Viaggiare durante lo svezzamento

Un altro utilissimo post di Marta Zanella che va ad arricchire la sezione I vostri racconti e che aggiunge un altro tassello ai Viaggi con Neonati al seguito. 

Chissà perché quando balena l’idea di partire con un bambino una delle preoccupazioni che frena o che fa limitare il ventaglio delle possibili mete è il cibo.

È successo anche a noi, mentre programmavamo il nostro primo viaggio all’estero (in Europa, comunque) che sarebbe caduto proprio nel periodo dello svezzamento, di chiederci quale fosse la soluzione migliore per farla mangiare. Stavamo iniziando con quello che potremmo chiamare lo “svezzamento tradizionale all’italiana”, cioè la ricettina del pediatra brodo vegetale-crema di riso-omogeneizzato, e decidendo come organizzarci abbiamo preso in considerazioni diverse possibilità: portarci dei vasetti in valigia con tutti gli ingredienti per le pappe, pensando anche di prenotare una stanza provvista di angolo cottura, oppure portarci qualche pappa pronta, o rischiare e cercare le stesse cose in un supermercato inglese.

Giro del mondo sul web

E così, per scrupolo, è partita una ricerca sul web, giusto per avere un’idea di massima su quali supermercati – e dove – avrei dovuto puntare per fare un po’ di baby spesa appena arrivati. Ci si è aperto un mondo.

In un forum di espatriate italiane a Londra abbiamo iniziato a leggere che alcuni prodotti da noi utilizzati come basilari nello svezzamento (ad esempio la crema di mais e tapioca) in Inghilterra sono praticamente introvabili, mentre va per la maggiore la crema di riso. Piccole differenze, ma che hanno iniziato a incrinare la ricetta-intoccabile-del-pediatra. “E nessun bambino sembra sentire la mancanza di quella di mais”, commentava un po’ ironicamente una ragazza. Si parlava di omogeneizzati e pappe pronte dai gusti che in Italia sarebbero considerati improponibili, e lì mi è scattato qualcosa in testa: ma se in un altro Paese – europeo per giunta, non africano, o dell’Est asiatico – hanno l’abitudine di usare cibi diversi per lo svezzamento, e i bambini crescono tutti più o meno allo stesso modo, sarà mica che questa cosa degli ingredienti fissi sia una rigidità un po’ eccessiva?

Da lì una curiosità ha tirato l’altra, un link ha generato un’altra ricerca, una risposta ha aperto dieci altre domande. Ma negli altri Paesi come svezzano? Abbiamo cercato informazioni prima sull’Europa, poi trovato curiosità sugli Stati Uniti, e poi diventa così immediato pensare che – dato che ogni Paese ha la sua cultura e quindi i propri cibi – ogni popolo proponga ai propri bambini alimenti considerati facili e sicuri, e che questi alimenti siano necessariamente differenti. Insomma, ti immergi così tanto in questa riflessione che ti sembra così immediata e banale e ti stupisci di non averci pensato prima.

Abbiamo scoperto che certi frutti tropicali, che da noi sono “vietati” per diversi mesi, a Miami vengono dati tra le prime cose. Che la Francia è un Paese che svezza a verdure, tantissime verdure, senza limitazioni per quelle dai sapori più forti. Che in alcuni Paesi del Nord Europa alcuni tipi di pesce sono vietatissimi quando in Italia sono ormai la norma, anche fino alla maggiore età. Che in Giappone si parte coi derivati della soia e poco dopo i bimbi mangiano tofu. E così via.

Il papà in avanscoperta

Tornando al nostro viaggio, abbiamo deciso di partire senza portarci nessuna scorta di pappe o ingredienti da svezzamento. La nostra bimba avrebbe mangiato quello che mangiano i piccoli inglesi, così come noi non saremmo certo andati a cercare pasta al sugo o pizza ma avremmo mangiato in pub e ristoranti locali. Male che fosse andata, yogurt, gelati, frutta e verdura li avremmo trovati, e il latte avrebbe compensato tutto il resto.

Ma la curiosità (e lo scrupolo) di sapere cosa avremmo trovato nei supermercati ci ha spinto a preparare la missione speciale. Un paio di settimane prima del nostro viaggio, papà era a Londra per lavoro. L’occasione lo ha investito della responsabilità dell’avanscoperta in un supermercato Tesco, per esplorare lo scaffale baby food armato di fotocamera.

viaggiare durante lo svezzamento

Quello che ha trovato, forse, vi sorprenderà. C’erano, ad esempio, vasetti di “spaghetti with tomatoes and mozzarella”, “lasagne bolougnese”, porridge di riso, mele e pere (dolcissimo ma anche buono, ad essere sinceri!). Quasi tutto indicato a partire dai 7 mesi. E sì, c’è anche il pomodoro nei cibi dai 7 mesi. In effetti, le linee guida Uk per lo svezzamento dicono sì di fare attenzione a elementi allergizzanti come il pomodoro, ma a partire appunto dai 6 mesi, età prima della quale è comunque sconsigliato dare qualcosa di diverso dal latte.

Noi abbiamo prenotato una camera con cucinino, che ci è servita per il microonde e il frigorifero, e soprattutto per le cene, data la scarsa resistenza al sonno di Lei alla sera. Noi asporto e Lei la sua pappa, più qualche assaggio dai nostri piatti.

Per rassicurare chi sta alzando perplesso il sopracciglio, Lei ha mangiato un po’ di tutto, non ha manifestato alcun tipo di reazione imprevista, ha gradito tutto. Anche al pub. No, la birra non gliel’abbiamo data.

