Parigi con bambini piccoli in un weekend di primavera

Un tranquillo weekend nella capitale francese. Un itinerario a misura di bimbi sotto i due anni

Parigi, per noi, non era la prima volta.
Per la Popi, 17 mesi, e un’altra amica con noi invece sì.
Poi c’erano i nostri amici da poco espatriati, che quindi a Parigi ci vivono.
Insomma eravamo un gruppo piuttosto eterogeneo per questo weekend francese di inizio primavera che ci siamo concessi: cinque adulti e due bambine, di 17 e 12 mesi giusti giusti.

Parigi con bambini piccoli: cosa vedere 

Ecco il nostro itinerario – una passeggiata tranquilla, con visita “agli imperdibili”, adattassimo a chi:

  • viaggia con bambini piccoli
  • ha poco tempo a disposizione (nel nostro caso un giorno e mezzo)
  • non ha mai visto Parigi e vuole un’infarinatura veloce
  • vuole godersela senza corse
  • può approfittare del bel tempo

Una domenica di sole e di vento

Una premessa: siamo stati a Parigi nel weekend in cui il livello dello smog aveva raggiunto livelli così alti che la città aveva dichiarato tre giorni di utilizzo gratuito di tutti i mezzi pubblici, per disincentivare il più possibile l’uso delle auto private. Noi ne abbiamo felicemente usufruito, ma per questo non troverete in questo post dritte su biglietti e abbonamenti.

La domenica mattina preannunciava una bella giornata di inizio primavera, poche nuvole stavano per essere spazzate via dal vento. Colazione, e poi via verso il centro. Con la metropolitana abbiamo raggiunto la fermata Alma-Marceau, con l’intenzione di attraversare la Senna lungo il Pont de l’Alma e arrivare fino al simbolo per eccellenza di Parigi: la Tour Eiffel.

Lungo la Senna c’è una bella passeggiata pedonale che si può percorrere in tranquillità, anche coi bambini.

Per la Torre, costruita per l’Expo del 1889, considerate che la fila per salire è sempre piuttosto lunga, valutate se vale la pena comprare i biglietti in anticipo online.

Sotto la Tour Eiffel

Addormentarsi sotto la Tour Eiffel

Nella zona della Tour Eiffel, è il verde a farla da padrone, con il grandissimo Champ de Mars (dove si possono trovare anche spettacoli di marionette) e, sull’altra riva della Senna, i Giardini del Trocadero, da cui si gode una vista spettacolare sulla Torre (particolarmente affascinante la sera, quando è illuminata.) In zona Trocadero si trova anche in Cinéaqua, il principale acquario di Parigi.

Pic nic ai Jardin des Tuileries

Dalla Tour Eiffel ai Giardini delle Tuileries ci sono quasi 3 kilometri, percorribili anche a piedi, in sicurezza, lungo la Senna. La passeggiata è decisamente affascinante. Noi ci siamo avvicinati con un paio di fermate di RER (i treni urbani) e abbiamo percorso il tratto dal Musée d’Orsay fino ai giardini. Obiettivo: pic nic!

Due passi sul lungo Senna

Due passi sul lungo Senna

Se la giornata è bella, si tratta di una soluzione comoda e facile. In tutto il Jardin, trovate le famose sedie verdi che potete utilizzare liberamente, e noi abbiamo approfittato dello spazio per correre, giocare con un pallone o con… la sabbia per terra (quale fascino ha sui bambini questa maledetta terra battuta?!), rincorrere piccioni e intrattenere improbabili conversazioni con le paperelle.

Se vi portate l’occorrente, sarà divertente preparare i panini al momento, oppure approfittate delle meravigliose crepes che trovate facilmente in vendita un po’ in tutta Parigi (ovviamente quelle all’interno del parco costano di più).

Sulle cartine disposte all’interno dei giardini sono segnalate le toilettes: l’accesso costa 50 cent, ma sono puliti e tenuti bene. Non dotati però di fasciatoio. Noi ci siamo ingegnati su una panchina all’esterno.

