Menù Baby-Friendly: guida pratica alla scelta dei cibi adatti ai bambini in Thailandia
Viaggiare all’estero con bambini significa rinunciare ad assaggiare la cucina locale? Assolutamente no! Ce lo dimostra Andrea Bicini, un vecchio amico di The Family Company, il quale – insieme a Mint, la figlia del suo migliore amico – ci accompagnerà in un viaggio attraverso la gastronomia tailandese. Che, sorpresa sorpresa, può essere decisamente a misura di bambino! Non accontentatevi dei fast-food, quando visitate paesi stranieri. Viaggiare significa anche scoprire profumi e sapori nuovi. Basta solo avere qualche piccola accortezza. Ma bando alle ciance, è ora di dare la parola ad Andrea e Mint!
Di Andrea Bicini per The Family Company
Un po’ di tempo fa la padrona di casa di The Family Company ha gentilmente ospitato un mio post sul “viaggiare in Thailandia con bambini”. Ne è nato un bello scambio di idee e considerazioni, molte delle quali si riferivano ai possibili problemi che un bambino potrebbe avere dal punto di vista nutrizionale in questo paese.
A dire la verità i problemi alimentari di chi arriva in Thailandia non riguardano solamente i bambini: la cucina tailandese, rinomata in tutto il mondo per la sua ricercatezza d’ingredienti e per le elaborate procedure di preparazione e presentazione dei piatti, è anche una delle più piccanti che io abbia mai mangiato e comprende accostamenti di sapori e ingredienti che potrebbero far storcere il naso anche alla forchetta più audace che per la prima volta si accosta alle cucine orientali.
Credo che in assoluto ci siano 4 sapori e ingredienti in grado di creare il ribrezzo alle papille gustative e al nostro olfatto: il coriandolo (in inglese Coriander o Cilantro ????? in tailandese – si pronuncia patccì), gli insetti (serviti solitamente come snack fritti), il durian (frutto tipico del sudest asiatico vietato nei mezzi di trasporto pubblici e in molti hotel sia di Bangkok che di altre località che a me fa impazzire e di cui ho parlato sul mio blog) e il peperoncino (per la quantità smodata con cui viene aggiunto alle pietanze).
Foto da recipes.howstuffworks.com
Quello in questa immagine non è prezzemolo, non lasciatevi ingannare dall’apparenza. Si tratta di coriandolo, una verdura largamente usata nella cucina di diverse parti del mondo e qui utilizzato proprio come fosse il nostro prezzemolo. Ha un sapore “metallico” molto deciso, che non si percepisce quando vengono impiegati i semi per certe paste di curry ma che, aggiunto come foglie fresche, rende immangiabile il cibo per il palato di chi non è abituato, non solo per i bambini, parola di mia madre! La soluzione a questo problema è facile: basta dire “mai sai patccì” ovvero non metteteci il coriandolo“!
Per insetti e durian, il problema non si pone. Nessuno vi obbligherà a mangiarne, a meno che non siate curiosi. Non fanno parte di piatti elaborati come ingredienti segreti, tanto per farvi un dispetto. Quindi né voi né i vostri bambini correte il rischio, peraltro relativo visto che, superati i preconcetti culturali soprattutto per quanto riguarda gli insetti, il sapore non è affatto male (e il formaggio sardo con i vermi ne è la riprova). L’elenco di cose che i tailandesi sono in grado di mangiare e che per noi sembrano disgustose, in realtà, potrebbe essere ben più lungo – molto, però, dipende da dove ci si trova e con chi.
Per quanto invece riguarda il peperoncino, le cose si complicano perché, nonostante si possa specificare poco piccante o senza chili, molti ristoranti e chioschi sembrano non essere in grado di accontentarci. Ho notato, ad esempio, che per la famosa Som Tum (l’insalata di papaya) spesso il problema è rappresentato dagli utensili usati per la preparazione, oramai impregnati dell’essenza piccante di questa spezia. Non vale neppure la regola del colore: esiste una varietà tailandese di peperoncino verde che è 100 volte più forte di quello rosso. Potete provare a dire “mai phet / mai sai prik” che significa non piccante / non metterci il peperoncino, ma non vi garantisco il successo.
La possibilità più semplice e banale per non incorrere in nessun tipo di rischio (a cui molti turisti ricorrono e che di certo piacerà ai vostri bambini) è quella di evitare la cucina locale e affidarsi ad una delle moltissime catene di ristoranti e fast food filoamericani o scegliendo dal menù piatti occidentali.
