Dalla California verso il Nevada: la Death Valley con bambini
Continua il nostro viaggio on the road negli Stati Uniti. La prossima tappa à la famosa Death Valley, la Valle della Morte. Nonostante il nome, questo luogo ha un fascino incredibile e, con qualche piccola precauzione, può diventare un'avventura strepitosa per qualsiasi bambino.
Dopo la cosmopolita Los Angeles e con gli occhi ancora pieni dello splendido paesaggio del Sequoia National Park, ci rimettiamo in viaggio… prossima destinazione: Death Valley – con bambini naturalmente!
Oltre 300 miglia separano il Sequoia National Park dalla Death Valley (circa 6 ore d’auto), per cui programmiamo una tappa intermedia a Ridgecrest, dove trascorreremo la notte. Dal Sequoia National Park, impostiamo dunque il navigatore: direzione Ridgecrest con “percorso più breve”. Ma, ahimè, ecco il primo imprevisto di questo nostro on the road: si sa, i sistemi di navigazione sono “calcolatori” per definizione; il loro percorso più breve è tale anche se di pochissimo e anche se quella strada è di gran lunga più tortuosa. Salutiamo così le sequoie e, seguendo la nostra voce-guida, prendiamo la State Route 65 (SR 65), chiamata anche Highway 65. Fin qui nessun problema, ma – improvvisamente – il navigatore ci consiglia di “girare a sinistra” nella State Route 155!
Questo “suggerimento” ci farà arrivare quasi un’ora più tardi a destinazione! Ma, chi è abituato a viaggiare on the road, sa benissimo che un errore di percorso può – come per magia – trasformarsi in un pezzettino di mondo in più da vedere! E in effetti questa strada è davvero una “scenic road”! Incontriamo paesaggi diversi: immense pianure, poi colline, poi la tortuosa strada che attraversa la zona sud della catena montuosa della Sierra, piccoli villaggi caratteristici che sanno tanto di “west”, l’Isabella Lake.
Arriaviamo finalmente a Ridgecrest e qui, nel nostro hotel, ci riposiamo e trascorriamo una tranquilla notte per poi ripartire, il mattino successivo, verso la prossima meravigliosa meta: la Death Valley.
Anche oggi commettiamo un errore di percorso, ma a quale viaggiatore non succede?! Di fatto, non ci preoccupiamo di controllare lo stato delle strade e all’improvviso ci ritroviamo di fronte ad uno sbarramento; niente e nessuno nel raggio di chilometri: solo noi e il deserto. Ma i viaggiatori, tutto sommato, hanno sempre una buona stella, e così – come d’incanto – salta fuori un’altra autovettura: una coppia che sta andando proprio verso la Death Valley come noi; ma, a differenza nostra, loro sono molto pratici delle “american roads” visto che abitano a Holliwood! “Follow us!” … “Thanks!”
Dopo aver percorso la 190 State Route, eccoci finalmente arrivati alla Death Valley, la Valle della Morte! Niente di spaventoso, solo un lembo di terra di più di duecento chilometri con scorci straordinari. Sapete perchè è stata chiamata così? Perchè nella metà dell’Ottocento un gruppo di pionieri si perse e, anche se non morirono tutti, quando riuscirono finalmente ad uscirne, si racconta che uno di loro si voltò e disse: “Addio Valle della Morte”.
Death Valley con bambini: il tour
Anche questo è un National Park, ed è quindi valido l’Annual Pass che noi abbiamo acquistato al Sequoia Park. Così, con tanto di mappa alla mano, iniziamo il nostro tour. Sempre percorrendo la 190 SR, visitiamo il Panamint Spring e lo Stovepipe Wells. Certo che sarebbe fantastico soggiornare qualche giorno in una delle stanzette dello Stovepipe Wells Hotel (aperto tutto l’anno): tante piccole dimore una a fianco all’altra davvero graziose! E poi magari …
… pranzare nel caratteristico Saloon!
Nei presso del Furnace Creek Visitor Center, facciamo una sosta un po’ più lunga per vedere il filmato e visitare la mostra fotografica.
A breve distanza, c’è l’interessantissimo villaggio degli Shoshoni.
Dopo questa tappa, si abbandona la 190, per percorrere la Bed Water Road. Ed eccoci qui, di fronte alla famosa Bed Water, la depressione più bassa del nord America, a 86 metri sotto il livello del mare. I bambini si divertiranno un mondo a camminare sul sale che circonda il bacino!
Sempre sulla stessa strada, due percorsi degni di nota: il Golden Canyon e l’Artists Drive.
Il Golden Canyon lo si raggiunge unicamente a piedi, attraverso un sentiero di circa un miglio. L’attrazione principale del percorso è la Red Cathedral, una formazione rocciosa di colore rosso, massiccia ed imponente, che ricorda – appunto – una cattedrale.
L’Artist Drive, invece, è un sentiero asfaltato loop, ossia parte da un punto X e fa ritorno allo stesso punto attraversando un percorso circolare. E’ davvero da non perdere e il paesaggio è da togliere il fiato: qui, infatti, le badlands della Death Valley assumono decine di sfumature e colori diversi. Il clou di questa strada è il famoso Artists Palette, così nominato perchè la quantità incredibile di colori presenti ricorda proprio la tavolozza di un pittore.
