Mauritius con bambini: trekking nell’entroterra e parchi di divertimento

Cascata Tamarind. Foto Roberto Savioli

Cascata Tamarind. Foto Roberto Savioli

Spiagge, mare, ma non solo. L’isola di Mauritius, al largo del Madagascar, in pieno oceano indiano, offre molto anche nel suo entroterra. Questo lembo d’Africa presenta infatti aspetti meno conosciuti. Vi abbiamo raccontato qui la nostra prima tappa lungo la Costa Est, per qualche giorno di mare e assoluto relax. Ci siamo poi spostati al Nord e abbiamo visitato Grand Bay e Port Louis.

Ma ci attraeva molto anche l’idea di fare trekking nella lussureggiante foresta tropicale e così abbiamo prenotato un tour alla scoperta delle cascate di Tamarind, sempre dalla parte Est dell’isola.

Sveglia all’alba e dopo un’ora d’auto eccoci al punto d’incontro con altre tre turiste e Zac, la guida di Trekking Mauritius che organizza escursioni a piedi in tutta l’isola. Nostro figlio era l’unico bambino del gruppo, ma essendo molto motivato all’idea di trasformarsi in esploratore, non ha fatto storie.

Foto Roberto Savioli

Foto Roberto Savioli

Il percorso, di circa tre ore, si è rivelato piuttosto impegnativo. Dopo una prima parte in discesa, siamo risaliti dalla base della vallata guadando diverse volte un torrente. A rendere difficile il trekking è stato il terreno, fangoso e sdrucciolevole a causa delle forti piogge notturne dei giorni precedenti. Morale: siamo finiti tutti, chi prima chi dopo, in acqua e siamo anche tutti scivolati a terra più di una volta.

Il premio? Un bagno ristoratore nel bacino della cascata, un peeling naturale ai piedi in una pozza limpida grazie all’operosità di alcuni pesciolini, la sensazione magica di essere in pieno contatto con la natura immersi nel verde più profondo.

Baccelli di vaniglia. Foto Robertro Savioli

Baccelli di vaniglia. Foto Robertro Savioli

Finito il trekking ci siamo ripuliti alla meglio e abbiamo ripreso l’auto per raggiungere Le Domanine de Saint Aubin, una delle proprietà più estese di Mauritius dove si coltiva la canna da zucchero e l’unica piantagione di vaniglia dell’isola. Con una bellissima villa coloniale del 1819.

In questo periodo dell’anno la fabbrica dove si producono zucchero, melassa, sciroppo di zucchero e rhum, è chiusa, ma la visita guidata con degustazione finale dei prodotti è piuttosto interessante. Insolito lo sciroppo che si ottiene spremendo le canne in una speciale macchina: bevuto fresco con un po’ d’acqua è incredibilmente dissetante.

casa coloniale

Il pranzo, compreso nel biglietto d’ingresso (circa 30 euro a testa) è stato proposto nella veranda della villa coloniale: sedere sotto il porticato, tra i mobili d’epoca, mangiando pollo alla vaniglia con riso è un’esperienza davvero da provare.

Lasciata la piantagione, abbiamo fatto una classica tappa a misura di bambino: Casela, un parco esteso per ben 13 ettari,  rinnovato di recente, dove si possono vedere leoni, giraffe, zebre, cammelli e altri animali esotici prendendo parte a safari a bordo di camion aperti, ma blindati.

Tutti a bordo per il safari al Casela Park. Foto Roberto Savioli

Tutti a bordo per il safari al Casela Park. Foto Roberto Savioli

Al parco Casela, aperto dalle 9 del mattino alle 5 di sera,  è anche possibile esercitarsi sulla zip line, fare canyoning, scendere da ripidi scivoli in canotto, accarezzare le caprette e cavalcare i pony.

Una delle piscine del Sugar Beach Resort & Spa. Foto Roberto Savioli

Una delle piscine del Sugar Beach Resort & Spa. Foto Roberto Savioli

Inutile dire che la sera, arrivati al terzo hotel, il Sugar Beach Resort & Spa, eravamo piuttosto stanchi. Un bagno in piscina e il ricco buffet ci hanno però ben presto ritemprati e dopo cena, abbiamo anche fatto una lunga camminata sulla spiaggia in comune con l’altro resort della stessa proprietà, la Pirogue, e che porta, dopo circa un chilometro e mezzo, alla seconda spiaggia pubblica più lunga dell’isola, quella di Flic en Flac dal nome del paese.

Corso di cucina per mini cuochi al Sun kid's club.

Corso di cucina per mini cuochi al Sun kid’s club.

