101 cose da fare all’Expo con bambini
È aperto, dal 1 maggio scorso, e lo sarà solo fino al 31 ottobre: è Expo, l’Esposizione Universale di Milano 2015.
Se ne è parlato molto, nel bene e nel male. Ma in questo post non entreremo nel merito delle polemiche.
Così come non troverete nemmeno informazioni tecniche su dove dormire, o come mangiare a prezzi normali (sì, si può!).
Qui non vi daremo neanche le info su come prendere in prestito i passeggini o dove trovare i fasciatoi, ci sono decine di siti in rete, a partire da quelli ufficiali, che danno queste informazioni. Inoltre, a questo link, trovate una guida scaricabile scritta da me e da altre mamme blogger dopo aver visionato uno per uno tutti i padiglioni.
Qui ci basta dirvi che – se vi interessa visitare l’Expo con bambini – questo è decisamente un luogo family friendly.
Qui, quindi, vogliamo raccogliere idee che non troverete da nessuna altra parte: piccoli spunti per aiutare i vostri bimbi a visitare Expo, a seguire voi in una visita che può essere lunga e impegnativa, attraverso piccole attrazioni, cose da fare, momenti dedicati a loro in (quasi) ciascun padiglione. Alcuni per i più grandi, altri per i più piccoli.
Proporremo cinque consigli ogni settimana: aggiorneremo, dunque, questo post tutte le settimane, tenetelo controllato per avere spunti sempre nuovi.
E segnalateci i vostri!
101 cose da fare ad Expo con bambini
1. Correre liberi Expo con bambini
Partiamo dal consiglio più semplice e banale, forse. La strada principale di Expo è il Decumano. Una strada larga, lunga 1 chilometro e 700 metri, riparata da sole e pioggia, ovviamente pedonale, come tutto qui dentro. E allora, la prima cosa è una bella corsa. Liberi, senza la necessità di tenerli per mano.
2. Il frutteto del Bahrein Expo con bambini
Nel padiglione del Bahrein troverete molte piante da frutto. È stato pensato perché, durante i 6 mesi di Expo, ci sia sempre qualche pianta carica di frutti, a seconda del mese e della stagione. Scoprite quali sono maturi quando lo visitate voi.
3. Annusare lo zafferano in Afghanistan
Alcuni paesi non hanno un padiglione proprio, ma uno spazio all’interno di un cluster tematico. È il caso dell’Afghanistan che ha uno spazio dentro al cluster delle spezie. Un signore gira tra i visitatori facendo annusare il loro zafferano. Avvicinate il nasino.
4. Far saltare i cereali in Brunei
Sempre all’interno del cluster delle spezie, nel suo spazio il Brunei Darussalam punta molto sul tema della tecnologia alimentare. Ma in mezzo al pavimento c’è una vasca piena di cereali, con due cestoni. I bambini ci tufferanno sicuramente le mani.
5. Incantarsi davanti agli spettacoli di strada
Davanti ai padiglioni molti propongono balletti e piccoli spettacoli. Di solito sono tremendamente kitsch, ma per questo i bambini restano a bocca aperta.
6. La rete del Brasile
Molto amato da grandi e piccoli, è il padiglione del Brasile. Si cammina sopraelevati su un giardino che rappresenta la varietà della natura del grande stato sudamericano, ma quasi nessuno bada a questo. La “rete” del Brasile è già diventato un gioco, su cui si cammina quasi saltando.
Attenzione, non va bene per i più piccoli, perché le maglie della rete sono piuttosto larghe.
7. Vedere la Madonnina da vicino
La Fabbrica del Duomo di Milano ha portato in Expo una riproduzione esatta della famosa Madonnina, che protegge i milanesi dalla guglia più alta del Duomo. L’avete mai vista così da vicino? È davvero un’occasione unica.
8. Giocare con le letterine magnetiche della Caritas. E vedere la Cadillac coi panini.
La Caritas ha un padiglione piccolo piccolo – l’Edicola – proprio di fianco alla Madonnina del Duomo. Dentro c’è un’opera d’arte, Energia 1973 dell’artista tedesco Vostell: una Cadillac circondata da pagnotte vere. La si può vedere così da vicino ch e la si può (quasi) toccare. E poi chiedete il loro gioco: il “Ruzzlitas”, per giocare a Scarabeo o a Ruzzle con le letterine magnetiche della Caritas (con il loro messaggio in Expo “Dividere per moltiplicare”).
