La Domus dei tappeti di pietra

…disegnare una mappa che ci possa condurre in giro per il mondo alla scoperta del più prezioso tesoro dell’umanità: il nostro passato. 

Monica F.

Tutto cominciò per caso. Siamo a Ravenna, nell’anno 1993, in una zona appena defilata dal centro. Si sta scavando per costruire un garage sotterraneo, quando, improvvisamente, appaiono pietre che non sono semplici pietre. Sorprendenti mosaici risalenti alla metà del VI secolo trasformano questo cantiere in un scoperta sensazionale: la Domus dei tappeti di pietra, un grande palazzetto bizantino il cui accesso è già di per se un viaggio affascinante, per grandi e piccini. La sala, infatti, è situata a tre metri sotto il livello stradale e vi si accede passando attraverso la settecentesca chiesa di Sant’ Eufemia. Sembra davvero di essere alla ricerca di un prezioso tesoro nascosto.

Sottoterra, la prima cosa che colpisce è la penombra. Non solo per l’ambiente ipogeo, ma anche perché il soffitto è stato dipinto di blu e un po’ ricorda il  famoso cielo stellato del Mausoleo di Galla Placidia, sempre a Ravenna. Poi, colpisce l’ampiezza della Domus, che comprende 14 diversi ambienti, pavimentati con mosaici policromi e marmi.

Ai bimbi non sembra vero di poter camminare su di una passerella, a tratti di vetro, che ripercorre il percorso di queste mura antiche e che permette di leggere, intorno e sotto di noi, i “tappeti di pietra”, ovvero i mosaici degli antichi pavimenti di questo palazzetto privato bizantino. L’atmosfera è raccolta, quasi sacrale, e lo avvertono anche i bimbi – solitamente chiassosi ed iperattivi ed invece qui sorprendentemente silenziosi ed accorti. Eppure, l’ambiente originario non aveva nulla di religioso: era una Domus, appunto, con alcune stanze di rappresentanza e altre di abitazione.

“Mamma, ma qui c’era una strada!”. L’entusiasmo negli occhi dei miei piccoli di fronte a questa sensazionale scoperta mi riempie il cuore di emozione e non so se restare incantata ad osservare i miei figli oppure continuare ad ammirare i magnifici mosaici sotto di me. In effetti, l’occhio dei miei piccoli viaggiatori è stato attratto dall’inserto di una strada antica con il suo selciato a vista.

Mentre il mio corre veloce e poi si ferma, affascinato, di fronte ad una delle due raffigurazioni che, rimosse dall’originale disposizione pavimentale, sono esposte verticalmente, come quadri in un museo. Al suono di una zampogna che brilla, in quanto realizzata con tessere d’oro, si impone una rarissima rappresentazione che mostra i geni danzare in cerchio: è la Danza dei Geni delle Stagioni. La rappresentazione è piuttosto anomala per diversi motivi: intanto i soggetti sono tutti maschili, mentre le raffigurazioni delle Stagioni sono solitamente femminili. Altro elemento misterioso è rappresentato dalla loro disposizione: le stagioni non si susseguono nell’ordine usuale, ma ne seguono probabilmente uno simbolico: all’Inverno è contrapposto l’Autunno anziché l’Estate. Lo stesso girotondo è, in realtà, un dettaglio enigmatico: in altre personificazioni, le Stagioni si trovano generalmente isolate, danzanti o in volo; mai in cerchio, ma in fila, seguendo un andamento rettilineo, così come rettilineo è inteso il Tempo del cristianesimo. La circolarità ininterrotta ,che non prevede fine, è invece un concetto pagano.

Il mistero si mescola con il passato. L’arte diventa tutt’uno con la storia. E noi ritroviamo la nostra essenza. Veniamo da queste pietre, “labili tracce di una grandezza sepolta sotto metri di terra e fango“. La grandezza di quello che siamo stati e che rende possibile ciò che siamo oggi. Coltivate questo amore nei vostri figli. Percorrete insieme a loro strade antiche, accarezzate – con loro – colonne, pietre e rovine. Stimolate la loro curiosità, incoraggiateli a porsi domande e a cercare risposte. Perché questa è una ricchezza che nessun libro, nessuna scuola potrà mai regalare.

Con questo post partecipo alla nuova iniziativa del blog Viaggi e Baci: Le pietre dei miei viaggi.

 _______

Informazioni pratiche:

  • Dove: Ingresso dalla Chiesa di Sant’ Eufemia (via Barbiani).
  • Orario di apertura: 1/4 novembre, 10-18.30 (sabato, 10-16.30); 5 novembre-28 febbraio, 10-16.30; dal primo marzo, 10-18.30 (sabato, 10-16.30). Giorno di chiusura: il lunedì.
  • Costo del biglietto: 4 euro; ingresso gratuito per i bambini sotto i 10 anni di età. Possibilità di acquistare un biglietto combinato: Domus dei Tappeti di Pietra + Tamo (Complesso di San Nicolò) al costo di € 7 cad. Al Tamo, ogni Sabato, sono previsti laboratori didattici per le famiglie. Per maggiori informazioni, visitate il sito del complesso
  • Per informazioni: tel 0544.32512, fax 0544.36135; [email protected]; sito: www.domusdeitappetidipietra.it

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9 Responses to La Domus dei tappeti di pietra

  1. Tiziana Rispondi

    02/11/2012 at 12:36

    Da brivido! Devo assolutamente programmare una visita per capire se proverò le stesse emozioni lasciate da te su questo foglio. Bellissimo!

    • The Family Company Rispondi

      02/11/2012 at 15:25

      E’ davvero un luogo che amo tantissimo, Tiziana. Se vieni, DOBBIAMO andarci insieme. Un abbraccio

  2. Monica Rispondi

    02/11/2012 at 15:52

    Così vicino e così sconosciuto… magnifico.
    Grazie!

    • The Family Company Rispondi

      02/11/2012 at 16:10

      Magnifico è la prima cosa che ho pensato quando sono arrivata in fondo alla scala che conduce alla Domus. Cibo per gli occhi e per l’anima. Grazie per essere passata di qua, Monica…

  3. viaggideirospi Rispondi

    04/11/2012 at 00:22

    Ho una carissima amica, proprio in visita qua in questi giorni di ponte!! Vale cara, ho un ricordo sbiadito di questi luoghi, che risalgono ai tempi delle gite scolastiche delle elementari, ma vanno assolutamente rivisti!! Magnifico davvero…soprattutto le 4 stagioni in cerchio…mi è venuta la pelle d’oca…

    • The Family Company Rispondi

      05/11/2012 at 06:20

      Allora devi proprio venire a trovarmi, Ale!!! Vi aspettiamo Rospi Family!

  4. viaggiebaci Rispondi

    05/11/2012 at 14:17

    ricordo ancora l’emozione provata a camminare nelle passerelle sospese sopra ai mosaici di Aquileia, durante la gita di terza elementare. Le tue parole mi hanno riportato lì, in quel preciso momento, e mai come ora posso capire l’emozione che ha attraversato il cuore dei tuoi bimbi …
    Bellissimo!

    • The Family Company Rispondi

      05/11/2012 at 14:21

      sono contenta di averti ricordato un momento felice, cara Monica! Come stai? Ci sei mancata 🙂 Raccontaci presto del tuo w/e. Un abbraccio e sono curiosa di vedere le tue tre “pietre” più tardi…

  5. Pingback: La mappa dei tesori di pietra « Viaggi e Baci

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