Marocco con bambini: escursione di tre giorni nel deserto

Oggi pubblichiamo il racconto di Francesca, una grande mamma viaggiatrice che conosceremo meglio nelle prossime settimane (grazie ad un’intervista speciale e ad altre sorprese in serbo per voi!). Insieme a suo marito Graziano e ai suoi due bimbi Francy ed Alessandro, rispettivamente di 8 e 2 anni, Francesca ci racconta di una meravigliosa escursione di tre giorni nel deserto dell’Erg Chebbi, fatta la scorsa estate in occasione di un viaggio family in Marocco. Niente villaggi turistici per lei e la sua famiglia. Ma dromedari, dune ed accampamenti beduini! Anche questo è… il Marocco con bambini!

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Marocco con bambini: come organizzare un’escursione nel deserto?

“Nel deserto non si improvvisa”, quante volte ho letto questa frase nelle guide turistiche…e dicevo “Ma che sarà mai! Improvviso sempre quando sono in viaggio, perché nel deserto no?” Fino all’anno scorso la pensavo così, poi, quando mi sono ritrovata sola alle porte del Sahara tunisino con un bambino di un anno in braccio e un altro di sette per mano, ho cambiato idea. La nostra improvvisata guida ha avuto soltanto il merito di portarci in una zona assolutamente non turistica, dove avremo dovuto fare un giro col dromedario fino a raggiungere un’oasi.

Appena arrivati al campo beduino ci rendiamo conto di avere con noi pochissima acqua, perciò mio marito e la guida ripartono in macchina per andare al paese vicino, mentre io e i bambini rimaniamo con il cammelliere. Dopo i primi venti minuti inizio a preoccuparmi e scoprire che il cellulare non ha segnale di certo non mi tranquillizza. Intorno, oltre al cammelliere, ai sui animali e a noi, c’è solo un gruppo di donne intente a spippolare datteri dalle fronde di una palma. Passano altri dieci minuti e chiedo in prestito il cellulare del cammelliere, ma lo stesso non riesco a parlare con mio marito, né con la guida.

Mi guardo intorno, ormai è quasi buio; le donne dei datteri mi invitano a sedere accanto a loro, almeno i miei bambini si distraggono un po’, ma io continuo ad immaginare gli scenari peggiori: tipo Graziano derubato e picchiato, scaricato dalla macchina e lasciato chissà dove nel deserto. Non è un bel momento. Realizzo che nel posto dove mi trovo il fatto che abbia del denaro con me non è poi così importante: cosa puoi comprare dove non c’è niente da vendere? Senz’altro avrei potuto contare sull’ospitalità beduina, mi sarei messa anche ad implorare per assicurare un pasto e un riparo per la notte ai miei figli.

Ad un tratto ecco due fari in lontananza farsi sempre più vicini, sono loro: erano finiti fuori pista e si erano insabbiati, quindi hanno dovuto raggiungere a piedi il villaggio per chiedere aiuto. Stavolta è andata bene, ma un rischio così non voglio correrlo mai più.

Ecco perché, invece, in Marocco abbiamo scelto un tour operator di Marrakech con tanto di guide esperte per andare alla scoperta delle meraviglie dell’Erg Chebbi. [Questo è più o meno l’itinerario con le varie tappe dell’escursione: circa 1.300 km in tre giorni, tra dromedrari, villaggi, montagne, gole, accampamenti beduini e, ovviamente, le meravigliose dune del deserto dell’Erg Chebbi].

percorso escursione marocco

Tramite il nostro albergo, il Riad Hamza, e il fido Muhammad, abbiamo scelto il tour che prevede due notti fuori, di cui una da trascorrere in una tenda beduina nel mezzo del deserto, raggiunta rigorosamente a dorso di dromedario. Abbiamo preferito organizzare con il nostro albergo perché così buona parte dei bagagli è rimasta lì, con l’assicurazione che avremo ritrovato la camera al nostro ritorno ad aspettarci. Comodità non da poco quando si viaggia con i bambini. Certo, questo è costato un’estenuante contrattazione, com’è d’obbligo da queste parti, ma sempre col sorriso sulle labbra e la consapevolezza che non si tratta di vita o morte.

