Paganella in estate: 10 cose da fare con i bambini
La montagna d’estate. Non è solo il verde che ti avvolge. Non sono solo le cime imponenti che sembrano vegliare sul sonno di grandi e piccini. Non sono solo i prati sconfinati. E i profumi. E i colori. E’ piuttosto quell’incedere lento. Quel riappropriarsi di se stessi. Quel ritrovare la vera essenza delle cose.
Eh già. La montagna è magica d’inverno. Ma d’estate è capace di regalare emozioni inaspettate. E così, sulle tracce di una favola, raggiungiamo l’Altopiano della Paganella.
Un luogo semplice ma che nasconde mille sfumature: cime altissime, vallate verdi, laghi, castelli, malghe e rifugi, mucche, orsi, api e lupi. Una varietà di scenari, di emozioni, di incontri inaspettati. Dietro ogni angolo, un mondo da scoprire.
E tantissime cose da fare e da vedere. Ecco quelle che, secondo la family, sono davvero da non perdere:
1. Avventura in bidonvia
Non sapete cos’è una bidonvia? Nemmeno io! Prima di salirci sopra almeno… Questo singolare impianto di risalita, che collega Molveno a Pradel, permette di raggiungere comodamente e in pochi minuti un’altezza di 1.350 mt sopra il livello del mare. La telecabina è formata da grossi cesti, con pavimenti in legno, che possono ospitare al massimo due persone – rigorosamente in piedi.
I bambini adoreranno la salita! E voi potrete godere di un incredibile panorama: sotto, le acque cristalline del lago di Molveno. Intorno, le guglie imponenti delle Dolomiti del Brenta, Patrimonio Naturale dell’Unesco.
Uno scenario mozzafiato che sa di magia… E forse magico lo è davvero: ad un certo punto, infatti, uno sbuffo color viola appare nel cielo, proprio sopra il lago. Ancora oggi, non so dire cosa sia…
Informazioni pratiche: la Bidonvia parte dalla zona alta del paese di Molveno, nei pressi del primo incrocio che si incontra sulla strada che proviene da Andalo. Presso l’impianto, c’è un parcheggio con parchimetro (1.50/ora; 8 euro tutta la giornata); attenzione: accetta solo monete e non da il resto. Periodo di apertura estiva dell’impianto: dal 25 aprile al 01 maggio e dal 25 maggio al 15 settembre, dalle ore 8 alle ore 18:45. Prezzi: 6,20 corsa singola; 9.50 andata e ritorno; bambini fino a 12 anni: 40% di sconto; bambini sotto il metro di altezza (accompagnati da un adulto pagante): gratis.
Tip della family: se siete genitori single con due pargoli al seguito, niente paura! Aspettate pazientemente presso la biglietteria e, non appena vedete una coppia o un gruppo dispari di persone, chiedete ad uno di loro se è disposto a salire (o a scendere) con uno dei vostri bimbi. All’andata, noi abbiamo preso un papà in prestito…
… e, al ritorno, abbiamo approfittato di un nonno tedesco, che è stato davvero dolcissimo con Alessio. Durante la discesa ha provato a chiacchierare con lui e, quando siamo arrivati a Molveno, Alessio mi ha detto: “mamma, il signore mi diceva delle cose in inglese (per lui tutte le lingue straniere equivalgono all’inglese), ma io non capiscio l’inglese! E allora gli ho risposto… “mi dispiace, ma io non so”; ho fatto bene mamma?!”. Me lo sarei mangiato di baci!
2. Giocare a Tarzan tra liane e ponti tibetani
Una volta saliti con la bidonvia sull’Altopiano di Pradel, a pochi metri dagli impianti, c’è il Forest Park, un Parco Avventura per osservare e vivere il bosco da una prospettiva diversa. Il parco offre diversi percorsi con vari livelli di difficoltà. Un po’ Tarzan, un po’ Uomo Ragno, un po’ Robin Hood, tra ponti che oscillano, reti sospese nel vuoto, liane e carrucole, i bimbi non vorranno più andare via…
Per i più piccoli, c’è il percorso basic – davvero alla portata di tutti. Le corde sono sistemate a pochi centimetri dal terreno, per cui – anche cadendo – non c’è rischio di farsi male.
Una parte del percorso è invece a qualche metro da terra, all’interno di reti completamente chiuse. Quindi, senza rischio alcuno di cascare giù.