9. Suonare il tamburo in Guinea
La Guinea ha uno spazio all’interno del cluster Frutta e legumi. Spesso i paesi dentro i cluster hanno allestito poco più che un piccolo ufficio del turismo, ed è un peccato. In Guinea trovate dell’artigianato locale e anche un tamburo. Da suonare.
10. Travestimenti, hennè e l’area per i bambini del Qatar
Il Qatar ha costruito un vero e proprio castello. I più grandi possono provare i vestiti tradizionali e farsi decorare le mani con l’hennè. Per i più piccoli c’è una vera e propria area gioco e attività.
11. Il luna park dell’Olanda
12. Il tavolo interattivo della Santa Sede
13. I laboratori per bambini in Cascina Triulza
14. La piscina della Repubblica Ceca
15. Prendere il passaporto di Expo e farlo vistare in ogni Stato visitato
16. Stati Uniti, un cinema in cammino
17. Fare una passeggiata nel bosco. In Austria
18. Correre sulla collinetta del Mediterraneo
19. Regno Unito, guardate i video dentro gli alveari
20. Ascoltare le api di Nottingham
Bonus! Expo con bambini
Laboratorio per bambini nel Padiglione del Biologico
Giovedì 18 giugno alle 10:30, presso il Parco della Biodiversità, Padiglione del Biologico, la Conapi, Consorzio Nazionale Apicoltori, propone il laboratorio didattico “Giochiamo il cibo, laboratorio insolito per bambini”, con lo scopo di stimolarli a riflettere su alcuni temi in linea con l’Esposizione Universale. In particolare, al termine di un’introduzione dedicata al mondo del biologico, alla ricchezza della biodiversità, all’importanza del contadino e alla scoperta delle tante culture alimentari presenti nel mondo, lo staff Conapi illustrerà ai bambini le attività svolte dalle api per la produzione del miele, dando soprattutto rilievo alla loro straordinaria capacità di costruire strutture dove stivare il miele che sono in grado di sfruttare al massimo lo spazio. In seguito, i piccoli partecipanti verranno incoraggiati a progettare una casa ispirandosi proprio a quanto accade nel mondo delle api, grazie al supporto e coordinamento di un facilitatore Conapi. Attività adatta ai bambini dai 5 anni in su.
21. Fare la spesa al supermercato del futuro.
La Coop presenta la sua idea di supermercato del futuro: è il Future Food District. Indicate con il dito il prodotto che vi interessa e sui grandi schermi compariranno il prezzo, la zona di provenienza, i valori nutrizionali, l’impronta ambientale…
Potete anche comprare l’occorrente per un picnic, se non vi va di mangiare nei vari ristoranti.
22. Assaggiare il cacao del Gabon.
Spesso i Paesi nei cluster deludono un po’ le aspettative. Nel cluster cacao e cioccolato, però, il Gabon presenta le proprie idee con molti video.
All’ingresso i bambini possono assaggiare le fave di cacao.
23. Prendere mele, sale, acqua e caffè nelle torri della Svizzera.
Si entra 15 per volta, per evitare code è meglio prendere il biglietto in anticipo (gratuito ma necessario) su? www.padiglionesvizzero.ch
Nelle torri deposito si possono prendere mele, acqua, sale e caffè. Quanto se ne vuole, ma ricordando che se chi viene prima prende troppo, chi arriva dopo troverà le dispense vuote.
24. Far suonare le ringhiere della Germania…
La Germania ha diversi punti che possono piacere ai bambini. Nella parte superiore del padiglione, sulla promenade, oltre alla passeggiata si possono far suonare le ringhiere dei “germogli di idee”, riproducendo il fruscio delle foglie che cadono, il ronzio delle api, o far illuminare il sole. Nel padiglione sotto di voi, grazie al vostro aiuto qualcuno sta facendo crescere… dei pomodori.
25. …e poi scendere dallo scivolo. Sempre in Germania.
Finita la passeggiata sulla promenade, dove le regioni tedesche si sono presentate – e dove magari vi siete riposati sulle grandi panche dell’area picnic, potete scendere dalle scale o… dallo scivolo!