La stessa escursione però la potete organizzare con una qualunque altra agenzia del posto, ma è sempre meglio chiedere un parere ad altri viaggiatori, o leggere qualche commento in rete.

Da Marrakech a Le Vieux Chateaux du Dadès

La partenza è prevista all’alba, e un ragazzo viene a prenderci in albergo per portarci sul luogo dove il minibus ci aspettava. Oltre al nostro, diversi pulmini bianchi si incontrano nel piazzale appena fuori la Djemaa el-Fna, la mitica piazza dove si avvicendano turisti, bancarelle, cibo, serpenti, scimmie, personaggi. I miei bambini non sembrano aver risentito troppo dell’alzataccia, e nemmeno dell’attesa di oltre un’ora prima di riuscire a partire.

All’inizio la strada scorre tranquilla; poi cominciano le montagne dell’Atlante, le curve e un po’ di insofferenza soprattutto di Alessandro che ha fatto colazione con il latte. Passato il momento di panico la strada ridiventa dolce, il valico ormai ha lasciato il posto all’immenso panorama di montagne che circondano l’orizzonte. Siamo alti, lo dimostrano i pali ai lati della strada piazzati per misurare la neve. Sì perché in Marocco nevica e pure parecchio; in montagna certo, ma è una cosa che non consideri mentre stai andando a vedere il deserto.

Marocco con bambini

Alto Atante

La prima tappa la facciamo ad Aït Benhaddou, città fortificata lungo la rotta carovaniera tra Marrakech e il deserto del Sahara, per ammirare la kasbah che ha fatto da scenografia a film come Lawrence d’Arabia, Gesù di Nazareth, Il gioiello del Nilo e il Gladiatore, giusto per citare i più famosi. Il nostro pulmino si ferma al di là del letto asciutto dell’Oued Ounilla in tarda mattinata; la kasbah di mattoni di fango rossi è lì davanti a noi e pare disabitata.

Marocco con bambini

Ait Benhaddou

In realtà qualche abitante c’è ancora, e saranno proprio loro ad aprirci le porte di casa. Dietro il pagamento di una mancia di circa 10 dirham infatti potremo visitare questo  Sito Patrimonio dell’Unesco e vedere come si svolge ancora la vita nella zona.

Marocco con bambini

Kasbah

Salendo le scale che conducono all’agadir, il granaio del paese, passiamo stradine tortuose, una moltitudine di torri che incorniciano abitazioni e cortili con mura spesse decine di centimetri per proteggersi dal caldo. Il passeggino fate come noi: lasciatelo a Marrakech!

Marocco con bambini

Palmeraie

La fatica di portare fino in cima due bambini sarà ripagata dalla splendida vista delle palmeraie e dell’hammada, il deserto pietroso, e quando tornerete giù per mangiare non faranno storie a trangugiare il couscous, con vostro immenso sollievo dal momento che non c’è altro.

Dopo pranzo ripartiamo alla volta di Ouarzazate, città avamposto delle spedizioni nel deserto, dove non solo è possibile fare rifornimento in supermercati pieni zeppi di ogni bene, ma anche ammirare gli studi cinematografici che le hanno valso il soprannome di Ouallywood. Da queste parti vengono girati tantissimi film con ambientazioni che vanno dall’antica Roma al Tibet. Ci fanno anche una tappa nel film Marrakech Express di Salvatores, ma lo scenario è completamente trasformato. La città moderna è nata negli anni ‘20 come presidio francese, e ultimamente ha conosciuto nuovo splendore perché il re del Marocco Mohammed VI ha preso in simpatia il posto e le sue sempre più frequenti visite hanno dato una svecchiata all’insieme e rimesso a posto le strade.

