In terra etrusca, tra cielo, ferro e mare

Il Parco Archeologico di Baratti Populonia. Un angolo vivo, impregnato di storia millenaria  E’ qualcosa di troppo immenso per poterlo abbracciare con uno scatto. O con un video. O con lo sguardo.

Parco Archeologico Baratti Populonia

La prima cosa che colpisce è un indefinibile senso di pace. Un’emozione antica, un brivido che corre lungo la schiena quando si varca il cancello d’ingresso e ti si apre davanti il paesaggio di Populonia, miracolosamente arrivato intatto nei secoli, fino a noi.

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La nostra visita inizia dalla Necropoli, un percorso che si snoda tra boschi, prati e colline e che scivola lentamente verso il mare.  Il Golfo di Baratti, infatti, fa da cornice a questo splendido, immenso quadro…

Parchi Val di Cornia Costa degli Etruschi Toscana

Vista sul Golfo di Baratti

E così, tra tumuli e tombe, si fa un salto pindarico nello spazio e ne tempo, ripercorrendo l’evoluzione dell’architettura funeraria degli Etruschi tra il VII e il VI secolo a.C.

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A partire dalla più grande e spettacolare: la tomba dei Carri, con un diametro che sfiora i trenta metri. Per i bambini, è un’enorme astronave. In effetti, così sembra. Una sorta di astronave in pietra, riemersa dal VII secolo a.C.

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La Tomba dei Carri

Questo luogo mi ha rubato il cuore. Forse per la ricchezza di ciò che custodisce, per la consapevolezza che ogni passo è stato compiuto da altri prima di noi. Non ieri, non 10 anni prima, ma secoli fa. O, forse, per il pensiero ricorrente che ogni loro opera, ogni pietra posata qui rappresenta un’ esperienza di vita.

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L’ingresso della Tomba dei Carri

Passeggiando tra queste tombe, accarezzando queste pietre, tutto sembra immutato, sembra reale. Si percepiscono sulla pelle le radici del passato, restando però meravigliosamente attaccati al presente. E al futuro.

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Seguiamo, idealmente e fisicamente,  il fil rouge della storia di questa terra: la lavorazione del ferro, il motore dello sviluppo economico di questa parte della Toscana, a partire dal minerale che veniva lavorato sin dall’ epoca etrusca sulle colline che digradano sul golfo di Baratti.

La Via del Ferro

La Via del Ferro

Lungo la Via del Ferro, arriviamo ai quartieri industriali: aree delimitate da murature, all’interno delle quali venivano svolte le principali attività legate alla sua produzione. Qui, ad esempio veniva arrostita l’emeatite, un procedimento che serviva a preparare il minerale, prima di essere inserito nei forni veri e propri. Ancora oggi sono visibili pesanti strati di colore rosso scuro, quasi viola, che indicano la presenza dell’attività produttiva.

Alessio che osserva i resti dell'area industriale, alla ricerca delle tracce

Alessio che osserva i resti dell’area industriale, alla ricerca delle tracce rosse

Proseguiamo, fino ad arrivare, tra sentieri e fitti boschi, al Centro di Archeologia Sperimentale, dove è possibile svolgere numerose attività didattiche: ad esempio, fabbricare oggetti della vita quotidiana della preistoria e protostoria o lavorare la pietra mediante levigatura oppure, ancora, imparare l’alfabeto etrusco.

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I bimbi trascorrerebbero ore in questo luogo. E dormirebbero volentieri in una capanna fatta di fango e canne. E’ la ricostruzione fedele di una casa dell’età del bronzo, a grandezza naturale, decorata con utensili, pelli e suppellettili…

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Purtroppo, però, il sole comincia a tramontare. E’ proprio ora di andare.

Il tempo di un ultimo scatto. E la promessa di ritornare.

Perché questo è il nostro nuovo posto del cuore.

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Il Parco Archeologico di Baratti e Populonia

Il Parco Archeologico di Baratti e Populonia fa parte del complesso dei Parchi della Val di Cornia, come le miniere di San Silvestro, di cui vi avevo parlato qui.

Si estende su di una superficie davvero enorme e, per visitarlo, si percorrono sentieri non asfaltati, spesso in salita (da tenere presente, se si hanno passeggini). Oltre alla Necropoli di San Cerbone e al Centro di Archeologia Sperimentale, il Parco comprende anche la Necropoli delle Grotte, l’Acropoli e numerosi percorsi di interesse naturalistico.

