Mont St Michel: il monte incantato (o profanato?)
Mont St Michel. Non eravamo preparati a quello che abbiamo visto.
Noi ce la immaginavamo così. La Meraviglia dell’Occidente. Un misto di fortezza e spiritualità, costruita incredibilmente nel bel mezzo di un’immensa baia, famosa per le sue maree, le più alte d’Europa. Un’enorme massa rocciosa che sostiene un borgo antico e la sua imponente Abbazia, meta di pellegrini e turisti di tutto il mondo.
Siamo in Francia, nella regione della Bassa Normandia, proprio al confine con la Bretagna. E di fatti Mont St Michel l’abbiamo incluso nello straordinario on the road di questa estate. Non poteva essere altrimenti, visto che questo borgo è stato classificato Patrimonio Mondiale dall’Unesco ed è il terzo sito turistico più visitato in Francia (dopo la Tour Eiffel e il Castello di Versailles).
Da lontano, sembra un luogo cristallizzato, immobile, immutato da millenni – quasi sospeso tra terra, mare e cielo.
La folla e l’infinito
Quando si è dentro, invece, tutto cambia.
Arriviamo trepidanti, forti delle immagini evocative che abbiamo guardato e riguardato prima di partire. Raggiungiamo l’ingresso della cittadina, camminando lungo una strada sopraelevata che stride in maniera vistosa con le pietre antiche del borgo. C’è bassa marea e dalla strada si vede solo melma e fango. Un odore nauseabondo di acqua stagnante riempie l’aria. Dov’è la poesia, il fascino e l’atmosfera mistica che tanto avevo sognato?
Attraversiamo la prima cerchia di mura. Sul fianco sud della roccia, ai piedi dell‘imponente abbazia, si snoda infatti il piccolo borgo: un tripudio di case antiche, viottoli, scalini… Ed una quantità impressionante di hotel, ristoranti e negozi turistici. Sembra ci sia solo questo.
Siamo sorpresi. Tristi. Non è come lo avevamo immaginato. Poi, ricordo. Ricordo perché viaggio e cosa cerco di insegnare ai miei figli: andare oltre. Guardare le cose con meraviglia e curiosità. Sempre. Perché…
L’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi.
Marcel Prous
Così, decidiamo di ignorare la folla che si riversa, quel flusso asfissiante di persone, la calca di bar e negozi di souvenir che dissacra e non rispetta. Abbandoniamo subito la Grand Rue, l’unica strada del borgo, e ci lasciamo guidare dall’istinto dei bambini. Si sentono indomiti cavalieri e si arrampicano sulle strette scalinate, a destra, subito dopo l’ingresso.
Ci ritroviamo sui bastioni e, come per magia, si apre davanti a noi uno spettacolo incredibile.
Una distesa immensa di sabbia bagnata, di riflessi argentei, di puntini scintillanti. I colori cambiano a seconda della direzione verso cui si guarda. Come se una bacchetta magica si posasse ora a destra ora a sinistra, giocando con le sfumature, le luci e le ombre.
Chiudo gli occhi. Mi lascio andare. Tutto acquista un senso diverso. Il brusio sparisce, così come la moltitudine di torpedoni, la calca, l’odore di patatine fritte. Li riapro. Mi tuffo, con lo sguardo, negli spazi immensi che circondano la baia. E rivivo lo splendore del passato che ha reso così celebre questo luogo.
Lascio che gli occhi dei miei bimbi raggiungano quelle distese millenarie, calpestate da pellegrini, nobili, religiosi potenti, prigionieri di guerra. E’ una tale gioia osservarli: si arrampicano, si nascondono, osservano rapiti, respirano quelle pietre e quell’aria salmastra che ti entra nelle narici e te la senti dentro, nei polmoni, nella gola, nel cuore.
