Il viaggetto a Reims. Gioco lirico integrato per bambini.
La sezione "I Vostri Racconti" si arricchisce di una nuova testimonianza. Mamma Lea ci parla di un bellissimo laboratorio teatrale per bambini dai 6 ai 10 anni, che ha lo scopo di avvicinare i piccoli alla lirica in modo divertente e giocoso. I bambini sono coinvolti in un "gioco" che si ispira fantasiosamente al Viaggio a Reims, contemporaneamente in scena al Teatro Rossini (a cui, nel frattempo, assistono i genitori). Durante il laboratorio, i piccoli spettatori dovranno costruire il loro "Viaggio parallelo" e - in alcuni momenti - raggiungeranno mamma e papà in sala per assistere ad alcune scene selezionate dell’opera vera per poi, persino, prendervi parte di persona!
Testi e foto di Lea De Negri
Avete presente l’opera lirica? Quello spettacolo dove tutti recitano cantando, dove – se non sei allenato – capisci metà di quello che dicono, dove la maggior parte delle persone si addormenta per poi svegliarsi di soprassalto per l’acuto del soprano?! Ecco noi ci siamo andati con le polpette, e ci siamo pure divertiti un mondo.
L’occasione è stata un laboratorio teatrale organizzato da 4 ragazzi (Lucia, Marco, Elisabetta e Marco) nell’ambito del BOF “Bambini Opera Festival” che si svolge a Pesaro in contemporanea al Rossini Opera Festival. Ok, è vero, il Maestro Rossini era dedito ai piaceri della vita e le sue opere comiche sono espressione del suo carattere, ma credo che neanche lui avrebbe immaginato di avere tra il suo pubblico una trentina di bambini tra i 6 ed i 10 anni tutti attenti e con gli occhi sognanti.
L’appuntamento per questo “Viaggetto” era alle 10,30 davanti l’ingresso laterale del teatro di Pesaro, dove abbiamo lasciato le polpette. A dire il vero ero un po’ titubante visto il numero dei partecipanti e quello che pensavo fosse il classico laboratorio con fogli e colori. Ma i sorrisi dei magnifici 4 e la voglia di poter assistere ad un’opera lirica, hanno avuto il sopravvento sui dubbi.
La storia è abbastanza semplice: nell’albergo termale “Il Giglio d’Oro” sono radunati ospiti illustri che si preparano a partire alla volta di Reims, per assistere all’incoronazione di re Carlo X. Madama Cortese, proprietaria dello stabilimento, dà ordine alla servitù di affrettare i preparativi per il viaggio.
Le belle e capricciose dame dell’alta società, la contessa di Folleville, la vedova polacca Melibea e Corinna, una famosa improvvisatrice romana, vengono corteggiate, con maggiore o minor successo, dai nobili della compagnia: il barone Trombonok, il Grande spagnolo Don Alvaro, il conte russo Liebenskof, il console inglese Lord Sidney e il Cavalier Belfiore.
Don Profondo, appassionato antiquario, si intromette nei preparativi di viaggio facendo un catalogo dei tesori degli ospiti.
Dopo varie dichiarazioni d’amore, accettate o rifiutate, litigi e riappacificazioni, e dopo che si è potuto recuperare il guardaroba della Contessa, finalmente si è pronti per la partenza.
In questo istante arriva la notizia che non si trovano più cavalli per Reims. Dopo un momento di sbigottimento generale, la contessa, offrendo ospitalità alla compagnia, propone di partire il mattino seguente con la diligenza giornaliera per Parigi, dove si stanno allestendo grandi festeggiamenti per il re di ritorno da Reims.
Per la sera viene organizzato un banchetto durante il quale, tra canti e balli, i convitati intonano gli inni delle rispettive nazioni e alla fine Corinna improvvisa sulle virtù di Carlo X.
Tuttavia la scenografia spartana, i costumi moderni , la presenza in scena di cellulari ed una regia molto originale, hanno contribuito a tener svegli anche coloro che non sono avvezzi a questo tipo di spettacoli.
Mi son goduta lo spettacolo, rapita dagli acuti dei soprani e dalle note dell’arpa e quasi non mi sono accorta che poco prima della fine del primo tempo, quatti quatti 30 bambini ci hanno raggiunto, per poi accompagnarci – nell’intervallo – all’ hotel del Giglio d’oro, dove ci attendevano le sagome di tutti i protagonisti.
Ognuno con un dettaglio che ne individuava il carattere e che era stato trovato con una caccia al tesoro. Di fogli e colori neanche l’ombra, c’erano invece strumenti, uno spartito, corone ed un trono…
I 30 bambini hanno suonato ognuno con il proprio strumento l’ultima aria seguendo lo spartito ed il direttore d’orchestra per salutare l’incoronazione di Carlo X re di Francia, tra l’acclamazione di noi genitori.
Se avessi assistito all’esecuzione del maestro Abbado, mi sarei emozionata di meno.
Adesso a distanza di una settimana, in casa mia non si parla più; si canta con voci da soprani e da baritoni.
Speriamo che ai vicini piaccia l’opera…