Riprendiamo la 190 per l’ultima, e sicuramente la migliore, tappa all’interno della Death: lo Zabriskie Point, un viewpoint con vista strepitosa sulle badlands della Death Valley. Le badlands sono formazioni rocciose di colori diversissimi, che abbracciano lo Zabriskie Point a 360 gradi. E così terminiamo il nostro percorso; oggi abbiamo visto uno dei parchi più suggestivi e indimenticabili del nostro percorso: rocce, dune desertiche, montagne…
Non abbiamo visitato la parte nord della Valley per problemi di tempo; sicurmente interessante sarebbe stato vedere lo Scotty’s Castle e la Rhyolite Ghost Town, che – da quando venne abbandonata nel 1920- è un’attrazione per i turisti e set di molte pellicole cinematografiche. Altre mete da non perdere sono il Mosaic Canyon, il Titus Canyon e le Sand Dunes, spettacolari dune di sabbia, particolarmente amate dai bambini.
Death Valley con bambini: attività per i più piccoli
Per chi ha intenzione di trascorrerci più di qualche ora, è possibile alternare il tour vero e proprio della Death Valley, con le svariate attività proposte dal Furnace Creek Resort: passeggiate a cavallo, golf, massaggi, shopping e molto altro. Il Death Valley National Park propone anche tantissime iniziative per i più piccoli. Come per il Sequoia Park, anche qui i bimbi possono diventare dei veri Rangers; oppure, possono trascorrere qualche ora in compagnia dei Rangers del parco (quelli veri), che guideranno tutta la famiglia attraverso la vita segreta del deserto; ancora, per combattere la calura, ci si può divertire nelle piscine del Stovepipe Wells Village.
E dopo la Death Valley? Quale potrebbe essere la prossima tappa? Bè, c’è davvero tanto da vedere nei dintorni… Primo fra tutti, l’affascinante Las Vegas… Ma questo sarà il tema del nostro prossimo racconto! Nel frattempo, vi lascio con qualche importante avvertenza, da tenere assolutamente presente se intendete visitare la Death Valley con bambini (ma anche se non siete pargolo-muniti!).
Death Valley con bambini: dove dormire
Se intendete soggiornare all’interno della Death Valley, non mancano sistemazioni adatte a tutte le tasche. Nel parco ci sono tre lodges, tutti gestiti da Xanterra. Il più economico è lo Stovepipe Wells, che si trova nel un piccolovillaggio dove potrete anche trovare una pompa di benzina, un piccolo supermercato, un saloon, un ristorante ed un gift shop. Ad una trentina di miglia ci sono altre due strutture: il Furnace Creek Ranch ed il Furnace Creek Inn. Il Furnace Creek Ranch è una sistemazione di medio livello, mentre il Furnace Creek Inn è un albergo di lusso. Entrambi sono vicini ad un grande Visitor Center e ad una steak house, oltre ad altri vari ristoranti.
Al di fuori del parco, invece, potreste trovare alloggio nelle cittadine di Lone Pine (a 81 miglia ad ovest di Stovepipe Wells) oppure Beatty (circa 32 miglia ad est di Stovepipe Wells).
Death Valley con bambini: avvertenze
Questo luogo, per quanto affascinante e ricco di sorprese, è però da visitare con cognizione di causa. Qui, ad esempio, è stata registrata la seconda più alta temperatura al mondo – dopo il deserto del Sahara. Fa estremamente caldo tutto l’anno, non tutte le strade sono asfaltate e il primo centro abitato si trova a svariate miglia di distanza. Per cui, è fondamentale addentrarsi nel parco opportunamente attrezzati e avendo preso qualche precauzione fondamentale. Questi sono i nostri consigli:
- riempire al massimo il serbatoio di benzina prima di entrare, vista la scarsità dei punti di rifornimento all’interno, che si trovano solo a Stovepipe Wells, Furnace Creek Ranch e Scotty’s Castle (informatevi sempre in anticipo sugli orari di apertura delle stazioni di servizio).
- alcune attrazioni famose (ad esempio il Titus Canyon, il Mosaic Canyon e il Devil’s Golf Course) sono accessibili solo tramite strade sterrate. Senza un’auto adatta (ossia di un 4WD), non potete percorrerle. Non sottovalutate questo aspetto, anche perchè se restate in panne con la macchina, un autorimorchio in queste zone può costarvi più dell’intera vacanza (anche 2mila dollari!).
- portare sempre acqua in abbondanza; nel periodo estivo ne vengono consigliati almeno due litri a persona
- controllare sovente la temperatura del motore dell’autovettura (in alcuni posti del parco è a disposizione proprio l’acqua da aggiungere alle autovetture che vanno in surriscaldamento)
- se viaggiate con bambini, non consiglierei di visitare questo parco in estate, a causa delle alte temperature (noi ci siamo stati a novembre e c’erano quasi trenta gradi!). Se proprio non potete fare a meno di visitarlo nei mesi estivi, limitate le uscite alla mattina presto e a pomeriggio inoltrato. In ogni caso, munitevi sempre di cappellini e crema protettiva.
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