I colori della Camargue: itinerario con bambini
marzo 25th, 2015
Posted on 29/03/2013 By Valentina Cappio Come organizzare un viaggio con bambini
Il sole entra timido attraverso le tende scure del lodge. Sono le 7 di mattina. Certo, non è prestissimo. Ma nemmeno tardi. Ancora un po’ vagabonda nel limbo dei miei sogni, mi viene in mente che qui, in Scozia, si trova sempre il bollitore dell’acqua sul comodino, una tazza, qualche bustina di caffè solubile e del latte a lunga conservazione. Mi stiracchio e pregusto il primo caffè della giornata. Non odiatemi. Io adoro il caffè all’inglese. Nel tempo che ci impiego a berlo, riesco a conciliarmi con il mondo.
Con la tazza stretta fra le mani, esco sul patio e lo sguardo si perde oltre l’orizzonte. Avverto quella sensazione familiare. L’adrenalina che scorre. E’ sempre cosi, quando sono in viaggio. L‘anticipazione, le aspettative per la giornata che sta per iniziare… Si sveglia anche papà Fabio e va a fare la doccia. I bimbi dormono ancora. La calma regna sovrana e il paesaggio è da togliere il fiato. Mi commuovo… Poi, improvvisamente, un urlo irrigidisce l’atmosfera ovattata e il cuore fa un balzo.
E che cavolo! Mai che corresse piano poi! In fondo la vita è una maratona, mica uno scatto da 100 metri! Respiro, conto fino a 10, rientro nel lodge. Davanti a me due nanerottoli svegli e già iper-eccitati ridono, urlano, litigano. Tutto nello stesso momento. Non so come fanno. Inevitabilmente, inesorabilmente, uno dei due si fa male. Piange più forte. “Leonardo mi ha dato un calcio” “No, è Alessio che lo ha dato a me” “No, non è vero!” “Si che è vero”. Si sarà svegliato tutto il lodge oramai. Sono furiosa.
Li separo. Con dolcezza, giuro! Li convinco ad andarsi a lavare. Ancora un po’ di lotta (un bel po’, a dire il vero!), poi – finalmente – siamo pronti per fare colazione. Come un film già visto centinaia di volte, osservo rassegnata il succo d’arancia cadere sul pantalone appena indossato. E le dita imbrattate di cioccolato che vengono pulite sulla maglietta nuova. Ovvio, c’è più gusto. Soprattutto quando si viaggia light e non si hanno tanti cambi a disposizione! La colazione viene coronata da una bella litigata per le pancake. Alla fine, però, satolli e pieni di energia, riusciamo ad essere pronti per iniziare una nuova giornata. E scoprire un altro, meraviglioso, angolo di mondo.
Partiamo. Dopo 20 metri esatti, 20 cortissimi metri, la frase che tutti i genitori in viaggio temono “mamma, devo fare la cacca!”. Torniamo indietro. Il momento della defecazione si trasforma in un incubo. “Mamma mi racconti una storia?”; “Amore, papà e Alessio ci stanno aspettando fuori. Fai presto, dai. Dobbiamo vedere tante cose belle!”… La saga, ovviamente, continua. E molti mi chiedono: “perché?“. Spesso me lo chiedo anche io. Una mamma viaggiatrice non è di certo una santa. E i bambini viaggiatori restano sempre, semplicemente… bambini. Con i loro capricci, i loro litigi, le loro urla, i loro pianti.
E allora, perché? Perché ogni volta ci casco sempre? Sono una mamma come tante. E, come tutte, anche io mi ritrovo a dire “ma chi me lo fa fare?”. Poi però, succede la magia. Ogni volta che finisce un viaggio, già penso al prossimo, già immagino i miei due nanerottoli urlanti e scalmanati che gioiscono con me della nuova meta. Perché?! Perché non mi faccio mai convincere dai loro capricci, dalle ginocchia da medicare, dalle contese continue, dal continuo negoziare, da quegli sfiancanti “quanto manca?“…
Perché, nonostante tutto questo possa sembrare un incubo senza ritorno, è – in realtà – solo un momento. Viaggiare con i bambini è quanto di più imprevedibile si possa provare: ogni momento è solo, semplicemente un momento. Noi genitori siamo il centro di tutti i loro momenti. E, per reggerli tutti, abbiamo una sola possibilità. Una soltanto.