Marocco con bambini, escursione nel deserto

Ouarzazate

Ci fermiamo nell’ampia piazza pedonale di fronte alla kasbah che ospita un museo dedicato al cinema con scenografie e materiale di scena usati nei più disparati film. Siamo in agosto e perciò fa molto caldo, ma nel periodo invernale questa città è sferzata dai venti gelidi che scendono dall’Alto Atlante.

La prossima destinazione di questo pulmino con a bordo un eccellente autista, un ragazzo di Bologna, due francesi, un nepalese, un’americana, un’austriaca, una coppia di svizzeri e noi, sarà la Valle del Drâa.

Marocco con bambini, escursione nel deserto con bambini

Valle del Drâa

Attraverso gole un tempo ritenute invalicabili, i popoli del Marocco che si sono succeduti in questa zona impervia hanno saputo sfruttare le acque che scendono dalle montagne per irrigare i campi, facendo crescere frutta e verdura e costruendo case di mattoni di fango per viverci.

Marocco con bambini, escursione nel deserto con bambini

Le case di fango della Valle del Draa

Facciamo diverse soste per goderci il panorama fino a scendere sul fondo della valle; il viaggio però non può fermarsi e riprendiamo subito in direzione della Valle del Dadès dove avremo passato la notte.

Sul fondo di una gola, Le Vieux Chateaux du Dadès ci accoglie tra il cinguettio degli uccelli e il rumore del fiume che scorre più in basso. L’albergo è molto suggestivo, ma la cena è sempre la solita: tajine di couscous, pollo e verdure. E dopo aver tradotto rapa in tutte le lingue possibili, ognuno prende destinazioni diverse, compresi noi che ci fermiamo sulla terrazza perché Francesco ha conosciuto un bambino di nome Amir e non vuole proprio saperne di smettere di giocare con lui. Amir è in compagnia del papà marocchino, della mamma italiana e di un tuareg. Figurati se mi lascio scappare un’occasione così! Siedo al tavolo con mamma e tuareg per chiacchierare un po’, mentre i bambini continuano a inseguirsi per tutta la hall, fino a scendere al piano di sotto dove il fiume scorre a pochi passi e – sarà per il castello, ma è più probabile che sia per il travolgente babbo di Amir – vedono fantasmi ovunque.

Finalmente, verso l’Erg Chebbi

Il secondo giorno della nostra escursione comincia con una visita al villaggio di Aït Oudinar, passando prima per gli orti sul fondo della Gola del Todra, dove gli abitanti del posto coltivano da secoli sfruttando le acque dell’omonimo fiume.

Marocco con bambini, escursione nel deserto con bambini

Grazie a un sistema di dighe che dirige l’acqua tutta intorno ai campi, questi vengono irrigati a turno alzando e abbassando gli argini. Attraversiamo ruscelli passando su ponti di legno, ma si potrebbe tranquillamente camminare nell’acqua, come presto sperimentano i bambini.  Dopo gli orti arriviamo al villaggio vero e proprio; anche qui case di mattoni di fango miste a quelle di cemento.

Marocco con bambini, escursione nel deserto con bambini

Mattoni di fango

Visitiamo una cooperativa di donne che tessono tappeti e assistiamo alla preparazione del filato e alla tessitura vera e propria. Possiamo provare i vari procedimenti e i bambini si sono divertiti un sacco, anche perché in Marocco i piccoli viaggiatori sono sempre e ovunque i benvenuti.

Marocco con bambini, escursione nel deserto con bambini

Mentre lasciamo il laboratorio con in bocca ancora il sapore del tè alla menta che ci è stato offerto, la donna che ci ha fatto la dimostrazione si avvicina e mi chiede un cachet perché ha mal di denti. Avrà intuito che, viaggiando con bambini, potessi avere medicinali con me. Ha indovinato e, felice di poterla aiutare, gliene lascio due. Mi ricordo anche di aver letto sulla guida che da queste parti non è raro che vi chiedano medicine o creme per bambini, che patiscono parecchio la disidratazione dovuta al sole. Perciò se doveste passare di qui, sapete cosa fare…

marocco con bambini, escursione nel deserto con bambini

Il giro prosegue a piedi in direzione della sorgente sotterranea che regala frutta e verdura alla zona, mentre le alte pareti della gola svettano sopra le nostre teste. Comincia a fare un po’ caldo nel canyon scavato dal fiume Todra, alimentato da un ghiacciaio che ne aumenta la portata soltanto nel periodo invernale. Adesso è ridotto a un piccolo torrente, ma la sua acqua è freschissima.

