A ciascuno il suo passo. Le incisioni rupestri a misura di bambino
Posted on 11/10/2013 By Marta Zanella Lombardia
Chi di noi ricorda le incisioni ruprestri in Valcamonica dai tempi delle scuole, quasi sicuramente ha visitato il grande Parco Nazionale di Naquane. Da bambini si resta affascinati davanti a questa storia di decine di migliaia di anni incisa nella roccia, a questi segni così potentemente pieni di significati, mistero e anche un po’ di magia. Tant’è che l’arte rupestre è una branca dell’archeologia che non è considerata scientifica: troppo poche certezze.
Ma se lasciate da parte, per una volta, quello che è il parco più famoso, scoprirete che in Valle Camonica i parchi archeologici sono otto, di cui due nazionali e la gran parte di proprietà comunale, un paio di altri parchi sono in fase di apertura e sta per aprire i battenti anche un nuovo Museo a Capodiponte. Il nuovo percorso proposto partirà dalla stazione ferroviaria di Capodiponte, farà la prima tappa proprio al Museo, toccherà una bottega, salirà verso il parco dei Massi di Cemmo, per raggiungere infine i parchi di Seradine e Bedolina, collegati tra loro da un sentiero.
Al parco di Bedolina, quello più in alto, si accede tramite una passerella di legno, e poi si inizia a scendere verso le rocce.
Questo parco è stato da pochi anni protagonista di un progetto per la creazione di un percorso “di fruizione inclusiva dell’arte rupestre”, dedicato a chi ha modalità diverse di percezione e lettura del mondo. In parole povere, è stato pensato soprattutto per persone con disabilità, ad esempio ipovedenti, ma anche chi ha bisogno di strumenti diversi per cui, perché no, anche bambini e anziani. Il concetto è semplice, in fondo: tutti devono poter visitare e capire il parco. Il progetto si chiama “A ciascuno il suo passo”.
Il percorso è arricchito da una serie di pannelli multisensoriali, che richiedono di leggere, guardare, e toccare. Si leggono in italiano, inglese e in Braille, e sono studiati per migliorarne la visibilità, attraverso accorgimenti come l’aumento del contrasto, la leggibilità del font, tutte le scritte e i disegni in rilievo.
I pannelli sono interattivi, si spostano, scorrono.
Ci sono cassetti da aprire, incisioni da toccare.
Anche le montagne sono da guardare con un po’ di fantasia e mistero: il Pizzo Badile e la Concarena, due monti posti uno di fronte all’altro ai due lati della valle, nei giorni degli equinozi di primavera e autunno subiscono un effetto particolare: la roccia, illuminata dal sole al sorgere e al tramontare del sole, riflette in cielo la luce creando un’ombra. Gli antichi camuni credevano che fossero gli spiriti maschile e femminile delle due montagne che si manifestavano, assicurando la loro protezione alla valle e conferendo un’aurea sacra al luogo. È in questa zona della valle, infatti, che si concentra la maggior parte dei segni ritrovati.
Bedolina è conosciuta soprattutto per questo masso, detto “la mappa di Bedolina”, una grande incisione che rappresenta la stilizzazione dell’area geografica, ed è considerata la prima mappa topografica della storia.
L’unico vero limite è nei confronti di chi ha disabilità motorie e deve utilizzare una sedia a rotelle: il percorso si snoda in prati e sentieri, con pendenze anche piuttosto ripide, e da una sedia a rotelle non praticabile. Hanno pensato a come costruire passerelle o altri strumenti utili a questo, ma non è stato possibile senza snaturare il parco, e questo – ovviamente – non sarebbe mai stato permesso dalla Sovrintendenza dei beni culturale.
Per maggiori info sui parchi e sull’arte rupestre questo è il sito ufficiale.
Per altre idee su cosa fare con i bambini in Val Camonica, qui il nostro reportage.
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