Bambini che combattono in gabbia

Ha fatto il giro del mondo in poche ore il video di match di arti marziali miste nel Greenlands Labour Club di Preston, nel Lancashire in Gran Bretagna, nel quale due bambini di 8 e 9 anni combattono nell’arena a mani nude. Combattimenti all’interno di una gabbia, sulla scia dei cage match resi famosi dalla UFC (Ultimate Fighting Championship), un’organizzazione di arti marziali miste statunitense che è arrivata anche sulla tv italiane grazie alla spettacolarità, ma soprattutto alla violenza dei suoi combattimenti.I minorenni del video si affrontano per dieci minuti per intrattenere il pubblico pagante. L’arbitro segue il match, ma la cosa che scandalizza è l’assoluta mancanza di protezione offerta ai bambini, che lottano a corpo libero – secondo le regole delle arti marziali miste – senza neanche un caschetto di protezione che persino i pugili dilettanti olimpionici utilizzano.

Nel video sottostante si vede l’ingresso sul ring dei due bambini in puro stile show-business: felpa calata fin sugli occhi e passaggio tra due ali di folla ululanti, come nei grandi eventi di lotta libera o boxe. Il nome di battaglia di uno dei due bambini, il più piccolo, è “Lucas lo spaccaossa“. Io sono senza parole…

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=e4rTB0zhsNs]

Bufera sugli organizzatori, che però dicono di garantire un ferreo rispetto delle regole, proibendo calci o pizzichie consentendo solo delle prese corpo a corpo in sicurezza. Condanna immediata della British Medical Association, che punta il dito soprattutto contro la possibilità di traumi cranici. Steven Nightingale, lottatore professionista del Reps MMA gym di Preston, difende invece i combattimenti di MMA (Mixed Martial Arts): «Iniziano all’età di cinque anni e si basano sulle arti marziali. I ragazzini sono preservati dai colpi “veri” fino ai 14-15 anni e se hanno crisi emotive o piangono, l’assistente al corner interviene per interrompere il match». Una soglia ritenuta, chissà perché, stranamente ragionevole.

Secondo quanto annunciato dal Greenlands Labour Club di Preston, i combattimenti non saranno interrotti dalla scia di polemiche. The show must go on. Soprattutto finché gli spettatori pagano 25 sterline.

Personalmente, il solo pensiero di vedere i miei due bimbi in una gabbia a combattere con altri ragazzini, mentre la folla fuori, pagante ed ubriaca (lasciatemi pure esagerare!) li incita a darsele di santa ragione, mi mette i brividi. Voi cosa ne pensate?


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6 Responses to Bambini che combattono in gabbia

  1. Una che ne sa! Rispondi

    02/10/2011 at 22:47

    Non posso accettare tanta ignoranza, se aveste visto questo filmato http://www.youtube.com/watch?v=wFK7bJKCBZI avreste protestato? No, semplicemene perché sono in kimono, eppure non hanno protezioni e si buttano per terra, anzi non avreste protestato proprio perché sono in kimono perché siete accecati dagli stereotipi, anche la mma è praticata comunemente dai bambini guardate questo filmato http://www.youtube.com/watch?v=MfkUumLCWHk&feature=related eppure poiché non la conoscete vi permettete di dire cretinate!
    A già c’è il problema della gabbia, la gabbia viene usata al posto del ring semplicemente perché è più sicura, dal ring rischierebbero di cadere, oltretutto il tappeto è morbido e i bambini non si fanno niente.
    Un consiglio non parlate di ciò che non conoscete

    • The Family Company Rispondi

      03/10/2011 at 07:46

      Carissimo o carissima, intanto grazie per aver commentato. E’ vero, non me ne intendo. Mi fido di quanto tu dici, cioè che la gabbia è più sicura, che il tappeto è morbido, ecc ecc. Ma sostenere che chi è contro la lotta tra bambini dica cretinate, mi sembra un po’ troppo. Non mi piace vedere bambini che si picchiano. Che sia in kimono, in una gabbia o in qulunque altra forma. Non mi piace nemmeno vedere gli adulti che si picchiano, a dire la vertià. Ma vedere dei bambini è ancora più triste. E vedere una folla che li incita è per me incomprensibile. Non è una questione di sicurezza, nè tanto meno di estetica (gabbia, kimono o ring!). Ma di educazione. Certo, ognuno è libero di educare i propri figli come crede. A me non piacerebbe vedere i miei figli che fanno la lotta. E lo dico apertamente.

      • Una che ne sa! Rispondi

        03/10/2011 at 23:44

        I bambini educati all’arte marziale (singola o mista com’è la mma) sono mediamente molto più disciplinati degli altri bambini.
        Tra l’alto c’è un errore nell’uso del verbo, perché questi bambini non si picchiano ma mettono in atto in tutta sicurezza tecniche marziali che non vengono portate a termine.
        A picchiarsi sono probabilmente nel cortile i bambini indisciplinati che spesso hanno bisogno in tal modo di sentirsi sicuri, cosa che non serve a piccoli praticanti di arti marzial e sport da combattimento che sviluppano una sicurezza in loro stessi tale da farli essere dei bambini particolarmente dotati in tutto e da farli diventare in futuro ragazzi con la testa sulle spalle.
        Anche negli incontri di mma forse tu non li conosci, ma c’è un rispetto incredibile tra i combattenti che alla fine dell’incontro si stringono la mano e la stringono anche ai rispettivi maestri dell’avversario di turno.
        Sono persone straordinarie è il pubblico stesso è formato da persone molto sportive che non si ubriacano a fatto al massimo puoi vederli bere getorade, probabilmente molti stanno anche fin troppo attenti ai grassi.
        I genitori inoltre non incitano i loro bambini a picchiarsi ma fanno il tifo per loro giustamente in quello che è solamente un incontro sportivo.
        Ho visto genitori a partite di calcio tra pulcini molto più violenti incitare i figli a gambizzarre il pulcino avversario, cosa che nel nostro mondo sarebbe d’avvero inaccettabile.
        Del resto non ti sembra strano che dall’inchiesta che è uscita fuori non sia risultato niente.. anzi si è risultato qualcosa, quei due poveri bambini si sono visti appioppare addosso cose false e probabilmente sarà questo il vero shock che dovranno superare.