marocco con bambini, escursione nel deserto con bambini

Nel fiume Todra

Intorno a noi gruppi di turisti misti a gente del posto, asinelli con in groppa il contadino, e il più grande gregge di pecore nere che abbia mai visto in vita mia. La tentazione di bere quell’acqua così fresca che sgorga da sotto i nostri piedi è fortissima; ci ripenso quando Graziano mi fa notare che le pecore hanno già avuto la mia stessa idea.

marocco con bambini, escursione nel deserto con bambini

Dopo pranzo rimontiamo tutti sul nostro pulmino, la prossima fermata sarà il deserto. Altri chilometri su e giù per le montagne dell’Atlante, finché il paesaggio intorno a noi cambia, e l’orizzonte si appiattisce. Ultima fermata per fare acquisti e poi via lungo la striscia di asfalto che sembra non portare da nessuna parte.

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Ripenso alla prima volta che ho visto il deserto, una decina di anni fa: ero nel centro dell’Australia, quando ho provato quella sensazione di inquietudine e mistero che solo spazi così sconfinati riescono a trasmettermi. Adesso però un’altra paura si sta facendo largo dentro di me. Quella che qualcosa possa andare storto, soprattutto per i bambini. Ormai però è fatta, ci siamo.

Nel tardo pomeriggio raggiungiamo l’ultimo centro abitato nei pressi di Merzouga, prima del grande nulla di sabbia e dune. Facciamo rifornimento d’acqua, tipo sei bottiglie grandi (il ricordo dell’anno scorso è ancora troppo vivo!), latte a lunga conservazione per i bambini, qualche biscotto e via. Stavolta non ci sono più scuse: è deserto.

marocco con bambini

Un altro po’ di strada ed eccoci finalmente alle porte dell’Erg Chebbi, ovvero il deserto con dune alte anche 160 metri formate dalla sabbia sahariana portata dal vento. La leggenda narra che una ricca famiglia del posto non offrì ospitalità ad una povera donna e al suo bambino, per questo Dio si arrabbiò e seppellì tutta la famiglia sotto un cumulo di sabbia, oggi divenuto l’Erg Chebbi.

Mentre aspettiamo che preparino i dromedari, assistiamo alle sabbiature che la gente del posto fa soprattutto in questa stagione per combattere i reumatismi. Anche i miei figli ne approfittano, e cominciano a rotolarsi giù dalle piccole dune che ci sono nei paraggi: tanto prima o poi doveva accadere..

Per raggiungere l’accampamento credevamo di poter tenere i bambini con noi, sui nostri animali. Invece il cammelliere dà un dromedario tutto suo a Francesco, mentre Alessandro viaggerà col babbo. Sono un po’ preoccupata ma Francy non ha paura, anzi: un dromedario tutto per lui è una vera pacchia.

marocco con bambini

In cordata partiamo in direzione del bivacco berbero, che in linea d’aria non sarebbe lontano, ma che in sella agli animali che salgono e scendono le dune è distante un’ora e mezza di cammino. Le rare volte che siamo in piano non si sta male, come anche nelle salite. Il fondo schiena sarà messo a dura prova nelle discese!

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Durante la traversata ammiriamo il tramonto e le dune che cambiano colore passando dal giallo acceso a tutte le tonalità del rosso. Ma la cosa che colpisce di più è il silenzio, così denso che sembra di avere le orecchie tappate. Questo grazie anche alla riluttanza della gente del posto verso i quad e i fuoristrada, troppo rumorosi e che provocano vibrazioni che appiattiscono le dune.