26. Lo scultore del cioccolato in Belgio
Fuori dal padiglione tutti si accalcano per le patatine. Dentro, l’esposizione più ricca di contenuti è quella sotto, coi progetti di aquaponic e hydroponic (andate a scoprirli). Ma sopra, accanto al ristorante, il laboratorio del cioccolato: più che un pasticciere, lui è un artista. Da tre rubinetti da cui escono cioccolato bianco, al latte e fondente, realizza delle piccole opere d’arte. Da ammirare e annusare… non si mangia!
27. Angola. Un padiglione scenografico
Difficile scegliere solo una cosa. All’esterno, mentre si è in coda si può spiare la natura angolana dalle cassette video. Dentro, filmati a tutta parete (e pavimento), schermi touch e un gioco: indovina gli ingredienti. Al piano più alto, videogiochi per insegnare ai bambini la piramide alimentare. Sicuramente scenografico, uno dei più belli in generale.
28. La parata di Foody
Tutti i giorni alle 11 e alle 16 sul Decumano penserete a una sorta di carnevale. È la parata di Foody, la mascotte di Expo in versione pupazzo, insieme ai suoi amici frutti. Siccome è realizzata in collaborazione con Rai Yoyo, ci sono anche altri personaggi cari ai più piccoli, come Calimero e la coniglietta Moffy. No, lo so cosa state pensando, fortunatamente Peppa non c’è..
29. Il Padiglione Zero, l’inizio di tutto
La storia dell’uomo, di come si è alimentato nella storia, da raccoglitore e cacciatore ha conservato, addomesticato, allevato, coltivano costruito, prodotto, commerciato… un viaggio speciale, che non può non piacere. Dall’enorme cassettiera dei saperi del mondo, la parete luminosa fatta di semi (riconosceteli insieme), il mulino gigante, il plastico che riproduce alcuni luoghi e tappe importanti, dall’invenzione delle recinzioni in Inghilterra al villaggio operaio di Crespi d’Adda, fino alla riproduzione degli animali a grandezza naturale. Impossibile scegliere una sola cosa.
30. Crea la tua tavoletta di cioccolato. Al kids corner del padiglione svizzero
La Svizzera organizza dei laboratori, per grandi e piccoli, per imparare a fare il cioccolato a partire dalle fave e dal burro di cacao. Quasi tutti i giorni, di solito alle 11.30 e alle 14.30. Ma verificatelo su
www.padiglionesvizzero.ch/eventi
31. Il parco giochi di Grom
Dietro il cluster Frutta e verdura, il chioschetto della gelateria Grom ha allestito un piccolo (piccolo) parco giochi. Buono per una breve sosta.
32. Angolandia
Nello spiazzo davanti al padiglione dell’Angola, lo staff del paese africano ha allestito un angolo per i bambini. Un po’ per il gioco fisico, con il classico tunnel in stoffa Ikea, un po’ per il lavoro: ci sono animatori che propongono attività e un libretto con una storia a tema da leggere e colorare
33. L’orto sul tetto dell’Angola
Finita la visita del padiglione dell’Angola si sbuca sul tetto giardino.
I grandi vasi, per i piccoli, creano quasi un labirinto. Si vedono alcune palme spuntare proprio dal loro grande seme: la noce di cocco. E poi, se la giornata è limpida, una bella vista su Milano.
34. Save the children: diventa un altro bambino e prova a vivere come lui
Tra i padiglioni dei Paesi, anche alcune ong. Save the children assegna, in una sorta di gemellaggio, un bimbo di un paese in cui lavora l’organizzazione, te ne racconta la storia, chiede di mettere al polso il suo braccialetto nascita e conduce in un percorso alla scoperta della sua vita: cosa mangia, cosa fa la sua famiglia, come estrae l’acqua dal pozzo, quali eventi ha subìto… sicuramente gioca molto sull’emotività. Un modo per far riflettere i bambini sul fatto che nascere in un posto o in un altro del pianeta non è un merito.
35. Toccare la lana in Cile
Al piano terra, proprio adiacente allo spazio shopping e ristorante, ci sono due tavoloni dedicati alla lavorazione della lana: si possono toccare i diversi tipi di lana, da quella appena tosata al gomitolo finito. C’è anche un piccolo telaio per chi vuole provare a tesserla.
36. Annusare i prodotti tipici dell’Ecuador
Sapevate che l’Ecuador è il primo paese al mondo produttore di rose? E che i suoi prodotti tipici, oltre a questi fiori, sono il cacao, le banane e il tonno? Qui ve lo diranno, e poi trovate delle colonne a cui potete avvicinarvi per sentire questi quattro odori.