E mi chiedo come mai la maggior parte delle persone preferisce riversarsi nell’unica strada di Mont Saint Michel, minuscola e ormai invasa da venditori e bottegucce di dubbia qualità, invece di curiosare e respirare a pieni polmoni, quassù, sui bastioni. Quassù, dove si può godere di un panorama che sa di infinito, dove si possono carpire dettagli e sfumature ed immortalare – anche solo con lo sguardo – istantanee di una vita ancora fortemente abbarbicata al passato. Nonostante si sia provato in tutti modi di gettarla verso il futuro.
Il profano
Perché questo luogo sembra sì immobile, immutato, cristallizzato. Invece… quanto è cambiato. Da isola inaccessibile è diventato un crogiolo di torpedoni, souvenir e bandierine multicolori; persino il mare gli è stato tolto: la realizzazione di una diga ha infatti limitato l’effetto delle maree, riducendo così – in maniera evidente – quel fenomeno naturale che affascinava persino Leonardo e causando l’insabbiamento progressivo della baia. Ad oggi, Mont Saint Michel ritorna ad essere un’isola solo 53 giorni all’anno e solo per qualche ora (durante le grandi maree degli equinozi).
Per fortuna, a breve (dicono nel 2015), Mont Saint Michel verrà restituito all’Oceano. Ritornerà ad essere un’isola e si riapproprierà del suo antico splendore. Nel 2005, infatti sono stati avviati importanti lavori di ripristino della baia che permetteranno di ricostituire l’isola.
Il primo passo è stata la costruzione di enormi parcheggi a circa due chilometri e mezzo dal monte. Se, fino a qualche tempo fa, una strada sopraelevata permetteva ad autobus e macchine di sostare a pochi metri dal borgo, adesso è obbligatorio lasciare il proprio mezzo di trasporto nei parcheggi appositi. Si prosegue poi a piedi, in carrozza oppure a bordo di una navetta elettrica gratuita.
Quando il progetto sarà completato, invece, l’unico accesso possibile sarà attraverso una diga di oltre un chilometro, collegata ad una lunga passerella gettata sul fiume Couesonon.
L’abbazia di Saint Michel e le sue leggende
Ma cosa volete che sia un chilometro se il pellegrinaggio dovrebbe, in realtà, iniziare a migliaia di chilometri di distanza? In Puglia, per la precisione, da un’altura nel Gargano, Monte Sant’Angelo, su cui sorge il Santuario di San Michele – il più antico luogo di culto micaelico dell’occidente. E dovrebbe poi fare tappa in Val di Susa, dove è stato costruito lo spettacolare e poco conosciuto complesso della Sacra di San Michele, gemello italiano della più famosa abbazia normanna.
La leggenda narra che ad unire in un’unica traiettoria le Basiliche di Mont Saint Michel in Normandia, la Sacra di S. Michele in Piemonte e Monte Sant’Angelo in Puglia, sarebbe stata proprio la spada che S. Michele usò durante la lotta contro il diavolo. Una fenditura invisibile ma presente, situata tuttora nella superficie terrestre.
Nel corso del Medioevo, migliaia di pellegrini, per assicurarsi una buona morte (l’Arcangelo era presentato come l’accompagnatore delle anime nell’eterno), percorrevano la via tracciata dall’Arcangelo e chiamata dai fedeli “Via Michelita”, anche detta “Via Angelica”.
Si narra che nel 708 l’arcangelo Michele sia apparso al vescovo Oberto di Avranches, chiedendogli di erigere una chiesa sulla cima montuosa di una penisola costiera che emergeva dalle acque della Manica, collegata al continente da una lingua di terra boscosa. Il vescovo ignorò per ben due volte la preghiera del Santo, che risentito gli bruciò il cranio con un tocco del suo dito, provocandogli un foro rotondo, ma senza conseguenze per la sua salute (il cranio è tuttora conservato nella cattedrale di Avranches). Dopo l’accaduto, il vescovo obbedì e dando una forma tondeggiante all’iniziale progetto, volle farlo somigliare ai sotterranei della chiesa del Gargano in Puglia.
Non abbiate paura di visitare l’Abbazia di Mont Saint Michel con i vostri bambini. Sarà una meravigliosa caccia al tesoro, un continuo saliscendi, un susseguirsi di corridoi, scalinate, sale imponenti, terrazze a picco sul mare, cunicoli e colonne dietro cui nascondersi.
