Weekend sulla via del ferro: San Silvestro
Esplorare la via del ferro lungo la Costa degli Etruschi, far finta di essere dei minatori, visitare una vera miniera e, attraverso il gioco, imparare ad apprezzare la durezza e la fatica di un lavoro ormai scomparso. Non è una meravigliosa idea weekend da trascorrere con i bimbi? Per noi, lo è stata (qui, trovate l’itinerario completo). Oggi e nei prossimi giorni, vi racconterò nel dettaglio le principali tappe di questo bellissimo fine settimana. Ecco la prima: il Parco Archeo-minerario di San Silvestro, che si trova a Campiglia Marittima, a breve distanza da San Vincenzo, famosa località di mare.
San Silvestro fa parte del vasto complesso dei Parchi della Val di Cornia, complesso che include anche gli insediamenti etruschi di Baratti e Populonia e alcune splendide aree naturali e costiere. Un luogo dove natura e storia si fondono in un mix perfetto, diventando meta ideale per chi viaggia con dei bambini ed una valida alternativa rispetto alle destinazioni turistiche più tradizionali, anche per chi bambini non ne ha. Io ne sono rimasta profondamente colpita e conto di tornarci presto, per scoprire angoli che, purtroppo, non abbiamo avuto il tempo di visitare ma che, certamente, meritano di essere visti.
Al Parco di San Silvestro si può facilmente dedicare un’intera giornata. Si estende su di una superficie molto ampia e comprende il Museo dell’Archeologia e dei Minerali, la Miniera del Temperino, gli allestimenti dei Musei delle Macchine Minerarie e dei Minatori e la Galleria Lanzi-Temperino, che va percorsa a bordo di un trenino. All’interno del Parco è anche possibile esplorare a piedi vari percorsi archeominerari, di diversa lunghezza e diversa difficoltà.
Considerando le sue dimensioni, vi consiglio dunque di pianificare bene la visita, decidendo a priori cosa vedere e cosa, necessariamente, lasciare fuori. Qualunque cosa scegliate di fare, non mancate però di visitare le miniere, chiuse solo nel 1976, che offrono a grandi e piccini uno spaccato di vita fenomenale, oltre ad essere estremamente interessanti da un punto di vista didattico (durante la visita si possono infatti ammirare diversi minerali nella roccia e per i bimbi – ma anche per gli adulti – è davvero affascinante).
Il Museo del Temperino & Biglietteria
Ma procediamo con ordine. Dal parcheggio del parco (gratuito), seguirete un piccolo sentiero in salita che vi condurrà alla Biglietteria. L’edificio che la ospita, originariamente destinato alla produzione energetica delle miniere dei primi anni del ‘900, contiene anche il Museo del Temperino.
La visita completa al museo dura circa 20 minuti (mezz’ora abbondante se vi fermate nel piccolo negozio all’ingresso che vende bellissimi minerali da collezione) ed è davvero interessante, soprattutto l’area che espone rocce e minerali del Campigliese (ma non solo).
La Miniera del Temperino
La Miniera del Temperino si trova a pochi metri dalla biglietteria. Prima di accedere alla galleria vera e propria, grandi e piccoli indosseranno un caschetto protettivo.
In compagnia di una guida, si percorre un tratto della vecchia miniera. La galleria visitabile è lunga 360 metri ed è un meraviglioso percorso attraverso le tecniche estrattive, partendo da quelle antiche fino ad arrivare a quelle più moderne.
La guida vi mostrerà i pozzi attraverso cui si calavano gli antichi minatori, fin dall’epoca etrusca.
E lungo il percorso, ci si imbatterà in diverse tracce lasciate dai minatori stessi, quando il sito era funzionante: arnesi di lavoro, buchi nella roccia o passaggi ora franati.
Insomma, una breve ma intensa passeggiata, che diventa una finestra aperta sulla fatica e la durezza di questo mestiere ormai quasi scomparso.
Poi, quasi a ricordare che la vita è fatta di contrasti, si vedono all’improvviso risaltare nel buio splendide macchie azzurre, quasi fosforescenti. Sono colate di crisocolla, un minerale che impiega moltissimo tempo per formarsi. La tentazione di allungare la mano e sfiorare quella superficie lucida e liscia è forte. Ma la guida ci dice di non toccarla assolutamente… la magnifica colorazione azzurra è data dall’acqua che scorre nella roccia. Se il minerale viene toccato, si secca e perde quelle meravigliose sfumature.