I giardini delle Tuileries confinano con il Jardin du Carrousel e ,passando dall’Arc del Triomphe du Carrousel, ci si trova proprio davanti allo spiazzo antistante il Louvre con la Grande Pyramide che segna l’ingresso a uno dei musei più importanti del mondo.

Anche il Jardin du Carrousel, sebbene più piccolo, è un ottimo spazio per un pic nic o una pausa sul verde, anche perché qui, a differenza delle Tuileries, si può calpestare l’erba e sdraiarsi sul prato.

Notre Dame e il Centre Pompidou

Attraversando i portici del Louvre sul lato nord, ci si immette su Rue de Rivoli, una delle più importanti arterie dello shopping. Noi l’abbiamo percorsa fino a raggiungere i ponti che collegano la Rive Doitre con l’Ile de la Cité, proprio al centro della Senna.

Il cuore dell’Ile de la Cité, e quella a cui noi puntavamo, manco a dirlo, è la cattedrale di Notre Dame. Cosa vedere di questo simbolo dell’architettura gotica francese ve lo dice qualunque guida (anche perché noi, da buoni ‘ambrosiani’, ci aggiungeremmo che sì, è molto bella, ma il Duomo di Milano lo è di più). Chi ha tempo e voglia, può salire in cima alla cattedrale, che per qualcuno sarà anche ‘la casa del gobbo Quasimodo‘, e godersi la vista di Parigi tra gli stupefacenti gargoyles.

Per entrare nella cattedrale, invece, a ingresso gratuito, non lasciatevi spaventare dalla file sempre apparentemente lunga: è lunga sì, ma solitamente molto scorrevole. All’interno ammirate l’architettura gotica e giocate coi riflessi colorati che il sole proietta sui pavimenti attraverso le vetrate e i rosoni. Sempre affascinanti: per i grandi e per i piccoli!

La cattedrale di Notre Dame

La cattedrale di Notre Dame

 L’ora della merenda ci pone davanti a un quesito esistenziale: verso la Rive Gauche e il quartiere latino, alla ricerca di uno dei mille café in perfetto stile parigino o verso la Rive Doitre, destinazione Centre PompidouOptato per la seconda, è stata una scelta vincente.

Lungo la strada abbiamo approfittato di una creperie per fare rifornimento per la merenda, dalle semplici crepes zucchero e limone alle golosissime nutella+cocco e nutella+banana.

Il Centre Pompidou è la sede del museo nazionale d’arte moderna, anche se l’edificio stesso è da vedere: costruito nel 1977, è un esemplare dell’architettura high-tech. Dentro ci trovate molto a misura di bambini: dai laboratori e le visite guidate alle mostre interattive.

Fuori, piazza Igor Stravinsky ospita una grande fontana in cui sono immerse diverse sculture meccaniche colorate e un susseguirsi di artisti di strada. Dall’altro lato, place George Pompidou è uno spazio enorme in cui correre o sedersi per terra a riposarsi e crogiolarsi al sole. Così l’abbiamo trovata noi quel pomeriggio.

Da quella piazza abbiamo portato a casa un finger puppet: le bambine si sono innamorate di un venditore ambulante hippy, e l’hanno importunato finché il tipo ha rifilato loro un pupazzetto a testa. A noi, ovviamente, è toccato pagarlo. Ma la Popi ride ancora come una matta quando lo vede, e io me la tengo sempre in tasca perché mi mette di buon umore.

Gastronomia francese o d’importazione?

La giornata di sole e di vento ci ha provato, e per la sera abbiamo deciso di optare per una cena da asporto consumata in casa.

Nel 20mo arrondisement, dove stavamo, su Rue Des Pyrenees è una fila di boulangerie, patisserie, fromagerie e altre gastronomie tipicamente parigine, una dietro l’altra, alternata a ristoranti e take away asiatici. Contavamo su una cena a base di prodotti francesi ma, al momento di dover fare la spesa, abbiamo scoperto che la domenica sera restano aperti solo gli asiatici, così abbiamo dovuto rassegnarci a cambiare menù. Ma un fois gras spalmato su baguette, se potete, non fatevelo levare da nessuno!

