Quale macchina fotografica scegliere?
In vista del Natale ormai in arrivo, molti di voi hanno confessato di voler chiedere a Babbo Natale proprio una nuova macchina fotografica e ci hanno scritto chiedendo consiglio su come scegliere quella giusta. Eccovi accontentati, dunque. L’appuntamento di oggi è proprio incentrato sul principale mezzo tecnico della fotografia, cioè la fotocamera.
Un breve tuffo nel passato per richiamare alla nostra attenzione un’immagine dell’iconografia classica che vede il fotografo coperto da un telo nero dietro una grande macchina sostenuta da un solido treppiede. Era l’epoca dei banchi ottici (utilizzati ancora oggi in ambito professionale), e da allora la necessità di migliorare la “portabilità” ha fatto si che presto si giungesse al formato 35mm, poi alle ibride e alle compatte, passando per le “medio formato” come le Hasselblad o le biottiche Rolleiflex.
Le dimensioni di una fotocamera derivano fondamentalmente da due fattori: le dimensioni dell’elemento sensibile (pellicola o sensore) ed il sistema di visione dell’immagine durante la ripresa. In realtà, una prima grande suddivisione può essere fatta proprio in relazione al sistema di visione, il quale ci consente di distinguere le reflex, dove la visione avviene direttamente attraverso l’obiettivo tramite uno specchio ed un pentaprisma, dalle altre fotocamere nelle quali la visione avviene attraverso un mirino separato dall’obiettivo o, semplicemente, attraverso un display lcd.
Le reflex più comuni (quelle che siamo abituati a vedere in giro), ai tempi della pellicola appartenevano al formato 35mm (che è il classico rullino al quale siamo abituati), cosiddetto perché utilizzavano (e utilizzano) una pellicola la cui altezza misura appunto 35mm. Le reflex sono anche note con l’acronimo di SLR che sta per Single Lens Reflex, ad indicare la presenza di un unico obiettivo che serve sia a far giungere l’immagine sulla pellicola al momento dello scatto, sia a proiettare l’inquadratura nel mirino per consentire la visione prima a dopo la fase di scatto. Ciò avviene tramite uno specchio a 45° ed un pentaprisma i quali deviano i raggi luminosi verso il mirino.
Al momento dello scatto lo specchio si ribalta e lascia il passaggio libero ai raggi luminosi diretti verso la pellicola.
Da qui il tipico rumore di scatto delle reflex, dovuto appunto al ribaltamento dello specchio, e l’altrettanto tipico oscuramento del mirino in fase di scatto. Ovviamente la possibilità di sfruttare lo stesso obiettivo per lo scatto e la visione comporta l’enorme vantaggio di vedere esattamente ciò che andrà ad impressionare l’elemento sensibile. Questa particolare caratteristica delle reflex, abbinata alla possibilità di cambiare velocemente e facilmente obiettivo, ne ha decretato un rapido successo ed una notevole diffusione sia in ambito professionale che in ambito amatoriale avanzato.
In tempi più recenti la SLR è diventata DSLR (Digital Single Lens Reflex) ed inizialmente essa utilizzava esclusivamente un sensore di dimensioni ridotte rispetto al classico formato 35mm, molto più vicino al formato APS, una pellicola (poco) diffusa prima dell’avvento del digitale. Successivamente si sono diffuse le digitali con sensore di dimensioni pari a quelle di un classico negativo 35mm (24×36) e per questo dette “full frame”, che si distinguono dalle “APS-C”, le quali – come detto – utilizzano un sensore ridotto di dimensioni pari a circa 15x24mm. A questo punto dobbiamo fare una considerazione: ad un formato maggiore corrisponde in genere una qualità d’immagine maggiore.
Questa affermazione è valida sia se applicata all’analogico (pellicola) sia se applicata al digitale. Infatti, a parità di dimensioni della stampa finale, un negativo di dimensioni più grandi richiede un ingrandimento minore e quindi una minore perdita di qualità. Nel digitale, invece, un sensore di dimensioni maggiori consente, a parità di risoluzione, di adottare pixel più grandi che sono più sensibili e soffrono di minore disturbo (il cosiddetto rumore). A differenza della pellicola, che era sostanzialmente unica (ad eccezione di specifici impieghi), nel digitale le fotocamere si sono diversificate notevolmente nelle dimensioni del sensore.
