecuzioni pubbliche  ed oggi tripudio di pub e locali.

Ma Edimburgo non è solo una città dalle strade regali e pittoresche. Non può essere scoperta, limitandosi a passeggiare tra vicoli, cortili, piazze e parchi. Edimburgo è una città da vivere dentro. Per conoscerla a fondo, è necessario immergendosi nelle atmosfere caratteristiche dei suoi pubs e cafè, abbracciare storie e leggende che spesso sfuggono e si rifugiano all’interno, tra pietre antiche, sale maestose, tra le pareti di case, palazzi, chiese e musei.

E di certo, non si può lasciare Edimburgo senza aver prima visto il suo Castello, posto su un bastione di roccia che strapiomba su tre lati per oltre 100 metri. Simbolo della Capitale e forse di tutta la Scozia, custodisce al suo interno i Tesori della Nazione  e la Pietra del Destino. Passeggiando tra le sue mura, probabilmente sentirete il suono di antichi tamburi e i passi di misteriosi fantasmi. Ma è una storia troppo affascinante per relegarla in poche righe. Merita un post a parte, che – prometto – scriverò nei prossimi giorni.

Scozia, Castello di Edimburgo

Talvolta, poi, l’anima di una città si svela in modi singolari, attraverso – ad esempio – il silenzio di un qualche cimitero… Come quello di Grayfriars, dove è stato seppellito un cagnolino molto speciale, di nome Bobby. Bobby e il suo padrone, John Gray, furono inseparabili per quasi 2 anni. Il 15 febbraio 1858 Gray morì di tubercolosi e fu seppellito nel Greyfriars Kirkyard. Bobby sopravvisse a John per ben 14 anni, ma trascorse il resto dei suoi giorni vegliando sulla tomba del proprio padrone.  Nel 1867, quando fu disposto che tutti i cani randagi avrebbero dovuto essere abbattuti, Sir William Chambers (direttore della Società Scozzese per la Prevenzione della Crudeltà sugli Animali) pagò per rinnovare la proprietà di Bob, assumendosi la responsabilità del cane davanti al consiglio cittadino. Bobby morì nel 1872, ma Edimburgo non ha mai dimenticato questa storia ricca di amore.  E, a un anno dalla scomparsa, la filantropa Angela Burdett-Coutts fa erigere  una statua e una fontana per ricordarlo.

La piccola lapide commemorativa di Bobby si trova appena varcato il cancello del cimitero: sul marmo in alto c’è inciso il suo nome e la data in cui morì. Più in basso, le parole che sono il simbolo della sua storia e dell’amore oltre la morte: Che la sua devozione e lealtà sia una lezione per tutti noi”.

Per finire, ci sono i Musei… inestimabili contenitori di tesori, storie e tradizioni di qualsiasi città. Edimburgo non fa eccezione. Anzi. Una visita alla capitale scozzese non può considerarsi finita senza includere almeno un paio dei suoi straordinari Musei. Noi siamo riusciti a visitarne quattro, tutti raggiungibili a piedi, soprattutto se soggiornate all’interno della Old Town: The National Museum of Scotland, Edinburgh Museum, Camera Obscura e Dynamic Earth.

Lasciamo Edimburgo con un velo di malinconia nel cuore. Ma anche con l’eccitazione di chi sa che il viaggio è solo all’inizio. Tante tappe ancora ci aspettano. Chi viene con noi…?

___________

Consigli pratici per chi visita Edimburgo con bambini:

  • Dove dormire: Edimburgo offre innumerevoli soluzioni adatte a tutti, incluso le famiglie. Avrei voluto scegliere una caratteristica Guest House, ma ho trovato il miglior rapporto qualità-prezzo al Premier Inn. Si tratta di una catena di alberghi dislocati in tutta la Gran Bretagna e, di conseguenza, abbastanza impersonali e tutti uguali ma pulitissimi, quasi tutti in posizione centrale e con prezzi imbattibili. Noi abbiamo pagato circa 70 euro a notte per una family room, colazione inclusa – gratuita per i bambini. Ad Edimburgo, ci sono due Premier Inn. Il primo, vicino Prince Street, con vista sul castello. Il secondo, quello scelto da noi, a Lauriston Place. Consiglio il secondo, poiché è più comodo per raggiungere la Old Town. L’hotel ha anche un ristorante family-friendly (tovagliette colorate, kids menu e pastelli tutte le sere), molto comodo per chi viaggia con bambini piccoli. Dopo aver passato tutto il giorno girovagando, i bimbi sono generalmente molto stanchi e poco gestibili la sera, per cui mangiare in hotel e poi andare a nanna è – a volte – una manna dal cielo.
  • Dove mangiare: ristoranti, pubs e cafè abbondano ovunque. Le nostre scelte: pranzo alla Brasserie del National Museum of Scotland, che propone anche menu per bambini, oppure al The Deacon’s House, ideale anche per il tè del pomeriggio (Brodies’ Close, Royal Mile – nei dintorni del Castello); pranzo veloce, in piedi, al The Backed Potato Shop, 56 Cockburn Street (una traversa del Royal Mile); caffè e spuntino pomeridiano all’immancabile Starbucks; cena al The Howie (10-14 Victoria Street, consiglio di prenotare). Per una lista di Pubs Children- Friendly, date un’occhiata qui e qui.
  • Come muoversi: rigorosamente a piedi. Se avete pochi giorni a disposizione, concentratevi sulla Old Town. Le principali attrazioni si trovano tutte lungo il Royal Mile: il Castello; lo Scotch Heritage Centre, che propone tour dedicati alla più famosa bevanda scozzese; la Camera Obscura; la Gladstone’s Land, una stretta casa del 1617 appartenuta ad un mercante, nella quale sono stati ricostruiti fedelmente gli ambienti di una volta; il Writers’ Museum, che raccoglie oggetti e cimeli di Burns, Scott e Stevenson; la bellissima chiesa di St. Giles. Per i bimbi, particolarmente divertente è il classico Hop&Off Bus, un autobus turistico che permette di girare Edimburgo (anche la New Town), scendendo e salendo a piacimento, per 24 ore.
  • Musei: data la ricchezza di esperienze e di informazioni raccolte durante la visita ai musei menzionati nel post, dedicherò a queste attrazioni un articolo a parte. Per cui… stay tuned!