Informazioni pratiche: il parco è aperto tutti i giorni dall’8 giugno al 15 settembre, dalle ore 10:00 alle ore 17:30. I prezzi variano in funzione del percorso scelto e della stagionalità e li trovate sul sito del Forest Park. Non serve un abbigliamento particolare, ma è fortemente consigliata una tenuta adatta alla montagna (pantaloni comodi e scarponcini). Prima di iniziare il percorso, tutti – grandi e piccoli- verranno provvisti di elmetto (con copricapo monouso). Per tutti i percorsi, a parte quello baby, gli utenti sono anche provvisti di moschettoni, imbragatura e carrucola. E’ inoltre prevista una sessione di briefing con gli istruttori, i quali spiegano tutte le norme di sicurezza e le tecniche di base. Il percorso baby non ha bisogno di briefing.
Tip della family: Se desiderate, c’è la possibilità di acquistare dei guanti in gomma che migliorano sensibilmente la presa sulle corde oltre a proteggere dal freddo (anche se è estate, siamo in alta quota, per cui le temperature non sono certo quelle del mare). I guanti costano 2 euro al paio. Se le manine sono troppo piccole per la misura XS, il personale provvederà gentilmente a tagliare le dita (dei guanti, non della mano!)… Et voilà, il gioco è fatto!
3. Soft trekking con bambini
Montagna = Natura. Solo così si vive appieno la vita dei monti e se ne scopre il senso più profondo. Soli così, ci si innamora dei ritmi e delle sensazioni che regala. E poi, la natura è alla portata di tutti. Passeggiare tra il verde incontaminato delle Dolomiti è un attività gratuita e non prevede limiti di età.
Nel territorio compreso tra Andalo, Molveno e Fai della Paganella, troverete molti sentieri ed itinerari facili e con dislivelli minimi, quindi adatti anche ai bambini. Per suggerimenti ed idee sui percorsi più adatti alle famiglie, suggerisco di dare un’occhiata al sito di Visit Dolomiti Paganella – dove potete trovare un’utilissima guida scaricabile in pdf sui sentieri presenti sul territorio. Per ognuno, sono segnalati i km totali, il dislivello, la durata orientativa e se possono essere percorsi con i passeggini.
Per chi desiderasse invece fare del trekking in compagnia di guide specializzate, l’associazione Montagna Amica di Trento organizza escursioni adatte a tutti, anche ai più piccoli, proponendo una serie di itinerari privi di difficoltà tecniche e di pericoli.
Un facile percorso che ho fatto io stessa con i bimbi, senza bisogno di guide e quindi assolutamente low cost, è quello che parte più o meno dal Forest Park di Pradel e arriva a Malga Tovre. Dal Parco Avventura, basta tornare indietro di qualche centinaio di metri, direzione impianti, e risalire le piste da sci che troverete sulla vostra destra (sulla sinistra, se invece arrivate dagli impianti stessi).
E’ semplicemente meraviglioso immaginare neve e sciatori e immergersi, invece, tra prati verdi, fiori e mucche.
Tip della Family: la salita non può essere fatta con i passeggini; per i baby scalatori, dunque, consiglio lo zaino porta-bimbi. Per i più grandicelli, invece, il mio suggerimento è quello di lasciare che esplorino liberamente: rispettate i loro tempi e la loro naturale curiosità.
Tutto può essere fonte di osservazione e scoperta: un fiore, una coccinella, un tronco, una pigna… Non abbiate fretta di arrivare alla meta. Il percorso, talvolta, può essere molto più sorprendente.
4. Orienteering
Per diventare veri esploratori ed acuire il senso dell’orientamento di grandi e piccini, è possibile praticare uno sport che si sta affermando rapidamente in Trentino: l’Orienteering, che significa “orientarsi” appunto, cioè muoversi sul terreno con l’aiuto della carta topografica e della bussola.
Sull’Altopiano della Paganella sono stati predisposti 3 “percorsi permanenti” di diversa lunghezza con relative carte topografiche (percorso breve, percorso medio, percorso lungo); tutti partono e terminano di fronte al Palacongressi di Andalo e si snodano intorno al lago e fino a Cavedago, con distanze e difficoltà diverse. Armati di bussola, ci si immerge nella natura seguendo le carte topografiche, che indicano con precisione tutti i dettagli presenti sul terreno, come sentieri, ruderi, pozze d’acqua e sorgenti. Lungo il percorso, si incontreranno dei punti di controllo (chiamati, in gergo, “lanterne”), la cui posizione è indicata sulla cartina, con dei cerchietti rossi. L’essenza dell’orienteering è quella di “trovare” questi punti di controllo utilizzando la carta topografica e la bussola, scegliendosi da soli la strada da percorrere. Le carte topografiche possono essere ritirate anche all’ufficio dell’Azienda per il Turismo Dolomiti Paganella (piazza Dolomiti 1, Andalo). Maggiori informazioni sulla pratica dell’orienteering le trovate a questo link.