Alle casse, vi imbatterete probabilmente in una coda lunghissima, soprattutto se la visitate in alta stagione. Ma la fila si muove abbastanza velocemente. Ed una volta dentro, avrete l’impressione di ricongiungervi con il mondo intero. La folla si disperde, i rumori si attenuano fino a sparire in un silenzio ovattato. Anche i bimbi sussurrano invece di urlare… persi come sono tra queste pietre antiche, dove luci e ombre si rincorrono e raccontano di infinite storie e leggende.
Il cuore e l’anima del complesso è il Chiostro: sembra quasi di sentire i passi felpati dei monaci, mentre passeggiano tra le sue gallerie, sussurrando – assorti – le loro preghiere.
Man mano che si scende, si scoprono le sale più antiche dell’Abbazia, un emozionante percorso nel tempo: ci sono le cripte che sostengono la chiesa, il refettorio per i pellegrini più poveri, le dispense.
E ci si dimentica completamente di ciò che c’è fuori. Dei ristoranti, degli hotel, dei venditori di souvenir. Qui, si lasciano sedimentare le emozioni. Ci si abbandona al sacro, dimenticando il profano.
Ci si affaccia dalle terrazze a picco sul mare, mentre lo sguardo, ancora una volta, insegue quel guizzo così speciale, che solo qui – a Mont Saint Michel, sotto i cieli mutevoli dell’Oceano Atlantico – diventa ora d’oro ora d’argento.
Mont Saint Michel con i bambini: informazioni pratiche
- Quando visitare Mont Saint Michel: l’avrete ormai capito; durante l’alta stagione questo luogo è preso d’assalto. E si sa, folla e bambini non vanno particolarmente d’accordo. Vi consiglio dunque l’ovvio: se potete, visitate Mont Saint Michel in bassa stagione. Se, come noi, siete legati a doppio filo alle ferie scolastiche, potreste programmare la visita nel tardo pomeriggio – dopo le 16. Dopo quell’ora, infatti, la maggior parte degli autobus e delle gite di gruppo sono andati via e il borgo è molto meno affollato.
- Passeggini a Mont Saint Michel: è un borgo antico, con strade strette, tanti gradini e sempre super affollato. Per cui, i passeggini non sono di certo l’ideale. Detto questo, però, ho visto tante famiglie con pargoli molto piccoli al seguito, scarrozzati su e giù sulle quattro ruote. E’ faticoso, ma si può fare. Se potete, preferite la fascia o il marsupio, calcolando però bene tempi e peso; se potete darvi il cambio con un altro adulto, è ovviamente molto meglio.
- Dormire a Mont Saint Michel: una buona alternativa, se siete mattinieri – un altro buon orario per gironzolare più o meno indisturbati è infatti la mattina presto. I costi degli alberghi all’interno delle mura sono però molto alti e non sarà facile trovare una soluzione adatta alle famiglie con bambini. Il rapporto qualità-prezzo è pessimo e, ovviamente, sarà difficile prenotare in alta stagione, per cui fatelo con molto anticipo. Noi abbiamo dormito a Saint Malo. Dista un’oretta di auto ed è collegata a Mont Saint Michel anche grazie alla nuovissima linea ferroviaria Ligne Baie. Sulla stessa tratta, ci sono anche le cittadine di Dol-de-Bretagne, Pontorson, Avranches e Granville, ottime basi per esplorare la baia e il borgo.
- Mangiare a Mont Saint Michel: avrete ormai capito anche questo; il borgo brulica di ristoranti, bar e ristori di ogni tipo. Sono affollati e spesso molto cari, per cui a voi la scelta. Noi ci siamo portati dei panini; il borgo non è certo il luogo ideale per organizzare un pic-nic, ma sui bastioni troverete di certo un angolino tutto per voi. Ad ogni modo, a metà strada tra il parcheggio e il monte, troverete un supermarket e un
- Costi: l’ingresso al borgo è gratuito; mentre i biglietti per visitare l’Abbazia costano: 9 euro sopra i 25 anni; gratuito per i residenti EU sotto i 25 anni; 5,50 euro per i residenti fuori dalla EU sotto i 25 anni. Audioguida, anche in italiano: 4 euro.