Se, invece, si vuole andare sul sicuro (perlomeno nel 99% dei casi), senza rinunciare necessariamente ai chioschi di strada e ad assaggiare la cucina tailandese, è necessario scegliere piatti che di per sé siano compatibili con le esigenze del palato e quelle nutrizionali. Ci sono moltissime cose che possono essere mangiate senza problemi e variano da ristorante a ristorante e anche a seconda della zona della Thailandia dove andrete. La frutta qui è davvero buonissima e fresca: ananas, mango, papaya, banane sono le più famose ma assaggiare le mille varietà qui esistenti è un’esperienza bellissima. Il gelato di cocco e lo “sticky rice & mango” sono i dessert più genuini che si possano far mangiare ad un bambino mentre latte fresco, ovomaltina e yogurt sono facilissimi da reperire ovunque.
Quella che segue è semplicemente la mia Top 5, ovvero 5 piatti tailandesi che difficilmente i vostri figli si rifiuteranno di mangiare, facili da ordinare e da reperire in quasi tutti i ristoranti.
Il primo posto spetta indubbiamente al Khao Pat (???????) nelle sue mille varianti. È un piatto completo, una sorta di riso alla cantonese. Si può avere con pollo (gai – ???), maiale (moo – ???) o ai frutti di mare (thalay – ????). Si può ordinare in tutta la Thailandia, dai ristoranti più eleganti fino a molte bancarelle di strada. E’ praticamente un riso bollito ripassato in padella con verdure, uovo e carne o frutti di mare (calamari e gamberetti soprattutto) a seconda dei gusti.
Il Pad Thai (??????) lo nomino più per dovere – visto che è ufficialmente il piatto nazionale thailandese – che per originalità – i tailandesi non lo mangiano praticamente mai (la storia la puoi leggere qui). Anche questo è un piatto completo assolutamente non piccante. È una ricetta di origini cinesi-vietnamite, dal sapore vagamente agrodolce. Si tratta di tagliatelle di riso risaltate in padella con tofu, uova, germogli di soia, pollo e gamberetti, servito con lime, arachidi e aglio fresco alle quali, a piacimento, si può aggiungere o no il peperoncino in polvere – attenzione a dire “mai sai patcci” visto che eccezionalmente si può incappare nel ristorante in cui lo aggiungono.
Il Khao Man Gai (??????????) è il piatto più facile da trovare nei chioschi di strada, facilmente riconoscibili se hanno questa specialità visto che esporranno polli bolliti interi. Su del jasmine rice bollito viene adagiato del petto pollo tagliato (anche qui adageranno qualche foglia fresca di coriandolo – basterà toglierlo) con accanto delle fettine di cetriolo. Viene servito solitamente con del brodo di pollo in una ciotola e con un piattino con una salsa fatta con
Il Massanan Gai (??????????) è un piatto per bambini non piccolissimi, per quelli un po’ più audaci. Si tratta del più famoso dei piatti a base di curry della Thailandia meridionale per cui risente dell’influenza della cucina indiana: pollo e verdure – in genere patate e carote – cotte con pasta di curry e latte di cocco a formare una crema delicata, leggermente piccante.
Infine il pesce, solitamente fresco anche in località non proprio balneari. Attenzione solo a non ordinarlo al BBQ perché non è in genere semplicemente grigliato ma marinato con tutte le erbe e spezie possibili e immaginabili.
Molto buono per quanto estremamente semplice il Pla Pao (??????) ovvero un pesce intero rivestito di sale e arrostito sui carboni. Non ha bisogno di nessun condimento anche se ve lo serviranno con una deliziosa salsa di lime, olio, aglio e peperoncino – che in modiche quantità consiglio ai genitori di provare.
Se poi avete richieste specifiche, chiedete… se la risposta non la conosco sarà un buon motivo per sperimentare!
Tiziana
14/01/2013 at 15:35
Hai ragione Andrea, sono molto belli questi scambi sui blog. Sono anche molto utili, condividere le esperienze arricchisce sempre. Dici che in Thailandia si cucina piccante, pensa che io quando vedo il vasetto del peperoncino lo metto distante dal piatto per paura che qualche molecola ci voli dentro 😀 I piatti illustrati sono invitanti ma il mio mantra sarebbe (se mai ci dovessi capitare) -mai sai prik- Bel viaggio tra i gusti. Un saluto
The Family Company
14/01/2013 at 18:21
Davvero Tizi non ti piace il peperoncino?! Meno male che Andrea ci ha svelato la formula magica allora 😉 Un abbraccio!