Tip della Family: le Guide Alpine di Dolomiti Paganella propongono escursioni di orienteering dedicate ai bambini (per maggiori informazioni sul programma e sui costi: tel. 335/6959252 oppure 0461/585353; email ).
5. Avventure in malga
Le malghe. Per chi non l’ha mai visitate, è un po’ come andare a trovare Heidi e suo nonno… Quassù, i profumi del bosco si mescolano a quelli del cibo, i bambini riscoprono la gioia di giocare senza giochi, gli adulti ritrovano una dimensione della vita diversa, forse più vera.
L’odore delle stalle, il cinguettio degli uccelli, i versi degli animali. E una sensazione di benessere, di pace assoluta. Ed una grande lezione di vita.
Quasi tutte le Alpi Trentine offrono la possibilità di visitarle, proponendo spesso iniziative ed itinerari per scoprire la storia, le tradizioni e la vita dei malgari.
Noi abbiamo visitato Malga Tovre, una piccola fattoria didattica, che ospita diversi animali: mucche, capre, asini, maiali, galline, oche.
Il percorso didattico è segnalato da pannelli che spiegano le abitudini dei diversi animali. C’è anche un bel portico con lunghi tavoli di legno, dove è possibile sedersi e degustare i formaggi prodotti dalla malga. Talvolta, la fattoria organizza laboratori sulla mungitura e la produzione del formaggio, ma suggerisco di telefonare anticipatamente per avere maggiori informazioni (tel: 0461/583042).
Informazioni pratiche: per raggiungere Malga Tovre, dovete prendere la bidonvia Molveno – Pradel (la stessa che si usa per raggiungere il Forest Park) e da Pradel risalire a piedi seguendo le piste da sci l oppure percorrendo il sentiero che sale sinuosamente nel bosco, proprio di fianco al secondo impianto a fune. Se i bambini sono piccoli (i miei hanno 6 e 4 anni), ci si impiega circa mezz’ora, inclusa qualche sosta durante la passeggiata.
Tip della family: la salita non è difficile ma c’è una buona pendenza; per cui potrebbe risultare impegnativa, se i bimbi non sono abituati a camminare. Incoraggiateli e fate tante pause. Arriverete prima di quanto immaginate. In alternativa, potete prendere il secondo impianto a fune, con partenza da Pradel, che vi poterà fino alla stazione a monte posta a 1.525 mt. A pochi minuti dalla seggiovia, si trova il Rifugio La Montanara. La Malga, invece, si trova più in basso. Per scendere, seguite la pista da sci, solcata anche da una sterrata, che inizia proprio di fianco alla seggiovia. In 10 minuti circa, raggiungerete la Malga, che troverete sulla vostra destra.
Un’idea in più: nei mesi di Luglio e Agosto la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino organizza l’iniziativa “Albe in malga“: ogni settimana verrà coinvolta una malga diversa, da dove si potrà ammirare il fantastico spettacolo del sole che sorge, oltre a seguire le fasi della mungitura, assaggiare il latte appena munto, assistere alla produzione del formaggio, vedere la trasformazione della panna in burro, assaggiare una cagliata, imparare a riconoscere le erbe spontanee e ascoltare antichi racconti di montagna. Il 17 agosto, protagonista di questa bella iniziativa sarà proprio la Malga Tovre. Il programma della giornata, lo trovate qua.
6. Pranzo in rifugio e parco giochi in quota
E così ti ritrovi in piena estate davanti al fuoco scoppiettante di un camino. A mangiare polenta di storo e ad ascoltare antiche storie di montagna da chi, quassù, ci è nato e cresciuto. Umberto queste montagne le conosce come il palmo della sua mano. C’è orgoglio nei suoi occhi. E fierezza nelle sue parole. I bimbi lo osservano quasi ipnotizzati, pendono dalle sue labbra mentre boschi, vallate e sentieri prendono forma attraverso la voce di questo signore, burbero solo all’apparenza.