37. Saltare sulle palle lungo il Decumano
La Technogym è uno degli sponsor di Expo. Ci sono diversi punti localizzati sul Decumano addirittura con i tapis roulant, per qualche pazzo che non ne avesse abbastanza di camminare su e giù. Ma il vero divertimento sono le palle… c’è da aggiungere altro?
38. Mangiare il risotto col panettone
Passate a fianco del Padiglione Zero e proseguite lungo il canale: tra gli stand di legno dedicati alla ristorazione ce n’è uno che vale particolarmente la pena. Avete mai assaggiato il piatto di un grande chef? Qui potete farlo, senza svenarvi. È il famoso risotto di Davide Oldani, costa 10 euro e piace tanto ai bambini, sopratutto perché al risotto, oltre alla sua crema allo zafferano, Oldani aggiunge le uvette e… la polvere di panettone.
39. Slovenia, affondare le mani nel sale degli chef
La Slovenia presenta le sue caratteristiche di biodiversità… e non solo. Subito si incontrano delle grandi vasche di sale, il “fior di sale, preferito dagli chef”, specificano. Che tentazione di affondarci le mani! Più avanti, posizionandosi su una pedana si vede la parete di specchi piegarsi a forma di alveare, mentre soffiando forte nei tubi in alto girano le eliche.
40. Passeggiare nei vialetti del Biodiversity Park
In una breve passeggiata, qui potete incontrare – lo dice il nome – davvero tantissime diverse specie di piante. Attraversatelo seguendo i vialetti e, se volete, scopritene tutti i nomi sui cartelli.
41. Le altalene della Estonia
42. Salire sul dromedario in Mauritania, nel cluster zone aride.
43. Riposare sulle amache della Colombia. Sul lato esterno del padiglione
44. Suonare la marimba con i piedi. In Colombia.
45. Solo per bambini, il Kinder sport
46. Gli spettacoli del Kazakhstan. Per ingannare l’attesa a suon di balletti
47.. L’orto della Francia.
48. Il giardino segreto della Polonia.
49. Il giro di Expo in 10 minuti.
50. La ricostruzione della casa del sultanato dell’Oman
51. Il più ovvio, il più mirato per loro: il Children Park
52. Azerbaijan. Le cassette del mercato touchscreen
All’ultimo piano, una sorta di lunga bancarella del mercato, con le cassette in legno che contengono… schermi touchscreen. Ciascuno dedicato a un prodotto alimentare tipico, si possono esplorare le caratteristiche, le curiosità, i cibi tipici relativi a ognuno di essi, dal miele ai formaggi di capra, passando per le spezie. Ai piedi di ogni scomparto, c’è un cassetto estraibile che diventa uno sgabello per permettere ai bimbi più piccoli di arrivare all’altezza giusta.
53. Iran, camminare sull’acqua coi pesci
La passeggiata in lieve salita fiancheggia l’esibizione dell’Iran, piuttosto limitata a un orto e piante tipiche, le pareti video, alcuni oggetti di arte tradizionale e religiosa, i tablet che permettono di approfondire. Il percorso è tracciato da un corso d’acqua virtuale, in cui nuotano i pesci, e su cui si può camminare.
54. Una soft area inaspettata, per i baby visitatori
Proprio dietro al Padiglione Zero, superato il chioschetto di Davide Oldani e quello del juice bar, nel prato qualcuno ha posizionato una rete da volley, un tavolo da ping pong, e sopratutto una piccola area giochi per piccolissimi, con una casetta in plastica, un piccolo scivolo e un dondolino.
55. Turchia, un muro di mani… da metterci le mani
Un padiglione tutto aperto, forse un po’ dispersivo nel percorso proposto. C’è però una parete fatta di mani in altorilievo, sagomate perché possano contenere manciate di semi e spezie. Si possono toccare quindi… metteteci pure le mani.
56. I giochi e i mestieri di una volta in Ungheria
Padiglione un po’ scarno sul tema di Expo, al suo interno però c’è un’esibizione dei mestieri tradizionali, con donne e uomini vestiti in costume. Nello spiazzo di accesso una mostra di giochi di una volta, in legno, con l’invito a provarlo.
57. Caran d’Ache partner al “Kids corner” in Svizzera
Sotto il padiglione svizzero, dove fanno i laboratori del cioccolato e vicino al punto ristoro, dei tavolini all’ombra sono contrassegnati dal punto “Kids corner”. Niente di particolare, ma la Caran d’Ache, che è partner del padiglione, fornisce pastelli per colorare. Da tenere presente per una sosta da queste parti.