Ecco che le compatte, che con la pellicola potevano raggiungere livelli qualitativi anche molto alti, oggi sono molto diverse e sicuramente qualitativamente inferiori rispetto alle reflex, siano esse full-frame che APS-C. Tornando al sistema di visione, le compatte si differenziano dalle reflex per il fatto che la visione avviene attraverso un mirino ottico separato dall’obiettivo o, quando esso è assente, attraverso un display lcd come detto poc’anzi.
Tra le compatte e le reflex si posizionano le cosiddette “bridge”, che sono delle macchine ibride e che fanno appunto da ponte tra le compatte e le reflex.
Una bridge è caratterizzata da un corpo macchina molto simile a quello di una reflex, pur non essendo dotata del classico sistema a specchio, da un obiettivo unico e non intercambiabile ma avente un’elevata escursione focale (capace in teoria di sostituire un intero corredo di ottiche reflex).
Ultimamente a queste tre categorie se ne è aggiunta una quarta, la “mirrorless”, costituita da fotocamere simili alle reflex perché dotate di obiettivi intercambiabili e di sensori di dimensioni generose, ma sprovviste di specchio e pentaprisma. Questa caratteristica consente alle mirrorless di essere molto piccole e maneggevoli ed in questo molto più simili alle compatte.
Ma a questo punto mi sembra opportuno riassumere schematicamente quanto detto – sperando che possa aiutarvi nella scelta del vostro acquisto…
Tipo Macchina |
Sistema di Visione principale* |
Obiettivi intercambiabili |
Pregi |
Difetti |
Da scegliere se… |
Compatta | Schermo LCD | NO | Dimensioni contenute | Sensore di dimensioni ridotte (qualità d’immagine modesta);Zoom poco luminoso e dall’escursione focale relativamente limitata | Sei una persona che ama viaggiare leggera e vuoi catturare i ricordi senza preoccuparti troppo della tecnica |
Bridge | Schermo LCD | NO | Zoom di elevata escursione focale | Impossibilità di cambiare obiettivo; Dimensioni che cominciano ad essere “importanti” | Se vuoi la possibilità di riprendere un vasto paesaggio come un primissimo piano di un oggetto lontano senza dover cambiare obiettivo. |
Mirrorless | Schermo LCD | SI | Dimensioni contenute; Intercambiabilità obiettivi | Corpo macchina poco ergonomico.Mancanza di un vero mirino ottico | Se vuoi cominciare a divertirti cambiando obiettivi ma non vuoi impegnarti con un sistema costoso ed ingombrante come quello delle reflex |
Reflex | Mirino ottico | SI | Intercambiabilità obiettivi. Mirino ottico. Qualità d’immagine massima. Elevata prontezza dello scatto e velocità di raffica | Dimensioni relativamente elevate. Sistema economicamente impegnativo se si vuole realizzare un intero corredo di obiettivia | Se vuoi il massimo in termini di qualità d’immagine, di velocità e di flessibilità, pur accettando di dover portare uno zaino sulle spalle solo per il corredo fotografico. E se sei abituato a scattare guardando solo attraverso il mirino ottico |
*Il sistema di visione qui elencato si intende “principale”. Esso non esclude la presenza di un sistema di visione alternativo. Ad esempio alcune compatte evolute hanno anche un mirino ottico. Allo stesso modo ormai tutte le reflex offrono la possibilità di inquadrare attraverso lo schermo lcd (modalità “live view”).
Allora, cosa ne pensate? Quale potrebbe essere la macchina fotografica più adatta alle vostre esigenze? Se avete ancora dei dubbi, scriveteci pure nei commenti. Cercheremo di rispondere alle vostre domande, aiutandovi nell’acquisto della fotocamera perfetta per voi…
________
Potrebbero anche interessarti:
- Una nuova rubrica: In giro con la fotocamera!