La nostra visita al Rifugio La Montanara non era prevista. Eravamo diretti a Malga Tovre, convinti di pasteggiare con pane e formaggio. Lungo la salita, ci siamo imbattuti in un simpaticissimo signore che si è offerto di scattarci una foto. E cosi, mentre i bimbi si rotolavano tra fiori e sterco di mucca, io e il signore ci siamo fatti una bella chiacchierata. Scopro che è un veterano di queste montagne. Ci viene da 20 anni circa, da quando i suoi figli avevano l’età dei miei.
Chiedo se anche lui è diretto alla malga. Mi risponde che, insieme alla moglie e alla mamma ottantenne (!) vanno più su; raggiungeranno il punto più alto di questo sentiero dove si trova il rifugio La Montanara. “Si mangia benissimo Venite anche voi!”. Penso che sarebbe un vero peccato lasciare questi monti senza aver provato la magia di un pranzo in rifugio. E, senza preoccuparmi troppo della distanza, accetto l’invito.
L’allegra compagnia, ovviamente, ci precede di un bel po’. Ci fermiamo spesso, ci riposiamo, esploriamo e facciamo anche pipì. La segnaletica per il Rifugio indica 10 minuti di cammino. In realtà, noi impieghiamo almeno mezz’ora a raggiungere l’ambita meta (un’ora circa, partendo dal Forest Park), ma l’esperienza è indimenticabile.
Il panorama da lassù è mozzafiato. In lontananza si vede il lago di Molveno e tutt’intorno le Dolomiti del Brenta.
Una terrazza in quota, con tanto di parco giochi.
E fiori.
E animali fatti con rami intrecciati. Tavoli in legno. Alberi verdissimi. L’atmosfera è quasi surreale. Mi sento in pace con il mondo.
La temperatura è diminuita notevolmente e inizia a piovigginare. Non mi preoccupo più di tanto. Intorno a me vedo tante famiglie con bimbi anche più piccoli. Se ce l’hanno fatta loro, possiamo farcela anche noi! E cosi, ci godiamo il pranzo. Il fuoco scoppiettante. Le storie di Umberto. Le cameriere che indossano gli abiti tradizionali. E il buon cibo trentino.
Il menu è tipico che più tipico non si può: polenta con funghi, formaggio alla piastra,selvaggina, salumi e formaggi locali, crostate ai frutti di bosco e l’immancabile grappa – che, come tradizione vuole, non può mancare in un vero pasto da montanaro.
Informazioni pratiche: la Montanara ha anche qualche camera, per chi volesse restare a dormire. Ammetto che ho preso seriamente in considerazione l’idea quando ho visto che il cielo diventava nero; poi, però, come spesso accade in montagna, si è aperto e il sole è ritornato a splendere sulle cime e sulle vallate. E noi siamo ritornati giù a piedi, godendo ancora di quella natura meravigliosa e facendo tappa a Malga Torve.
Tip della Family: se non ve la sentite di arrivare al rifugio a piedi, come per la Malga, potete salire in quota con l’impianto a fune che parte da località Pradel, nei pressi del Forest Park. Il Rifugio è nelle immediate vicinanze della stazione di arrivo.
7. Volare in parapendio
Per i più grandicelli e per gli amanti delle emozioni forti, a poca distanza dalla stazione di arrivo dell’impianto Pradel- Tovre (che noi abbiamo percorso a piedi), c’è una pista di decollo per parapendio che offre la possibilità di adrenalinici voli, singoli o in tandem, con atterraggio nei pressi del lago di Molveno.
Tip della family: il parapendio è accessibile anche ai bambini, a partire dagli 8 anni, con un peso minimo di 30 kg. In questo caso, verranno utilizzate imbragature di piccola taglia e il volo, della durata di circa 10/15 minuti, verrà effettuato solo in condizioni meteo ideali. Il tempo totale da programmare (tra briefing, preparazione e volo) è di circa 1 ora e mezza. Per maggiori informazioni: www.volabass.it.
8. Gita al lago di Molveno
Il lago di Molveno, le cui acque sono balneabili anche se le temperature non sono certo quelle del mare, è un gioiello verde incastonato tra i monti. L’alternanza di colori e sfumature incanta e conquista.