E’ quindi fondamentale pianificare preventivamente la visita, soprattutto se si è in compagnia di bambini. A questo proposito, vi consiglio di consultare la sezione “Cosa Vedere” del sito del Parco, la quale indica con chiarezza i vari percorsi possibili e il tempo necessario a completarli. Sulla base dell’età dei vostri bimbi, pianificate la visita di conseguenza, decidendo cosa vedere e cosa, necessariamente, rimandare ad un’eventuale gita futura. Noi, ad esempio, abbiamo visitato solo la Necropoli di San Cerbone e il Centro di Archeologia Sperimentale (ma gli abbiamo dedicato solo il pomeriggio, non l’intera giornata).

Buono a sapersi

  • Come arrivare: il Parco di Baratti e Populonia si trova all’interno del Golfo di Baratti, a cui si accede dalla strada provinciale della Principessa SP 23 che unisce San Vincenzo a Piombino. Il sito è ben segnalato dai classici cartelli turistici marroni. La strada interna al Golfo ha accesso regolamentato (qui, le  informazioni sull’accesso al Golfo di Populonia per auto e bus) e conduce, dopo 2 km, all’ingresso del Parco, lato Necropoli. Proseguendo lungo la stessa strada e salendo verso il villaggio di Populonia, si arriva invece all’accesso lato Acropoli.
  • Dove parcheggiare: c’è un parcheggio proprio sul lungomare (anche per bus e camper), con accesso all’ingresso della Necropoli. Il parcheggio è gratuito, ma per uscire è necessario il tagliando che si ritira alla Biglietteria del Parco, dopo la visita. C’è poi un secondo parcheggio, a pagamento e solo per auto, vicino all’ingresso lato Arcopoli.
  • Orari di apertura: dal 19 gennaio a fine febbraio, il parco è aperto solo il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 17.00, mentre l’area dell’acropoli è aperta dalle 12 alle 17 (ultimo ingresso utile per la visita ore 15.30). Nei mesi di Marzo, Aprile, Maggio ed Ottobre, il parco è aperto dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00 inclusi i festivi e i ponti (nella prima metà del mese di marzo e nella seconda metà del mese di ottobre chiusura alle ore 17.00). Nei mesi di Giugno e Settembre, è aperto dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 19.00 (nella seconda metà del mese di settembre chiusura anticipata alle ore 18.00). A Luglio ed Agosto, è aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30, con aperture straordinarie serali. Chiuso a Novembre e Dicembre.
  • Biglietti d’ingresso: per tutte le tariffe, i pacchetti promozionali e le offerte famiglia, vi rimando a questo link dei Parchi della Val di Cornia.
  • Laboratori didattici: nei fine settimana dei mesi primaverili e tutti i giorni nei mesi estivi il centro di archeologia sperimentale resta aperto per i visitatori del parco. Per dettagli, contattate l’Ufficio informazioni del Parco (in fondo al posti, i dettagli).
  • Per mangiare:  all’ingresso dell’area della Necropoli, c’è un area ristorante/bar, con angolo giochi per i bimbi.

Per un’idea weekend con i bambini, ecco il nostro itinerario completo, con tutte le informazioni pratiche e le cose da vedere in Costa degli Etruschi.

Per maggiori informazioni

Parco Archeologico di Baratti e Populonia
Località Baratti
Populonia
Piombino (Li) – Toscana
tel.: 0565/226445
email: [email protected]
sito web: www.parchivaldicornia.it

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5 Responses to In terra etrusca, tra cielo, ferro e mare

  1. viaggideirospi Rispondi

    03/05/2013 at 14:09

    Ora ti svelo un segreto….shhhhhhhhh non dirlo a nessuno….sai che forse forse le vacanze in campeggio saranno da quelle parti…. shhhhhhhhhhhhhhh

    • The Family Company Rispondi

      03/05/2013 at 14:13

      ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!! e io ti vengo a trovare, ci puoi scommettere! Perché mi manca l’acropoli e un paio di angolini super segreti che ho scovato nel frattempo… shhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!! 😉

    • Valentina Cappio Rispondi

      06/09/2013 at 10:48

      e alla fine… ci siete stati???

  2. Tiziana Bergantin Rispondi

    04/05/2013 at 01:29

    uuuuuh parlate così a bassa voce che non ho sentito nulla.
    Parole e immagini fanno solo venire la voglia di andarci.

  3. Pingback: 4 idee week end con bambini in Primavera | The Family Company

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