L’enorme distesa che sembrava non avere fine
Auk stava guardando il mare. Era come se l’enorme distesa che sembrava non avere fine riuscisse a distrarlo ogniqualvolta compariva alla sua vista. Ed il mare si vedeva bene dall’alto della grande roccia dove si trovava in quel momento…
Da Gioconatura
Ci immergiamo, corpo e anima, in quest’ “arco di luna” colorata che sembra abbracciare il mare: Portofino, un antico borgo marinaio famoso in tutto il mondo per i suoi colori, i suoi profumi ed i suoi scorci bellissimi.
Ma i più belli, credetemi, sono spesso quelli meno fotografati, quelli meno gettonati, quelli più nascosti. Ad esempio, avete mai visto il mare di Portofino dall’alto? Tra rose, ulivi e lecci? Il glamour e la movida sembrano così lontani…
Perché a Portofino c’è molto altro. E può essere tutto incredibilmente a misura di bambino. Per esempio, la si potrebbe visitare, ripercorrendo un’antica leggenda. Anzi, due…
Giorno 1: sul Monte di Portofino
… Si narra che, il 24 Giugno, nella notte di San Giovanni, sul Monte di Portofino, proprio nel punto in cui si incrociano 4 sentieri (quello per le Pietre Strette, per il Semaforo, per Ruta e per San Rocco), si radunano gli spiriti di tutti gli amanti che il destino non volle lasciar unire. E’ la leggenda degli spiriti degli amanti, secondo cui questa è l’unica notte in cui si può raccogliere il misterioso “olio di rovere”: uno speciale unguento che per essere efficace deve essere raccolto tra il primo e l’ultimo rintocco della mezzanotte.
Arriviamo a Ruta, vicino Camogli, nel tardo pomeriggio. Lasciamo l’auto in uno spiazzale nei pressi dell’Hotel Portofino Kulm, poi ci dirigiamo sul retro dell’albergo, da dove parte il sentiero che porta a Pietre Strette. Dopo circa 20 minuti di cammino su un percorso largo e pianeggiate, arriviamo ad un incrocio e seguiamo le indicazioni per San Fruttuoso (via Caselle, Molini). I bimbi imparano presto a seguire la segnaletica colorata disegnata su rocce, alberi e pietre. Il segno da seguire è un cerchio rosso e subito è gara a chi ne vede di più.
E scoprono anche che a volte, in montagna, è più facile camminare in salita che in discesa. L’ultimo tratto di questo soft trekking, infatti, è in declivio e risulta essere più impegnativo, ma i miei piccoli escursionisti, di 6 e 4 anni e nemmeno particolarmente esperti, l’hanno percorso allegramente e senza difficoltà. Dopo circa 25 minuti, si apre davanti a noi uno scenario da non credere: il mare, dall’alto, quasi incastrato tra i monti. Sembra infinito. Lontanissimo. Eppure così vicino…
Siamo arrivati all’Agririfugio I Molini, dove ceneremo e resteremo per la notte.
Un antico mulino recuperato e ristrutturato, nel cuore del Parco di Portofino e raggiungibile solo a piedi. Intorno solo il verde di una natura incontaminata e l’azzurro del mare.
L’accoglienza è semplice e genuina, il panorama da mozzare il fiato… Insomma, non capita tutti i giorni di dondolare su di un’altalena a picco sul mare, no?
E’ un luogo talmente speciale, da meritare un post a parte… E’ speciale perché qui i locali vengono a pranzare la Domenica, anche d’inverno. Gli escursionisti si fermano per la notte. Gli amanti della natura vi si rifugiano per cercare riposo per il corpo e cibo per l’anima. Un paradiso per grandi e piccini, per chi ama le cose semplici, per chi pensa che l’importante non siano le stelle in una struttura d’accoglienza, ma l’amore che si prova nei confronti della propria terra. Perché chi la ama, saprà farla amare anche a chi è in visita… Come è successo a noi. Qui.
Ceniamo con i prodotti di questa terra. E dormiamo in una stanza senza fronzoli, ma comoda ed accogliente, cullati dal rumore del ruscello che scorre dietro. Gli scarponcini sono a riposo. E andiamo a nanna anche noi. Domani, ci aspetta un’altra avventura.
