Cosa fare in Val Camonica con bambini
Posted on 09/10/2013 By Marta Zanella Blog Tour, Lombardia
La Valle Camonica, poco distante da Milano, potrebbe essere una meta perfetta per i bambini. Seppur con qualche criticità. Ecco le mille sorprese che può riservare.
Per chi, come me, vive in Lombardia o nelle regioni limitrofe, la Val Camonica è come la Mecca: il pellegrinaggio lì, almeno una volta nella vita, lo si fa. Più che di pellegrinaggio, si tratta di una gita. Perché quasi tutti – a vedere le incisioni rupestri – ci siamo stati con la gita scolastica della quinta elementare o della prima media. Ogni anno sono 67mila le persone che arrivano in Valle a visitare uno dei parchi archeologici, e il 70% dei visitatori sono scolaresche.
Ma, oltre alle incisioni rupestri, cosa fare in Val Camonica con bambini? Perché una meta che è praticamente obbligata per le scuole non diventa – automaticamente – anche una possibile destinazione per famiglie?
Certo, l‘arte rupestre rimane sempre la meta numero 1, e questo capitolo merita un discorso a parte. Ma la Valle Camonica ha anche altre ricchezze. Geografiche innanzitutto: dal Lago d’Iseo in bassa Valle alle attrazioni tipiche della montagna, da Edolo in su. Noi di The Family Company abbiamo visitato alcuni angoli della “Valle dei Segni” meno conosciuti e abbiamo cercato di darvi qualche spunto “family friendly”.
Cosa fare in Val Camonica con Bambini.
… a caccia di profumi
L’Italia è piena di piccoli paesi e di borghi in cui è bello anche solo perdersi e godersi i vicoli e gli scorci. I paesi di montagna raramente deludono, in questo senso. Un modo per visitare questi luoghi con i bambini è improvvisare un gioco, una caccia al tesoro. Qualche idea? Una caccia ai profumi. O agli odori, a seconda della situazione.
A Losine, ad esempio, io ne ho contati diversi. Vi racconto i miei, e voi potete poi continuare la lista.
Mi è bastato girare un angolo, passare sotto un arco e… sentire il profumo di stalla.
La Valle Camonica è anche terra produttrice di vini. Una piccola azienda familiare, biologica e biodinamica, La Muraca, dal 2000 produce una piccola quantità di bottiglie di vino bianco e rosso. Millecinquecento bottiglie all’anno in tutto, in quello che è cominciato come un gioco ed è cresciuto, insieme alla passione per la propria terra. Qui ad esempio ho sentito il profumo della muffa delle cantine.
E il profumo del vino e del legno delle botti.
Più avanti incontriamo una falegnameria, e alla conta aggiungo il profumo del legno.
A Losine, proprio in questi giorni, hanno inaugurato il vecchio mulino ad acqua, recuperato, restaurato e di nuovo funzionante. È comunale, e chi ha bisogno di macinare può utilizzarlo. Arrivateci seguendo il profumo della farina.
E poi… potete continuare voi!
… scorci
Perché non una caccia agli scorci più originali, macchina fotografica alla mano?
A Breno, ad esempio, io ho collezionato questi:
… attività artigiane
Il lavoro manuale, soprattutto quello degli artigiani, spesso affascina i bambini. E di solito chi ha una piccola bottega, soprattutto nei paesini, non si fa pregare se gli si chiede di raccontare il proprio lavoro.
Mi hanno parlato di un vecchio calzolaio, in Valle, che ha la sua bottega da almeno sessant’anni, ed è un esempio raro rimasto di quelli che, se un lavoro non è necessario, proprio non te lo fanno. “Questi tacchi non sono ancora abbastanza consumati, io non te li cambio, non ti faccio spendere soldi per niente”, ha detto a una ragazza.
Un po’ di faccia tosta, e si può chiedere di osservare e conoscere meglio un lavoro.
Se volete andare sul sicuro, Andrea a Losine ha una falegnameria.
Andrea Agostini, classe 1970, è uno dei capofila del progetto che ha creato il brand “Segno artigiano”, pensato per rilanciare, anche con un marchio ben riconoscibile, i prodotti di artigianato locale legati al patrimonio artistico e culturale più importante che hanno, quello delle incisioni rupestri. E infatti il segno simbolo rappresenta proprio un masso inciso.
Oltre ad Andrea e alla sua falegnameria, hanno aderito al progetto anche un panificio, una fonderia e una tipografia. Tanti gli oggetti creati con il riferimento ai pitoti, gli omini incisi sulle rocce: dalle tazze alle tovagliette, dai giocattoli ai preparati per torte, dai taglieri agli appendiabiti.
A cosa servono? È il marketing, bellezza. Ma alla Valle, per vivere, oggi serve anche questo. (Per maggiori info il sito del progetto)
Quali problemi per il turismo familiare?
Però. I “però” ci sono, e vanno detti.
La Valle Camonica era, storicamente, l’autostrada dei popoli che dal Nord varcavano le Alpi verso l’Etruria: è sempre stata terra attraversata dai viaggiatori. Ma oggi paga lo scotto di non avere mai veramente puntato sul turismo. A parte le scuole, pochissimi visitano la Valle.
Qui si è sempre vissuto di altro, e fino a pochi anni fa era l’industria intorno a cui girava l’economia locale. Con la crisi e la chiusura delle grosse fabbriche, qualcuno ha pensato che il turismo potesse smettere di avere il ruolo di Cenerentola. Ma la ricettività da queste parti è ancora piuttosto scarsa, soprattutto se parliamo di servizi rivolti alle famiglie e ai bambini. Le strutture di pernottamento offrono il minimo possibile, soprattutto per i bimbi più piccoli, ed è quasi impossibile trovare spazi gioco o aree adatte a farli sfogare.
Non è un caso che molte famiglie che arrivano in Valle si fermino a Darfo Boario al tanto criticato (dai camuni) Archeopark, una specie di Gardaland delle incisioni rupestri, saltando a piè pari i tanti parchi archeologici veri e propri. L’Archeopark non ha nulla di storico e originale, ma, se vogliamo, ha il merito di permettere ai bambini di conoscere la vita della preistoria toccando, manipolando, saltando, entrando e uscendo dalle palafitte, giocando insomma.
I parchi delle incisioni rupestri restano comunque uno splendido luogo per i bambini, in particolare per i più grandini: soprattutto il parco di Bedolina e Seradina con il suo percorso multisensoriale, e soprattutto se si incappa in una guida appassionata e che sa appassionare.
I giorni di pioggia possono essere i peggiori: non ci sono spazi al chiuso in cui poter fare qualcosa a misura di bambini. Anche a detta dei genitori locali interrogati sulla questione. Insomma, sull’accoglienza “family friendly”, se la strada che si vuole imboccare è quella del turismo, c’è ancora molto da fare.
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2 Responses to Cosa fare in Val Camonica con bambini
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Milly Bimbieviaggi
09/10/2013 at 23:49
Che bei posti: noi adoriamo i borghi e non siamo mai stati da quelle parti…grazie degli spunti!
Valentina Cappio
10/10/2013 at 08:07
Allora si organizza insieme Milly!! <3