La nostra prima volta ad Ile Sainte Marguerite
C’era una volta un giovane prigioniero col volto coperto da una maschera di ferro – o meglio una singolare maschera composta dal naso in giù di sottili lamelle mobili di metallo così che l’uomo poteva nutrirsi senza togliersela. Quest’uomo era tenuto prigioniero nel Forte di Ile Sainte Marguerite. Gli ordini erano tassativi: ucciderlo se avesse tentato di togliersi la maschera. Al prigioniero, «uomo di grande statura… di nobile e aggraziato aspetto», era concesso chiedere e ottenere ogni cosa. Ciò che lo rendeva più felice erano stoffe e merletti di finissima fattura. Doveva evidentemente trattarsi di un personaggio di alto rango, se il governatore in persona scendeva sovente nelle segrete per fargli visita. Anche al medico che lo andava ogni tanto a controllare era vietato levargli la maschera.
L’Isola di Santa Margherita
Ho un debole per le leggende. E per i luoghi impregnati di leggende. Appena ne scovo uno, mi viene subito voglia di fare la valigia e partire! Con Île Sainte-Marguerite è stato amore a prima vista. Era da anni che volevo esplorarla. Finalmente, complice una vacanza in Costa Azzurra, eccomi qui. Con i bimbi e marito sulle tracce dell’uomo con la maschera di ferro.
A soli 15 minuti di traghetto dal luccichio e dallo sfarzo della Croisette, appena sbarcati ci si trova catapultati in un’altra dimensione, avvolti dal profumo di pini ed eucalipti. A dare il benvenuto solo il frinire delle cicale. Selvaggia e spettacolare, Île Sainte-Marguerite è la più grande delle isole Lérins, un piccolo arcipelago lungo la costa di Cannes.
L’isola è praticamente disabitata, ad eccezion fatta per un paio di ristoranti, qualche chiosco, una manciata di case dove vivono i pescatori del posto ed il complesso del Forte. Non sono ammesse auto sull’isola e non si può fumare.
Il mare è davvero splendido, pulito e cristallino, ma non aspettatevi le sabbiose spiagge della Costa Azzurra, qui. Si tratta per lo più di calette, alcune anche difficili da raggiungere, tutte per lo più con scogli e sassolini.
A destra del molo di attracco, c’è una striscia di spiaggia, particolarmente adatta ai bambini, in quanto ricoperta da un misto di sassolini e sabbia. Qualche vecchio tronco d’albero diventa subito un piano d’appoggio per mamma e papà. E un trampolino di lancio per i piccoli esploratori.
A ridosso del mare, chilometri di pineta. Per cui, nelle ore più calde, basta spostarsi di qualche metro all’intero e godere della brezza marina e dell’ombra di boschi immacolati.
Il contatto con la natura riconcilia con il mondo intero. Si ritorna alle origini. Si riscopre il sapore del pane fresco spezzato con le mani e mangiato sotto l’ombra di un grosso albero.
Si va alla scoperta di tesori preziosi, esplorando la rete di sentieri che attraversano l’isola.
Sentieri e boschi che custodiscono gemme ancora preziose: opere di Land Art che ben si prestano ad una divertentissima caccia al tesoro con i bambini.
E dopo averle trovate tutte, ci si trasforma in piccoli pirati e si raggiunge il forte: qui si trova la prigione dell’uomo con la maschera di ferro. Un mistero ancora irrisolto. La leggenda che ci ha portati sin qui.
La leggenda dell’uomo con la maschera di ferro
Prima di visitare l’isola, raccontate ai vostri bimbi la storia dell’uomo con la maschera di ferro. Ne saranno affascinati e saranno curiosi di andare a vedere la prigione dove fu detenuto per 11 anni.
Su questo uomo misterioso, forse il prigioniero più famoso della storia, reso celebre da Voltaire e da Alexandre Dumas, si sono fatte mille ipotesi e gli sono state attribuite oltre 60 identità, tra qui quella di essere fratello di Luigi XIV
Si racconta, infatti, che la madre – Anna d’Austria, moglie di Luigi XIII – avesse una relazione con il Cardinale Mazarino, con cui ebbe un figlio prima della nascita dell’erede Luigi XIV. La presenza di un fratello maggiore, seppur illegittimo, avrebbe potuto impedire al futuro re di salire al trono. Ecco perchè Luigi decise di imprigionare il fratellastro e di coprirgli il volto eternamente con una maschera, per evitare che eventuali somiglianze riconducessero la sua nascita alla progenie reale.