Giorno 2: San Fruttuoso e Portofino dal mare
La nave, partita dalla lontana Spagna, era ormai giunta al largo di Portofino, quando fu colta da una fortissima tempesta. Giustino, che si trovava a bordo, doveva a tutti i costi raggiungere il litorale ligure per portare in salvo le ceneri di San Fruttuoso. Durante la tempesta, allora, gli apparve in sogno un Angelo che gli promise di portare la nave in salvo, in un luogo segreto sovrastato da un monte. Gli disse anche che, in una caverna di questo monte, abitava un enorme drago. “Ma non devi avere paura!” disse l’Angelo a Giustino “Il potere di San Fruttuoso ti proteggerà e tu riuscirai a scacciare il drago!”. L’angelo svelò poi all’uomo che avrebbe trovato una sorgente d’acqua sotto una roccia e che, su quella sorgente, Giustino avrebbe dovuto costruire una chiesa. Nacque così l’Abbazia di San Fruttuoso.
Ci svegliamo con il suono dell’acqua che scorre. E con la voglia di indossare di nuovo gli scarponcini, per inseguire questa nuova leggenda. Prima di riprendere il sentiero, ci godiamo ancora un po’ il panorama. Bevendo succo e mangiando cereali, pane e marmellata fatta in casa.
Sazi e pieni di energie, partiamo zaino in spalla, sulle tracce di Giustino. Camminiamo lungo una vecchia mulattiera che segue, a tratti, il corso di un torrente e che conduce verso il mare. Il segno da seguire è di nuovo un cerchio rosso; questa volta, però, la distanza è più breve e il percorso è tutto in discesa.
In circa 20 minuti arriviamo alla piazza antistante l’Abbazia di San Fruttuoso, nata prima del Mille e incastonata in un’insenatura meravigliosa. Questa Chiesa, una volta ricca e golosa preda per i pirati, è oggi invece una delle mete più ambite dagli escursionisti che passano da queste parti. Vi si arriva, infatti, solo a piedi, tramite i sentieri del Parco Naturale di Portofino, oppure via mare – rendendola così accessibile anche a chi non ama particolarmente il trekking.
Anche l’Abbazia merita un post a parte. Vi lascio però con qualche immagine. Non abbastanza per assaporare appieno l’atmosfera di questo luogo. Ma abbiate pazienza, presto arriverò con i dettagli…
Dopo la visita all’Abbazia, il nostro viaggio prosegue via mare. Di un colore acquamarina che scalda il cuore. Agitato, fragoroso, potente. Ed è dal mare che raggiungiamo Portofino.
Un’esperienza meravigliosa. Giri il promontorio e, come per magia, il mare si placa. Lentamente scivoliamo sull’acqua e, d’improvviso, un’esplosione di rossi, aranci e gialli.
Sono le famose case colorate di Portofino, che servivano ai marinai per ritrovare più facilmente la propria dimora una volta tornati dalla pesca. E diventa talmente facile innamorarsi dell’atmosfera che si respira qui. E’ palpabile, onnipresente. E’ ovunque, quel non so che, quella “Dolce Vita” ricercata che ha reso questo borgo tra più glamour d’Italia. La ritrovi nei turisti, nelle ville seminascoste tra le colline, negli yacht ancorati nel porto, nei tavolini dei bar affollati…
Eppure, la bellezza di Portofino va molto oltre. E’ accessibile a tutti. Ed è proprio questo che la rende unica. Il porticciolo, la famosa “piazzetta”, il promontorio, il mare. Sono patrimonio di tutti.
La bellezza di Portofino è nell’aria che sa di mare, nei colori e nei profumi di fiori, nell’armonia perfetta tra il verde degli alberi che la circondano e l’azzurro del mare che l’abbraccia. Andate oltre. Non fermatevi al noto. Inerpicatevi tra i vicoli. Raggiungete la Chiesa di San Martino e proseguite per il piccolo sentiero che chiamano la pedonale.