Boulangerie, patisserie, fromagerie... gastronomia parigina da provare

Boulangerie, patisserie, fromagerie… gastronomia parigina da provare

Il fascino di una Parigi ottocentesca

Per la mezza giornata che avevamo ancora a disposizione, mentre i nostri amici parigini tornavano al lavoro, abbiamo optato per una passeggiata tra le tombe del cimitero di Pere Lachaise e una gita tra i vicoli di Montmartre.

A doverci venire apposta, probabilmente con così poco tempo a disposizione non ne varrebbe la pena. Ma per noi il cimitero di Pere Lachaise era sul tragitto verso la fermata della metropolitana, e una passeggiata tra queste tombe storiche, nei suoi viali acciottolati, mi sembra sempre affascinante. Come spesso accade all’estero, questo cimitero assomiglia più a un parco che a uno dei nostri camposanti. E infatti non è raro trovarci persone che ci vanno solamente per passeggiare in tranquillità.

Ci sono, in diversi punti del parco, cartine che mostrano dove trovare le tombe dei personaggi più o meno famosi, e vengono anche organizzate visite guidate. Oppure vagate liberamente e godetevi il fascino decadente di Pere Lachaise, magari spiando qualche nome per giocare a scoprirne qualcuno di noto.

Dalla fermata della metropolitana Pere Lachaise, con la linea 2, si arriva diretti alla fermata Anvers che – insieme a Abbesses (questa seconda decisamente più bella) – è una delle due più vicine a Montmartre.

La collina di Montmartre

La collina di Montmartre

Risalendo a piedi la affollatissima Rue de Steinkerque, piena di turisti e negozi di souvenir, si arriva ai piedi della scalinata e della funicolare che conduce alla basilica del Sacre Cour, in cima alla collina di Montmartre. Nelle belle giornate, soprattutto festive, la scalinata è piena di persone sedute a godersi il panorama sulla città e gli spettacoli degli artisti ambulanti.

A poca distanza dalla basilica, che non è considerata un capolavoro, ma la visita la merita, c’è la famosissima (e ultra turistica) place du Tertre. Sembra ormai conservata ad uso e consumo dei turisti, con i suoi mille ritrattisti che vendono disegni e realizzano caricature su commissione, ma ai miei occhi ha sempre il suo fascino. Alzo lo sguardo e mi lascio incantare, per l’ennesima volta, dalle finestre, coi loro colori, i fiori e le persiane rovinate del primo piano degli edifici della piazza.

La Popi crolla in un sonnellino, noi approfittiamo di questi momenti di pace per girovagare nelle vie circostanti, curiosare nei negozietti e un po’ di shopping.

L’ultimo pranzo parigino, di nuovo a base di crepes, e poi giù dalla collina fino alla Gare du Nord, da dove la RER ci ha riportato fuori Parigi, destinazione aeroporto Charles De Gaulle.

Parigi con bambini piccoli: consigli pratici

Vi lascio ora con qualche dritta che tornerà utile soprattutto a chi viaggia con bimbi in fascia d’età 0-12 (mesi).

  • Nei locali pubblici raramente si trovano seggioloni, se ne avete bisogno pensate di portare un seggiolino o un rialzo sedia.
  • Pochi anche i fasciatoi. Noi però, per quel che ne abbiamo avuto bisogno, abbiamo sempre trovato un tavolo o un piano d’appoggio per arrangiarci.
  • Le scale delle metropolitane possono essere lunghissime per chi deve affrontarle con un passeggino: se potete, optate piuttosto per girare con una fascia o un marsupio.

E voi avete altri suggerimenti da condividere? Cosa va assolutamente incluso nell’itinerario di viaggio, per una Parigi a misura di bambino?

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