Ecco che tutto cambia e si entra in un mondo parallelo, dove le cose, i momenti acquisiscono una dimensione più ricca di sfumature. Viaggiare con i bambini è questo. La meta finale non conta nulla. Perché i bambini vivono come meta tutto ciò che succede nel durante. Ogni passo ha un suo senso, una vita propria. Il segreto è stare al loro passo. Non tentare di andare più velocemente. Seguire i loro ritmi, per poter osservare il mondo con i loro occhi.
Viaggiare seguendo i loro ritmi significa vivere tutto con un pizzico di magia. Sorridere se, invece del panorama, i nostri figli preferiscono un sasso. Per loro, anche un sasso nasconde una storia. Una manciata di terra diventa una piccola, grande avventura. Una pozzanghera si trasforma, improvvisamente, in un parco giochi senza confini e senza tempo.
I bambini sanno vivere con entusiasmo gli aspetti più ovvi di qualsiasi luogo e guardano le cose con una profondità che noi abbiamo perso da tempo. Ecco che, allora, una meta, una qualsiasi meta, diventa diversamente bella.
Quelli che noi non vediamo più. Viaggiare con i bambini è educativo, prima di tutto per noi genitori. Viaggiare fa diventare grandi. Ma fa anche ritornare noi bambini. La famiglia riassume quel significato perso da tempo: fare gruppo, fare squadra. Se uno resta indietro per fare la cacca, tutti restano lì ad aspettare. Per procedere insieme. Se uno si ferma per osservare un sasso, si fermano anche tutti gli altri. E, il più delle volte, ci si ritrova a giocare insieme.
Ecco perché scelgo, ogni volta, di viaggiare insieme ai miei bambini. Perché loro sanno aprirmi il cuore. Perché li vedo crescere, a contatto con mondi nuovi. Vedo la loro dolcezza, il loro emozionarsi per le cose più banali.
E so che, quando saranno uomini e cammineranno da soli per le strade della vita, avranno conosciuto un modo diverso di vedere le cose. Ed io avrò contribuito, nel mio piccolo, a far crescere in loro questa sensibilità. La consapevolezza che il mondo là fuori è tanto bello quanto vario. E va rispettato.
Li vedo camminare con lo zainetto in spalla. E mi commuovo. E penso che ne vale davvero la pena. Non esiste pausa o relax quando si viaggia con i bambini. Esiste la cioccolata che ti si appiccica addosso, esiste una vocina insistente che ti chiede quanto manca, esiste l’energia vitale di chi non smette mai di saltare. Nemmeno quando è seduto a mangiare la merenda. E’ stancante, faticoso, a volte frustrante. Poi, li guardo. I loro occhi sono svegli. Il mio cuore anche. Io sono la loro bussola. Loro sono il ritmo che scandisce il battito del mio cuore e so di essere fortunata.
Quando si viaggia con i bambini. E’ solo questione di attimi. Provateci…
Mamma di due splendidi bambini, da sempre ama esplorare il mondo. E da quando ha figli, ancora di più. Family travel blogger, social media strategist, web writer, traveller.
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silviaceriegi
29/03/2013 at 10:25
fai ridere e piangere… il “mi scappa la cacca” mi ricorda l’elba… ma faccio la spavalda perchè Marchino è sempre pannolinato…
ne vale la pena “portarli a giro”!
buona pasqua a te, a Fabio e ai bimbi biondi
The Family Company
29/03/2013 at 10:28
Eh! Rido e piango anche io! Grazie Silvia. Davvero. Buona Pasqua anche a te e alla trippando’s family! E un bacio a Marchino, che fra poco andrà in giro, senza pannolino! Evviva!
Francesca Patatofriendly
29/03/2013 at 10:57
Loro sono il ritmo che scandisce il battito del mio cuore.
Vale questo post e’ semplicemente meraviglioso. Racchiude l’essenza ti tutto quello che voglio e vorrei.