        • The Family Company Rispondi

          04/10/2011 at 09:11

          Un commento veramente interessante. Grazie. Effettivamente è un punto di vista che avremmo dovuto inserire nel post. Io ho due maschietti, di 5 e 3 anni. Non fanno arti marziali ed è una cosa a cui non avevo mai pensato. Il tuo commento mi ha sicuramente direzionato verso una riflessione più ampia. Non so se i bambini educati all’arte marziale siano effettivamente più disciplinati degli altri. Credo che la disciplina sia il risultato di tanti fattori: la famiglia, la scuola e si, certamente anche lo sport. Lo sport in genere, dunque. Non solo le arti marziali. Per quanto riguarda l’essere particolarmente dotati in tutto, qui lasciami il beneficio del dubbio. In tutta onestà, a me il video mette ancora a disagio. Ma accolgo e apprezzo il tuo commento. Soprattutto quando descrivi certe scene vergognose di cui sono protagonisti troppo spesso genitori tristemente competitivi. Io condanno la violenza in genere, quella nelle partite di calcio, quella che si vede nei cartoni animati, quella a cui si assiste nei cortili. Capisco che per te l’arte del combattimento non implica violenza, ma quel video io proprio non riesco a farmelo piacere. Al di là della sicurezza e della disciplina (che non voglio mettere in dubbio, perchè sei certamente più esperta di me), da mamma a mamma, non credi che stoni vedere dei bambini che entrano con la felpa calata sugli occhi in stile show business, con dei nomi improbabili come Lucas lo spaccaossa? Non credi che possano esserci modi e modalità alternative per insegnare la disciplina, il rispetto e la lealtà?

    • The Family Company Rispondi

      03/10/2011 at 07:46

      Carissimo o carissima, intanto grazie per aver commentato. E’ vero, non me ne intendo. Mi fido di quanto tu dici, cioè che la gabbia è più sicura, che il tappeto è morbido, ecc ecc. Ma sostenere che chi è contro la lotta tra bambini dica cretinate, mi sembra un po’ troppo. Non mi piace vedere bambini che si picchiano. Che sia in kimono, in una gabbia o in qulunque altra forma. Non mi piace nemmeno vedere gli adulti che si picchiano, a dire la vertià. Ma vedere dei bambini è ancora più triste. E vedere una folla che li incita è per me incomprensibile. Non è una questione di sicurezza, nè tanto meno di estetica (gabbia, kimono o ring!). Ma di educazione. Certo, ognuno è libero di educare i propri figli come crede. A me non piacerebbe vedere i miei figli che fanno la lotta. E lo dico apertamente.

  2. Una che ne sa! Rispondi

    04/10/2011 at 11:20

    E’ vero che gli sport in genere sono disciplinanti, ma le arti marziali forse godono di una disciplina maggiore proprio per quello che insegnano, avere 20 bambini che giocano alla lotta ti renderai conto che se non li doti di una grande disciplina sarà difficile da farli stare buoni e calmi; la disciplina in queste arti marziali viene proprio insegnata sia con la pratica che oralmente, non viene solo implicitamente trasmessa come negli altri sport, il bambino viene indottrinato del rispetto che deve avere per la persona a lui difronte soprattutto se questa è un avversario, viene indottrinato che è un incontro sportivo è che dopo devono essere amici che quindi dovranno comportarsi in modo onorevole.
    Le arti marziali forse non lo sai ma sono proprio consigliate dagli psicologi sportivi per insegnare la dottrina e il rispetto ai bambini, sono consigliate in quanto forgiano il carattere in maniera completa.
    L’incontro probabilmente ti ha fatto un brutto effetto perché i bambini erano in pantoloncini,come è la divisa dell’mma, solitamente si è stati abituati a vederli in kimono. E probabilmente ti ha fatto brutto effetto perché non hai riconosciuto, non sapendole, le mosse che hanno fatto, invece da conoscitrice ti posso assicurare che sono stati di un tecnico e di un preciso notevole e ammirevole, è stata tutt’altro che una zuffa, sembrava più che altro la messa in pratica di una lezione, potrebbe addirittura essere stata non una competizione ma un’esibizione programmata talmente che son stati precisi.
    Il fatto che siano venuti vestiti da combattenti con nomi da wrestler mi fa sorridere, ma i tuoi figli non giocano mai a indiani e cowboy? Questi bambini giocano a fare i roky o gli cogan dela situazione.
    Negli incontri ufficiali di karate è usuale che la bambina o il bimbo di turno vestito da maestro faccia delle finte mosse di karate al vero maestro tramortendolo (per finta) a terra, è ovvio che è un gioco che fa ridere, e guarda che questi bambini proprio perché ne stanno apprendendo l’arte, sanno gestire meglio dei loro compagni le pulsioni violente.

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