Verso il camper
In attesa che Davide, lo zio “pamperista”, torni a trovarci presto sul blog, vi presento un’altra camperista incallita. Una mamma tutta pepe, che si chiama Stefania.
Stefania è l’autrice del bellissimo blog, Kiala Camper, ma ha accettato di scrivere ogni tanto anche per la nostra Family Company. Perché come me, crede nel potere della rete e della condivisione. E, come me, è convinta che “più si è, meglio è!”. Questa è lei…
Questo è il suo blog…
E questo è il suo post!
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Vita da camper, sembra il titolo di un film! In realtà lo è, un fantastico film con Robin Williams. Una famiglia alla prima esperienza camper nella realtà americana. Dimensioni del mezzo a parte, potrebbe essere la storia di centinaia di coppie di camperisti italiani. Ebbene sì, lo svelo, per la prima volta qui e non sul mio sito: anche noi abbiamo avuto il nostro travagliato inizio. Perché qui? Perché nell’immenso e ormai dispersivo web, questo blog mi ha catturato: diari di viaggio, lezioni di fotografia, consigli, piacevole grafica e la passione per i viaggi della bravissima autrice.
La passione per i viaggi …è sempre stata preponderante nel nostro nucleo familiare, anche a dispetto di tante difficoltà. Abbiamo viaggiato in treno e in automobile, soggiornato in hotel, B&B, residence, appartamenti e pensioni. Sempre con la massima libertà, senza quasi mai prenotare, pronti ad affrontare le inevitabili difficoltà in cambio di una vacanza da scoprire ed organizzare ogni giorno. Al camper non avevamo mai pensato.
Poi un bel giorno, perché secondo il detto il male non viene mai per nuocere, si parte per le vacanze pasquali in Umbria. Due bimbe piccole, senza prenotazione alcuna, con un freddo anomalo per il periodo e gli hotel completamente pieni! Dai terminali primi posti liberi nelle Marche, negozi ormai chiusi per comprare coperte e dormire in macchina mentre decine e decine di camper stazionavano in ogni angolo e, grazie ai grandi finestroni aperti, ci mostravano invidiabili quadretti familiari che consumavano la cena in quelle piccole, calde e confortevoli abitazioni viaggianti!
Da quel momento in poi fu un continuo altalenarsi tra determinazione e indecisione. Passarono ancora svariati anni finché arrivò il nostro primo camper, usato, non troppo grande ma pronto ad accogliere tutti i nostri effetti personali e a portarci in giro per il mondo, ma non esageriamo, all’inizio solo in Italia. Le difficoltà dei primi viaggi hanno dato luogo a situazioni a dir poco grottesche che alla fine son diventati i ricordi più belli e divertenti. E dopo tanto tempo quelle foto con il camper che aveva l’antenna di casa, o noi tutti impegnati a caricar l’acqua da una scomoda fontanella perché incapaci di trovare un camper service, ci regalano ancora tanti sorrisi. Il nostro primo camper aveva sei posti ed ospitava due adulti e quattro bimbe (tre nostre e una “in prestito”).
Poi è arrivato il secondo, per noi la perfezione: sette posti letto con due tavoli (in linguaggio tecnico dinette). L’inesorabile passar del tempo ha trasformato il nostro equipaggio, riducendo il numero fino a ridurci in tre con un grande camper che nel corso degli anni abbiamo personalizzato e completato. Lo definiamo la nostra villetta viaggiante e ora, dopo dieci anni, abbiamo un po’ di esperienza in più, ma il nostro stile non è cambiato. Non pianifichiamo mai troppo i nostri viaggi perché la perfezione è nemica dell’avventura …e il camper cosa è se non avventura?
Per noi è l’evasione totale dal quotidiano in completa libertà. Ma la vacanza en plein air o la si odia o la si ama …una raccomandazione, non chiedete mai ad un camperista com’è la vita da camper: correreste il rischio di ascoltarlo per ore! Vi siete incuriositi? Avete domande o perplessità sul mondo en plein air? Scrivetemi, sarò lieta di rispondervi!
