Il fuoco che non brucia: la Valley of Fire

Dove ci eravamo lasciati? Ah si, a Las Vegas! La città dalle infinite luci, la città del divertimento, la città dove sembra non arrivare mai la notte! Ma la nostra serata sfavillante prima o poi doveva finire. Il rumore, la musica e il vociare delle migliaia di persone sono ormai lontani e davanti a noi abbiamo la rilassante Interstate 15, una grande arteria che percorriamo “solo” per novanta chilometri. Già, “solo”! Ormai ci stiamo abituando alle grandi distanze americane e questo spostamento ci sembra davvero poco impegnativo.

Arrivati all’uscita n.7, iniziamo ad assaporare lo scenario naturale e mutevole che ci circonda inizia a cambiare aspetto e il senso di anticipazione che sempre precede una tappa imperdibile comincia ad impossessarsi di noi. Siamo davvero impazienti di arrivare fino all’ingresso Ovest del Parco che vedremo oggi, la Valle del Fuoco.

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Stop: tappa dai rangers!

Sempre più curiosi di vedere questa vallata i cui colori vanno dal rosa, al giallo al ruggine. Ecco perchè si chiama così: Valley of Fire, la Valle del Fuoco. Ma prima di arrivare, una frenata abbastanza brusca e tutti noi impazziti a scattare foto a un gruppo di Bighorn del deserto. Arrampicati sulle rocce, sembrano giocare a nascondino con noi. E noi accettiamo volentieri! Vediamo se riusciamo ad immortalarli tutti in un’unica foto!

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Bighorn: ci hanno scoperti!

Le rocce biancastre si colorano sempre più e la nostra Scenic Byway inizia.

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La Scenic Byway davanti a noi!

La Valley of Fire è uno State Park, ovvero un parco statale del Nevada. Il biglietto di ingresso è di 10 dollari per ogni veicolo, il costo del pernottamento in camper è giornalmente di 20 dollari per la sosta e di 10 per i servizi. Entriamo e, mappa alla mano, iniziamo il nostro girovagare tra i vari view points. Milleni di duro lavoro e acqua e vento hanno scolpito queste meravigliose rocce di arenaria, levigandole e forgiandole in mille modi. Una sosta obbligata per permettere ad un set cinematografico di girare la scena di un’auto in corsa.

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Ciak! Si gira!

Curiosità: è stata girata qui la scena in cui muore il Capitano Kirk di Star Trek.

Oltre al Visitor Center, un’ottima sosta è quella dell‘Atlatl Rock. Una scala colorata per mimetizzarsi con il colore delle rocce porta sempre più su, fino a scoprire le incisioni rupestri dei nativi americani: i petroglyphs. Alcune pare abbiano addirittura 4.000 anni! Proviamo a dare un significato ad ogni simbolo e sicuramente è il Bighorn l’animaletto con le corna.

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L’Atlatl Rock: non sembra un profilo umano?

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L’Atlatl Rock

Tra i cespugli del parcheggio una sorpresa che ci trattiene non poco: una tenera colonia di scoiattoli (Antelope Squirrel). Che graziosi! Scorrazzano velocemente verso la mano che tendiamo, convinti che ci sia del cibo.

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Che graziosa scoperta!

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L’Antelope Squirrel

 Mappa alla mano continuiamo il nostro tour, anche se oggi il sole si è affacciato pochissime volte nell’unica giornata nuvolosa di tutto il nostro viaggio. L’ultima tappa è il Fire Canyon, dove cerchiamo di catturare le immagini a 360°. Le conformazioni rocciose che ci circondano non finiscono di stupire in nostri sguardi.

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Il Fire Canyon

Gli appassionati di escursionismo troveranno percorsi adatti anche ai bambini, i quali certo non si stancheranno di camminare per mezz’ora o poco più nei circuiti predisposti.

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Indimenticabile spettacolo, indimenticabili colori

E’ ora di lasciare la Valle del Fuoco e di proseguire nel nostro viaggio. Usciamo dalla parte Est, quella di Overton, ed è un vero peccato che siamo un po’ di fretta perchè passiamo proprio di fronte al Lost City Museum. Volendo restare qualche giorno in più, ci si potrebbe anche concedere un bel periodo di relax e praticare sport acquatici, niente di meglio del Lake Mead!

Ma la nostra mente vola già verso la prossima meta… Curiosi di sapere qual è? Seguiteci allora! A presto!

Valle del Fuoco: consigli pratici

  • Come per la Death Valley, consiglio di non visitare la Valle di Fuoco in estate. C’è pochissima ombra e le temperature salgono vertiginosamente
  • Da Las Vegas, ci vuole circa un’oretta a raggiungere il Parco ma, lungo la strada, non ci sono molti posti dove fare una pausa e mangiare qualcosina, per cui assicuratevi di avere snack e acqua con voi durante il viaggio. Il Parco stesso è nel bel mezzo del nulla e al suo interno non ci sono bar nè ristoranti, per cui… abbondate con le riserve di cibo e soprattutto di acqua!
  •  Ci sono due modi per arrivare alla Valle di Fuoco da Las Vegas: la strada più veloce è l‘Interstate 15; la più panoramica, ma anche la più lunga, è Northshore Road che costeggia il Lago Mead
  • Se avete tempo, programmate una sosta al Lost City Museum di Overton
  • Per suggerimenti sull’organizzazione di un on the road negli Stati Uniti, vi consiglio di dare un’occhiata al nostro itinerario USA con bambini e ai racconti delle varie tappe: Los Angeles, Sequoia National Park, Death Valley, Las Vegas.
  • Potrebbe anche interessarvi leggere i nostri consigli su come scegliere un hotel per bambini in USA
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One Response to Il fuoco che non brucia: la Valley of Fire

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