Il Sugar Beach è un resort a cinque stelle che offre interessanti soluzioni poer le famiglie. Un esempio? Gli under 12 non pagano se alloggiati in camera con i genitori (max due bambini) e i teenager, dai 12 ai 17 anni, godono del 25 per cento di sconto. Al Sun Kid’s club si divertono un sacco.

tiro con l'arco

Imparano a cucinare biscottini speziati, fanno attività sportiva come il tiro con l’arco…. E naturalmente sguazzano in piscina.

Foto Roberto Savioli

Foto Roberto Savioli

La mattina seguente abbiamo noleggiato le biciclette in hotel e visitato Flic en Flac con sosta per una bella nuotata. Pedalare tra gli alberi alle spalle della spiaggia ci è piaciuto molto: rilassante e soprattutto al riparo dai raggi del sole.

Foto Roberto Savioli

La riproduzione, in legno, del Dodo, l’uccello ormai estinto che viveva a Mauritius. Foto Roberto Savioli

Il pranzo abbiamo deciso di farlo presso un’altra casa coloniale, Casa Eureka, situata più a Nord, nell’entroterra, per assaporare i gusti dei piatti mauriziani, a base di pollo o pesce, e ritrovare la sensazione di tornare indietro nel tempo. Curiosa la statua in legno del Dodo, l’uccello estinto circa 400 anni fa e simbolo dell’isola.

Il Grand Basin o Lago Segreto, luogo di culto degli abitanti di Mauritius di religione induista.

Il Grand Basin o Lago Segreto, luogo di culto degli abitanti di Mauritius di religione induista.

Instancabili e curiosi abbiamo poi guidato verso Sud, facendo tappa al Gran Basin, il cosiddetto Lago segreto, principale luogo di culto degli indiani dell’isola. Qui, il giorno prima del nostro arrivo, si erano radunati circa 400mila mauriziani di religione induista per il tradizionale pellegrinaggio annuale. Tutti insieme a pregare e festeggiare sotto l’imponente statua di Shiva che domina il bacino: un luogo incantevole.

Le Terre Colorate di Chamarel. Foto Roberto Savioli

Le Terre Colorate di Chamarel.

E dopo? Di nuovo in auto puntando a Sud per ammirare lo spettacolo di Chamarel, con la sua cascata e, soprattutto, le sue terre dalle sette colorazioni dovute ai diversi momenti di raffreddamento della lava (Mauritus è un’isola di origine vulcanica).

Nostro figlio a quel punto era piuttosto stanco e quindi siamo rientrati in hotel. La cena, al ristorante italiano, è stata superiore alle aspettative: molto buone le verdure grigliate, ottime le tagliatelle al sugo di pomodoro e basilico. Voto appena sufficiente invece per la pizza dalla pasta leggermente dura.

L’ultimo dei nostri sette giorni abbiamo deciso di dedicarlo al divertimento: visita alla Riserva Frederica, al La Vanilla Park e snorkeling finale al nostro Resort.

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Sia la Riserva Frederica che la Vanilla Park si trovano al Sud. Nella prima, un’area immensa di circa 1300 ettari, è possibile fare percorsi su mini jeep (foto sopra) e anche in quad (molto apprezzato da nostro figlio nei panni di navigatore) tra canne da zucchero e verdi distese.

cervoCon un pizzico di pazienza e di fortuna si possono incontrare fagiani e cervi originari di Giava. Ce ne sono a decine, anche con palchi (le corna) imponenti, ma sono piuttosto timorosi e scappano via a gran velocità.

Nel secondo abbiamo avuto un incontro memorabile con la Tartaruga più vecchia sull’isola. Domino, così si chiama, ha cento anni e si lascia accarezzare con piacere.

JRS_2542La Vanilla Park è uno dei più gettonati ed amati dai bambini. Qui si visita la nursery dove vengono allevate e tenute al sicuro le baby tartarughe fini a quando possono difendersi da eventuali predatori (come i ratti) e lasciate uscire all’aperto.

coccodrillo

Tra i divertimenti per i più piccoli c’è poi nutrire coccodrilli e alligatori, ammirare una notevole esposizione di farfalle più ricca al mondo, cavalcare i pony e assaggiare, al ristorante interno al parco, persino carne di coccodrillo (secondo nostro figlio ha lo stesso sapore del pollo, secondo noi di pesce….).

Gran finale di giornata al Sugar Beach con gita in motoscafo al di là della barriera corallina che protegge l’isola, per vedere i pesci, quindi giro in moscone e poi anche in canoa.

E dopo sette intensi giorni… abbiamo lasciato Mauritius e la sua simpatica e accogliente popolazione. Con un po’ di rimpianto… Alla prossima, famiglie viaggiatrici!

 

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