Repubblica Dominicana family-friendly. Il Parco Nazionale di Los Haitises con bambini
La Repubblica Dominicana è verde. È ricca di vegetazione e, per fortuna, di aree protette. Una meta da non perdere nella zona di Samanà, nella zona Nord Est del Paese, è il Parque National Los Haities, ovvero il Parco Nazionale di Los Haitises. Si estende su circa 750 chilometri quadrati e un centinaio sono coperti da maestose mangrovie che immergono le loro possenti radici nelle acque salmastre. Lo abbiamo raggiunto noleggiando una barca pagando circa 200 dollari in 6 persone tutto il giorno, (contrattate il prezzo, mi raccomando) al porto di Santa Barbara ( foto sopra) che dista circa 45 minuti d’auto da Las Terrenas.
Il tragitto per passare da una sponda all’altra della baia è stato piacevolissimo. Nostro figlio si è divertito un mondo. Il marinaio lo ha fatto sedere al suo fianco e gli ha anche permesso di tenere il timone al termine della traversata, mano a mano che ci addentravamo nelle anse della costa nella giungla di mangrovie.
La prima sosta l’abbiamo fatta in un angolo di paradiso: il villaggio (di tende) di pescatori La Pesquera allo sbocco del fiume Amaranto dove ci siamo divertiti a dare pezzetti di pane ai pesci. Qui abbiamo fotografato anche i primi uccelli: un pellicano e un airone.
Nel parco vi sono 110 specie di uccelli su 230 esistenti in tutta la Repubblica Dominicana: uno spettacolo unico. In seguito abbiamo navigato da una baietta all’altra facendo sosta per visitare alcune Grotte.
Siamo anche passati davanti a due location famose: la spiaggia dove è stato girato qualche anno fa il reality L’isola dei famosi e la baia di Pirati nei Caraibi con Johnny Deep. navigare tra la foresta di mangovie è un’esperienza unica. Incredibile vedere come questi alberi posseti dalle frandi radici riescano a sopravvivere filtrando l’acqua di mare.
Dal Parque National ci siamo poi diretti ad una delle più belle spiagge della penisola: la Playa Rincon (foto sopra). Almeno quattro chilometri di sabbia bianca contornata da palme.
E una particolarità: ad una delle sue estremità sbocca un fiume di acqua cristallina dove fare un bagno rinfrescante in acqua dolce (foto sopra). Sia qui che dall’altra parte si può pranzare in due strutture alla buona a base di riso, pesce o pollo, patate e platano fritto nel menù.
Mangiate senza andare a vedere la cucina altrimenti l’appetito sparisce… Tutto il cibo invece è gustoso e noi non abbiamo avuto problemi (meglio evitare però la verdura cruda).
A cinque chilometri dalla spiaggia si trova l’Eco Camp La Sangria dove abbiamo fatto base. Paragonabile a un nostro agriturismo, è in campagna, tra campi di ananas, per raggiungerlo occorrono auto o motorino (qui si viaggia anche in tre senza problemi). Gestito dalla dominicana Mari propone 7 cabanas ovvero piccole casette indipendenti in legno, arredati in modo semplice e ben areate anche se a volte il caldo non manca. La cucina è davvero varia e gustosa con ingredienti locali e la formula della mezza pensione conveniente (circa 50 dollari, la metà per i ragazzi fino ai 12 anni, gratis fino ai 3). Atmosfera rilassate. Piccola ma carina la piscina. A nostro figlio è piaciuto molto stare a contato con mucche e vitellini, con papere e galline ed essere coinvolto nella raccolta degli ananas e nel fare la marmellata. Non c’è tivù ma la possibilità di vedere video e di connettersi al wi-fi. Da provare!