Di lagune e infinitudini. Il Carnevale di Venezia con bambini
Volevamo provare a vivere Venezia durante uno dei suoi momenti clou, il Carnevale… Sapevamo che sarebbe stata una sfida. La folla, le lunghe attese, i bambini scalpitanti… Ma penso che questo sia uno di quegli eventi iconici da vivere almeno una volta nella vita. E non mi sbagliavo.
L’atmosfera è quasi surreale. In precario equilibrio tra la verità ed il sogno. Tra la realtà e la fantasia. Una dimensione che attira e allontana, dove allegria e nostalgia si mescolano e si confondono. Accompagnati dal brivido sempre nuovo delle prime volte.Accompagnati dalla voglia di tracciare percorsi dove i confini non sono segnati, dove il mondo diventa fluido. Così come la percezione degli altri e di sé. Ad ogni angolo, una visione diversa del mondo. Ad ogni passo, una visione diversa di me.
Penso accada lo stesso ai miei bambini, con la differenza che loro non lo sanno ancora spiegare. In realtà, faccio fatica anche io a definire emozioni così mutevoli. Riesco a definirle nella misura in cui si può definire l’incontenibile voglia di andare.
Di partire, di perdersi. Di cambiare. Per poi ritrovarsi.
Io la chiamo “infinitudine“. E questa è la storia della nostra infinitudine veneziana. Tre giorni nella Serenissima, inseguendo leggende, icone famose, piccole corti nascoste e gemme impensate. L’occasione è stata il Carnevale di Venezia. Ma l’itinerario è fattibile in qualsiasi periodo dell’anno… Pronti a partire con noi?
Giro giro tondo nel cuore di Venezia con bambini
Arriviamo in treno, in un freddo pomeriggio di Febbraio.Una bravissima artista di strada canta nel piazzale davanti la stazione. Le sue sembrano però note stonate, di fronte ai silenzi forzati della nebbia che ci avvolge. È come se il tempo si fosse fermato, come se la laguna stesse dormendo, sospesa in un sogno non suo.
Prendiamo il vaporetto per arrivare a Sestiere Castello, dove dormiremo. Non troppo lontano dal centro, ma lontano abbastanza per ascoltare le storie silenziose della Venezia più vera. Ci inoltriamo tra le calli, alla ricerca dell’appartamentino affittato con Airbnb (se non l’hai mai usato, ti consiglio di dare un’occhiata alla mia dettagliata guida che trovi QUI). Camminiamo, ci perdiamo. Andiamo avanti, torniamo indietro. Le corti, i vicoli, le finestre ad un certo punto si confondono, sembrano tutte uguali. Ma siamo tranquilli. Una pace quasi soprannaturale accompagna il nostro peregrinare.
Sarà che io ho già percorso queste calli ieri notte, quando – nel letto – ho chiuso gli occhi e ho lasciato che emergesse la parte più irrazionale di me: una sensazione, una ragione, un indizio. Come sempre accade, il sogno percorre itinerari arditi. Senza il filtro obbligato della vita reale, ci si spinge in percorsi fantastici, strade mai viste prima. E che, forse, mai vedremo.
Quella mattina, in treno, è stato bellissimo condividere quegli stessi percorsi fantastici con Leonardo ed Alessio. Affinché potesse accendersi un piccolo fuoco anche in loro. Il fuoco dell’immaginario, dell’aspettativa. Quella che ti mette in moto e ti fa viaggiare, ruzzolando dentro strade e piazze, calli, ponti e vaporetti. Una caccia al tesoro continua. E il tesoro sai qual è? Sorprendersi. Semplicemente questo.
E allora forza, sorprendiamo e sorprendiamoci in questo nostro giro giro tondo dentro il cuore di Venezia, con le calli che si dipanano e si intrecciano in un groviglio di segreti mai detti. D’altra parte, è proprio questo il modo più bello di scoprire Venezia ed innamorarsene follemente: perdersi dove solo pochi hanno la curiosità di arrivare. Lasciarsi alle spalle venditori ambulanti, folle rumorose e turismo selvaggio, per gironzolare ed ammirare la vita che si svolge sull’acqua.
Quando si tenta di spiegare Venezia ai bambini, una delle prima cosa che si dice è che in questa città sospesa non esistono strade. Ma chi l’ha detto che le strade sono fatte di cemento e asfalto? A Venezia la vita scorre lenta sull’acqua ed è affascinante per i bambini ammirare autobus, taxi, ambulanze e pompieri danzare leggiadri nella Laguna.
