I colori della Camargue: itinerario con bambini

Dici Camargue e immagini immense praterie, specchi d'acqua, fenicotteri rosa, cavalli bianchi e tori neri, una meta perfetta per i bambini. Ecco dunque un itinerario family, fattibile anche in un paio di giorni. Per una vacanza in famiglia che sa di natura e di magia.

‘Tutto ciò che sappiamo è che, quando l’uomo arrivò per la prima volta in Camargue, c’erano cavalli bianchi e tori neri’

Così ci racconta Lucile, una donna che alleva cavalli in Camargue da quasi trent’anni. E prima di lei, i suoi genitori. E prima dei suoi genitori, i suoi nonni. Non possiamo non crederle, non trovate? E sono proprio i cavalli bianchi, icone di questa selvaggia regione del Sud della Francia insieme a tori e fenicotteri, ad accoglierci per primi lì, dove il fiume Rodano incontra il Mar Mediterraneo, tra sterminate praterie color malva.
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La Camargue – Camarga in occitano – abbraccia uno dei più grandi delta fluviali d’Europa, quello del Rodano: quasi 1.000 kmq di paludi, stagni, canneti e praterie. Qui vivono indisturbati tori neri, cavalli allo stato brado e centinaia di uccelli, inclusi i fenicotteri. L’uomo è una presenza quasi insignificante in questa terra selvaggia, eppure così a portata di bambino.
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L’itinerario che avevamo in mente per visitarla puntava dritto alla città fortificata di Aigues-Mortes e alle sue famose saline, tecnicamente non proprio in Camargue ma uno dei punti di partenza più classici per esplorarla; da lì ci saremmo spostati verso il Parco Ornitologico di Le Grau-du-Roi con i suoi fenicotteri rosa e, per finire, avremmo visitato la città gitana di Stes-Maries-de-la-Mer ed i suoi meravigliosi dintorni.
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Ma, dopo oltre un’ora bloccati nel torrido traffico provenzale, abbiamo deciso di lasciare l’autostrada molto prima di raggiungere la meta prefissata: prendiamo la prima uscita che ci capita sotto mano e andiamo… lì dove ci porta il cuore. Mai decisione si rivelò più azzeccata. Pochi viaggiatori abbandonano la strada principale per avventurarsi nel dedalo di sentieri a malapena segnalati sulla mappa. Eppure… eppure che incredibili scoperte riservano i percorsi meno battuti!
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Ecco dunque il nostro itinerario in Camargue con bambini. Noi l’abbiamo fatto in due giorni e mezzo circa, essendo la Camargue una delle tappe del nostro viaggio in Provenza. Ma, se potete, consiglio di rallentare i ritmi e di dedicare a questa bellissima regione anche una settimana.
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Camargue con bambini prima tappa: le paludi di Vigueirat

Percorsi pochi chilometri dall’uscita autostradale di Saint-Martin de Crau, seguiamo le indicazioni per Mas-Thibert e, ad un certo punto, ci colpisce un cartello che recita “Reserve Naturale Les -Marais-du-Vigueirat“. Decidiamo che quella sarebbe stata la nostra nuova meta e imbocchiamo, così, una stradina secondaria. Dopo un breve tratto di sterrato, arriviamo alla riserva naturale e, solo dopo aver parcheggiato, mi accorgo che questo luogo l’avevo già visto. Non di persona, ma sul blog di un’altra mamma viaggiatrice, Monica di Viaggi e Baci. Anche lei, come me, si è ritrovata qui con la sua famiglia, per sfuggire la folla dei turisti che in Agosto si riversa in Camargue. Che incredibile coincidenza!
Le file interminabili di auto sono solo un vago ricordo. Qui il paesaggio è infinito e selvaggio. Immense distese di lavanda selvatica, bellissimi cavalli bianchi, stormi di uccelli che riempiono il cielo. Insomma, la Camargue che t’immagini.
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Raggiungiamo finalmente la Riserva Naturale e scopriamo che queste paludi sono state trasformate in un bellissimo percorso educativo per famiglie: una serie di passerelle di legno le percorrono a pelo d’acqua, tra canneti, giochi, postazioni interattive e capanni di avvistamento.
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Tutto è pensato per avvicinare i bambini alla natura straordinaria che arricchisce questo angolo della Francia. Leo e Ale si sono divertiti tantissimo a scoprire, passo dopo passo, le millemila sorprese della riserva!
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I percorsi fattibili sono tre, tutti gratuiti e con postazioni ludiche ed interattive: c’è il Sentier de la Palunette, di circa 2 chilometri e mezzo, il Sentier Ecofutè di 1 km e il Sentier des Cabans, in più breve (500 metri circa) e quello più adatto alle famiglie.
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Se, a fine visita, avete voglia di uno spuntino, potete approfittare del chiosco all’ingresso, che serve salutari spuntini biologici. Oppure, potete consumare pranzo a sacco nella piccola area attrezzata, con panche e tavoli di legno.
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Camargue con bambini II tappa: le saline di Giraud

Chilometri e chilometri di paludi separavano noi e le saline di Aigues-Mortes. Troppo lontane da raggiungere in giornata, seguendo le stradine interne. E riprendere l’autostrada trafficata era un’alternativa da scartare all’istante.