Il Tunnel Temperino – Lanza
Dopo la Miniera del Temperino, è la volta del tunnel che collega le due vallate del parco, quella del Temperino appunto e quella di Lanza. Questa seconda galleria si raggiunge dopo una breve passeggiata (in salita!). Ma la passeggiata è già metà del divertimento: la strada è piena di frammenti di roccia scintillante – un’attrazione fatale per i piccoli viaggiatori.
Siete avvisati: con molta probabilità si fermeranno ogni 2 metri per ammirare, raccogliere e toccare i meravigliosi tesori che si trovano per terra.
Lungo il percorso, troverete poi il Museo delle Macchine Minerarie, ospitato dall’edificio di servizio di Pozzo Earle, l’unico superstite dei 5 pozzi di estrazione mineraria che si trovavano nell’area del Campigliese agli inizi del secolo scorso.
Il suo allestimento, sia interno che esterno, raccoglie vari macchinari appartenenti alle ultime fasi di attività mineraria di San Silvestro.
I macchinari si trovano esattamente dove furono abbandonati l’ultimo giorno di apertura della miniera ed è particolarmente affascinante osservarli e toccarli, nel silenzio e nella quiete del parco. A tratti, ammetto di essermi commossa al pensiero che, non tantissimo tempo fa, quei macchinari erano in funzione. E che uomini coraggiosi e instancabili, nonostante il lavoro durissimo, decisero di autogestire la miniera per quattro lunghi anni, nel tentativo disperato di evitarne la chiusura. Purtroppo, i filoni minerari non erano più produttivi e i minatori dovettero alla fine arrendersi, abbandonando definitivamente il sito nel 1976.
Lasciato il Museo delle Macchine Minerarie, si sale ancora di qualche metro, fino a raggiungere l’ingresso della galleria Lanzi – Temperino. Di fianco, un piccolo hanger non passa inosservato. E’ il “Morteo”, ovvero la baracca utilizzata dai minatori come spogliatoio e mensa.
Questo edificio è oggi dedicato proprio a loro e contiene una raccolta di vecchie foto e di documenti che raccontano la loro vita, il loro lavoro, le malattie e le lotte sindacali per impedire la chiusura della miniera.
Sedetevi su quelle stesse panche dove allora si consumava il pasto prima di riprendere il turno in miniera e ascoltate il video che racconta la durezza di questo mestiere, attraverso la voce del minatore Dumas Tofani… Quelle immagini sono una toccante anticamera al breve viaggio che compirete di lì a poco, all’interno della Galleria Temperino – Lanza, avviata nella seconda metà dell’800 come galleria di ricerca mineraria e completata negli anni ’60 come galleria di carreggio per il trasporto del minerale dal pozzo di estrazione di Temperino fino agli impianti di frantumazione di Valle Lanzi.
Il minerale veniva trasportato su vagoncini lungo rotaie a scartamento ridotto e oggi, a bordo di un trenino, si percorre esattamente lo stesso tragitto che percorreva allora il minerale.
All’interno della galleria sarà possibile osservare gli attrezzi da lavoro, i minerali, le numerose gallerie che si dipanano da quella centrale… fino ad arrivare alla grande sala centrale di estrazione, dove viene fatta una suggestiva sosta: le fioche luci si spengono e si resta completamente al buio. Una voce maschile appare dal nulla, recitando una struggente poesia scritta dal minatore Dumas e dedicata alla vita in miniera e ai suoi compagni morti sul lavoro.
La Rocca di San Silvestro
Il cuore del Parco Archeominerario di San Silvestro è la sua Rocca: un villaggio di minatori e fonditori di metallo sorto fra il X e l’XI secolo,con lo scopo di sfruttare i ricchi giacimenti locali di rame e piombo argentifero della zona. Visitarlo rappresenta un vero tuffo nel passato: è possibile passeggiare tra le abitazioni, il frantoio, il forno, la chiesa, il cimitero, la zona signorile e l’area industriale. Si arrivaa alla Rocca seguendo un sentiero attrezzato (da Valle Lanzi fino alla Rocca, ci vuole circa mezz’ora, ma è in salita, quindi adatto a bambini già grandicelli). In alternativa,è possibile raggiungerla in auto (trovate le indicazioni prima di arrivare al Parco di San Silvestro).
Organizzare la visita
Come dicevo all’inizio del post, considerando le dimensioni del Parco, consiglio di pianificare la visita a casa, decidendo cosa vedere e cosa non vedere. Se si hanno bimbi piccoli, suggerisco di concentrarsi sulla visita al museo, alla miniera del Temperino, che si svolge a piedi, e a quella del tunnel Temperino-Lanza, che si svolge invece a bordo del trenino. Se volete visitare la Rocca, forse sarebbe meglio lasciarla per ultima (o per prima) e raggiungerla in auto sulla via del ritorno (o all’andata).