Il Sestiere Castello è bellissimo. Un tuffo in tempi passati. Un mondo sospeso. E, tra un canale e l’altro, fiabe e leggende ti fanno continuamente lo sgambetto, quasi a voler farti cadere in pozzanghere ripiene di magia…
Ed è quello che abbiamo fatto: cadere i una pozzanghera ripiena di magia. Mentre cerchiamo il nostro appartamento, ci imbattiamo infatti nel Sotoportego dei Preti.
Qui è nascosto un cuore rosso… Cercatelo e vi porterà diritto diritto… nella rete di una sirena.
Curiosi di saperne di più? Allora, sedetevi, rilassatevi e leggete la leggenda di Orio e Melusina.
Noi, nel frattempo, siamo quasi arrivati a casa. Attraversiamo l’ennesimo ponte, l’ennesima calla che, finalmente, abbraccia una corte. C’è una trattoria d’altri tempi, una panchina e il classico pozzo. I vecchi palazzi accavallati uno sull’altro, mentre il profumo di frittelle esce da una piccola finestra fiorita e riempie l’aria. Si, siamo a casa. Una casa che affaccia sul canale…
Primo giorno a Venezia con bambini: navi e antiche rotte
È Venerdì mattina. La città dorme ancora. La nebbia continua ad essere l’unica compagna del nostro girovagare, discreta e romantica. Decidiamo di iniziare la giornata esplorando proprio il quartiere dove alloggiamo: Sestriere Castello. COme unica bussola… la fantasia.
La Biennale, l’Arsenale e il Museo Navale
Mascherati, senza cartina e senza meta, riprendiamo il nostro girovagare fino ad arrivare ad un’antichissima chiesa. Si dice sia la più antica dell’Occidente. Si tratta della Chiesa dei Greci con il suo famoso campanile storto.
Fu costruita nel 16° secolo dalla comunità greca che viveva a Venezia: qui, centinaia di anni prima si era rifugiata dopo che Costantinopoli fu conquistata dai turchi.
Un’altra tappa insolita da visitare nei dintorni è l’Arsenale, dove – un tempo – si costruivano le navi veneziane. In realtà, prima che fosse costituito questo enorme cantiere, le navi venivano assemblate in tanti piccoli cantieri sparsi per la città, i cosiddetti “squeri”. Se ne trova ancora qualcuno attivo e visitabile oggi, ma di questo parleremo in un altro post.
Nel 1104 , il doge Ordelaf Falier fondò questo cantiere pubblico per riunire in un unico luogo l’esperienza di tanti: una concentrazione di talenti che portò alla nascita della prima catena di montaggio al mondo! Gli operai dell’Arsenale venivano chiamati “arsenalotti” e abitavano nei quartieri costruiti attorno alle mura. Ricoprivano un ruolo sociale prestigioso, tanto che lo Stato li chiamava “i figli prediletti della Repubblica”.
Oggi l’Arsenale è zona militare, per cui accessibile solo in parte. L’area visitabile, quella Nord, è aperta al pubblico solo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18. Se non riesci a visitarla, ti consiglio comunque di seguirne il perimetro e di immortalare i meravigliosi leoni che fanno la guardia alla porta di accesso principale.
I due leoni furono inviati come bottino di guerra da Atene, ma quello a sinistra ha un nome ed una storia particolare. Si chiama Leone del Pireo, perché proviene proprio dal Pireo, l’antico porto della Grecia, chiamato anche “porto del leone”. La statua fu portato a Venezia nel 1600 dal comandante Morosini, come bottino di guerra appunto. L’indebito appropriarsi di quello che era considerato il simbolo del Pireo fu considerato dai Greci un vero e proprio smacco. Ancora oggi la Grecia ne reclama la sua restituzione, ma – per ora – devono accontentarsi di una copia.
Ora avvicinati al leone. Vedi degli strani segni sul suo muso? La loro origine è rimasta un mistero fino all’800, finché uno studioso svedese scoprì che si trattavano di iscrizioni runiche fatte probabilmente da mercenari scandinavi, mandati in Grecia a svolgere una qualche missione.
Ed ecco la seconda pozzanghera, la seconda storia da ascoltare… Sei pronta? Leggi qui allora. Insieme ai tuoi bimbi ovviamente!