Mi commuovo, davvero!
un abbraccio e buona Pasqua e te e family!
Fra
The Family Company
29/03/2013 at 11:00
Grazie Franci. Di cuore. Sono sicura che questi sentimenti sono comuni a tanti genitori. A volte, basta davvero poco…
Un abbraccio forte forte. Buona pasqua anche a te e alla tua famiglia!
viaggideirospi
29/03/2013 at 11:09
Mi associo alle lacrime,..è da almeno un mesetto che penso a un post del genere con tutte le foto degli scleri in viaggio…perchè sì, ci sono anche quelli…
Buona Pasqua e che sia di resurrezione per tutti!! Nel significato più profondo di quella parola…altro che allineamento astrale Vale…ho la pelle d’oca!!!
The Family Company
29/03/2013 at 11:12
Lo sarà Lali. Sarà una nuova, bellissima strada da percorrere. Vedrai! Un abbraccio forte e Buona Pasqua a tutti voi Rospi <3
Valentina Gattei (@Valuita)
29/03/2013 at 14:06
Lo sai che mi hai fatto commuovere? E non dico per dire, sono qui con le lacrime agli occhi. Siete belli, tutti. E vi abbraccio forte!
The Family Company
29/03/2013 at 15:40
Vale, ciao!! Grazie, grazie di cuore. Che bello ritrovarti. Un abbraccio forte. E spero di conoscere prestissimo il secondogenito in arrivo….
camper75
29/03/2013 at 14:30
La parte del viaggio con i bambini…mi manca…nel senso che sperimento da zio…ma non è la stessa cosa!Però il racconto mi ha emozionato,e sono sicuro che tutto questo amore…e questa fiducia verranno restituiti da adulti!E poi viaggiare è un diritto no? :)!E’impegnativo viaggiare così…ma anche entusiasmante!
Buona Pasqua!
Davide
p.s . però il discorso dell’adozione vale sempre eh…:)
The Family Company
29/03/2013 at 15:39
Ciao Zio Davide!!! Tu lo sai che l’offerta dell’adozione è sempre valida. Confermo alla grande, magari i miei figli avessero uno zio come te! Buona Pasqua caro. A prestissimo e grazie per essere passato di qua. Le tue parole sono sempre preziose per me.
Elena Valli
29/03/2013 at 15:42
Ecco mi sono commossa:-) E quanto hai ragione. Io non potrei pensare a un viaggio senza il mio piccolo ometto. Andare in vacanza senza di lui non sarebbe vacanza..
The Family Company
29/03/2013 at 15:50
Ciao Elenaaa! Ma che bello averti qui. Un abbraccio forte. E buona Pasqua. Un bacio al piccolo ometto <3
acasadiclara
29/03/2013 at 17:49
ciao vale la pena comunque. perchè la gioia di viaggiare con i bambini soprassa qualsiasi momento di sclero. certo sei i genitori sono tosti come voi e come noi. qualche urlo anche in vacanza non fa male, ma anche questo fa parte del rito del viaggio. altrimenti che noooooia!!!! auguri a tutti!!!!!
acasadiclara
29/03/2013 at 17:49
ah ah ah il verbo soprassare l’ho inventato in questo momento. volevo dire: sorpassa!!!
The Family Company
29/03/2013 at 18:49
Ciao cara! Hai ragione. Vale sempre la pena… Una volta ho incontrato Tata Lucia che parlava di come gestire i bambini in vacanza. Una sua frase mi colpì molto: “in vacanza il progetto educativo di una famiglia continua; anzi si rafforza”. Ecco, penso sia proprio cosi… Un abbraccio e Buona Pasqua a voi!
simona
29/03/2013 at 18:21
Quante verità…….con i bambini TUTTO è una questione di attimi……. attimi meravigliosi che nonostante il caos, rendono la vita piena e ricca. Un abbraccio, Buona Pasqua.
The Family Company
29/03/2013 at 18:50
Ciao Simona! Verissimo… non riesco ad immaginare una vita senza di loro. Ti abbraccio forte e Buona Pasqua anche a voi!