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E affinché questo paradiso resti così com’è, vi rivolgo la preghiera di non noleggiare mai questi mezzi per fare escursioni. A meno che non vorrete attraversare un ampio tratto di deserto, non avrete alcun bisogno di un fuoristrada: i dromedari da soli se la cavano alla grande!

Arriviamo alle tende che ormai è quasi buio, e a lume di candela ci viene servita una cena a base di – udite udite – tajine di couscous, pollo e verdure! Seduti su stuoie adagiate per terra, circondati dalle nostre tende, consumiamo la cena parlando molto piano, per non guastare l’atmosfera di pace che abbiamo intorno.

bivacco

A noi che siamo una famiglia viene data la tenda più grande, arredata con materassini posati su tappeti. Mettiamo il pigiama ai bimbi che si sono divertiti un sacco a lavarsi i denti al chiaro di luna. Già, la luna, che con la sua luce ci inibisce quella delle stelle, almeno finché non tramonta dietro a una duna; allora lo spettacolo è maestoso.

I nostri figli dormono profondamente; l’indomani mattina la sveglia sarà prestissimo, per rimontare in sella e tornare al villaggio mentre l’alba riaccenderà le dune. Poi si torna a Marrakech tutta una tirata: 600 Km di su e giù per l’Atlante per undici ore, minuto più minuto meno.

Ci sdraiamo fuori dalla nostra tenda con intorno tutti gli altri compagni di viaggio: sembra proprio che nessuno abbia intenzione di ritirarsi. Siamo in silenzio estasiati dal cielo, presi a contemplare le stelle, quando da una tenda qualcuno lascia andare una sonora scorreggia.

Scoppiamo a ridere come non facevamo più da tempo!

 

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28 Responses to Marocco con bambini: escursione di tre giorni nel deserto

  1. Valentina Cappio Rispondi

    22/01/2014 at 10:16

    Questa volta il primo commento è mio. Voglio ringraziare pubblicamente Francesca per questo straordinario racconto. Non c’è un modo giusto o sbagliato di viaggiare, soprattutto quando si viaggia con i bambini. L’importante è tentare. I bimbi hanno tanto bisogno di avventure, di esperimenti, di osservare la diversità che c’è là fuori! Grazie Franci!

    • Francesca Rispondi

      22/01/2014 at 19:23

      Esatto Vale, viaggiare con i bambini è molto più facile di quanto si possa credere…hanno uno spirito di adattamento che un adulto può solo sognarselo!

      • Valentina Cappio Rispondi

        23/01/2014 at 07:34

        Verissimo! Siamo noi genitori che ci facciamo prendere da ansie e paure!

  2. Raffaella Rispondi

    22/01/2014 at 22:30

    Che bello!!! E’ da tempo che vorrei organizzare un viaggio in marocco ma ho sempre avuto timore. Ho due bambini anche io, hanno 8 e 4 anni. Ci date qualche aiuto in piu?
    Avete alloggiato nell’albergo che nominate? Cme avete prenotato? A parte l’escursione, siete stati sempre a Marrakech? Aiuto!!

    • Valentina Cappio Rispondi

      23/01/2014 at 07:34

      Franciiii!!! Dai aiutiamo Raffaella così organizza anche lei!! Ciao Raffaella! Sarà un viaggio meraviglioso e ci sto pensando seriamente anche io… quindi aspetto come te altri consigli da Francesca!

    • Francesca Rispondi

      23/01/2014 at 08:54

      Ciao Raffaella,
      il viaggio in Marocco lo abbiamo organizzato giorno per giorno e sul posto, come del resto facciamo sempre! Da quando abbiamo figli fissiamo le prime due, tre notti di albergo nella città di approdo (nel nostro caso Fez), poi decidiamo un itinerario di massima.
      Per gli alloggi non abbiamo mai avuto problemi, considera che tanto, male che vada, se dovessi trovare tutto al completo, una stanza in qualche albergo extra lusso la trovi sempre!