Decidiamo allora di dirigerci verso le più piccole e meno conosciute Saline di Giraud, non lontane dalla Riserva Naturale appena visitata. Per raggiungerle, ci imbarchiamo a Bac de Barcarin su una chiatta che fa la spola tra le due sponde del Grand Rohone. Pochi minuti dopo e con 5 euro in meno nel portafogli, ci ritroviamo nei pressi di Salin-de-Giraud, con le sue anonime casette operaie e montagne di sale che si stagliano silenziose all’orizzonte.

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Di fatto, questa cittadina è priva di attrattive se non fosse per l’incredibile spettacolo delle saline, le più grandi d’Europa, che arrivano fino a 140 kmq:  immense montagne di sale bianco ed infinite distese di mare rosa accarezzate dal rumore del vento.

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Il modo migliore per ammirarle è raggiungere il point de vue pochi chilometri a sud di Salin-de-Giraud, un punto panoramico che regala una vista strepitosa su tutta la distesa delle saline.

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Hit or miss: se siete amanti delle vecchie tradizioni, potreste visitare il Museo del Riso, un’esposizione di antichi macchinari ed attrezzi agricoli.

Camargue con bambini III tappa: verso il faro Gacholle

Una delle attività che volevamo assolutamente fare in Camargue era immergerci nella natura selvaggia, possibilmente fuori dai principali circuiti turistici. Il faro di Gacholle è in realtà una meta abbastanza conosciuta, spesso raggiunta in bici o a cavallo partendo dalla cittadina gitana di Saintes Maries de la Mer, da cui dista circa 12 chilometri.

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Visto il poco tempo a disposizione ed il caldo (da non sottovalutare se si viaggia con i bambini), abbiamo invece deciso di addentrarci con l’auto fino all‘Etang du Fangassier e, da qui, proseguire a piedi fino al faro. Per raggiungere l’Etang dalle Saline di Giraud, bisogna prendere la D36 direzione Arles e poi la D36c direzione Mas Saint Bertrand; subito dopo il Mas, girare a sinistra verso l’Observatoire flamant e qui parcheggiare. Poi, a piedi, basta seguire le indicazioni per il faro.

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Ci si ritrova in uno scenario quasi surreale.

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Siamo nel cuore dell’Etang de Galabert, su una sottile striscia di terra. Attorno solo acqua e paludi.

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Passeggiare fino al faro è una sorpresa ad ogni passo: sassi trasformati in oggetti misteriosi grazie all’erosione del vento e del mare, conchiglie, insetti, fiori. Persino delle uova ormai dischiuse.

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Una caccia al tesoro da mille e una notte! Da fare ancora e ancora e ancora!

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Alternativa alla passeggiata a piedi: se volete tentare il percorso lungo e partire da Saintes Maries de la Mer, potete noleggiare le biciclette (anche provviste di seggiolino) presso Le velo saintois, 19 rue de la République. Per raggiungere il faro, dirigervi sul lungomare procedendo verso est. Sappiate che lungo i 25 km (12,5 all’andata e altrettanti al ritorno), non troverete assolutamente nulla: nè bagni nè punti ristoro. Porta con voi, dunque, abbondante acqua, snack, crema solare e spray per insetti che, visto l’ambiente paludoso, abbondano da queste parti.

Camargue con bambini IV tappa: il Parco Ornitologico

Il Parc Ornithologique de Pont de Gau è sicuramente una delle mete più visitate della Camargue: ed è il posto migliore per vedere i fenicotteri rosa da vicino. E quando dico vicino, intendo davvero vicino!

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All’ingresso viene fornita una mappa con i possibili percorsi da seguire e i principali punti di interesse; per i bambini è indicato quello verde fino alla tappa n. 10; sono circa due chilometri e mezzo da percorrere seguendo il ritmo che più ci aggrada.

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Devo ammettere che, appena entrati, l’impatto non è stato dei migliori. La prima parte del percorso, infatti, è costituita da una serie di voliere con all’interno diverse specie di uccelli. Ho in seguito scoperto che le gabbie accolgono solo gli animali feriti o malati, ma a me ha fatto tanta tristezza lo stesso.

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I fenicotteri sono ovviamente l’attrazione principale, ma gli stagni, gli alberi e il cielo del parco sono puntellati anche da bellissime cicogne, aironi, garzette e altro ancora.

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Lungo il sentiero vi imbatterete anche in torrette di osservazione e capanni; questi ultimi, in tutta onestà, poco utili perchè gli uccelli sono abituati alla presenza umana e raramente scappano via.

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All’interno del parco ci sono diversi punti ristoro e aree attrezzate per picnic.