- In giro con la fotocamera: I lezione (introduzione)
- In giro con la fotocamera: II lezione (l’inqudratura)
- In giro con la fotocamera: III lezione (l’esposizone)
viaggideirospi
15/11/2012 at 09:04
Io sono COMPATTA!!! Il regalo del compleanno del mio papà è stato davvero azzeccatissimo, e ora che ho letto tutta la speigazione di come funzionano ne sono sempre più convinta. Avere una reflex, per ora, per me, sarebbe davvero uno spreco. Viaggiando con Fede e Leo abbiamo sempre una quantità industriale di “cose” da portarci dietro, se dovessi avere anche bagaglio per le foto, mi ci vorrebbe davvero lo sherpa”! Senza contare il fatto che non essendo una maga, non saprei neanche come usarla bene.
Lo schemino finale è esemplare!!! Bravo Roberto e brava Vale!!
The Family Company
15/11/2012 at 09:09
fra un annetto, potrai provare a fare il salto… Io non me ne sono pentita… anche se, effettivamente… il peso dopo un po’ si fa sentire. Soprattutto per uno scricciolo come me. Ma le soddisfazioni ripagano di tutto!
Roberto
15/11/2012 at 10:23
Le compatte non sono da demonizzare. C’è compatta e compatta. Alcune hanno anche il mirino ottico, uno scatto abbastanza pronto, una qualità d’immagine ottima, ma è ovvio che il prezzo….
Rita
15/11/2012 at 09:11
Ma se volessi provare a comprare una Reflex… che consigli mi dareste? Nikon o Canon? che macchina? è un mondo immenso, questo…
The Family Company
15/11/2012 at 09:16
Ciao Rita, io personalmente ho comprato una Nikon D5100, con obiettivo 18-105, su consiglio di Roberto. In tutta onestà sono agli inizi, quindi non me la sento di dirti molto di più. Magari Roberto è più illuminante… Un abbraccio e in bocca al lupo per l’eventuale acquisto!!
Roberto
15/11/2012 at 10:20
Rita, Canon e Nikon sono praticamente equivalenti, con l’una o con l’altra farai comunque splendide foto. Ciò che devi valutare è l’ergonomia (quindi vai in un negozio e valuta semplicemente l’impugnatura e più in generale il “feeling” che riesce a darti ciascun modello). E’ molto importante anche l’obiettivo venduto in kit con la macchina. Ad esempio Nikon offre molti modelli con l’ottimo 18-105, Canon invece ha il 17-85. Entrambi gli obiettivi sono alternative molto più valide rispetto al classico 18-55, a mio avviso un pò troppo limitato. Magari la prossima lezione la facciamo proprio sugli obiettivi 😉
Rita
15/11/2012 at 10:27
Grazie Roberto! Mi permetto di seccarti con un’altra domanda…Oltre all’obiettivo, quali sono gli essenziali da aggiungere secondo te?
Roberto
15/11/2012 at 11:12
Rita, con una reflex e un obiettivo tra quelli citati hai già tutto l’essenziale. Non curarti dei megapixel che tanto sono pure troppi praticamente in tutti i modelli.
Ps: guarda che non mi secco. chiedimi, sarò lieto di rispondere a qualunque dubbio tu possa avere
Rita
15/11/2012 at 14:15
Grazie Roberto! Sei stato gentilissimo! Vado a farmi un giro per negozi allora! E se ho dubbi, mi permetto di romperti ancora!
The Family Company
15/11/2012 at 14:16
Toc toc… ho una domanda anche io per il maestro… Ma forse sto anticipando i tempi… io che ho comprato macchina e obiettivo come da tue indicazioni, Rob… ora cosa mi faccio regalare da Babbo Natale? Mi accorgo, per le foto che faccio in viaggio, che spesso il 18-105 non mi basta. Come si procede ora…? Help!
simona
15/11/2012 at 14:47
Ciao Roberto e Valentina. Io ho fatto la mia scelta un anno e mezzo fa passando da una compatta (nikon coolpix) ad una reflex (nikon D 31009. Sto usando l’obiettivo in dotazione, il classico 18-55 e considerando che io per lavoro fotografo al 90% interni e oggetti va bene anche perchè ha un ottimo grandangolo. Effettivamente per le foto di viaggio sarebbe meglio un obiettivo più potente…….. che è già nella lista dei desideri e mi sa che ci rimarrà per un bel po’ visti i costi purtroppo!! Vi seguo con piacere Simona
The Family Company
15/11/2012 at 14:49
Simona, grazie per essere passata di qua. Io ho il problema opposto al tuo. Facendo foto soprattutto in viaggio, neanche il 105 mi basta… aspetto lumi dal grande Rob! Ciao Simo, corro a leggerti nella staffetta!