      Durante l’escursione abbiamo alloggiato nell’albergo del post, che faceva parte del pacchetto. Comunque, anche in quel caso, avresti trovato alloggio perché di stanze libere ce n’erano eccome, e poi la zona offre diverse possibilità di sistemazione, considerato dove sei!

      Il nostro viaggio è durato un mese e siamo stati a Fez, Rabat, Casablanca, Marrakech, Agadir, Essaouira, El Jadida, Oualidia, Meknès. Tutto con mezzi pubblici: treno fino a Marrakech, poi il tratto costiero in autobus. Ci siamo trovati sempre bene, sia i treni che i bus sono confortevoli.

      Questo a grandi linee…ma conto di approfondire magari con un altro post…

  3. Lali Rispondi

    23/01/2014 at 02:03

    …. io sono senza parole… mi sembra di sentire quella dolce cavalcata… sento il silenzio, l’arsura sulla pelle e la sabbia morbida!!! Quanto mi manca il deserto… Francesca e Vale, grazie mille per questo post meraviglioso (schizza davvero nella classifica dei miei preferiti!!!!)

    Federico non mangia molto e come la mamma ha lo squaraus facile… mi piacerebbe infinitamente provare, ma non nascondo che qui un pochino di ansia mi verrebbe!!!

    • Valentina Cappio Rispondi

      23/01/2014 at 07:42

      Ale, questo è un viaggio che voglio fare anche io. Da single ho cavalcato nel deserto dell’Egitto, con le piramidi a fare da sfondo e solo la luce della luna ad illuminare le dune. E’ stata una delle esperienze più belle e “libere” della mia vita. Vorrei che anche i miei figli provassero le stesse sensazioni prima o poi.
      Franci, cosa consigli per problemi di pancia…? tu che sei stata anche in India? hai qualche rimedio miracoloso?

    • Francesca Rispondi

      23/01/2014 at 09:32

      Ciao,
      in effetti l’ansia del cibo è stata una grande preoccupazione anche per noi, soprattutto la prima volta che abbiamo portato Francesco in India a tre anni.
      Posso assicurarti però che se tuo figlio mangia riso, pollo e uova, può tranquillamente fare il giro del mondo!

  4. Marco Rispondi

    23/01/2014 at 07:31

    Complimenti per l’articolo. Francesca mi ha definitivamente convinto ad organizzare. Ma da dove si parte? Avete prenotato con agenzia di viaggi?

    • Valentina Cappio Rispondi

      23/01/2014 at 07:32

      Ciao Marco! Grazie per aver commentato. Io purtroppo non so aiutarti, ma Francesca sicuramente avrà qualche altro consiglio da regalare… A presto!

    • Francesca Rispondi

      23/01/2014 at 09:36

      Ciao Marco,
      non prenotiamo più neanche il volo in agenzia di viaggi, soprattutto perché da quando la famiglia è aumentata risparmiare sul superfluo è d’obbligo, e il superfluo è sempre soggettivo..

      Abbiamo comprato il volo e prenotato le prime due notti tramite internet e poi organizzato il tour città dopo città, come sempre del resto. Non è complicato, credimi!

      Grazie per i complimenti!

    • gigi Rispondi

      29/04/2014 at 12:02

      I voli della ryanair per Fes costano veramente poco.
      Se ti diverti a vedere Tripadvisor o altri siti troverai una miriade di strutture recettive per tutti i portafogli e per tutti i gusti.

      Turisti con bambini in marocco se ne vedono pochi e se ci sono fanno parte di tour organizzati.
      I marocchini comunque sono molto abituati ai bambini… non vi è casa senza almeno 2/3 bambini…. qui ci sono e sono tanti e sono abituati alla loro presenza.

      Per una prima esperienza è meglio puntare su marrakech dove l’offerta recettiva è più varia e meglio organizzata. Poi dal tuo hotel/riad potrai tranquillamente organizzare le trasferte che vuoi.

      A marrakech vi sono anche diverse strutture gestire da Italiani… se proprio si vuole stare tranquilli.

      bye bye

      • Valentina Cappio Rispondi

        29/04/2014 at 12:06

        grazie mille per la tua testimonianza Gigi!