Luigi De Propris
03/12/2012 at 19:43
Meraviglioso , non ci sono parole per descrivere questo bellissimo racconto di avventura in camper , mi medesimo nel racconto , e tutto quello che voi avete vissuto , noi lo stiamo vivendo adesso ….. sensazioni incantevoli !!!! vi auguro una bellissima serata .
The Family Company
03/12/2012 at 19:56
Grazie Luigi per essere passato di qua. La testimonianza di Kialacamper è preziosa. E il tuo commento non può che confermarla. Spero che molti altri si uniranno a voi, per spiegare a chi ancora non è camperista cosa si prova ad esserlo. A prestooo!!
kialacamper
03/12/2012 at 22:15
Grazie Luigi e Loredana, grazie Valentina e grazie a tutti i miei follower! Ho iniziato quasi per gioco a scrivere sul web, il mio primo sito era una vera bruttura! Ma sentire ogni giorno il vostro affetto e leggere le vostre parole mi gratifica e mi motiva sempre più …GRAZIE di cuore!
wc camper
07/12/2012 at 17:48
Che bel post!
io ho sempre viaggiato zaino in spalla e via all’avventura, per poi ritrovarmi a cercare qualche ostello o stanza a poco prezzo..
Ma chissà con l’andare degli anni, se riesco a metter da parte qualche soldo, potrei pensare di cambiare stile di viaggio e darmi anch’io ai viaggi in camper!
kialacamper
13/12/2012 at 15:17
Te lo auguro davvero di cuore <3
Pingback: Il mondo in una stanza | The Family Company
rita
13/12/2012 at 11:25
Mi rispecchio tantissimo in questo tuo racconto, noi siamo camperisti da sei mesi, desideravamo un camper da tanti anni e finalmente il sogno si è realizzato. Fortuna vuole che possiamo tenerlo parcheggiato sotto casa, cosi lo possiamo coccolare per bene. Ora si avvicina il fine settimana e il nostro miller scalpita…….bisogna partire….buoni kilometri a tutti,ciao.
The Family Company
13/12/2012 at 11:42
Ciao Rita! Grazie per la tua testimonianza. Quando vuoi raccontarci le tue esperienze in camper, noi siamo qua! A presto!!
kialacamper
13/12/2012 at 15:18
Rita!!! Ma sai che anche noi abbiamo un Miller …un Miller Alabama!!! Chissà che non ci ritroveremo vicine di camper un giorno …
rita
14/12/2012 at 22:29
anche il nostro è un alabama, lo adoro, se hai qualche consiglio da darmi ti ringrazio……
kialacamper
15/12/2012 at 07:57
Ciao Rita! Bè noi ci abbiamo fatto parecchie modifiche, prima fra tutte la divisione dei mobiletti. Abbiamo messo in ognuno un ripiano. Poi abbiamo aggiunto il forno a microonde (ma questa è una cosa del tutto personale, io sono abituata ad usarlo a casa e quindi non riesco a farne a meno neanche in camper) e lo abbiamo collocato sul letto a castello nella parte alta, incastrato in un mobiletto di legno fatto su misura da mio marito e che sfruttiamo nella parte alta per riporci varie cose. Ho aggiunto le retine in tutti i mobiletti a giorno altrimenti facevamo la semina degli oggetti in viaggio. Poi, questo è importante, mio marito ha fatto con il legno e la stoffa della tappezzeria una specie di pannello quasi fisso nel letto a castello piano inferiore in modo che quando si apre il gavone non arriva il freddo a chi dorme lì. Ancora, un appendipanni sulla parete del bagno collegato proprio all’altro lato del pannello così che abbiamo un posto dentro al bagno dove appendere gli accappatoi e uno sul corridoio dove appendere borse e giacche. Io ora l’ho rifoderato tutto perchè si erano un po’ rovinate le foderine originali. Poi abbiamo aggiunto cose classiche diciamo: triogas, ventoline per il frigo, ventolina per il calore del microonde, suono per il gradino se rimane aperto, allarme con combinatore telefonico, e, cosa importantissima, mio marito ha isolato tutte le finestre perchè l’alabama è spesso soggetto ad infiltrazioni. Poi ora non mi viene in mente più nulla 🙂 …
rita
16/12/2012 at 22:02
grazie mille…..quella della retina è una buona idea. Ciao