Il Forte dell’isola – Fort Royal
Il forte è una cittadella vera e propria e comprende la caserma (oggi adibita ad alloggi vacanze, soprattutto di campi estivi per ragazzi), una cappella, una polveriera, i bastioni e, ovviamente, le prigioni di Stato. Il forte ospita anche il Museo del Mare, che espone un’importante collezione di reperti archeologici e di relitti trovati al largo delle coste delle isole di Lérins.
La cella che ospitò l’uomo mascherato sembra essere la n. 5. Rispetto ad altre prigioni, è decisamente grande, con una finestra a picco sul mare e ha persino il water (che i bimbi non hanno resistito a provare… per finta, ovviamente!).
Di certo, entrarci stimola la curiosità. La mente corre e ci si immagina quest’uomo misterioso, a cui è stata tolta l’identità per motivi sconosciuti, trascorrere i suoi giorni senza avere nessun contatto con l’esterno. Per mesi, anni. Fino alla sua morte…
Ad oggi, non resta assolutamente nulla della maschera di ferro. Se non l’enigma sull’identità di chi la indossava.
Informazioni pratiche:
- L’isola si raggiunge con il traghetto, partenza dal porto di Cannes. Biglietto andata/ritorno per adulti €13, per i bambini sotto i 5 anni è gratuito, per i bambini sopra i 5 anni €8.50. Se prenotate i biglietti online, risparmiate 2 euro sul biglietto adulti e 0,50 euro su quello bambini. I biglietti però vanno stampati (per cui, se siete già a Cannes e non avete la stampate, questa non è un’opzione fattibile)
- Per mangiare, ci sono diversi chioschi ed un paio di ristoranti ma sono davvero cari. Noi abbiamo portato cibo e bibite da casa e abbiamo organizzato un bel picnic nella pineta.
- Le spiagge sono libere e molto esposte al sole. Se volete un riparo, dovete portarvi un ombrellone.
- L’ingresso al Forte è a pagamento: 6 euro a persona, gratuito per i bimbi e ragazzi sotto i 18 anni. Il biglietto include la visita al Museo del Mare.
L’Isola di Santa Margherita e le prime volte
Più viaggio e meno amo le vacanze stanziali. Da quando viaggio con i bambini, ancora di più. La mia vacanza ideale è quella itinerante, on the road. Passare da una meraviglia all’altra, alla continua ricerca del dettaglio, dell’effetto wow. Mi sono chiesta spesso perchè. E finalmente ho trovato la risposta. Si tratta dell’emozione che solo una prima volta può darti.
E se in un viaggio si concentrano tante prime volte, ecco che quel viaggio diventa meravigliosamente memorabile. Io anelo a questo. Ad una miriade di momenti memorabili. Ad un’infinità di scoperte.
E tu hai un desiderio che vorresti avverare? Un’esperienza che vorresti realizzare per la prima volta?
Vodafone ha lanciato un bellissimo concorso – #First – che consentirà a 10 fortunati di realizzare un’esperienza grandiosa. Basta raccontarla qui e tentare la fortuna. Magari potresti essere tra i dieci prescelti e ricevere gli aiuti necessari per compierla.
E se non sarai abbastanza fortunata, l’importante è non smettere mai di scoprire, cercare, sperimentare, inseguire una miriade di prime volte. Per meravigliarsi ancora. Ed emozionarsi sempre.
Buona prima volta!
Ale
02/09/2014 at 11:12
Bellissimo questo posto!! L’idea delle prime volte mi piace tantissimo, hai ragione è davvero sempre fonte di grandi emozioni e pelle d’oca… e di grandi ricordi da scrivere!!!
Valentina Cappio
02/09/2014 at 13:54
davvero un’isola del cuore!!! un abbraccio forte!!
Mattia
02/08/2017 at 14:51
I biglietti si possono fare anche on line e non c’è busogno di stamparli