Molise cosa vedere in un weekend con bambini: l’entroterra
Secondo giorno del nostro weekend nella regione che non esiste. Dopo la giornata trascorsa a Termoli e dintorni, oggi ci dirigiamo nell’entroterra. Molise cosa vedere.
Risvegliarsi in un’oasi di pace è una cosa che non mi capita spesso e il sorriso scatta automatico. L’hotel Solelago regala la vista sul Lago di Guardialfiera, anche detto Diga del Liscione, un invaso artificiale che mostra fascino e bellezza.
Finita la colazione, ci mettiamo in marcia. Appuntamento con gli altri del gruppo e poi via, pronti a immergerci nella regione che non esiste. Destinazione Santuario della Madonna di Canneto, del comune di Roccavivara.
La Madonna di Canneto è stata denominata la Vergine del Sorriso per l’espressione di serenità e pace interiore che emana. La chiesa risale ai secoli XI–XII, ma il luogo era già abitato in epoca romana. Dagli scavi effettuati, infatti, sono emersi i resti di una villa romana del I sec. d.C..
Questo posto per me è pieno di ricordi di quando ero bambina. Era una delle mete più gettonate dalla mia famiglia per le scampagnate della Pasquetta. Lo spazio verde, l’area attrezzata e il fiume che scorre proprio vicino al santuario, ne fanno da sempre un posto adatto a una gita in famiglia, in un misto di spiritualità, relax e natura.
Dopo la visita al santuario e agli scavi, ci rimettiamo in marcia – direzione provincia di Isernia. La prossima tappa è, infatti, la visita all’area archeologica di Pietrabbondante, dove esiste un’importante testimonianza della vita del popolo sannita. Una vera e propria lezione di storia fuori dai banchi di scuola, per i nostri piccoli esploratori!
I sanniti giunsero in Molise tra la fine del VI e l’inizio del V secolo a.C., provenienti dalla Sabina settentrionale. Popolo di guerrieri, vantano una vittoria sul potente esercito romano, meglio nota come la Battaglia delle Forche Caudine. La guida che ci accompagna ci illustra egregiamente tutta l’area, divisa tra i templi e il teatro sannitico dove, ancora oggi d’estate, si può assistere a spettacoli culturali.
Qui, si avverte subito un’aria diversa. Più frizzante, pungente. Siamo saliti di quota e questi sono i profumi della montagna, con i quali ho un rapporto altrettanto familiare. Mio padre era originario di queste zone e visitare questo luogo mi riporta alla memoria altri ricordi…
Il tempo scorre ed è ora di pranzo, ci spostiamo ad Agnone, il paese che vanta una delle più antiche fonderie di campane del mondo, la Fonderia Marinelli. Più di 1000 anni di storia che possono essere ripercorsi e ammirati visitando il museo della fonderia. Un’altra tappa davvero interessante, per un viaggio in Molise con bambini!
E per pranzo? Quello che mangiamo ristorante pizzeria Borgo Antico è degno di una delle attività tanto amate dai molisani: riunirsi attorno ad una tavola conviviale!
Ormai satolli, ci incamminiamo a piedi per visitare la Biblioteca Comunale presso Palazzo San Francesco che vanta più di 1800 volumi stampati nelle più importanti tipografie europee tra il 1512 e il 1830.
Lasciamo Agnone dopo aver visitato anche la chiesa di Sant’Emidio dell’inizio del XIV secolo, per andare in un posto molto particolare, che sicuramente verrà apprezzato da grandi e piccini e che si trova nel comune di Rocchetta a Volturno.
Sto parlando del Museo del Secondo Risorgimento d’Italia, museo nato nel 2010 con lo scopo di conservare il materiale militare dal 1870 alla conclusione della Seconda guerra mondiale. Una collezione molto ricca, con esemplari rarissimi tra divise, attrezzature e documenti appartenenti a Italia, Germania, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Un posto che ha sorpreso anche me che, pur essendo molisana, ne ignoravo l’esistenza.
Si conclude così la seconda giornata di questo splendido weekend in Molise. Per la notte ci spostiamo al B&B “La Sorgente”; ma prima ci fermiamo all’agriturismo Costantini, situato proprio ai piedi delle Mainarde, nel Parco Nazionale d’Abruzzo-Lazio-Molise. Qui, gustiamo una buonissima cena a base di prodotti tipici.
La stanchezza si fa sentire e chiudiamo questa intensa giornata nell’attesa dell’ultima parte del nostro tour. Ma di questo vi parlerò nel prossimo post.
antonio
21/10/2014 at 10:30
La regione che non esiste, forse è per questo che è rimasta quasi intatta, quasi. Le centrali eoliche la stanno deturpando, ma è il progresso, le ho viste anche in Valle d’Aosta e mi sono sentito meno violentato.
Valentina Cappio
22/10/2014 at 08:04
Antonio, grazie per il tuo pensiero. La speranza è che l’uomo riesca a trovare un equilibrio tra progresso e storia da custodire. Gelosamente. Grazie di cuore.
vittorio mastronardi
23/07/2016 at 16:34
Ottimo post su una Regione così sconosciuta….bravi!!!!
Valentina Cappio
24/07/2016 at 11:30
Grazie Vittorio!