      • Francesca Rispondi

        29/04/2014 at 14:46

        Ciao Gigi,
        dopo il passaggio sul mio blog è bello trovarti anche qua!

        Hai ragione: i marocchini adorano i bambini e comunque da quando viaggio con loro la gente intorno è sempre molto disponibile!

        In genere, turisti italiani con figli se ne vedono pochi in giro per il mondo, mentre di altre nazionalità ne ho sempre visti parecchi. Discutere del perché sia così è un’utopia…

        Noi ci limitiamo soltanto a raccontare le nostre personali esperienze di famiglie viaggiatrici, sperando di poter essere d’ispirazione!

  5. Silvia Rispondi

    30/01/2014 at 10:18

    Cara Francesca,

    il tuo racconto anticipa quella che sarà la nostra esperienza ad Aprile. Saremo mio marito, io e il piccolo Leonardo di 4 anni. Sto chiedendo un po’ di preventivi per il giro di 3 giorni nel deserto, mi chiedevo se puoi indicarmi a chi vi siete affidati voi.

    Grazie
    Silvia

  6. Silvia Rispondi

    30/01/2014 at 10:33

    Poi cara Francesca un’altra cosa,

    Oltre ad “Azur a Asmar”, bellissimo film animazione di Ocelot che immerge nel mondo arabo/marocchino, come hai preparato i bimbi? Hai qualche bel libro da consigliarmi per Leonardo?

    Grazie ancora tante
    Silvia

    • Francesca Rispondi

      31/01/2014 at 19:10

      Ciao Silvia,
      che bello sapere che state per vivere questa esperienza con vostro figlio!
      Ma veniamo a noi…

      Per quanto riguarda la spesa intanto ti consiglio vivamente di non prenotare dall’Italia ma di farlo direttamente sul posto. A Fèz ho conosciuto una coppia che aveva fissato tutto da qui: hanno speso uno sproposito rispetto a noi, una famiglia di 4 persone!
      Come ho scritto nel post, abbiamo organizzato tutto dal nostro albergo di Marrakech e speso 1800 dirham, meno di 180 euro. Una sera, mentre passeggiavamo lungo Rue de Bab Agnaou, nei pressi della Djemaa el-Fna, siamo stati avvicinati da uno dei molteplici procacciatori di clienti delle agenzie sparse ovunque, che ci ha proposto la stessa escursione per 1600, praticamente il piccolo non pagava.
      Considera che all’inizio il nostro albergo ci aveva chiesto la bellezza di 3000 dh (circa 300 euro)…quindi noi gli abbiamo fatto vedere il preventivo offerto dall’altra agenzia e poi, tra una chiacchiera e un tè, siamo arrivati a 1800. Questo per dirti che un prezzo fisso non esiste, ma comunque intorno a questa cifra è un prezzo giusto!
      In particolare mio marito e io pagavamo 600 dh a testa, Francesco di 8 anni 400, mentre Alessandro di 2 ha speso 200 dirham. L’escursione comprendeva oltre al trasporto, la cena, il pernottamento e la colazione a Le Vieux Chateaux du Dadès; l’escursione in dromedario, la cena, il pernottamento al bivacco, e la colazione. Restano esclusi i pranzi che abbiamo pagato in loco.

      Per i libri da leggere, è molto carino “I bauli dell’eredità” di Sofia Gallo, e “Favole dal deserto. Il mondo meraviglioso del Maghreb” di Ettore Fasolini.

      I miei bimbi, soprattutto il grande, ricordava ancora l’esperienza dell’anno prima in Tunisia, dispiaciuto per non aver cavalcato un dromedario, perciò era già più che pronto!
      Il piccolo si è rivelato un amante del pulmino dove saliva sempre volentieri e si addormentava il più delle volte, oppure guardava incantato fuori dal finestrino.
      A parte le curve dei valichi dell’Atlante, non hanno mai avuto problemi durante il viaggio. Basta sempre ricordarsi di coinvolgere i bambini anche nelle cose che ci sembrano di poco conto. E scovare nel paesaggio, scenari che possano ricordare loro il giocattolo preferito, o il cartone animato che seguono. In India invece di andare a vedere il Mitra Mandir, stavamo andando alla casa di Topolino, solo perché la forma era simile. In Vietnam, durante le escursioni cercavamo i Gormiti…e così via!