- Orari di apertura: il borgo è sempre aperto; l’Abbazia, invece, ha i seguenti orari: tutti i giorni eccetto il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 dicembre; da Maggio ad Agosto dalle ore 9 alle ore 19 (ultima entrata ore 18), da Settembre ad Aprile, dalle 9:30 alle 18 (ultimo ingresso alle 17).
- Maggiori informazioni: potete visitare il sito ufficiale di Mont Saint Michel (solo in francese o in inglese) oppure fermarvi all’ufficio turistico, che si trova subito dopo aver oltrepassato la Porte de l’Avancèe. C’è un secondo ufficio turistico nella cittadina di Pontorson, in Place de l’Eglise.
- Nota Bene: non avventuratevi mai da soli nella baia, nemmeno con la bassa marea. La zona è estremamente paludosa e potrebbe essere pericoloso.
Maria
26/10/2013 at 13:49
Finalmente una guida che dice anche le cose meno belle. Leggo sempre questi articoli di viaggio tutti perfettini, senza mai un difetto, una cosa brutta. E mi chiedo? Ma sarà vero? Solo io quando mi muovo vedo anche le cose che non funzionano? Insomma, quanto è sempre troppo bello non è poco credibile? Grazie davvero. Mi hai fatto venire voglia di andarci. E di scoprire questi posti insieme alle mie bimbe. Se poi incontrassero un monaco sulle scale… Sarebbe fantastico!
Valentina Cappio
26/10/2013 at 13:53
Maria, grazie davvero per queste parole. Concordo con te. Raccontare di un luogo significa anche sottolinearne i difetti. O le cose che vorresti che migliorassero. Mont Saint Michel è davvero un luogo fantastico e forse non c’è da scandalizzarsi troppo se è così piena di ristoranti e negozi di souvenir; la cittadina vive di questo. Però, la mia impressione è che si perda l’atmosfera e l’essenza stessa di questo posto; insomma, se ce ne fossero di meno e se gli ingressi fossero regolati, come succede in altre meraviglie simili (penso ai castelli di Re Ludwig, ad esempio), tutti riuscirebbero a viverla nel profondo… Ma questa ovviamente è solo la mia opinione…
acasadiclara
27/10/2013 at 20:53
è proprio tutto vero, confermo. noi , svampitamente, ci siamo avventrati con il passeggino (paolo aveva 6 mesi), ma poi l’abbiamo abbandonato in un cantone (grazia al cielo ritrovandolo intatto, quando siamo tornati a prenderlo). a me sono piaciuti i panorami e l’interno della basilica. noi alloggiavamo in un B&B a circa 20 km ( san Marcan vicino a Cherrueix), che tra l’altro ha anche una bella spiaggia dove giocare con l’aquilone.
Valentina Cappio
27/10/2013 at 20:58
Mi ci ritrovo in pieno! Panorami e abbazia sono assolutamente il vero motivo per cui andare! Se vi siete trovati bene nel B&B dove avete alloggiato, ti va di linkarlo qui? Baci cara!!!
Lali
29/10/2013 at 23:53
Quella via tanto cara alla famiglia del mio Rospo… proprio da quella chiesa laggiù sono nate antiche tradizioni e pellegrinaggi… Vale… mi hai emozionato!!
Condivido il pensiero…. ho provato le stesse emozioni a Lourdes!!
Grande amica mia!!
Valentina Cappio
30/10/2013 at 09:35
Grazie tesorino! Io voglio riandarci quando le restituiranno il mare! Un abbraccio forte
Marcella
02/11/2013 at 10:12
Ciao, ho letto con interesse il tuo articolo e le tue descrizioni sono veramente esaustive. Sarò in Francia il prossimo anno, e mi è venuta voglia di visitare Mont Saint Michel. Online ho trovato questa guida http://www.france-voyage.com/francia-guida/mont-saint-michel-923.htm, ma ti vorrei chiedere se tu ne conosci altre. Ciao, Marcella.
