La Baviera reale: Schloss Linderhof
Guest Post di Antonio Quarta
Il nostro On the Road in Baviera continua. Ci eravamo lasciati in un bar tutto italiano nel bel mezzo di Oberammergau: il Cafè Scocci, gestito dal simpatico Mario. Dopo un buon espresso ed una bella chiacchierata con il titolare, riprendiamo la ben nota Deutsches Alpen Strasse fino a quando, percorsi soltanto una manciata di chilometri, si staglia dinanzi a noi l’imponente complesso dell’Abbazia di Ettal, con la sua maestosa cupola.
Una piccola sosta per visitare questa meraviglia è d’obbligo. La costruzione dell’abbazia è attribuita al Duca Ludovico il Bavaro nel lontano XIV secolo, figura molto importante per la Baviera ed il cui sepolcro funerario si trova all’’interno della cattedrale di Monaco. Un curato ed ampio giardino precede l’antica Abbazia, abitata ancor oggi – apprendo- da una comunità di religiosi benedettini con compiti non soltanto religiosi.
L’interno è da togliere il fiato: un tripudio di statue, affreschi, decorazioni, un altare sontuoso, un soffitto sapientemente affrescato.
Fuori, invece, i consueti negozi di souvenir – dove per me è obbligatorio acquistare dell’ottima birra ed un paio di bottiglie di un rinomato liquore; il tutto prodotto ancor oggi, come un tempo, dai monaci!
Ma adesso è davvero ora di ripartire per raggiungere l’agnognato Schloss Linderhof. Meno di mezz’ora di piacevole guida e finalmente arriviamo al parcheggio di Linderhof. Immerso in una delle tante vallate bavaresi, luoghi tanto cari al Re bavarese Ludwig II, il castello di Linderhof fu l’unico – tra i castelli voluti dal monarca – ad essere stato terminato.
Una salutare passeggiata nel curatissimo parco ci porta dinanzi alla facciata di Linderhof. Che la visita abbia inizio… Ci accoglie immediatamente una bella statua equestre di Luigi XIV, il Re Sole, figura molto importante per il Re bavarese, e sopra di noi spicca una corona di raggi dorati. Una dopo l’altra ammiriamo sontuose stanze dove la ricchezza dell’arredamento si amalgama con la sontuosità delle decorazioni e degli ornamenti.
Nella ricchissima sala da pranzo, ad esempio, si trova il famoso “Tischlein Deck-Dich” (il tavolo che si apparecchia da solo), collegato al piano sottostante per mezzo di un imponente macchinario che permetteva al Re di rimanere solo durante la consumazione dei pasti! Tavolo usato anche nel famoso film di Fellini del 1973, dal titolo “Ludwig”, sicuramente una tra le più importanti opere dedicate a questa storica figura bavarese!
Il tour prosegue tra stupende sale magnificamente ammobiliate, come la stupenda Sala degli Specchi, sicuramente la più bella dell’intero maniero. I maestosi (e lucidissimi) specchi presenti nella sala creano una particolare illusione che amplia a dismisura questo ambiente, mentre la luce presente crea una cascata dai mille colori che letteralmente cattura tutti noi!
Ci spostiamo, poi, nell’immenso parco dai mille sentieri per far correre un po’ i nostri ragazzi, veramente impeccabili in tutte le circostanze che lo richiedevano. Ed anche il sottoscritto ne approfitta per qualche… piccolo inseguimento tra la fitta e curata vegetazione che compone questo grande parco.
E tra una corsa ed una altra, eccoci dinanzi alla famosa Venus-grotte, il cui ingresso (compreso nel prezzo del biglietto) è assolutamente consigliato. La notevole ampiezza di questa grotta, completamente artificiale, è l’ennesimo motivo di meraviglia per tutti noi. Quasi al centro si trova un laghetto con una barchetta a forma di conchiglia e, in fondo, un grande affresco che ricorda la profonda passione del Re verso il musicista tedesco Wagner.
Anche la musica che si diffonde nel grande ambiente rievoca le opere del Wagner ed acuisce la mia tensione emotiva. Usciamo tutti infreddoliti per la bassa temperatura qui presente, ma il sole che anche oggi splende in questa regione ci riscalda in un attimo.
Il giro continua in questo grande parco curato in ogni dettaglio.
E così, eccoci dinanzi al chiosco moresco, indi alla casa marocchina fino ad arrivare alla Capanna di Hunding, anch’essa legata alle opere del Wagner. Quasi due ore di sana passeggiata (e qualche gara di corsa con i ragazzi) all’interno di questo splendido parco, fino alla sublime visione finale: dal Tempio di Venere, ennesima costruzione presente nel parco, la veduta del castello è veramente suggestiva e la fontana adiacente, il cui getto di acqua arriva a ben 30 metri, è da non perdere!
Il fiume Ammer che scorre dinanzi al parcheggio delle auto è proprio l’ideale per una buona mezz’ora di puro svago: le lingue di terra completamente asciutte che affiorano nel letto del fiume diventano le piste per un curioso inseguimento tra me ed i ragazzi, che suscita divertite risate nel resto del gruppo. Ancora qualche minuto adagiati sulle sponde del fiume e poi si riparte.
Rientriamo stanchi e contenti a Füssen, dove facciamo base. Ma l’itinerario in terra bavarese riserverà ancora parecchie sorprese. Presto, vi porterò sul Chiemsee (Lago di Chiem) per raccontarvi del favoloso castello di Herrenchiemsee, soprannominato la Versailles Bavarese…..
Bis Nächste (alla prossima)!
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A domani, per tutte le informazioni pratiche sull’itinerario del Castello Reale di Linderhof (con base a Fussen). Per l’On The Road completo in Baviera, qua il link con la raccolta dei post di Antonio!