58. Fab Food, la mostra-gioco di Confindustria
Lungo il Cardo una esibizione pensata soprattutto per i ragazzi, realizzata come una grande sala giochi, dal juke box per scegliere il proprio piatto preferito, al bowling e al videogioco che fanno riflettere sull’industria alimentare, agli specchi parlanti che raccontano o cambiamenti fisici e della vita della popolazione italiana nell’ultimo secolo. Fa giocare e sicuramente dà spunti interessanti, per riparlarne dopo insieme.
59. Il laboratorio di percussioni in Argentina
Nello spazio proprio al centro delle rampe che salgono e portano alla (scarna) esibizione superiore, c’è un palcoscenico: due volte al giorno, nel pomeriggio e verso sera, uno spettacolo di musica e danza, a metà pomeriggio invece un laboratorio di percussioni per i bambini.
60. Il Nepal, per non dimenticare
Al primo maggio, nonostante si temesse un mezzo disastro, solo un padiglione era rimasto chiuso e incompiuto: quello del Nepal. Non per incuria, non per aver sbagliato i tempi dei lavori, ma perché nell’ultima settimana gli operai avevano abbandonato il cantiere per correre dalle famiglie rimaste vittime del tremendo terremoto del 25 aprile. Per i primi tempi il padiglione del Nepal, così metà perfetto e metà vuoto, silenzioso, abbandonato, sembrava un tempio, un sacrario. Nelle ultime settimane i lavori sono stati compiuti e il padiglione ha riaperto. Bellissimi da vedere gli intarsi delle colonne, ma soprattutto venirci qui coi bambini è un modo per non dimenticare quello che il Nepal ancora sta soffrendo.
61. Camminare dentro una risaia. Cluster del riso.
All’inizio di Expo erano meno di corti ciuffetti d’erba, ora l’altezza inizia a diventare significativa. Nel cluster del riso si può attraversare, seguendo i vialetti, una risaia, vedendo anche qual è il tipo di riso coltivato.
62. Lo spettacolo dell’albero della vita
Quello della sera è più lungo e più bello, complici anche i giochi di luce. Ma anche di giorno, per cinque minuti allo scoccare di ogni ora l’albero della vita – simbolo di Expo – si anima con giochi d’acqua al ritmo de “L’ombelico del mondo” di Jovanotti.
63. Emirati Arabi uniti: la storia di Sara e della sua famiglia…
Le code possono essere lunghissime, ma vale la pena soprattutto per due effetti speciali.
Entrando, infilandovi tra le dune di sabbia, alcuni video raccontano caratteristiche del paese attraverso la storia della nonna, la mamma, i fratelli di Sara. Lei, invece, vi accompagna in una sala cinema a effetti speciali, in cui anche voi verrete investiti dal vento, dai lampi, dalla tempesta di sabbia. Al termine invece l’ologramma di Sara approfondirà i temi di Expo.
64. …e quella di Moran e della sua famiglia, in Israele.
Un altro video a effetti speciali, la storia di un’altra famiglia per raccontare i progressi in agricoltura di Israele. Particolare soprattutto il dialogo tra il conduttore, presente fisicamente, e la sorella Moran, in collegamento video: con gli schermi mobili e anche un brindisi semi-virtuale.
65. Rinfrescatevi.
In questi mesi estivi passare una giornata a Expo surriscalda. Moltissimi padiglioni si sono attrezzati per alleviare il caldo delle attese con getti di acqua vaporizzata e ventilatori. Ormai ci resta poca estate davanti: e voi approfittatene, i bimbi ne sono sempre felici.
66. Correre giù dalla collinetta dell’Onu.
Appena imboccato il Decumano, sulla destra, uno dei tanti punti delle Nazioni Unite dislocate del sito Expo. Qui è diventata praticamente abitudine per bambini (ma anche quelli più grandi) salire in cima a questa istallazione e lanciarsi giù di corsa.
67. Salire sui trattori New Holland
Nel padiglione di questo sponsor puoi salire su una mietitrebbiatrice gigante, oppure guidare un trattore con il simulatore. C’è anche un gioco “Più o meno”, un quiz a cui rispondere premendo dei grossi pulsanti. Per chi vince, un piccolo gadget. Padiglione che piace ai bambini.. e ai papà. (Grazie al consiglio di Alessia, Lele e Leo).