Valentina Cappio
04/11/2013 at 17:18
Ciao Marcella, mi dispiace ma non ne conosco altre; sicuramente ce ne sono -io mi sono accontentata del capitolo dedicato a Mont Saint Michel nella Lonely Planet su Bretagna e Normandia. Un abbraccio e buon viaggio!
antonella
22/08/2014 at 12:25
Siamo stati a luglio quest’anno a Mt. Saint Michel. Consiglio la visita serale / notturna (dalle 19.00 alle 24.00), senza audioguida ma con un foglio che segnala le particolarità dell’abbazia, che per questo tipo di visita offre musica in varie sale e giochi di luci e colori che per i bambini sono affascinanti. Inoltre, dormendo eventualmente nel borgo, si può scoprire il “paese” senza affollamento e confusione (i negozi chiudono tra le sette e le sette e mezza) e ammirare il gioco delle maree al tramonto (che in questa stagione avviene intorno alle 22.00).
Valentina Cappio
23/08/2014 at 09:22
Anche io volevo provare a farla ma, avendo prenotato in Bretagna, non ci sono riuscita. Grazie mille per il consiglio Antonella!! Se hai voglia di raccontarla qui sul blog, sei la benvenuta!
Daniela
19/01/2015 at 23:19
Anche per noi Valentina, stessa cosa. Una fiumana di turisti…ed abbiamo deviato sui bastioni. E ci siamo divertiti un sacco con tutte quelle finestrelle a cui affacciarsi. Purtroppo noi siamo capitati in un giorno in cui ci sarebbe stata solo bassa marea e quindi non abbiamo potuto fare vedere alle ragazze il fenomeno dell’onda che arriva. Il giorno dopo, tuttavia, siamo andati a Cancale e lì abbiamo passato il pomeriggio appollaiati sul molo a vedere le barche che si alzavano pian piano col salire del mare…che dire….sono zone che incantano ed io vorrei tornarci ogni anno…
Ah…ma quei fantastici occhi blu della foto….CHE SPETTACOLO!!!!!! baci! Dani
Florence
08/04/2015 at 16:34
E’ bellissima la descrizione piena di conoscenze, e le foto molto gradite.
Grazie davvero.
Valentina Cappio
08/04/2015 at 20:30
Grazie a te Florence per questo tuo commento! Un abbraccio!
Maria Difonzo
21/02/2016 at 20:33
Sono stata a visitate Monta Sant Angelo in Puglia è stata un esperienza incredibile .La grotta dove è apparso L Arcangelo Michele mi ha in qualche modo cambiato in meglio.Non si può descrivere bisogna andarci.Per questo mi riprometto di andare a mont saint Michel ma anche alla sacra di san Michele
Valentina Cappio
26/02/2016 at 10:23
Grazie MAria per questa bella segnalazione!!!! Andrò anche io in Puglia dopo questo tuo commento. Un abbraccio
Ada
27/05/2016 at 11:10
Grazie mille per il aiuto, dovrei andare a settembre 2016,spero organizzare CN i vostri consigli. 🙂
Valentina Cappio
27/05/2016 at 14:26
Buon viaggio Ada!! Facci sapere! <3
clara
21/02/2018 at 17:19
un luogo fantastico anche con la folla anche ad agosto anche se strafotografato. ci siamo stati di nuovo ad agosto (l’altra volta nel 2008) e abbiamo trovato tutto superorganizzato. e anche noi abbiamo deviato dalla folla nei vicoli del borgo e abbiamo trovato angoli molto pacifici e persino un prato dove fare il pic nic. consiglio a tutti di andarci anche se capitasse di doverci andare ad agosto (se sei nei dintorni, non vorrai mica perdertelo no?) ciaoooooo
Valentina Cappio
01/03/2018 at 17:54
esattoooooo
Un abbraccio forte Clara!