Il cibo è cultura. Anche per i bambini 

I nostri viaggi sono sempre stati anche viaggi all’interno del cibo locale, perché scoprire il cibo fa parte del conoscere un Paese e la sua cultura. In un certo modo, lo abbiamo fatto anche questa volta, e Lei lo ha fatto per la prima volta. Un viaggio che per noi è stato anche nella testa ancora prima di partire, leggendo e informandoci, che ci ha aperto un altro mondo. È stato così che, dopo, seguendo strade aperte dalla curiosità, abbiamo scoperto quello che viene chiamato “autosvezzamento”, ma questa è un’altra storia.

E a chi pensa che, per i bambini, sia meglio una pensione completa in Riviera dove ti assicurano sempre un brodo vegetale e un piatto di pasta al pomodoro, il mio personalissimo consiglio è questo: date fiducia a vostri bambini, date loro la possibilità di sperimentare qualcosa di diverso, anche se nel loro piccolo, lasciate che anche loro possano conoscere… e crescere.

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13 Responses to Viaggiare durante lo svezzamento

  1. Lali Rispondi

    15/07/2013 at 13:24

    Dare fiducia è davvero la base di tutto, viaggi compresi! E vedere che loro, i piccoletti, sentono che noi grandi siamo con loro, dalla loro parte, li aiuta a reagire ancora meglio o più serenamente, in giro o a casa!!
    Bellissimo post!! Clap Clap a Marta!! Torni presto vero??

    • Valentina Cappio Rispondi

      16/07/2013 at 04:55

      Spero anche io che torni prestissimo! I suoi articoli sono meravigliosi!!!

  2. martilarossa Rispondi

    16/07/2013 at 08:37

    Grazie! Ma non esagerate che mi fate arrossire…
    Settimana prossima partiamo per le vacanze, e poi spero di avere molte altre cose da raccontarvi!

  3. Lali Rispondi

    16/07/2013 at 23:46

    Ecco brava!! vai divertiveti e torna con tante idee!!
    🙂

  4. eli Rispondi

    11/10/2013 at 04:33

    complimenti per l’articolo!!
    sto programmando un viaggio col mio bimbo, quando avrà nove mesi (pieno svezzamento), e avevo proprio bisogno di leggere quello che hai scritto :-).
    grazie!

    • Valentina Cappio Rispondi

      12/10/2013 at 11:23

      Grazie Eli! Siamo contente che l’articolo ti sia stato utile! Facci sapere come va il viaggio! E soprattutto godetevelo!

    • martilarossa Rispondi

      17/10/2013 at 12:06

      in bocca al lupo per il viaggio, eli!
      secondo me la cosa più importante è stare tranquilli e avere fiducia nel proprio bimbo, che sa mangiare (cosa e quanto) meglio di quanto crediamo..
      anche perché non esistono ricette perfette, lo dimostra anche Silvia con il suo racconto…

  5. SiLviA Rispondi

    11/10/2013 at 09:11

    ciao, sono un’italiana che vive a Zurigo dove è nata anche la nostra bambina… visto che ti chiedevi nel post come funziona all’estero, ti racconto com’è qui: contrariamente all’Italia lo svezzamento qui non è molto seguito dal pediatra che non dà quasi indicazioni. La nostra dottoressa alla visita dei 4 mesi ci ha detto di iniziare a farle assaggiare la patata e la carota, e anche un po’ di frutta, ma senza dosi o regole. Poi a sei mesi ci ha chiesto se mangiava volentieri e dato che le abbiamo risposto affermativamente, ci ha detto “bene, allora potete farle mangiare tutto”. Al che io le ho domandato qualcosa a proposito delle dosi e di quanto debba mangiare per sostituire una poppata con un pasto e lei mi ha risposto in modo vago, quasi stupita, dicendo che dipende da quando la bimba non chiede più cibo… insomma estrema libertà! Devo dire che all’inizio, soprattutto sentendo le mie amiche in Italia con i loro piano di svezzamento dettagliati, mi sono sentita un po’ spaesata, ma dopo poco è passata e devo dire che mi è sembrato tutto semplice e naturale. Ora a 9 mesi mangia un po’ di tutto (ovviamente a pezzi piccoli perché ancora non sa masticare bene), spesso le stesse cose che mangiamo noi e l’allatto solo la mattina e la sera. Mi piace questo modo rilassato di affrontare lo svezzamento qui in Svizzera! Lo trovo più adatto a me…
    E per quanto riguarda il supermercato: anche qui niente mais e tapioca, al massimo semolino o semi di riso…. e gli stessi identici vasetti che avete fotografato in Inghilterra!
    ciao!
    Silvia

    • Valentina Cappio Rispondi

      12/10/2013 at 11:22

      Ti ringrazio di cuore Silvia per la tua esperienza! Confrontarsi con altre realtà è davvero stimolante ed arricchente! Un in bocca al lupo per la tua vita a Zurigo!! Prima o poi veniamo a trovarti 😉

    • martilarossa Rispondi

      17/10/2013 at 12:08

      Silvia grazie! lo svezzamento svizzero mi mancava. Ora so anche questo!

  6. eli Rispondi

    21/10/2013 at 02:14

    grazie a tutte per il supporto ;)!!

  7. Maddalena Rispondi

    01/04/2016 at 10:37

    Ciao! Sono d’accordo al mille per mille sulla sperimentazione. Viaggiamo spesso anche noi e il periodo di “svezzamento” è durato meno proprio per questo.. racconto la storia di mio figlio e i suoi primi cibi qui: http://www.inviaggioconermanno.it/viaggio-senza-pappette/
    Fatemi sapere cosa ne pensate!
    Complimenti per il blog, ciaoooo

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