Isola d'Elba. L'isola dei bambini
giugno 30th, 2015
Intendiamoci, non che le mimose non mi piacciano. Ma quel triste, inutile mazzolino giallo che ogni 8 marzo viene propinato a mò di trofeo mi fa venire l’orticaria.
Ieri ho incontrato una vecchia amica, appena rientrata da un intenso viaggio in India. Abbiamo parlato a lungo, con una tazza di tè tra le mani e centinaia di fotografie, cartine e appunti sparsi sul pavimento. Alcune immagini e i suoi racconti mi hanno lasciato senza fiato. Una sorta di confine che ho improvvisamente oltrepassato, mio malgrado.
E l’allergia al mazzolino giallo è improvvisamente diventata urgenza di condividere con voi un progetto che, casualmente, mi è stato presentato proprio ieri sera. Nessun itinerario da suggerire in questo post, dunque. Ma un invito a lasciare le mimose sugli alberi, dove potranno vivere più a lungo e più felici, ed usare i soldi risparmiati per aiutare chi non ha bisogno di fiori, ma di dignità.
Si tratta della Fondazione Fratelli Dimenticati, che opera nel settore della cooperazione internazionale, a sostegno delle popolazioni più povere e delle categorie più svantaggiate. Questa Onlus sta operando su più fronti e in più Paesi. Tra i vari progetti, voglio parlarvi di quello iniziato in Nepal nel 2010, con l’obiettivo di favorire l’emancipazione della donna, restituendole diritti, dignità e, forse, un’occasione di vita.
Nonostante il Nepal abbia ratificato quasi tutti gli strumenti di tutela internazionali e la Costituzione del 1990 stabilisca l’uguaglianza tra i sessi e la non discriminazione, in molti villaggi prevale ancora oggi la struttura patriarcale e sono tantissime le discriminazioni che le donne subiscono ogni giorno: stupro, poligamia, violenza domestica, matrimoni precoci e combinati. In alcune regioni rurali del Paese, le donne “vengono date in moglie” a 12 anni o poco più e, il giorno del matrimonio, i genitori della sposa lasciano al marito una dote che simboleggia una sorta di liquidazione della figlia.
Proprio a causa della dote che grava sulle figlie femmine, queste ultime vengono spesso considerate un eccessivo peso economico per le famiglie, che scelgono così di liberarsene. Per questo motivo, in Nepal, scompaiono ogni giorno milioni di bambine e l‘infanticidio e l’aborto selettivo sono pratiche tristemente diffuse tra i villaggi più poveri.
kosenrufu mama
08/03/2013 at 09:58
che bel post, grazie, mi lascia atterrita ogni volta che sento parlare di infanticidio femminile come hai spiegato tu sopra, basta il nostro piccolo contributo, per mettere un passo in una direzione. grazie!
The Family Company
08/03/2013 at 10:06
Ciao cara. Hai ragione. Il solo pensiero che piccole di nemmeno un anno vengono annegate, disperse, fatte ammalare appositamente lascia senza fiato. Con poco, possiamo contribuire tutti a cambiare le cose. Grazie a te per essere passata di qua. Un abbraccio
Elena Valli
08/03/2013 at 10:20
Grazie bel post ho parlato della stessa associazione anche io ieri a proposito di una mostra che si terrà a Padova per aiutare i bambini di Calcutta
The Family Company
08/03/2013 at 10:37
E’ una Onlus che porta avanti tanti progetti interessanti. Non ho letto il tuo post, corro a leggerlo. Mi interessa molto questa mostra a Padova. Grazie di cuore per la segnalazione Elena!
Tiziana
08/03/2013 at 10:58
Non mi sono mai piaciute le ricorrenze di questo tipo: La donna si ricorda oggi, l’amore si ricorda a San Valentino, ecc ecc. Se però questo serve per sensibilizzare argomenti di questo tipo, ben vengano! Hai scelto il modo migliore per ricordare che nel mondo la condizione delle donne può essere inumana. Grazie
The Family Company
08/03/2013 at 12:34
Quanto hai ragione cara Tiziana. Speriamo di riuscire tutti insieme a fare un piccolo passo verso un mondo migliore. Un abbraccio
serena
29/05/2013 at 00:16
Sono stato molto contento di aver trovato questo sito. Voglio dire grazie per il vostro tempo per questa lettura meravigliosa! Io sicuramente mi sto godendo ogni post e ho gia’ salvato il sito tra i segnalibri per non perdermi nulla!