Si tratta di uno splendido percorso che inizia a Paraggi, attraversa un bel bosco di lecci e si snoda sopra la strada statale che collega S. Margherita Ligure a Portofino. Una passeggiata meravigliosa tra rocce, alberi e arbusti. E, naturalmente, panorami da mozzare il fiato.
Lungo il tragitto si incontrano alcune deviazioni. Una di esse si trova in corrispondenza della bellissima insenatura di “Niasca” che consente di raggiungere l’Eremo di S. Antonio, un complesso risalente al XIII secolo. Ma noi facciamo tappa proprio nella piccola spiaggia sabbiosa dell’insenatura, un angolino meraviglioso dai colori tropicali.
Qui ci aspetta una nuova, grande avventura. Di cui, vi racconterò nel prossimo post insieme ai dettagli dell’ultimo giorno di questo meraviglioso weekend e di tutte le informazioni pratiche per chi volesse andare a caccia di leggende…
Potrebbe anche interessarti:
Carla
17/06/2013 at 08:33
Che meraviglia!!
Ma davvero si può fare tutta quella strada a piedi con due bambini cosi piccoli??
Valentina Cappio
17/06/2013 at 08:39
Grazie Carla. Si si certo, si può fare tranquillamente. Presto scriverò un post con tutte le informazioni pratiche cosi da darvi indicazioni più precise se volete organizzare un trekking da quelle parti. Ci sono delle guide e, se non siete esperti, potete andare con loro. Ovviamente non tutti i percorsi sono a portata di bambino, basta scegliere quelli giusti ed essere equipaggiati con scarpe e abbigliamento adatto… Un abbraccio e a presto.
Luisa
17/06/2013 at 08:34
Ciao Valentina! I tuoi post e le tue foto mi fanno sempre sognare. E le due leggende sono meravigliose. Brava tu e bravissimi i tuoi bimbi che riescono a fare tante cose meravigliose! Non vedo l’ora di leggere il seguito!
Valentina Cappio
17/06/2013 at 08:40
Grazie di cuore Luisa. Devo dire che i posti che visitiamo sono talmente belli che fare fotografie diventa molto facile… 😉 Arrivo presto con il seguito, aspettamiii!
Terry
17/06/2013 at 11:34
WOW! Che foto spettacolari! Voglio sapere cosa avete fatto su quella spiaggia! Conoscendo la family, sarà sensazionale! Bellissimo post! Grazie cara!
Valentina Cappio
17/06/2013 at 11:36
Grazie Terry! Sono luoghi splendidi davvero! Alla tua piccola Rosy piacerebbero un sacco. Soprattutto il rifugio, lei che ama così tanto la natura… A presto!
Lali
18/06/2013 at 01:40
Confermo che i tuoi cuccioli sono davvero grandi!!! Pieni di energia e curiosità…ma chissà da chi avranno preso????
Foto splendide e ora vediamo il resto dei tuoi raocconti che ci fanno attendere il resto sempre con impazienza!!! Mitica la fam Co!
Valentina Cappio
18/06/2013 at 07:46
ecco, ora mi fai diventare rossa come un peperone!!! Sono bravi Ale, tutto sta a stimolarli… e il bello è che più li stimoli, più loro diventano curiosi e più diventa facile per me stimolarti… Un bellissimo circolo vizioso! Baci cara
Vaty
15/07/2013 at 21:41
Aspetti di Portofino che davv non conoscevo. Altro che romanticismo x sole coppie, presto arriviamo anche noi family!! Grazie vale!
Ci hai fatto sognare con questo foto e leggende.
Mi hai fatto giusto ricordare che ho foto in archivio di un week end alle cinque terre. Vedrò di postarle. Siamo appena tornati ma la voglia di ripartire ci assale sempre vero?
Un abbraccio forte a tutta la family. Anzi alla family Company 🙂
Valentina Cappio
16/07/2013 at 04:52
Ma grazie cara!!! aspetto con ansia le tue foto del weekend alle cinque terre. Posso solo immaginare quanto siano belle. Un abbraccio a te e alla tua bellissima famiglia!
Pingback: I Migliori Articoli di Viaggio – Giugno 2013 | HostelBookers Blog
Pingback: Dormire a Portofino e dintorni: un rifugio a picco sul mare | The Family Company