Giappone con i bambini: itinerario di 10 giorni e consigli pratici
Per anni il Giappone non ha mai occupato alcuna posizione nella mia lista di viaggi da organizzare: semplicemente non ero abbastanza incuriosita da un mondo così diverso dal nostro. Anno dopo anno però, Paese dopo Paese, mi sono accorta che – se avessi voluto veramente esplorare qualcosa di unico e tremendamente fuori dai canoni – sarei dovuta salire su un volo All Nippon.
Approdare in Giappone dopo essermi perdutamente innamorata degli States, dopo aver lasciato parte del mio cuore nel British Columbia e dopo essermi sentita a casa in un continente vasto come l’Australia, non è stato così scontato: molto spesso ho avuto la sensazione di non comprendere fino in fondo ciò che le loro tradizioni volessero trasmettermi, poiché i continui paragoni con il mondo occidentale non facevano altro che impedirmi di assorbire ciò che solo un viaggio può regalarti. Mi sono sentita molto spesso “viziata” dal mio amore per il mondo occidentale: ecco perché, a distanza di qualche settimana dal rientro, posso serenamente affermare che il mio incanto per questo Paese è avvenuto lentamente per poi consolidarsi una volta tornata tra le mura di casa.
Un’esperienza del tutto nuova per me, eterna entusiasta che piange davanti a panorami mozzafiato e si inchina di fronte a tutto ciò che ha qualcosa da raccontare. Inizialmente ho frainteso il loro ordine per regime, il loro silenzio per freddezza, la loro calma per inefficienza finché, giorno dopo giorno, ho capito che bastava lasciarsi andare, aprendo il proprio cuore ad una civiltà tanto diversa quanto affascinante.
È fondamentale immergersi a 360 gradi in questa popolazione, mischiando il più possibile la vostra personalità alla loro e per farlo nel modo più semplice possibile vi consiglio di non soggiornare in hotel, bensì affittando degli appartamenti (noi abbiamo usato Airbnb). Noi abbiamo deciso di spezzare il nostro viaggio in due, cercando di visitare più attrazioni possibili intorno alle nostre “basi”: 5 notti a Kyoto in una casa tipica giapponese e 5 nell’elettrizzante Tokyo in un appartamento nel quartiere di Shinjuku.
Giappone con i bambini: qualche consiglio pratico
Per un sereno viaggio in Giappone con bambini piccoli è consigliabile avere una cucina a disposizione: se avete una figlia come la mia, che mangia poco e non assaggia niente, potrebbe essere risolutivo portarsi dietro un pacco di pasta dall’Italia da poter cucinare al bisogno. Vi garantisco che dopo 12 giorni di sushi e zuppe, potrebbe venire voglia anche a voi di un semplice spaghetto in bianco 😉
Altro aspetto da non sottovalutare è quello inerente al pocket wifi: la maggior parte degli appartamenti sono dotati di questo prezioso strumento mobile che vi permette di utilizzare internet anche fuori dalla vostra casa, senza costi aggiuntivi.
Il Giappone non necessita di alcun visto preventivo, è necessario un passaporto con validità residua di almeno sei mesi e di una richiesta di immigrazione da compilare direttamente in volo.
Scelta invece da effettuare in anticipo è quella inerente al Japan Rail Pass: si tratta di un vero e proprio pass ferroviario che permette l’utilizzo di qualunque servizio della Japan Railways compresi i velocissimi Shinkansen (ad eccezione di quelli denominati Nizumo, Mizuho e Hayabusa).
Il pass può essere richiesto soltanto dall’estero, è pertanto indispensabile acquistarlo dall’Italia prima della vostra partenza: ha una durata di 7, 14 o 21 giorni, per i bambini è gratuito fino ai 5 anni, ha validità 3 mesi dalla data di acquisto e deve essere attivato in Giappone, sostituendo il voucher che ricevete per posta con il pass vero e proprio. Potete attivare il pass anche nei giorni successivi al vostro arrivo e la validità dei 7, 14 o 21 giorni decorre dal giorno in cui deciderete di attivarlo.
Quando conviene farlo? Se avete intenzione di spostarvi da Tokyo per visitare qualche altra zona: i trasporti in Giappone infatti sono molto efficienti, ma anche molto cari.
Utilizzare il pass è semplicissimo e permette la prenotazione dei posti riservati senza alcun costo aggiuntivo (recatevi in uno dei tanti uffici Jrp che trovate in stazione e prenotate il vostro treno direttamente allo sportello). Consiglio la prenotazione dei posti sugli Shinkansen nonostante la nostra esperienza ci porti a testimoniare che è comunque davvero difficile non trovare posto (anche durante i periodi delle vacanze di Natale), dal momento in cui su ogni treno veloce ci sono dalle 3 alle 5 carrozze non riservabili.
La questione trasporti è uno di quelli che più mi ha spaventato in fase di organizzazione del viaggio: ero terrorizzata dall’orientamento in queste stazioni e dal problema della lingua (poche persone parlano inglese ma tutti sono disposti ad aiutarti); ma ho potuto constatare che si è trattato di paure infondate, visto che tale è l’efficienza da permettervi di utilizzare questo sistema oleato senza alcun minimo problema.
Pensate soltanto che sono segnalati anche i sensi di marcia sulle gradinate in metro. Ciò che invece vi consiglio è certamente di scaricare sul telefono l’applicazione relativa alla metropolitana di Tokyo e stampare con Google Maps le mappe relative a ristoranti, negozi o attrazioni che volete visitare. Difficilmente troverete mappe delle città in inglese: ecco perché potrebbe esservi d’aiuto averne una vostra con punti di riferimento vicini al luogo che volete visitare.
Per il resto dovete semplicemente farvi trasportare dalla loro calma e dalla loro efficienza poiché non esiste popolo che può stupirvi quanto i Giapponesi da questo punto di vista. L’ordine regna sovrano, insieme alla pulizia dei luoghi che vengono visitati: vige il rispetto per il prossimo e per le cose di utilizzo comune: “Please follow the rules, respect others and be mindful of the surrounding culture“.
Giappone con i bambini: il nostro itinerario di viaggio
Il nostro itinerario è stato vario, dinamico, ricco di animali ovviamente (vista la passione della nostra piccola Clara) e volto ad assaporare quanto di più magico questo Paese potesse offrirci: siamo passati dalla magia di Kyoto, al dramma di Hiroshima, dall’atmosfera surreale delle Onsen (terme locali) alla vulcanica Tokyo.
Perché organizzare un viaggio in Giappone con i bambini? Perché è sicuramente tra i Paesi che meglio incarnano il concetto di “diverso”. E perché è talmente ricco di esperienze da cogliere e di emozioni da condividere che difficilmente vi pentirete di questa scelta.
Non mi rimane altro che darvi appuntamento al mio prossimo racconto dove vi parlerò di ogni tappa esplorata, di ogni emozione provata e di quanto Hiroshima mi abbia colpito. Stay tuned!