Poiché nelle Miniere è obbligatoria la visita guidata, vi suggerisco di chiamare il Parco qualche giorno prima, informandovi sugli orari – in modo da ottimizzare i tempi ed evitare lunghe pause tra una visita e l’altra.
Consigli utili
- Abbigliamento: consigliatissimo un abbigliamento comodo e scarpe da trekking (essendo una vera galleria mineraria, l’interno è molto umido ed è facile scivolare). Inoltre, considerate che all’interno delle miniere c’è una temperatura costante che si aggira intorno ai 13 gradi;vi consiglio, pertanto, di avere sempre a portata di mano un maglioncino o un giubbino, anche in estate.
- Cosa portare: fazzoletti imbevuti, acqua abbondante (soprattutto d’estate), cappellino per il sole e crema solare. I tratti da percorrere per raggiungere le miniere hanno poche zone d’ombra…
- Passeggini: i percorsi sono accidentati, spesso in salita e non asfaltati (è il bello del luogo…). Non è impossibile andarci con i passeggini, ma sarà decisamente faticoso. Semplicemente, siatene consapevoli. La galleria del temperino, invece, è probabilmente poco adatta ad essere percorsa con dei passeggini.
- Dove mangiare: all’interno del Parco, ci sono molte aree verdi dove poter mangiare a sacco. Se non avete voglia di portarvi il pranzo da casa, c’è comunque un bar/ristorante (di fronte all’ingresso della Miniera del Temperino, quindi praticamente all’entrata del parco), che fa anche panini e altre delizie da asporto.
Buono a sapersi
- Come arrivare: l’ingresso al Parco si trova sulla strada provinciale SP20 nel tratto che collega San Vincenzo a Campiglia Marittima.
- Dove parcheggiare: c’è un ampio parcheggio gratuito all’ingresso del parco.
- Costo biglietti: esistono vari pacchetti ed offerte, a seconda se si vuole visitare tutto il parco o solo parte di esso o se si vuole aggiungere anche la visita ad altri siti del complesso dei Parchi della Val di Cornia. Il biglietto per visitare tutto il Parco San Silvestro costa 15 euro per gli adulti, 11 euro per i bambini da 6 a 14 anni e gratuito per quelli sotto i 6 anni. Biglietto famiglia fino a 5 persone: 39 euro. Le visite guidate alle miniere sono comprese nel prezzo del biglietto d’ingresso. Per gli altri pacchetti, vi rimando a questo link.
- Orari: il parco è aperto al pubblico a partire dal mese di Marzo. A Marzo, Aprile, Maggio ed Ottobre, aperto solo il sabato, la domenica e i festivi, dalle 10 alle 18. A Giugno e Settembre, è aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19. A Luglio e Agosto, è aperto tutti i giorni dalle 9:30 alle 19:30, con aperture straordinarie serali.
- Cosa vedere nei dintorni: a pochissima distanza, trovate il mare della Costa degli Etruschi (San Vincenzo, Baratti, Castiglioncello, Cecina). Assolutamente da non perdere il Parco Archegologico di Baratti e Populonia. E ancora, nell’entroterra, i meravigliosi borghi medievale di Bolgheri, Suvereto o Castagneto Carducci. Per un’idea weekend lungo la Costa degli Etruschi, ecco il nostro itinerario. Per suggerimenti su dove dormire, noi abbiamo alloggiato qui.
Maggiori informazioni
Parchi Val di Cornia – Parco Archeminerario di San Silvestro
Strada provinciale SP20
57021 Campiglia Marittima (LI) – Toscana.
Sito: www.parchivaldicornia.it
Tel 0565 226445
Alessandra
24/04/2013 at 12:04
Bello, molto esauriente ed utile! Fai bene a far conoscere queste risorse del nostro territorio spesso sconosciute ai più. Chissà se, attraverso la conoscenza, le nuove generazioni non arriveranno in futuro ad aver rispetto per il nostro immenso patrimonio naturale e culturale.
The Family Company
24/04/2013 at 12:08
Hai proprio ragione Alessandra. Sono proprio contenta di aver visitato questo bellissimo parco. E’ stata una giornata meravigliosa ed è una di quelle mete che dimostrano quanto sia facile, a volte, riuscire a coniugare divertimento ed apprendimento. Anche per i più piccini. A presto!
Tiziana Bergantin
26/04/2013 at 10:45
Ma quante cose belle. Attraente anche per i grandi. Bellissimo lo sguardo di Alessio mini-minatore.
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