Resteresti a guardarlo per ore…
Intorno, un grande parco pubblico con prati all’inglese curatissimi, dove poter correre a piedi nudi, prendere il sole, leggere un libro o fare le capriole.
Da non perdere, una pausa presso il meraviglioso parco giochi per i bimbi: tutto in legno, con sabbiera, un’altalena fatta di grosse corde intrecciate e le casette degli Hobbit in cui nascondersi… E ancora noleggio bici, piscine, campi da tennis, minigolf e diversi bar.
Per una bella esperienza didattica, fate un salto alla segheria veneziana Taialacqua, edificata nel 1500 dagli abitanti di Molveno. A quei tempi, questa zona era ricca di segherie e mulini, da qui il nome Val delle Seghe. Grazie alla forza del Rio Massò e alle tecniche sviluppate proprio a Molveno, le segherie di allora producevano delle assi molto sottili, dette le “Molvene”, un tempo molto richieste.
Il lago è inoltre l’ideale per chi ama gli sport acquatici e per fare piccole gite a bordo di un colorato pedalò. Il noleggio è aperto dal giugno a settembre, dalle 8 alle 19. Oltre a pedalò, è possibile noleggiare anche canoe, barche a remi o a motore.
Informazioni pratiche: si può vedere la segheria Taialacqua in funzione, tutti i giorni (tranne la domenica) da metà giugno a metà settembre, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.00.
9. Passeggiata tra orsi e lupi
A Spormaggiore, ad una decina di km da Andalo, c’è un bellissimo Parco Faunistico che ospita orsi e lupi in semilibertà. Si tratta di un’area protetta di circa 7.000 mq, con faggi, abeti rossi e larici – garantendo quindi agli animali un ambiente naturale molto vicino a quello di origine. Le aree visitabili non sono eccessivamente estese e per osservare i vari animali basta seguire i sentieri, in un sali-scendi di emozioni.
I lupi possono essere osservati da apposite torri di avvistamento costruite proprio sopra l’area che li ospita. Sono tre e sono tutte femmine: Sissi, Luna e Vanessa, nate nel Parco Natura Viva di Bussolengo. Tra tutti gli animali presenti nel Parco Faunistico, sono forse le più difficili da vedere perché si mimetizzano bene grazie al colore del loro pelo.
Anche gli orsi bruni sono, in realtà, tre gentili donzelle. La più anziana si chiama Bel e, proprio per la sua età, è stata soprannominata la Nonna d’Europa. Poi ci sono Cleo e Cora , due sorelle che vanno d’amore e d’accordo. Non si può dire la stessa cosa del loro rapporto con Bel: pare non si sopportino e se si incontrano, qualche piccola scaramuccia tipicamente femminile non manca mai! Dalla guida del parco, impariamo che le orse mangiano per lo più verdura e frutta. Ma non disdegnano ovviamente anche la carne: proprio quel giorno, infatti, avevano pasteggiato con un bel capriolo!
A differenza dei lupi, gli orsi possono essere ammirati davvero da vicino, anche se in totale sicurezza. Certo, bisogna essere fortunati, pazientare un po’ e, talvolta, addentrarsi nel bosco. Ma l’esperienza, per grandi e piccini, è davvero entusiasmante!
All’interno del Parco, c’è anche una fattoria didattica che ospita i tipici animali da cortile: galline, pony, capre, faraone e pavoni.
Poco più su, troverete quattro esemplari di gufi reali e un gatto selvatico. A breve, l’area si popolerà anche di linci e volpi.
Bellissima l’area gioco per i bimbi e utilissime le aree ristoro con panche e qualche tavolo se volete organizzare un picnic (attenzione, però, a non dare da mangiare agli animali!).
Informazioni pratiche:
Orari: da marzo a giugno e a settemnre, orario spezzato (9:30 – 13:00/14:20 – 18:30), da Luglio all’8 settembre prario continuato (dalle 9:30 alle 18:30). Ad Ottobre aperto solo i weekend con orario spezzato.
Prezzi: intero 8 euro, ridotto (bambini dai 4 ai 14 anni) 7 euro. Biglietto famiglia: 18 euro (2 adulti + 2 bambini). Biglietto ridotto Andalo Card, Trenta e Multiutility Card: 7 euro adulti e 6 euro bambini. Gratis bambini fino a 3 anni compresi.
Servizi del parco: nei pressi dell’area giochi, c’è un bagno pubblico con fasciatoio, un bar con annesso negozietto di souvenir e una comodissima fontana per riempire le vostre borracce di acqua fresca.