Roberto
15/11/2012 at 16:41
E allora se proprio il 105 vi sta stretto vi consiglio di aggiungere l’eccellente Nikkor 70-300mm (http://www.nikon.it/it_IT/product/nikkor-lenses/auto-focus-lenses/fx/zoom/70-300mm-f-4-5-5-6g-af-s-vr-nikkor), prezzo intorno ai 500 euro.
Altrimenti, per spendere qualcosa in meno meno potete andare sull’ ottimo Sigma 70-300mm (http://www.sigmaphoto.com/shop/70-300mm-f4-56-dg-os-sigma). Entrambi sono stabilizzati.
The Family Company
15/11/2012 at 17:16
aaaaargh!costa quasi quanto ho pagato macchina+obiettivo 18-105!!! Non mi resta che confidare in Babbo Natale…
Tiziana
15/11/2012 at 21:58
La mia incoscienza mi suggerisce una reflex. La mia consapevolezza vorrebbe una compatta. Il mio ego preferirebbe una Mirrorless. Io credo che una Bridge sarebbe la macchina giusta per me, poter cambiare gli obbiettivi mi piacerebbe tanto. Se penso che un tempo usavo una vecchia Zenit completamente manuale (che conservo ancora), non so come facevo. Grazie per tutti i suggerimenti dettagliati che ci hai dato Roberto. Non resta che far leggere il post a Piero e sperare in un super regalo che so già che non ci sarà 🙁 Ciao cara Valentina.
The Family Company
16/11/2012 at 11:49
Ciao cara Tiz! Bè, non si sa mai… magari, quest’anno sei stata buona, e Piero o Babbo Natale ti accontenteranno… E poi c’è anche il bis-compleanno del tuo blog da festeggiare, no? Te lo meriteresti proprio un bel regalo.
PS segui la tua incoscienza 😉
erdematt
16/11/2012 at 00:57
Ciao Roberto (e Valentina).
Mi sa che hai solo introdotto il punto macchina fotografica, ma hai omesso di dire una cosa secondo me molto importante che purtroppo, e lo noto anche nel tuo post, nessuno più considera: il buco attraverso il quale si fa passare l’immagine.
E questo penso sia dovuto sopratutto al mercato, che illude la gente facendogli vedere meravigliose foto scattate con lo smartphone o il tablet. Senza ricordare che la foto non dipende solo dalla macchina fotografica o dalla pellicola/sensore, ma sopratutto dall’obiettivo attraverso cui quella “luce che scrive” passa.
Per cui va bene non demonizzare le compatte e le bridge, introdurre le mirrorless e semplificare le reflex, ma facciamo capire che se si usa un culo di bottiglia piuttosto che una micro lente il risultato non potrà essere quello di un obiettivo fatto da una lente di cristallo di diametro 6 volte maggiore…
E poi che Nikon e Canon siano proprio uguali…
Ve lo dice un ex fotografo Nikon che litigava coi sostenitori e produttori del marchio più blasonato al mondo, che ha dovuto piegarsi alla superiorità del sistema di lettura digitale della concorrente tanto da ospitarne il cuore col suo marchio al proprio interno (Sensore Cmos Canon dentro il corpo macchina Nikon…)
Pace e bene…
Roberto
16/11/2012 at 11:35
ciao Erdemat,
e ci mancherebbe altro che ho fatto solo un’introduzione. Lo scopo dell’articolo è proprio quello di fornire una guida preliminare alla scelta della fotocamera, passando rapidamente in rassegna i i più diffusi sistemi che il panorama tecnologico attualmente offre. Non tutti hanno le stesse esigenze o la possibilità di comprare una costosa reflex con un altrettanto costoso obiettivo 24-70/2.8, tanto per fare un esempio. Nei prossimi topic mi sono promesso di affrontare il discorso lenti e obiettivi, una cosa alla volta 😉
Per quanto riguarda Nikon/Canon conosco persone che potrebbero raccontare delle loro esperienze opposte alla tua, ma non voglio che questo blog diventi l’ennesimo luogo di inutili discussioni di cui troppi forum sono inondati. Quindi ti prego di non continuare su questo argomento.