Gli altri articoli del nostro viaggio in Scozia:

 

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21 Responses to Scozia On The Road. Prima tappa: Edimburgo

  1. viaggideirospi Rispondi

    16/10/2012 at 16:01

    Adorabili quei 2 dolci musetti felici di essere a zonzo! Che foto spettacolari Vale!! Bravissima…super curiosa di leggere le storie dei fantasmi…e non ti nascondo che, da proprietaria di cane, mi sono commossa..

    • The Family Company Rispondi

      16/10/2012 at 17:08

      Grazie Ale! Devo dire che i soggetti da fotografare abbondano ad Edimburgo e un po’ in tutta la Scozia… chissà che voto mi da Roberto… 😉

  2. Pingback: Scozia: di laghi, castelli ed arcobaleni | The Family Company

  3. profpalmy Rispondi

    16/10/2012 at 17:20

    Che belle foto! E quante informazioni!

    • The Family Company Rispondi

      16/10/2012 at 17:21

      Grazie cara!! E mi sono dovuta trattenere, altrimenti avrei scritto un poema… 😉

  4. Tiziana Rispondi

    16/10/2012 at 17:34

    Yoda, Il maestro jedi di guerre stellari è perfetto, chissà come ci riescono a “lievitare così”. La devozione di Bobby meritava sicuramente un riconoscimento. Ma quanto si saranno divertiti i tuoi bimbi!

    • The Family Company Rispondi

      16/10/2012 at 17:43

      Ancora mi chiedo dov’era il trucco 🙁 I bimbi si sono divertiti tantissimo… durante tutto il viaggio. Non so dirti però se si sono divertiti più i bimbi o più i genitori… ehehehe!

  5. Pingback: Scozia On The Road: Edinburgh Castle | The Family Company

  6. Elena Valli Rispondi

    18/10/2012 at 23:12

    Bellissimo racconto che voglia di partire..

    • The Family Company Rispondi

      19/10/2012 at 13:20

      A chi dici!! Io ripartirei oggi stesso!!! 😉

  7. Pingback: Scozia On The Road: nella Camera Obscura | The Family Company

  8. dieta Rispondi

    29/10/2012 at 03:34

    “…Forse la strada più grande, più lunga e più bella, in quanto a edifici e numero di abitanti, non solo della Gran Bretagna ma del mondo intero”. Così ai primi del Settecento affermò Daniel Defoe, l’autore di “Robinson Crusoe”, riferendosi al Royal Mile, principale strada cittadina e autentico salotto di Edinburgh.Proprio la magnifica capitale è la tappa finale del viaggio in Scozia di Leandro, Mario, Adema, Walter e Tati: questa è la terza e ultima parte del resoconto.Per le notizie generali riguardanti la documentazione, il clima, i mezzi di locomozione, gli alloggi, la cucina e i luoghi di visita toccati nei giorni dal 12 al 20 agosto, rimando alla prima e seconda parte della relazione.

  9. Pingback: Scozia On The Road: viaggio nella macchina del tempo | The Family Company

  10. silver price Rispondi

    01/11/2012 at 14:01

    “…Forse la strada più grande, più lunga e più bella, in quanto a edifici e numero di abitanti, non solo della Gran Bretagna ma del mondo intero”. Così ai primi del Settecento affermò Daniel Defoe, l’autore di “Robinson Crusoe”, riferendosi al Royal Mile, principale strada cittadina e autentico salotto di Edinburgh.Proprio la magnifica capitale è la tappa finale del viaggio in Scozia di Leandro, Mario, Adema, Walter e Tati: questa è la terza e ultima parte del resoconto.Per le notizie generali riguardanti la documentazione, il clima, i mezzi di locomozione, gli alloggi, la cucina e i luoghi di visita toccati nei giorni dal 12 al 20 agosto, rimando alla prima e seconda parte della relazione.

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