Poco distante dall’Arsenale, c’è un’altra tappa davvero imperdibile, anche se fuori dai più noti circuiti turistici: il Museo di Storia Navale. Tanto tempo fa era il realtà il granaio dell’Arsenale, oggi invece ospita un’interessantissima collezione di modelli navali, stemmi, stendardi, bandiere ed uniformi disposte su tre piani. Prima di entrare al museo vero e proprio, ti consiglio di visitare l’attiguo padiglione delle Navi, situato nell’Officina dei Remi dell’Arsenale. Qui è possibile vedere da vicino antiche imbarcazioni veneziane (vere, non modelli!): rimorchiatori, barche da palombaro, bragozzi e le immancabili gondole. C’è persino la caorlina: una barca decorata con figure sacre con la quale gli arsenalotti defunti venivano portati sull’isola di San Michele, il cimitero di Venezia.
Dopo il Padiglione delle Navi, è ora di esplorare il Museo di Storia Navale. La vera chicca? La visita al sommergibile Enrico Dandolo, costruito negli anni sessanta, con lo scopo di spiare il passaggio di altri sottomarini. è lungo ben 46 metri e, quando era funzionante, veniva armato con 4 siluri! Affascinante per grandi e piccini. La visita al sommergibile va prenotata anticipatamente.
Orari e Prezzi del Museo di Storia Navale:
- dal lunedì al giovedì dalle ore 8.45 alle ore 13.30 (ultimo ingresso 13.00)
- il venerdì dalle ore 8.45 alle ore 17.00 (ultimo ingresso 16.30)
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10.00 alle ore 17.00 (ultimo ingresso 16.30)
- ingresso: intero 5 euro, ridotto (bambini dai 6 ai 14 anni) 3,50 euro, bambini sotto i 6 anni gratis
Attenzione: attualmente il Museo di Storia Navale è chiuso per lavori di ristrutturazione; è però visitabile il Padiglione delle Navi.
Siamo giunti alla fine del nostro primo giro giro tondo veneziano. Chiudiamo in bellezza la giornata facendo una scappata alla Biennale. Impossibile non visitarla, anche perché – nel periodo del Carnevale (quando ci siamo stati noi) – ci sono infiniti e bellissimi laboratori per bambini e l’ingresso è gratuito!
Sempre per i bimbi, ti segnalo il piccolo ma ben tenuto parco giochi che si trova proprio nei giardini della Biennale, per una pausa family-friendly prima di tornare a casa a riposare ed essere pronti per la prossima avventura…
Dove mangiare con bambini nei dintorni dell’Arsenale e della Biennale:
Osteria Ai Do Pozzi, a pochi passi dall’Arsenale. Atmosfera vivace ed ottimi cichetti; si affaccia sul caratteristico Campo Do Pozzi e ha una tipica corte interna veneziana, dove si trova il bagno, proprio come una volta. Indirizzo: Castello 2613.
Serra dei Giardini, vicino la Biennale. Un luogo davvero particolare, dove poter ammirare e acquistre piante e fiori, ascoltare musica, fare yoga e ovviamente mangiare uno spuntino. La Cooperativa che la gestisce organizza anche diversi interessanti laboratori per bambini tra i 3 e i 10 anni. Qui il programma delle attività.
Secondo giorno a Venezia con Bambini: le icone veneziane
Il nostro giro giro tondo a Venezia riprende e questa volta ci dirigiamo verso il cuore della Serenissima: Piazza San Marco. Bellissima, affascinante, leggendaria. Ma anche affollata e turistica senza ritegno. Eppure, se vieni a Venezia per la prima volta, non puoi non visitarla.
Anche 700 anni prima, era questo il luogo dove ci si riuniva per festeggiare e stare insieme. Qui si svolgevano grandi eventi, feste e celebrazioni prestigiose, ma era anche il centro della vita politica della Serenissima. Il Palazzo Ducale era infatti sede del governo nonché abitazione del doge. Ed è anche la prima tappa di questa giornata all’insegna delle icone veneziane.
Per apprezzarne appieno bellezza, storia e leggende, vi consiglio di prenotare anticipatamente la visita guidata Itinerari Segreti. La visita è a numero chiuso, max 25 persone per cui è fondamentale prenotarla qualche giorno prima sul sito del palazzo.
