Algarve Occidentale con i bambini: da Faro a Vila Real de Santo Antonio
Il nostro viaggio con bambini in Algarve continua. Dopo aver visitato la parte Orientale (a questo link il nostro racconto), ovvero da Faro, – la capitale di questa regione portoghese – fino alla punta estrema di Sagres, siamo rientrati su Faro e da qui ci siamo mossi per visitare l’altra parte dell’Algarve, quella Occidentale che arriva sino al confine con la Spagna.
Prima tappa: Faro algarve occidentale con bambini
La capitale dell’Algarve è una città di circa 45 mila abitanti, con un centro storico racchiuso dalle antiche mura e la restante parte con edifici decadenti e nuove costruzioni. Siamo stati sfortunati e il primo giorno l’abbiamo visitata sotto una pioggia torrenziale che ci ha lasciati completamente fradici. Ma l’impressione è stata positiva. Tutto merito di Joana, giovane portoghese fondatrice, insieme all’amico Antonio, di Eating Algarve Tours, società che propone itinerari cultural-gastronomici per approfondire le conoscenze dei luoghi. Hanno cominciato a proporre i primi tour qualche mese fa e stanno riscuotendo un grande successo.
Che cosa si fa? Si parte, la mattina alle 10, con la visita del nuovo Mercato comunale di Faro dove ogni mattina si vendono frutta, verdura, pesce, formaggi, etc e si continua fermandosi in ristoranti e locali di degustazione di cibi e vini. In totale sono sette assaggi di specialità portoghesi e tre di vino. Lo spunto per muoversi nel centro storico, e non solo, scambiare due chiacchiere con i proprietari e vedere la città. La prima tappa del mercato è stata molto interessante. Abbiamo mangiato panini con carne di maiale affumicata e crocchette di pesce al bancone del Bar da Xica, un posto popolarissimo tra gli abitanti; comperato il pane casereccio, scoperto come distinguere i gamberetti freschi da quelli di allevamento; assaggiato il formaggio fresco di capra (una squisitezza!). Insomma dopo un’ora eravamo già sazi.
Ma, naturalmente, era solo l’inizio. In seguito siamo stati in altre locande tipiche mangiando pesce alla griglia, l’Açorda, un piatto povere a base di pane, pesce e uova e stretto la mano al campione portoghese dei pesi piuma, Antonio Bento nel suo ristorante pluriconsigliato al porto, dove ci hanno servito lo Xarém ovvero polenta con pesce e molluschi. Dopo il dolce a base di fichi e farina di carruba in una pasticceria, tappa finale in un bar gestito da due giovani molto in gamba che hanno ricevuto più di un premio per la preparazione di cocktail.
Il giorno seguente, per fortuna solo con il cielo coperto, siamo stati sull’isola di Faro, una lunga lingua di spiaggia affacciata da un lato sull’Atlatico e dall’altro sulla laguna di Ria Formosa (che fa parte del Parco naturale di Ria Formosa) raggiungibile in auto o in bus in una decina di minuti dal centro. L’isola è la meta vacanziera più comoda per gli abitanti della città e in estate la affollano.
Abbiamo fatto una bella passeggiata lungo la passerella in legno che ne segue la forma osservando il lavoro dei cercatori di mariscos, i molluschi e chiacchierato con alcuni pescatori in pensione che qui hanno le loro casette. Oltrepassata la duna selvaggia abbiamo poi camminato sulla battigia oceanica respirando a pieni polmoni.
Seconda tappa: Olhao e Fuseta
Olhao si trova a una decina di chilometri da Faro, ha più o meno la stessa popolazione e si stende lungo la laguna di Ria Formosa. Il lungo laguna è piacevole con numerosi locali. Il fulcro è il Mercato coperto con frutta, verdura e pesce freschissimo. Piccolo e curato il centro storico. Alla periferia occidentale merita una sosta il CEAM, Centro de education Ambiental De Marim, un’area protetta dove passeggiare, fare picnic e soprattutto visitare l’antico mulino ad acqua che funzionava a seconda delle mare, conoscere l’habitat della duna, osservare gli uccelli della laguna. Nostro figlio è rimasto colpito dall’ospedale dove trovano rifugio i volatili malati o feriti: al momento ce n’erano una sessantina, ma l’unico veterinario impiegato ci ha detto che ne hanno avuti anche 1500!
Nel pomeriggio abbiamo camminato su uno dei pochi tratti realizzati dell’Ecovia do Litoral (un progetto di 214 km da fare a piedi o in bici lungo la costa) fino al paese di Fuseta: 3,5 km su uno sterrato che si insinua nella laguna in un ambiente ancora selvaggio. Davvero piacevole.
Terza tappa: Tavira e Vila Real de Santo Antonio
Per gli ultimi due giorni del nostro viaggio abbiamo scelto come base Tavira, la città delle 22 chiese che ha origini addirittura fenice. Tavira ha un centro storico con palazzi e case eleganti affacciati sul canale fluviale e si vanta, a ragione, di essere “Cidade Limpa” ovvero “città pulita”. Il Ponte romano, che si affaccia da un lato sul fiume è il fulcro cittadino con la bella piazza della Repubblica. Per andare al mare bisogna prendere il traghetto per l’isola di Tavira (1,5 euro il biglietto di andata e ritorno) poi ci si piazza sotto l’ombrellone o si cammina per chilometri sulla spiaggia. Come abbiamo fatto noi.
Il giorno seguente abbiamo prenotato un tour in bici con Antonio, guida di Abilio Bikes, ex paracadutista nell’esercito portoghese, ex triathleta, punto di riferimento dell’associazione ciclistica dell’Algarve e grande conoscitore del territorio. Sì perché, per pedalare in sicurezza, evitando la trafficata statale 125, occorre sapere quali piste percorrere. L’Ecovia è quasi inesistente e la segnaletica anche.
Grazie ad Antonio abbiamo invece avuto l’opportunità di pedalare lungo la costa attraversando paesini e cittadine vacanziere (veri e propri concentrati di appartamenti turistici) che prendono vita soltanto nei mesi estivi. Da vedere Cacela Vielha, un gioiellino costruito intorno all’antica fortezza che domina la laguna.
Da Manta Rota comincia poi il lunghissimo spiaggione di chilometri e chilometri che arriva sino a Vila Real de Santo Antonio, al di qua del canale che divide il Portogallo dalla Spagna. Da Tavira a Vila Real sono circa una ventina di chilometri, il percorso è piatto ei pedala con piacere. L’ultimo pezzo poi è tutto in pineta, all’ombra di alberi maestosi.
Vila Real de Santo Antonio merita una visita. Il centro si distingue per palazzi di massimo due piani assimilabili come architettura: una struttura urbanistica unica voluta dal ministro Marchese Plombal.
Dopo il pranzo in un ristorante affacciato sul canale siamo rientrati in treno a Tavira. Il sole ci è stato compagno tutto il giorno e, la sera, eravamo stanchi ma abbronzati.
Informazioni utili: Turismo del Portogallo, Turismo dell’Algarve.
Per il soggiorno siamo stati a Casa Modesta, nella zona rurale di Olhao, una casa di campagna ristrutturata in modo moderno secondo criteri di sostenibilità, con orto biologico e piscina naturale con un sistema di depurazione che sfrutta le proprietà del rame. A Tavira abbiamo invece scelto la formula di Airbnb che ci ha dato la possibilità di trovare sistemazioni con colazione inclusa e uso cucina: l’ideale, a nostro parere, quando si viaggia con bambini. E a prezzi molto interessanti.