Tre itinerari per scoprire una Edimburgo insolita e a misura di bambino
La seconda volta è quella che preferisco.
La prima volta che si visita una città c’è un po’ l’ansia di vedere tutti i “must do”, tutte le attrazioni principali, si corre un po’ (chi più chi meno: io “più”) per ottimizzare il tempo e poter dire, alla fine, di “aver visto la città”.
La seconda volta, invece, mi concedo la calma, mi tolgo lo sfizio di scoprire qualche quartiere caratteristico fuori dal centro, un mercato speciale, mi permetto il lusso di entrare e sedermi in un posticino che da fuori mi attira tanto.
E così abbiamo fatto anche nel nostro viaggio di Natale a Edimburgo, capitale della Scozia, in cui siamo tornati per la seconda volta (anche se per le bambine era la prima, e quindi un paio di top 5 le abbiamo inserite comunque).
Abbiamo scoperto degli angoli molto caratteristici poco fuori dal centro (è una cittadina molto raccolta e per uscire dal centro – formato dalla Old Town e dalla New Town – bastano 15 minuti) e ve li proponiamo per scoprire una “Edimburgo insolita”.
Stockbridge e il Sunday Market edimburgo insolita con bambini
L’abbiamo raggiunto con poche fermate di autobus da Prince Street all’andata e abbiamo fatto il ritorno a piedi: in poco più di un quarto d’ora si arriva in questo elegante quartiere che assomiglia molto a un villaggio, più che a una città, come infatti era in passato.
Il centro del villaggio è il ponte che dà il nome alla zona e passa sopra al fiume di Edimburgo, il Leith.
È un quartiere di case eleganti, negozietti di antiquariato e di artigiani alternativi. Fate una passeggiata in Circus Lane, forse la via più fotografata da queste parti.
Ma soprattutto, il nostro consiglio è di venirci di domenica, come abbiamo fatto noi, perché troverete lo Stockbridge Market, un bellissimo mercato di street food e produttori indipendenti e locali.
È aperto tutte le domeniche dalle 10 del mattino fino alle 5 del pomeriggio circa.
Noi siamo arrivati un po’ prima di mezzogiorno e ne abbiamo approfittato per assaggiare più cose a diverse bancarelle.
Quella più tipica, la prima che abbiamo visto arrivando da lontano, è un vecchio volkswagen westfalia giallo trasformato oggi in una caffetteria.
Noi ci siamo fatti tentare da quella che propone cibi tipici scozzesi rivisti secondo la cucina eritrea,
da un tipico burger con salamella, uovo e bacon e dal giapponese che ci ha servito un buonissimo bicchierone di ramen.
Tra le bancarelle di artigianato e le stoffe tartan, tra alzatine di cupcake, banchi di pesce fresco e cesti di frutta bio, abbiamo fatto spesa e comprato, per le nostre cene in appartamento e da riportare in Italia, dei salamini di fattorie della campagna scozzese e un enorme pezzo di cheddar, formaggio per cui andiamo matti.
Il Dean Village edimburgo insolita con bambini
Da Stockbridge potete fare una bella passeggiata sul lungo fiume, sulla Water of Leith Walkaway, fino al Dean Village.
Si tratta di un quarto d’ora di camminata in un parco un po’ selvaggio, che dà l’impressione di essere in un bosco (anche per la poca luce, e l’umidità e il fango dovuti al fatto di essere incuneati in una valle profonda e stretta: Dean vuol dire proprio “profonda vallata”).
Passiamo prima sotto il ponte di Stockbridge e raggiungiamo St Bernand’s Well, un tempio neoclassico del 1798: non si può entrare ma è decisamente coreografico per una foto.
È così che arriviamo al Dean Village, ex quartiere operaio con delle case storiche. Una volta, proprio per la sua posizione, era il villaggio dei mulini, ma oggi non ne sono rimasti.
Si può però dare un’occhiata a Well Court, un cortile di vecchie case di operai, risalente all’800, dove ancora vengono stesi i panni al centro della corte. Sono case private e abitate, per cui ovviamente ci vuole discrezione e rispetto: siamo pur sempre in casa d’altri.
Usciti da Well Court, sulla sinistra si trova un sentiero che porta a piccolo ponticello che attraversa il Leith: ed è proprio questo il punto più panoramico e più fotografato del Dean Village. Ovviamente la foto la facciamo anche noi, per il nostro personalissimo ricordo.
Portobello, il mare di Edimburgo insolito con bambini
Una mattina abbiamo preso un bus da Princes Street, la più famosa via dello shopping, e in venti minuti, godendoci il panorama dal finestrino – passando accanto a Holyrood Park dove si trova il palazzo della regina – abbiamo raggiunto un quartiere periferico di Edimburgo decisamente particolare: Portobello, un vero e proprio villaggio di mare.
Il vento di dicembre soffiava freddo, ma il fascino è stato impagabile.
Palazzi vittoriani sul lungo mare, pub e bistro e gelaterie dall’atmosfera un po’ decadente, i pier che entrano nel mare, e una spiaggia enorme su cui le bambine non hanno resistito e hanno voluto giocare con la sabbia. Col risultato di trovarsi con le dita congelate dopo poco, ma ne è valsa la pena.
Abbiamo pranzato in uno dei bistro del lungo mare, che all’interno sembrava un bellissimo pub di campagna.
E abbiamo visto salire la marea, che era al minimo quando siamo arrivati nella tarda mattinata ed è arrivata al suo massimo nel primo pomeriggio, quando il sole iniziava a tramontare, le ombre sulla sabbia diventavano sempre più lunghe e abbiamo deciso di riprendere il bus per rientrare verso il centro, verso casa.
E voi cosa preferite nei vostri viaggi, visitare i luoghi più famosi e iconici o andare alla scoperta di angoli nascosti e insoliti?
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