Ingressi: al parco si può accedere da due ingressi. Quello principale si raggiunge dal paese di Spormaggiore, attraverso un breve sentiero in salita. Poi c’è quello nei pressi di Castel Belfort, molto scenografico. Anche in questo caso, per raggiungere il Parco Faunistico, bisogna percorrere un breve sentiero, per lo più pianeggiante, che attraversa un rigoglioso bosco. Ci si impiega circa 15-20 minuti (a seconda dell’età dei bambini). Se avete dei passeggini, tenere presente che il percorso è fattibile ma, a tratti potrebbe diventare poco agevole per via dello sterrato.
Attenzione! Se utilizzate l’ingresso che si trova vicino Castel Belfort, i biglietti vanno acquistati al bar che si trova proprio di fronte al castello. Se comprate il biglietto cumulativo famiglia, vi verrà consegnata una tessera magnetica unica, che copre gli ingressi di tutti i componenti del nucleo familiare. Una volta percorso il sentiero, arriverete ad un ingresso automatizzato con tornelli. Va avvicinata la tessera magnetica all’apposito marchingegno, per liberare il tornello. Da quanto ho visto, le tessere famiglia danno quasi sempre problemi. Di solito, ad un certo punto il tornello si blocca e qualche componente del gruppo non riesce a passare. Niente paura; c’è un citofono che vi metterà immediatamente in comunicazione con il personale del parco. A noi è successo, abbiamo citofonato e ci hanno immediatamente sbloccato i tornelli. Stessa cosa quando siamo usciti. Una nota per i passeggini: i tornelli non sono abbastanza ampi per permetterne il passaggio; per cui dovete citofonare e farvi aprire il cancello automatico più grande.
Tip della family: sia gli orsi che i lupi vivono all’interno di un’area recintata molto grande. Potrebbe capitare, dunque, che dobbiate pazientare un p0′ prima di riuscire a vederli, soprattutto se fa molto caldo (in tal caso, sono probabilmente nascosti all’ombra delle loro tane). Consiglio quindi di programmare la visita durante le prime ore della mattina o nel tardo pomeriggio. Anche in questo caso, abbigliamento comodo (c’è da percorrere sentieri non asfaltati e, talvolta, potrebbe essere necessario inoltrarsi nel bosco per incontrare gli orsi).
10. Degustazione di mieli e lezioni sulle api
Se raggiungete il Parco Faunistico passando da Castel Belfort, vi suggerisco una piccola sosta all’Apicoltura Castel Belfort. Oltre 500 arnie e una passione che inizia da quando il proprietario aveva 12 anni.
Il miele prodotto qui proviene da alveari posti in zone privilegiate della montagna e della media collina del Trentino. Troverete mieli monofloreali come quello di Acacia, Tiglio, Castagno, Erba Medica, Melata di Bosco, Girasole, Arancio, Eucalipto, Rododendro, Tarassaco e Melo, Corbezzolo e Millefiori. Il negozio, fornitissimo, propone degustazioni di mieli e mielate. Date anche un’occhiata alle creme a base di miele e pappa reale. Miracolose!
Su prenotazione, l’apicoltura organizza visite guidate e laboratori di smielatura e confezionamento. In qualsiasi momento, però, è possibile visitare gli alveari situati presso l’azienda, anche se vi consiglio di telefonare anticipatamente in modo da concordare giorno e orario (molto dipenderà dal tempo; pare, infatti, che quando non è bellissimi le api diventano particolarmente nervose).
Informazioni pratiche: l’azienda si trova proprio di fianco a Castel Belfort, nel Comune di Spormaggiore, sulla strada che dalla Rocchetta conduce ad Andalo. Parcheggiate l’auto nel piccolo parcheggio del castello e attraversate il prato antistante la rocca. Contatti: 0461/653168.
Lali
11/07/2013 at 11:15
Che voglia di condividere una gita tra i monti insieme amica mia!!! Foto strepitose, sei sempre + brava!! E onore ai quei 2 cuccioli camminatori!! Quanto avranno ronfato il giorno dopo???
Valentina Cappio
11/07/2013 at 11:25
Non abbastanza! Alle 8 erano già pronti per fare colazione!!!