68. Tanta tecnologia e video colorati per la Corea
Molto bello per gli adulti, il padiglione della Corea, centrato sul tema, focalizzato sulla tecnica della fermentazione dei cibi. I bambini restano colpiti dai video con immagini molto vivide, soprattutto da quello riprodotto su due schermi in movimento grazie a bracci meccanici. C’è poi un tavolo su cui vengono proiettate delle immagini di preparazioni di alcuni piatti, e la scenografica sala con gli otri colorati.
69. Puzzle e memory in Polonia
L’esibizione della Polonia è non è mai uguale, merito della stanza dedicata alle province polacche: ogni settimana l’allestimento è affidato a una diversa città, così è difficile dire cosa ci troverete. Io – in diverse volte – ho trovato: un vaso di terra per provare a piantare un seme, un angolo per ridisegnare alcune opere d’arte, un laboratorio di perline, il modellino di un trenino (con relativo villaggio) tutto in cioccolato… Restano sempre: un tavolo interattivo e uno schermo touch per giocare rispettivamente a memory e ai puzzle con immagini di paesaggi polacchi. E poi, il grande schermo con la Bocca della verità. Il rischio? Un po’ ufficio del turismo.
70. Slovacchia, il padiglione per gli adolescenti “tablet addicted”
All’ingresso vi riforniscono di un tablet, attraverso cui potrete leggere tutto i QR code disseminati lungo il percorso. C’è anche lo spazio per visitare alcuni luoghi della Slovacchia attraverso la tecnologia della realtà virtuale a 360 gradi. Anche questo un po’ tour operator, ma tant’è.
71. Germania, “tanta roba”
Sicuramente uno dei più ricchi di contenuti. Anche qui, tanta tecnologia. Dai video proiettai sul cartoncino bianco che ti consegnano all’ingresso, al videogioco a tappe pensato per i bambini, che guida dalla coltivazione della pianta fino alla raccolta dei pomodori e alla preparazione del sugo, facendo riflettere su temi come la disponibilità di acqua, di energia, i concimi… Alla fine anche un piccolo spazio come un laboratorio, “Mondobimbi”.
72. La menta e le rose. Il giardino profumato del Marocco
73. La stanza degli specchi al padiglione Italia
74. Attività bimbi davanti alla Polonia
75. Fatti un selfie ai totem e spediscilo a casa
76. Com’è il caffè prima di tostarlo? In Uganda, nel cluster Caffè
77. Indovina gli alimenti con le mani, nella piazzetta di Slow Food
78. Per i piccoli, le colonne d’aria interattive in Austria
79. Crea il tuo menù greco
80. L’Expo di Shanghai su schermo 3D al World Expo Museum
81. Le poltroncine girevoli davanti all’albero della vita
82. Kazakhstan, il preferito di Maria Chiara
È uno di quelli con le code bibliche, di ore e ore. Affrontatelo se siete molto motivati (persino se usate la corsia preferenziale per passeggini). Io non l’ho fatta, però il padiglione me l’ha raccontato Maria Chiara, una ragazzina che ho conosciuto al Food Truck degli Stati Uniti. «È quello che mi è piaciuto di più – mi ha detto. – La cosa più bella è la signora all’inizio che disegna la storia del Paese sulla sabbia. Poi mi hanno interessato le vasche con gli storioni. E alla fine puoi assaggiare il latte di cavalla, che è un animale molto importante in Kazakhstan». Pare che sia anche il più tecnologico, con grandi effetti speciali.
83. Le scenografie sul Decumano
Lungo la strada principale di Expo incontrate delle bancarelle giganti. C’è quella con la frutta e la verdura, quella dei formaggi, quella dei salumi con un porcilaio accanto. Un enorme mercato finto, che assume particolarità solo se si sa che il progetto è di Dante Ferretti, scenografo per il cinema e vincitore di premi Oscar. A me piace molto la riproduzione di un trabucco, occasione per farne vedere uno da vicino ai bambini.
84. Colombia, l’ascensore della biodiversità
Padiglione sicuramente scenografico, dove immagini musica e colori la fanno da padrona, ma anche qui il tema della biodiversità è più una scusa per promuovere il turismo che parlare di come nutrire il pianeta. La cosa più particolare è la stanza che riproduce l’interno di un ascensore: sulle pareti vengono proiettate le immagini dei panorami colombiani, dai 4mila metri di altezza ai fondali marini. La sensazione di scendere realmente è simpatica.