Camargue con bambini V tappa: Saintes-Marie-de-la-Mer

Il nostro itinerario con bambini in Camargue finisce sulla spiaggia gitana di Saintes-Marie- de-la-Mer, terra di antiche tradizioni e di pellegrinaggi. La Provenza sembra lontana anni luce da questo villaggio spagnoleggiante: un pittoresco reticolo di case bianche, un’imponente chiesa romanica, un belle spiagge di sabbia bianca, gitani che si aggirano nelle piazzette con chitarre e cappelli neri, cartomanti che leggono la mano.

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Si narra che proprio le rive dell’antico villaggio accolsero, all’alba della cristianità, Marie Jacobé, Marie Salomé e la loro servitrice Sarah che, perseguitate, fuggivano dalla Palestina. La statua di Sarah è custodita nella Eglise Fortresse ed è venerata da migliaia di gitani che arrivano fin qui da tutto il mondo per porgerle tributo.

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La chiesa merita davvero una visita, così carica di misticismo e di storie antiche. Per un panorama mozzafiato, infine, salite sul suo tetto: da qui si gode di una vista a 360° di tutta la Camargue (la salita però è a pagamento: 2 euro gli adulti, 1,30 euro i bambini).

chiesa camargue

Ma Saintes-Marie- de-la-Mer è molto altro, seppur d’estate viene presa d’assalto dai turisti. Si può semplicemente passeggiare tra le sue caratteristiche viuzze, curiosare tra i negozietti, mangiare un gelato sulla spiaggia o assistere ad una  course camarguaise, le corride non cruente tipiche della Camargue.

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Inoltre, il lunedi ed il venerdi dalle 9 alle 12 in Place des Gitanes, si tiene il mercato provenzale, un tripudio di colori e profumi; nelle innumerevoli bancarelle troverete di tutto: olive, olio, erbe, vino ma anche stoffe e prodotti di artigianato. Vale sicuramente farci una scappata ma, soprattutto se lo visitate con i bambini, vi consiglio di andarci presto perchè è veramente molto affollato.

La nostra giornata (e anche l’itinerario in Camargue con i bambini) si conclude in bellezza con un giro sul battello Tiki III, una caratteristica imbarcazione a ruota, che permette di navigare l’ultimo tratto del Piccolo Rodano fino al Bac du Sauvage. A circa metà percorso, che – in totale – dura circa un’ora e mezza, si fa una sosta e si assiste alla dimostrazione di un vero guardian, cioè un mandriano, che raduna cavalli e tori sulla riva del fiume. Anche se il giro è estremamente turistico, i bambini l’hanno adorato! E anche noi 😉 . Il punto di imbarco è Le Grau d’Orgon – D38 Les Saintes-Maries-de-la-Mer; costo biglietti: 12 euro adulti, 6 euro bambini; diversi gli orari di partenza (genealmente ci sono tre corse al giorno); per maggiori dettagli: Tiki III

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Termina così il nostro viaggio in Camargue con bambini.

Come approfondimento, vi rimando alla mia mini guida con tante informazioni pratiche per organizzare una vacanza in questa bella regione della Francia e qualche suggerimento in più su cosa fare nei dintorni. Ci sono davvero moltissime esperienze da vivere insieme ai vostri piccoli viaggiatori: il treno a vapore, una passeggiata a cavallo, le spiagge, la visita ad un allevamento di tori, le saline di Aigues Mortes, il trenino nel “Domaine Mejanes” e tanto altro!

A prestissimo, allora!

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8 Responses to I colori della Camargue: itinerario con bambini

  1. Ale Rispondi

    03/04/2015 at 15:47

    Bellissimo Vale!! Brava!!! Ma come stanno divetnando grandi quei due ometti ehhh!!!

  2. Massimiliano Rispondi

    07/08/2016 at 18:01

    Provato marais di viguerait in una domenica d’agosto: assolutamente fantastico e con pochissima gente. Tutto organizzato perfettamente a misura di famiglia.
    Grazie mille per il consiglio!!!

  3. Elisabetta Gambirasi Rispondi

    04/03/2017 at 18:14

    Ciao Valentina 🙂
    stiamo valutando di fare un giro in Camargue e Provenza con i bambini ad agosto e mi chiedevo come fosse la situazione zanzare, visto che si tratta di una zona paludosa e di stagni.
    Grazie!

  4. luca Rispondi

    14/03/2017 at 10:44

    Ciao Valentina,

    Ti ringrazio per la tua bellissima guida, stavo pensando di andare durate le brevi vacanze Pasquali, mi piace davvero la tua guida e se andiamo ( io mia moglie e la nostra bambina ) cercheremo di rifare il tuo percorso.

    Grazie
    Luca

  5. Cristina Rispondi

    04/05/2017 at 13:17

    ciao, in quanti giorni avete fatto tutte le tappe indicate? in un giorno si fa tutto? o bisogna tornare il giorno dopo? Noi abbiamo 3 giorni e volevamo vedere la Camargue, Arles e Avignone….troppo poco tempo?

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