      Spero di esserti stata d’aiuto e, se ti è venuto in mente qualche altra cosa da chiedermi, sono a tua disposizione!!

      Mi raccomando, facci conoscere gli sviluppi della tua avventura :)

  7. Valentina Cappio Rispondi

    31/01/2014 at 11:10

    meraviglia Franci!! ma quando scrivi un altro post??????

  8. Silvia Rispondi

    31/01/2014 at 20:30

    Cara Francesca grazie mille!

    Se ho altri consigli da chiederti posso contattarti direttamente qui?

    Grazie :-)
    Silvia

    • Valentina Cappio Rispondi

      31/01/2014 at 21:36

      Ciao Silvia. Voglio ringraziare sia te che Francesca e anche tutti gli altri che stanno commentando questo magnifico racconto per il meraviglioso scambio di consigli che ne sta venendo fuori. Mettere a disposizione di tutti queste presiose informazioni è e deve essere il vero spirito di un qualsiasi blog. Grazie davvero!

    • Francesca Rispondi

      02/02/2014 at 14:30

      Non c’è di che Silvia!

      Se hai altro da chiedere, scrivi pure qui.

      Ciao :)

  9. Pingback: Intervista a Francesca, la mamma che gira il mondo | The Family Company

  10. Pingback: Tunisia con bambini: itinerario sulle tracce di Star Wars | The Family Company

  11. mustafa el amraoui Rispondi

    17/04/2014 at 22:57

    L’agenzia” Marocco in Tour” è nata dall’esperienza di Mustapha e, dall’amore di Antonella verso questo paese. I titolari vantano una grande
    esperienza nel settore del turismo come organizzatori di visite e di escursioni e, come accompagnatori personali.
    La loro gentilezza e serietà, unita al grande amore per questo Paese ne fanno un sicuro punto di ferimento in campo.
    La nostra ambizione e filosofia è l’organizzazione di viaggi negli splendidi scenari del Marocco più autentico.
    Un vero tour “a la carte” elaborato secondo i vostri progetti ed esigenze.
    Li verifichiamo insieme a voi ed organizziamo un viaggio in modo che i vostri sogni diventino realtà.
    Il nostro scopo è mostrarvi le amenità che questo paese può offrire ma, soprattutto, la sua anima, l’ospitalità della popolazione,
    la cultura berbera ed il grande deserto che, proprio unicamente in questo stato, si manifesta in tutte le sue più svariate sfaccettature;
    dall’ Erg, a superficie sabbiosa con le sue grandi dune, all’Hammada, con terreni aridi, altipiani rocciosi e pietrisco dalle forme acute, dove
    si possono ritrovare aree dall’aspetto lunare, retaggio della presenza di una barriera corallina del Devoniano e, zone con solitarie acacie
    a reminiscenza di una savana ormai desertificata, al ‘’Serir o Reg’’ fatto di ghiaia.
    L’ agenzia è dotata di confortevoli vetture 4×4 coperte da assicurazione di viaggio;gli autisti, le guide ed i conduttori di cammelli
    parlano correttamente italiano, inglese, francese e spagnolo e sono di provata serietà e competenza.
    Possiamo organizzare dei viaggi personali a tema per una o due persone come, viaggi per gruppi, in qualsiasi periodo dell’anno.
    Le modalità di alloggio saranno decise in base alle vostre richieste ( Hotel, Riad o Bivacchi ) e interamente gestite da noi.
    Sarà nostra massima cura assicurarvi un soggiorno in Marocco tranquillo ed emozionante.
    La vostra soddisfazione è il punto cardine della nostra organizzazione.

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