85. Spagna, una foto per un pranzo con lo chef
Poco prima dell’ultima stanza vi viene chiesto di guardare in un oblò e sorridere. Non vedrete nulla, ma vi assicurano che vi è stata scattata una foto e che avrete la possibilità di essere scelti per una cena con un famoso chef. Sarà vero?
86. Con la testa nel Kuwait
Ad un certo punto del percorso l’addetto del padiglione chiederà ai bambini (sotto il metro e venti di altezza) di seguirlo in un percorso speciale. I genitori no, non ci passerebbero. Così i grandi si troveranno a osservare un grande plastico che riproduce Kuwait City, mentre i piccoli imboccheranno un tunnel da cui potranno sbucare con la testa, proprio all’interno del plastico, per vederlo da una prospettiva tutta speciale.
87. Game room in Kuwait
Nel piano inferiore del padiglione del Kuwait, quello più espositivo, ci sono anche delle attività che lo fanno assomigliare a una sala giochi: con una specie di flipper con le perle, una “camel race”, un videogioco sulle risorse naturali.
88. Russia, assaggiare la versione sovietica della Coca Cola. Ops, non nominatela.
Mica ve lo dicono chiaramente, eh, ma se leggete tra le righe è evidente. Sembra di stare ai tempi della Guerra Fredda: se venite in uno degli orari del Bar laboratorio vi faranno assaggiare, a scelta, una delle bevande originali russe “prodotte in URSS quando si è diffusa la moda delle soft drinks”. Tradotto? Vietata l’americana Coca Cola, non la nominiamo nemmeno, facciamoci l’alternativa comunista. Spiegatelo ai vostri bambini, durante gli assaggi.
Ci sono dieci sessioni di assaggi di bevande e sei di degustazione di piatti tipici.
89. A cavallo… delle mucche
Sulla strada che dal Decumano porta verso Cascina Triulza, troverete delle rappresentazioni di mucche a grandezza naturale. I cartelli spiegano che ci si può salire, e suggeriscono anche di farvi una foto.
90. Impara a mungere la mucca Margherita…
Proseguite: nella corte della Cascina Triulza tutti i giorni, dalle 11 alle 17, i bambini possono imparare a mungere: la mucca Margherita – anche quella – è finta, ma perché non provare?
91. … e infine scopri come si fa una forma di Grana Padano
Cosa si fa col latte? Tante cose, certo. Ma qui in Triulza, dove è presente il Consorzio Grana Padano, alle 11.30 e alle 16.30, presso l’area mercato, durante i lavoratori didattici si può scoprire “in diretta” come si produce una forma di Grana.
92. Alleva ostriche e pesca in modo sostenibile nel Principato di Monaco
Alla scoperta di allevamenti marini e pesca rispettosi dell’ambiente naturale e degli ecosistemi protetti, inclusi quelli “gemellati” con il Principato di Monaco. Un percorso che si fa attraverso giochi: bisogna riempire le colonne d’acqua al punto giusto, guidare una nave usando il timone, centrando le località con un matitone calamitato.
93. In cinema multisensoriale di Silvia e Alex: il cartone animato dell’Unione Europea
Un cinema speciale: la prima parte del cartone si guarda su sei schermi in contemporanea, seduti per terra in quella che sembra la camera di un bambino. La seconda, invece, in piedi, in un cinema col pavimento che trema quando nella storia arriva l’alluvione.
La storia è molto semplice, ma affronta argomenti interessanti: il dissesto idrogeologico, l’agricoltura sostenibile, la cura del cibo. Nell’ultima parte, dei videogiochi per approfondire i temi.
94. Sulla sdraio nella Comunità dei Caraibi. Cluster Isole, mare e cibo
Dodici isole e tre paesi latinoamericani accomunati dal Mar dei Caraibi. Qui si rappresentano insieme come CariCom, la comunità del Caribe. Una sorta di sottocluster nel cluster. Mentre vi date un’occhiata in giro, i bimbi possono scattare una foto sulla sdraio giocando a essere, per un momento, ancora in spiaggia.
95. Lituano o no?
Una grande palla luminosa al centro della prima stanza del padiglione della Lituania, insieme a disegni e video sulla storia e la cultura del paese, propone anche dei quiz video: ad esempio distinguere i cibi tipici lituani da quelli stranieri, o separare le palle a forma di piatto lituano da quelle a forma di pizza nel minor tempo possibile.