Per la cronaca Nikon monta sensori Sony e non Canon. Ciao
erdematt
27/11/2012 at 02:54
Ciao Roberto,
peste mi colga se non avevo capito che questa è solo un’introduzione!!!
Io ti parlo da (ex) professionista che non ha mai condiviso le opinioni dei colleghi ma sopratutto dei produttori per campanilismo.
Un oggetto è indiscutibilmente meglio di un altro se, fatto lavorare a parità di condizioni con il concorrente, ottiene risultati migliori.
Il sensore Cmos (che ricordiamo a tutti è il contraltare della cara vecchia pellicola, quindi IMPORTANTISSIMO per ottenere delle buone immagini) era stato a più riprese schernito dalla maggior parte dei produttori che invece aveva investito fior di soldoni tempo e ricerca sul CCD.
Ma, i risultati ed il tempo, hanno dato ragione a chi aveva invece puntato sul CMOS.
Tutto qui.
E’ un pò quello che succedeva con Kodak e Fuji nelle pellicole, ricordi?
E comunque ti confermo che il sensore della mia Nikon D300 era prodotto e sviluppato da chi lavorava da anni per Canon, che li montava già per le sue Reflex, e se oggi invece usano quelli Sony… comunque non sono più sviluppati dal centro ricerche Nikon!!!
E non lo dico per Amore delle polemiche, ma per rispetto di chi ha sviluppato un progetto che ha dato i frutti di cui ora tutti beneficiano…
Alla prossima!!!
The Family Company
16/11/2012 at 11:32
Ciao Ernesto! Grazie per essere passato di qua! I tuoi commenti sono sempre ricchissimi di spunti.
Dunque, per quanto riguarda il ruolo dell’obiettivo, concordo che sia stato solo accennato nel post, ma non si poteva fare altrimenti, almeno non in questa sede. Scrivendo anche tu su un blog, sai bene che è controproducente inserire in un unico articolo troppi concetti e trattarli tutti in maniera approfondita. Se l’articolo diventa troppo lungo, rischi di perdere per strada chi ti legge. Quindi è stata una scelta voluta e infatti, nei commenti, Roberto dice che la prossima lezione sarà proprio dedicata agli obiettivi.
Tieni conto che questo post aveva solo l’intenzione di dare un minimo di linee guida su quanto disponibile sul mercato; d’altra parte non tutti, purtroppo, possono permettersi una reflex. E non tutti sono interessati ad averla.
Per quanto riguarda invece le differenze tra Nikon e Canon, qui stiamo parlando di prestazioni a livello di scatto agli occhi di utenti amatoriali, non professionisti.. Certo, per un professionista, il discorso è diverso e le sfumature da considerare sono tante. Ma un professionista non sarebbe nemmeno interessato a questo post e forse nemmeno a questa rubrica, che invece è dedicata a chi di fotografia non ne sa nulla o quasi (come me ;-).
Per un amatoriale, e parlo per esperienza, quello che conta è avere poche ma semplici informazioni di base che possano permettergli di cominciare a muovere i primi passi in questo mondo complessissimo. E, per l’uso che ne può fare un utente amatoriale, penso concorderai con me che Canon e Nikon siano abbastanza equivalenti. Poco importa se all’interno di una Nikon c’è il sensore Canon. La Canon avrà anche un sensore migliore (che poi, io amatoriale, magari non so nemmeno cosa sia questo sensore…), ma la Nikon forse ha un migliore autofocus. Dico per dire, magari non è cosi ma era per farti capire cosa intendo… Insomma, sono dettagli che per un professionista hanno un senso, per un amatoriale un po’ meno… Che ne pensi?
erdematt
27/11/2012 at 03:05
Ciao Vale.
Penso che quando si fa informazione, bisogna cercare di presentare pro e contro, ma siccome l’obiettività non esiste allora bisogna avere il coraggio di sostenere ciò che si afferma. Io ho lavorato per tanti anni in un fotolaboratorio professionale Kodak e non avevo problemi a dir loro che alcune pellicole Fuji erano migliori delle loro. E da fotografo Nikon che il sensore CMOS rendeva meglio del CCD.