Annalisa
29/03/2013 at 20:41
Che bel post! Ma che dico…che bella persona che sei! Mi piacciono le tue considerazioni che condivido in pieno.
The Family Company
30/03/2013 at 18:40
Grazie di cuore Annalisa… Mi fai arrossire. Un abbraccio forte e tanti auguri di Buona Pasqua. A presto!
kialacamper
30/03/2013 at 22:06
Parole che incantano e che si vorrebbero leggere da ogni mamma! Complimenti Valentina!
The Family Company
31/03/2013 at 19:22
Grazie Stefy! Detto da te, che sei una grande mamma viaggiatrice, mi fa doppiamente piacere. Un abbraccio forte!
Serena
06/04/2013 at 08:06
Ciao,
Grazie ancota x i consigli.
Leggendo rivedo tutto. Giuro mi prende l’angoscia xché ci sono sceneggiate, urli e pianti. Io che sclero xché sono una mmamma che pretende educazione, ma con tre piccoli ometti nn è x niente facile. Nn sono agitatissimi sono bimbi. Alle volte sono in giro e ne vedo di peggio e mi consolo. Poi invece vedo i bimbi perfetti a cui la mamma dice:” state qui fermi” e loro lo fanno perfettamente, e mi deprimo.
È questo essere famiglia e viverla. C’è bello e brutto. Deve essere ben chiaro. Ma nel bene o nel male sto crescendo 3 ometti che diventeranno cittadini di questo strano mondo e mi devo mooolto impegnare.
Un bacio a tutti/e voi.
Serena.
The Family Company
06/04/2013 at 08:29
Ciao Serena, grazie di cuore per essere passata di qua. Questo post l’ho scritto di getto. Ero partita con il raccontare un altro pezzo del ns viaggio in Scozia e poi, senza sapere come, sono finita a fare queste riflessioni. Non è facile, no. Per niente. Ma d’altra parte, loro sono bambini sempre. A casa, come in vacanza. E noi siamo il loro centro, a prescindere da dove ci troviamo. Complimenti a te per la tua bella famiglia. Viaggiate tanto! E raccontateci tutto! Un abbraccio forte e a presto!
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isabella
21/06/2014 at 21:24
Sto scoprendo ora il tuo sito, e ho letto solo ora questo articolo. Contiene delle grandi verità… e purtroppo spesso non sono in grado di arrivare alla stessa consapevolezza di cui parli tu. Non riesco a scendere ai ritmi di mia figlia. Non riesco a stare al suo passo. Ma non credo che sia facile per nessuno. Al primo o al quinto figlio. Io sono tornata dalle vacanze con la bambina più stanca di come ero partita. Ma ripartrei domani. Chissà… Magari al prossimo giro mi fermerò w guardare i sassi insieme a lei. Grazie =)
Valentina Cappio
23/06/2014 at 05:35
Non è facile Isabella. Non lo è per niente. Ed io ci ho messo un po’ per arrivare a questa consapevolezza. Non mollare. Vedrai che pian piano troverete nuovi equilibri, nuovi modi per stare insieme. E’ una cosa molto personale: ogni famiglia ha il proprio. Lasciati guidare da lei. Vedrai che il loro istinto non sbaglia mai. Un abbraccio forte!!! E grazie per essere passata di qua.
Maria
22/10/2014 at 14:17
Complimenti per il realismo e per i presupposti!!grazie!!
Valentina Cappio
22/10/2014 at 14:33
Grazie a te Maria per essere passata di qua. Un abbraccio…
Francesca
26/10/2014 at 12:22
Finalmente sono riuscita a leggere questo post. Il tempo è tiranno certo, ma questa volta era come se non volessi sciupare l’emozione della prima lettura, per questo ho aspettato tanto. Beh, ne è valsa la pena, e devo ricordarmi di tornare qui a leggere tutto questo quando starò per partire un’altra volta. Quando il caos è già lì che sghignazza. Per farmi un po’ di coraggio in più, che non guasta mai.
Valentina Cappio
27/10/2014 at 06:27
Franci ma grazie. Questo commento, per me, vale più di mille parole. Ti abbraccio fortissimo e non vedo l’ora di rivederti!!