Videogiochi simili anche nella seconda stanza.
96. Sempre in Lituania, i tavolini-altalena al bar
Come le altalene da due ai parchetti dei bambini, ma qui ci giocano anche i grandi.
97. La foresta della Malesia
Il padiglione è costruito come quattro semi giganti dentro cui è allestita l’esposizione. Dentro il secondo – non c’è praticamente coda – è riprodotta la scenografia della foresta pluviale malese. Non è come il bosco dell’Austria, ma scenografico per i bambini.
98. Le incisioni rupestri nel mondo. Sulle pareti esterne del Padiglione Zero
Ultimi giorni di Expo, troppe code per entrare, bambini in età da elementari? Sulle pareti esterne del Padiglione Zero, proprio alle spalle di Belgio, Nepal e Sudan, sono dipinte delle riproduzioni delle incisioni rupestri ritrovate in Europa, in Africa, in Australia. A raccontare l’origine comune dell’uomo.
99. Disegna un futuro “patchwork”. Giardini dell’Onu
Sono allestiti dei Corner chiamati “Patch for future”: vi vengono dati dei quadrati di stoffa su cui disegnare come vedete il futuro degli otto “obiettivi del Millennio”: dall’istruzione per tutti alla parità di genere, dalla riduzione della mortalità infantile al miglioramento della salute materna, dalla cura dell’ambiente alla ricerca per la cura di malaria e Aids… Tutti i quadrati di stoffa saranno alla fine raccolti in un’opera d’arte.
100. Il vento del deserto. In Marocco
Nel padiglione del Marocco c’è una stanza per ogni regione, con i propri prodotti di eccellenza: dalle mandorle alle olive, dai mandarini all’argan. Nella stanza del “Grande Sud” vi invitato a provare la sensazione del vento caldo del deserto davanti a una parete con dei grandi ventilatori: ai bambini piace.
101. Il tempo insieme
Il consiglio numero 1 era forse banale, quello di godersi lo spazio, il luogo. L’ultimo è forse altrettanto banale, ma al termine di questa esperienza è quello che mi sembra più importante: godetevi il tempo. D’altronde vale qui come ovunque.
Ci sono così tante cose da fare e da scoprire, basta non buttarlo in code per vedere solo le cose più famose.
Il giorno in cui ho portato le mie bimbe era sembrata una “giornata no”, iniziata tra i capricci. Avevo avuto l’impressione che Nene, tre anni, non si fosse goduta granché. E invece a sorpresa, anche a distanza di mesi, ogni tanto tira fuori un ricordo nuovo, come un coniglio dal cilindro. Le è piaciuto “Eppo” – come dice lei – perché ci siamo stati insieme: è diventato una cosa nostra. Al di là di quanto abbiamo realmente visto.
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Questo elenco è stato costruito settimana dopo settimana durante tutti i mesi di Expo, cinque consigli alla volta.
E voi, avete scoperto altro? Quale è stata la vostra esperienza?
Raccontatecelo qui sotto!
ilaria erba
06/06/2015 at 12:25
Molto bello, volevo sapere se al padiglione caritas il gioco si può anche acquistare grazie ilaria
Marta Zanella
08/06/2015 at 09:02
Ilaria, il gioco – molto semplice, le letterine sono spesse come un cartoncino! – è in omaggio per i visitatori.
Buon Expo, se ci andrai
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Alessia
20/08/2015 at 12:22
Me lo son letta tutto…abbiamo un po’ di Celo e un po’ di Manca…moh me li appunto per il prossimo giro! Mi piace!!
Valentina Cappio
24/08/2015 at 05:24
Evvai!! un abbraccio Alessia!
tommaso
09/09/2015 at 15:02
Buongiorno,
andiamo ad expo coi bambini sabato e domenica.
Il titolo parla di 101 cose da fare, ma ne trovo descritte solo 70 (che già sono un’infinità comunque). Sbaglio qualcosa io nella visualizzazione?
Grazie. Saluti.
tommaso
Valentina Cappio
09/09/2015 at 16:15
Ciao Tommaso! No, non sbagli. Ogni settimana Marta aggiunge 5 suggerimenti, fino ad arrivare a 101. 🙂
Un carissimo saluto!! E buon Expo!