Ed a quanto pare non ero l’unico a pensarlo, se poi anche loro lo hanno adottato…
….E se in negozio vendevamo pellicole Fuji in maggior quantità ai professionisti ed i risultati erano oggettivamente decisamente evidenti pur utilizzando chimica di sviluppo e stampa KODAK…
Vi voglio bene, sul serio, e so che tu lo sai e spero di conoscere presto anche Roberto per dipanare eventuali incomprensioni…
Pace e bene…
viaggiebaci
16/11/2012 at 21:59
muble, muble! sono venuta a leggere lì’articolo 3 volte in 2 giorni e non riesco a rispondere alla domanda del prof …
posso aspettare la lezione sugli obiettivi???
che spero però arrivi presto … 😉
The Family Company
17/11/2012 at 19:16
Ma allora stai pensando di fare il grande passo??! Aspetto anche io con ansia la lezione sugli obiettivi, sai? E dovrebbe arrivare prestissimo. Il 29 novembre per la precisione. Giusto in tempo per inserire eventuali reflex nella letterina per Babbo Natale… 😉
viaggiebaci
18/11/2012 at 21:42
e allora aspetto ancora un po’ …
più che deciso, sono obbligata: fra un po’ casca tutta a pezzi. Forse dopo 10 anni di servizievole sercizio è arrivato il momento per la pensione 😉
The Family Company
18/11/2012 at 21:57
E direi che è proprio ora di metterla in pensione 😉 Cmq, se hai dubbi o domande specifiche che vuoi fare a Roberto, sono sicuro che lui sarà felice di darti una mano!
Roberto
17/11/2012 at 22:48
Vale e simona se gli obiettivi sopra citati costano troppo andate su questo
http://www.amazon.it/Sigma-70-300mm-Motore-Obiettivo-Nikon/dp/B0012X43P2/ref=sr_1_11?s=electronics&ie=UTF8&qid=1353188412&sr=1-11.
The Family Company
17/11/2012 at 23:36
Questo forse potrebbe entrare nella sacca di babbo natale… 😉 grazie Rob!
simona
19/11/2012 at 09:43
Grazie Roberto, corro a dare un’occhiata!!! In negozio mi avevano scoraggiato moltissimo perchè sembrava che l’unico modo per risparmiare su un biettivo fosse quello di comprarne uno “compatibile” con nikon e non stabilizzato. Ne ho provato uno non stabilizzato e, fermo restando che la qualità delle immagini scattate era comunque buona, guardare in quel mirino mi ha fatto venire il mal di mare!!!! Ciao grazie
Roberto
20/11/2012 at 13:57
ma io infatti come seconda scelta ho consigliato proprio un compatibile non stabilizzato 🙁
The Family Company
20/11/2012 at 14:07
mmmm… mi sa che aspetto la tua lezione sugli obiettivi Rob. Non credo di aver ben capito la differenza tra obiettivo stabilizzato e non… Non vedo l’ora!!!!!
Pingback: In giro con la fotocamera. V lezione: gli obiettivi | The Family Company
Pingback: In giro con la fotocamera. VI lezione: l’esposizione – seconda parte | The Family Company
Massimo
31/01/2013 at 12:04
Quando l’analogico faceva da padrone, utilizzavo due corpi macchina con diversi obbiettivi a focale fissa. Seppur i risultati mi lasciavano molto soddisfatto, il peso della borsa si faceva sentire… Dovendo passare al digitale, non ho voluto ripetere lo stesso errore, perciò ho optato per un corpo-macchina più uno zoom di grande escursione focale. Sicuramente la qualità di quest’ultimo non è ai livelli delle ottiche fisse, ma lascia sostanzialmente soddisfatti. Se tornassi indietro nel tempo, farei un pensierino per una bridge-camera, che, più compatta ma di buona qualità, ha le stesse potenzialità di una reflex ed obbiettivi niente male.
The Family Company
31/01/2013 at 14:44
Ciao Massimo e grazie per aver lasciato la tua testimonianza. Io personalmente non ho mai provato una bridge; ma sono passata da una compatta ad una reflex (seppur non professionale) e devo dire che sono affascinata da quante cose si possono fare… Devo ancora imparare tanto, ma anche da profana, la differenza la noto eccome. Però.. si, la borsa pesa 😉 Torna a trovarci!!