Se non riuscite, prendete almeno un’audio-guida sia per voi che per i bimbi. Non sono a buon mercato, ma vale davvero la pena. Oppure, potete partecipare ad una delle tante attività per famiglie organizzate da Palazzo Ducale (vedi calendario qui).
La chicca della family: per una mezza giornata di puro divertimento, potreste optare per la guida “Delitto a regola d’arte. Caccia al Colpevole a Palazzo Ducale”. Una guida speciale ed interattiva, che vi permetterà di visitare autonomamente il Palazzo Ducale di Venezia alla ricerca di un misterioso assassino, risolvendo quiz ed enigmi. Potete acquistarla qui.
Orari e prezzi del Palazzo Ducale
- dal 1 aprile al 31 ottobre 8.30 – 19.00 (ingresso consentito fino alle 18.00)
- dal 1 novembre al 31 marzo 8.30 – 17.30 (ingresso consentito fino alle 16.30)
- Chiuso il 25 dicembre e 1 gennaio
- Ingressi: adulti 16,00 euro, bambini dai 6 ai 14 anni e studenti dai 15 ai 25 anni 10,00 euro, gratuito bambini sotto i 6 anni; biglietto famiglie
- Il biglietto del Palazzo Ducale è valido anche per il percorso integrato del Museo Correr, Museo Archeologico Nazionale, Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana. Ha validità per 3 mesi.
Dopo il Palazzo Ducale, ci dirigiamo verso la Basilica di San Marco, uno stupefacente edificio che sembra uscito or ora dalla fiaba de “Le Mille ed una Notte”. Per una visita a misura di bambino, trasforma la visita in una bella caccia al tesoro: potete cercare le 5 cupole, le colonne, le guglie, i marmi, i mosaici, le statue, le sculture, le decorazioni a fondo dorato e poi in alto i quattro cavalli di bronzo e sopra di loro, tutto in oro, il Leone Alato di San Marco, simbolo della città. La chiesa è visitabile, gratuitamente, quando non ci sono funzioni religiose. Preparatevi ad almeno 30 minuti di fila, soprattutto se ci andate nel weekend. Ma ne vale la pena: l’interno è un vero tesoro da scoprire!
Dopo la Basilica, non resta che salire sul Campanile di San Marco, che si trova proprio di fronte e che fu costruito nell’anno 888 come punto di riferimento per le navi, in quanto era visibile da molto lontano. Se dal Campanile guardi verso la laguna, noterai sul molo due immense colonne: questa è la Piazzetta e qui, un tempo, si eseguivano le pene capitali.
Adesso dai le spalle alla Basilica, sulla tua destra vedrai la Torre dell’Orologio.
Un’altra pozzanghera di magia. Un’altra leggenda. Si narra infatti che che i due orologiai che lo costruirono furono accecati dal doge per impedire loro di costruire un’altra meraviglia simile.
Dove mangiare con bambini nei dintorni di San Marco Venezia
Come potete facilmente intuire da soli, tutti i locali nei dintorni di San Marco sono presi d’assalto e di certo non sono economici. Noi abbiamo optato per un panino veloce alla Rosticceria San Bartolomeo (vedi sotto). Opzioni economiche nei dintorni potrebbero essere:
Trattoria Chinellato, proprio dietro Piazza San Marco. Un locale molto piccolo ma accogliente, propone sia menu a la carte che menu turistico a 12 euro. Indirizzo: Calle dei Albanesi.
Dal Moro – Fresh Pasta Take Away: sempre dietro San Marco, c’è questo ristorante piccolissimo (solo 5 posti a sedere) che propone pasta in tutti i gusti e tutte le salse. Dando per scontato che sia impossibile trovare da sedere, optate per il take away. Prezzi tra i 6 e gli 8 euro a piatto. Evitate gli orari di punta se potete. Quando ci siamo passati davanti, c’era una fila lunghissima (fuori ovviamente, perchè dentro non c’è posto nemmeno per quella!). Indirizzo: Calle De La Casseleria, 5324
Rosticceria San Bartolomeo: qui troverete sia panini e focacce che piatti cucinati. Ottimo il banco del fritto. Prezzi contenuti ed abbordabili (un primo ad esempio costa sui 6 euro). Anche take away. Indirizzo: Sottoportego della Bissa, 5424
Dopo pranzo, continuiamo il nostro vagabondare veneziano nei dintorni di Rialto. Raggiungiamo Campiello del Remer, chiamato così perché in questa corte vi era un artigiano che produceva bellissimi remi. Da qui c’è una bellissima vista sul mercato del pesce (assolutamente da non perdere), sul Ponte di Rialto e sul Canal Grande.