Ma avevo sempre fame anche io! L’aria dei monti 😉
Grazie carissima. Un abbraccio forte
Vaty
11/07/2013 at 11:19
Valentina,
Vaty
11/07/2013 at 11:21
Carissima, mi è partito il messaggio di prima. Dicevo, quante cose belle e davvero intense da fare! mi sa che un w.e. non basterebbe!! i bambini li vedo davvero entusiasti e tu qui hai proposto delle foto stupende!! il parapendio? io, mai.. ma tutto il resto, mi piacerebbe sì, magari con la mia Sofia!
Intanto noi ci vediamo domani con le rispettive family! Viva la montagna, viva la vacanza in famiglia! 🙂
Valentina Cappio
11/07/2013 at 11:27
Devo dire cara Vaty, che il parapendio non l’ho provato nemmeno io. Ma la Rospa si! Ci saprà dire!! E pensare che da “giovane” ho fatto pure skydiving! Come cambiano le cose.
Grazie per i complimenti. Se tu mi dici che le foto sono stupende, io tocco il cielo con un dito. Visto che le tue sono semplicemente meravigliose. Non vedo l’ora di riabbracciare te e la tua splendida famiglia domani!
<3 <3 <3
Alla ricerca di Shambala
11/07/2013 at 11:36
l’anno scorso abbiamo portato anche la nanetta tra Andalo-Molveno-Spormaggione-Malghe … ho provato tutto quello che hai scritto tranne il parapendio, un pò presto direi ma in futuro mai dire mai
i tuoi post sono una bibbia
Valentina Cappio
11/07/2013 at 13:02
Ma grazie cara! Che complimentone!!
Ricordo che mi avevi accennato che ci eravate stati anche voi! Me la immagino la nanetta tra i monti!
Un abbraccio!!
Laura
11/07/2013 at 20:34
Ciao, non sempre riesco a leggere tutti i tuoi post, ma quando lo faccio, come in questo caso…. la voglia di partire va alle stelle!!! E’ tutto segnato in agenda! Grazie!!!
Valentina Cappio
11/07/2013 at 20:43
Il più bel complimento che potessi ricevere. Grazie di cuore Laura. Un abbraccio!
Milly Bimbieviaggi
12/07/2013 at 18:22
Che meraviglia!!
Già amo la montagna, ma dopo averti letto mi è venuta voglia di scappare subito!!! 😀
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FRANCESCA
17/06/2014 at 11:02
Grazie per le tante dritte. Ad agosto sarò ad Andalo con la famiglia e il pancione e i tuoi suggerimenti saranno sicuramente utilissimi.
Francesca
Valentina Cappio
17/06/2014 at 20:39
Francesca grazie a te per il tuo commento. Augurissimi per il pancione; se ti va, facci sapere come è andata! Buone vacanze!!
zaino porta bimbo
21/09/2014 at 21:51
ciao, grazie per il bellissimo articolo. volevo farti una domanda. Sai se sulla bidonvia mi fanno salire con lo zaino porta bimbo? perchè so che sulle seggiovie non fanno salire. grazie
carlotta
13/07/2015 at 16:05
Ciao !
complimenti per il racconto di viaggio ricco di dettagli e info utilissime!
sarò ad Andalo a fine agosto con mio figlio di tre anni e quattro mesi, secondo la tue esperienza le attività da te indicate possono essere adatte anche per la sua età?
ho visto che il forest park si può fare a partire dai 4 anni, secondo te sono così fiscali ho il percorso baby lo faranno fare anche a io figlio( è alto, si può spacciare per uno di 4 ?
Valentina Cappio
13/07/2015 at 16:44
Grazie mille per il tuo commento Carlotta! Si le attività sono indicate anche per i più piccini, sicuramente! Per quanto riguarda il parco avventura, penso che puoi provare. Non chiedono un documento per accertare l’età, tutto dipende dal bimbo credo. Magari puoi evitare i tratti con la rete sospesa e lasciargli fare i tratti a poca distanza dal suolo, dove tu puoi accompagnarlo ed intervenire in caso i bisogno.
Silvia
11/08/2016 at 16:05
Sono capitata nel tuo sito per caso, ma ho trovato uno scrigno di informazioni spettacolari! Avendo due figli sono sempre in cerca di idee e mete adatte a loro e qui ho trovato la risposta.
presto andrò dalle parti di Molveno ed ho preso buona nota dei tuoi suggerimenti!
Grazie
Silvia
Valentina Cappio
13/08/2016 at 20:46
Grazie di cuore Silvia… e buona montagna! <3