Mauritius con bambini: al Nord per visitare Grand Baie e Port Louis
Sull’isola di Mauritius, oasi africana al largo del Madagascar, è facile passare una bella e sicura vacanza con i bambini. Ovunque si vada i bimbi sono i benvenuti e non mancano davvero le mete divertenti per loro. In auto si viaggia bene, anche se, a parte una o due superstrade, le altre sono strade piuttosto strette. La guida, come in tutti i paesi di influenza britannica, è a sinistra: bisogna abituarsi in fretta per evitare incidenti…
Dopo qualche giorno di mare lungo la Costa Est (qui l’articolo dedicato), la seconda tappa del nostro viaggio è Grand Baie, nel Nord del Paese, dove il clima, in genere, è più caldo essendo più vicini all’equatore. Le pioggerelle tropicali non mancano, ma sono meno frequenti insomma. E’ la zona con maggior presenza di turisti e ricca di alberghi, locali, ristoranti e attività in mare.
Abbiamo prenotato un’uscita in catamarano verso l’isola d San Gabriel con pranzo a bordo e rientro nel pomeriggio (40 euro a testa, 20 gli under 12). La traversata è stata molto bella, siamo andati a vela “sfidando” altri catamarani e imbarcazioni che tenevano la nostra rotta. Circa un’ora e mezza di traversata, poi l’attracco vicino ad una spiaggia bianchissima e a fondali cristallini. D’obbligo fare snorkeling.
Chi non ha pinne e maschera le trova a disposizione. C’è chi ha preferito raggiungere l’isolotto sul fuoribordo della compagnia e chi direttamente, come noi, a nuoto. E così facendo siamo stati premiati: i pesci più colorati e dalle diverse dimensioni pare infatti che amino “curiosare” intorno agli scafi e quindi la nuotata si rivela un vero spettacolo della natura. Due orette di relax in spiaggia e quindi rientro sul catamarano per il pranzo: insalata mista, pasta un po’ stracotta e a piacere pesce o pollo davvero gustosi e in porzioni abbondanti, ananas per finire.
Il ritorno in porto è stato ancora a vele spiegate, giusto in tempo per riprendere l’auto e arrivare verso le 16 al nuovo hotel, il Veranda Pointe aux Biches.
Qui l’aspetto insolito e divertente è che si viene invitati a girare ovunque a piedi nudi perché, ovunque, c’è sabbia per terra, anche ai due bar. Uniche eccezioni: i due ristoranti e la palestra. Un centinaio soltanto le camere e quindi un ambiente più famigliare. Per le famiglie in particolare viene proposta una soluzione con due camere attigue e il letto a castello per i ragazzi. I prezzi? A seconda del periodo, per gli adulti, da 57 euro per la mezza pensione. Conveniente la formula famiglia con due under 12.
Nel Baby Club del Veranda Pointe aux Biches i piccoli ospiti imparano a cucinare le specialità di Mauritius, qualche parola di creolo e a danzare al ritmo delle musiche locali. Divertimento assicurato dunque. Media grandezza per la piscina dove anche i bambini possono nuotare. La spiaggia è corta e raccolta attorno ad una piccola baia: acqua bassa e calda, ma con alghe.
Per chi ama nuotare e fare lunghe passeggiate l’hotel offre quindi un servizio navetta tre volte la settimane: in cinque minuti si raggiunge la spettacolare spiaggia pubblica di Mon Choisy, la più lunga dell’isola.
Apprezzato anche il servizio navetta per Port Louis. Ce ne siamo serviti volentieri per evitare di avere problemi nel parcheggiare in città e non ci siamo pentiti della decisione presa. Un quarto d’ora di tragitto ed eccoci pronti ad esplorare la capitale dell’isola di Mauritius.
La prima meta è stata Fort Adelaide, in cima ad una collina, da cui si domina la città a 360 gradi. I cannoni sono piaciuti molto a nostro figlio che si è poi messo a scorazzare (sotto la pioggia) dentro e sopra il camminamento lungo le mura.
Una volta in centro abbiamo fatto un giro al mercato principale, coperto, con le bancarelle della frutta e della verdura (prezzi più alti che da noi: ma siamo su un’isola e pare anche che la pioggia più abbondante degli ultimi mesi abbia danneggiato le coltivazioni) e le botteghe di abbigliamento con t-shirt e souvenir.
Gli odori e i profumi sono tipicamente indiani perché circa il 52% della popolazione discende dagli indiani che arrivarono a Mauritius per lavorare nelle piantagioni di zucchero a metà del 1800. E infatti, come a Ellis Island a New York, il luogo di arrivo di questi immigrati, al porto, è stato trasformato in un interessante museo dove sono in molti ad essere riusciti a rintracciare le proprie radici. Si chiama Aapravasi Ghat e fa parte dei beni tutelati dall’Unesco.
Il regno dello shopping è Le Caudan Waterfront, alle spalle del porto turistico, dove si possono acquistare oggetti di artigianato in legno e anche qualche quadro di artisti locali.
A mezzogiorno abbiamo mangiato indiano: pesce al curry con contorno di riso e salsine varie, alcune piuttosto piccanti. In genere a Mauritius si mangia bene ovunque e con un buon rapporto qualità prezzo. Solo gli alcolici sono piuttosto costosi, il vino in particolare.
Ben sazi siamo andati ai Giardini Botanici di Pamplemousses: oasi verde imperdibile che si estene su 37,5 ettari. Camminare tra i viali alberati, all’ombra di maestose piante tropicali, accompagnati dal canto degli uccelli, è stato rilassante. E istruttivo per tutti e tre. Non capita infatti tutti i giorni di poter vedere, per esempio,una collezione di oltre 80 specie di palme oppure le gigantescheVictoria Water Lily ovvero le enormi ninfee amazoniche con oltre un metro di diametro.
La sera, in albergo, bagno ristoratore in piscina mentre il nostro piccolo viaggiatore veniva intrattenuto al Baby Club…
E, domani… si parte per un’altra indimenticabile avventura. L’entroterra e i parchi divertimento di questa splendida isola. Perchè Mauritius con bambini è un’avventura indimenticabile!