E a proposito di Canal Grande… sai che qui è possibile provare l’ebrezza di un giro in gondola pagando solo 2 euro? Niente a che vedere con il fascino lento ma costosissimo di un vero tour in gondola (per il quale, però, dovrete sborsare non meno di 80 euro), ma è una validissima alternativa che divertirà grandi e piccini.
Si tratta della gondola traghetto, anche detta gondola da parada: non deve essere confusa con la classica gondola, è un mezzo di trasporto comune , poco costoso ed ecologico, poiché va a remi. . Viene guidata da due gondolieri, è più larga delle gondole normali e può trasportare fino a 14 persone. Per salire a bordo, è sufficiente recarsi alla fermata o “stazio” ed aspettare che la gondola parta per venirvi a prendere o per portarvi dall’altra parte. Facile!
Gli “stazi” sono 4: San Marcuola – Fondaco dei Turchi, Ca’ D’Oro – Pescaria, Riva del carbon – Fondamenta dei Vini, San Tomà – Sant’Angelo, Ca’ Rezzonico – San Samuele e Salute – Campo del Traghetto.
Noi l’abbiamo presa a Pescaria e, siccome, per quanto affascinante, il percorso è davvero breve lo abbiamo rifatto al contrario. Due euro valevano ben la resa!
Terzo giorno a Venezia con bambini: Cannaregio
L’ultima mattina del nostro breve soggiorno veneziano lo trascorriamo esplorando Cannaregio e il suo ghetto ebraico. Non tutti sanno che questo il primo ghetto d’Europa, istituito nel lontanissimo 1516.
L’atmosfera è davvero rarefatta e, passeggiando tra case e campielli colorati, sembra di essere in un’altra epoca e in un altro tempo. Oggi la comunità ebraica veneziana si è ridotta drasticamente in numero ma continua ad avere il suo centro proprio in questa zona che una volta era ghetto e dove ,ogni sabato, si svolgono le celebrazioni dello Shabbat.
Tra le sinagoghe e qualche negozio che vende prodotti tipici da forno, librerie e un ristorante spicca tristemente il Monumento all’Olocausto (1980), dedicato dalla comunità ebraica ai suoi deportati.
A Cannaregio abbiamo purtroppo trascorso solo poche ore: il tempo di una passeggiata e di un ottimo pranzo in un classico bacaro. Eh si, perchè non potevamo non concludere il nostro piccolo viaggio a Venezia con un pranzo a base di cicheti. a mio avviso, migliori di Venezia. Sotto trovi tutte le info. ma attenzione… è preso da assalto e, credo, non accetta prenotazioni. Per cui, il consiglio è di andarci di buon ora.
Dove mangiare con bambini nei dintorni di Cannaregio
Da Luca e Fred: pareti con travi in legno, pentole appese al soffitto, menu scritti a mano e frasi in dialetto che elogiano le virtù terapeutiche del vino. A noi, questo posto, è piaciuto davvero tanto. Si trova in Strada Nova – poco oltre il Ponte delle Guglie. Oltre ai chichetti, troverete anche piatti classici, primi e secondi. Prezzi: I cicchetti costano circa 2 euro, primi e secondi sui 12-15.
Trattoria Bar Pontini: un’altra opzione, non testata da noi personalmente ma consigliata da amici. Il locale non è molto grande quindi la fila nelle ore di punta è inevitabile, ma si mangia bene e si spende il giusto. Piatti semplici e classici della tradizione veneziana, a prezzi contenuti. Si trova a pochi passi dalla stazione ferroviaria. Per arrivarci, appena oltrepassato il Ponte delle Guglie girate a sinistra, per andare verso il Ghetto. Sulla fondamenta, compare questa trattoria.
Cocaeta: per un’alternativa economica o per merenda, ecco un simpatico locale, semplice ma con un menu – rigorosamente a base di crepes – lungo un chilometro. Ce n’è per tutti i gusti, dalle crepes dolci a quelle salate, dalle tradizionali alle più fantasiose. Unica nota: il posto è piccolissimi, quasi impossibile trovare da sedere.